186 RIVISTA POPOLARE l ' issimi contadini; dello zucchero e del caffè, il cui consumo generale è _in linea decresct!nte. A queste condizioni così scoraggianti fa degno riscontro il sistema tributario. L'Italia è il paese fra tutti quelli, dove i tributi sono più forti; alla maggiore miseria quindi fa riscontro il maggior prelevamento della ricchezza prodotta da parte dello Stato. Lo Stato, fra imposte dirette, tasse sugli affari, imposte di consumo e di monopolio percepisce ogni anno ·1437,9 milioni; i comuni e le province con le sovrimposte, il dazio consumo, di valore locativo, di fuocatico, sul bestiame, sulla macellazione, sulle vetture ecc. percepiscono altre 437,760,868. Nell'assieme ogni italiano verrebbe a pagare all'anno L. 57,77 per anno, cioè più del doppio di guanto paga il tedesco, il doppio di guanto paga l'inglese, poco meno del doppio di .quanto paga il francese, mentre la sua ricchezza .è la metà, il terzo e pt!rfino il quarto di quella degli altri popoli. La produzione agraria La produzione agraria è un altro indice ddle condizioni del1 'agricoltura e degli agricoltori nel nostro paese. Il grano occupa una superficie approssimativa di ettari 4,500,000, con una produzione media totale per anno di ettolitri 48 milioni; e con una media per ettaro di ettol. 10. Confron- . tata quest'ultima cifra con quelle degli altri paesi si hanno risultati seguenti : Produzionemedia frumentaria per ettaro Scozia ettolitri 34-26 Irlanda )) 32.58 Belgio ,. )) 30.60 Gran Bretagna )) 2 9·54 Germania )) 27.30 Danimarca )) 25.36 Canadà . )) 23.04 Nuova Zelanda )) 22.28 Ungheria )) 18.32 Francia. )) 18.28 Romania )) I 8. I O Austria . . )) 16.72 Polonia . )) 14.03 Stati f..!niti )) l 2.64 Italia )) IO, IO Caucasia settentrionale )) IO, I O Russia europea )) 9.75 India )) 8.66 Australia )) 6.78 Argentina )) 6.22 L'Italia con un clima tanto favorevole alla produzione frumentaria, con terreni di natura fertile, è adunque una delle ultime nella produzione del principale· raccolto. Si ripete assai stoltamente anche da molti economisti, che l'Italia sia un paese per natura poco produttivo, trascurando di constatare però che se realmente il nostro paese è poco produttivo la c.olpà non va attribuita al suolo t:d al clima, ma unicamente agli uomini che hanno mantt:nuto e mantengono uno stato di ragioni climatologiche, idrauliche, di i~noranza e mancanza di attività industriale , da ostacolare la produzione agraria del paese. Pertanto con lo stesso suolo e sotto il medesimo clima, l'agricoltura italiana dava a tempo dei romani delle produzioni di 20, 25 e perfino 32 ettol. di grano per ettaro. Oggi invece la produzione è così mist:ra che non basta all'alimentazione ancora più meschina della popolazione italiana. Il nostro paese per sopperire alla deficienza della produzione indigena deve importare ogni anno dall'estero da 10 a 12 miJioni di quintali di grano; mentre basterebbe solamente ekvare la nostra produzione media pi::r.. ettaro da I o a 14 ettolitriciò che si può fare con un poco di maggior cura nella dispo - sizione delle colture, nella lavorazione del suolo, nella concimazione e nella selezione della semente-perchè la nazione fosse liberata dall'ingente tributo annuo di 250 milioni circa che paga ai produttori esteri. È vt:ro che in questi ultimi anni anche da noi si sono avuti degli indizi di miglioramento nella produzione di questo importante cereale ; difatti , dopo una forte depressione avutasi nel periodo 1874-85, la produzione è salita da etto!. 4 r ,02 3,200 nel 1885 ad ettol. 45,061,800 nel 1890-900, e ad ettol. 54,532,500 nel 1903-904. Ma questo miglioramento più marcato nell'Italia settentrionale e centrale, è ancora poca cosa di fronte ai progressi continui degli altri paesi. -- La produzione vinaria raggiunge in Italia una media di 3 2 milioni di ettolitri, che però in alcuni anni può salirt: a 4 r e perfino a 44 milioni, come nel 1901 e 1902. La superficie vitata vien calcolata ad ettari 3,446,000, con una media produzione per ettaro quindi di ettolitri 8 a 9. In Francia la produzione vinaria è in continuo aumento. Da 24 milioni di ettolitri prodotti nel 1887, è salita a 44 milioni nel 1896, a 48 milioni nel 1899, a 67 milioni nel 1900 e nel 1904. Oggi la produzione media si aggira intorno a 50 milioni di ettolitri, esclusa s'intende la produzione dell' Algeria e Tunisia in aumento continuo. La superficie vitata è di ettari 1,800,000 con una produzione media per ettaro di ettolitri 28. Anche per' il vino quindi siamo indietro nella media produzione per ettaro alla Francia; e così anche alla Spagaa ove la produzione media per ettaro si aggira intorno ad etto!. 16; alla Germania che ha una produzione media per ettaro cli ettolitri 20. E la nostra inferiorità non si limita solamente alla media produzione per ettaro, ma quello che è più grave al prezzo medio di ogni ettolitro, ciò che dimostra non solamente il cattivo sistema di cultura, ma ancora il deficiente metodo di fabbricazione. Difatti il prezzo medio di un ettolitro cli vino è di L. 2 5 in Italia, di L. 27 in Francia, 1i L. 37 in Germania. Nella fabbricazione dei vini fini in bottiglia poi siamo perfino indietro alla Germania la quale ha portata la produzione da 4 milioni di bottiglie nel 1878 a 12 milioni di bottiglie nel r 902. La Fra~1cia di soli vini in bottiglia ne esporta ettolitri 290 mila circa. E noi che siamo nel paese del vino, che meglio si addice per il suo grado alcoolico e per l'estratto secco che contiene, alla preparazione nelle bottiglie, non fabbrichiamo ed esportiamo che sola materia grezza, che dimostra ancora una volta l'assenza dell'attività e dell'iniziativa nello spirito pubblico italiano. - Nello stesso tempo va diminuendo e va perdendo il suo valore la nostra produzione olearea , la quale interessa in ftalia una superficie di ettari 1,029,000 di terrt:no. La produzione da 3,330,000. di ettolitri nel quinquennio 1879-83 ~ discesa a 2,005,200 nel quinquennio 1895-99 per discendt:re ancora nel 1903 ad ettolitri 1,850,000. Questa diminuzione di produzione cammina di pari passo col prezzo di questo importante prodotto. Nel 1870-74. il prezzo per ettolitro fu di L. r 80, mentre nel 1 890-96 il prezzo discese a L. 95 l'ettolitro, ed oggi certamt:nte non arriva a L. 90 l'ettolitro. L'agricoltura italiana così sul semplice prodotto dell'olio ha perduto in un ventennio oltre 380 milioni. La situazione creata a questa coltura è quindi gravissima. È vero che l'infierire della mosca olearea, la ricomparsa del male della Brusca, e di altri parassiti ha influito nel determinare raccolti scarsi, ma è anche vero che la negligenza ed i cattivi sistemi di coltivazioni adottati dai coltivatori non è l' ultima ne la più lieve delle cause della diminuizione del prodotto del!' olio. I sistemi prt!adamitici ed -empirici dell'estrazione dell'olio, vigenti ancora nei paesi ove maggiore è la produzione come nelJe Puglie, nelle Calabrie t: nell' isole, e la concorrenza degli
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