/ 184 RIVISTA POPOLARE già tanto importanti, ma con una IV e V Tabella distingue per ogni gruppo d'industrie il numero degli assicurati, dei colpiti da infortuni, e degl'indenninati, secondo il sesso, l'età e secondo gl'istrumenti o macchine che causarono l'infortunio ; le spese pei risarcimenti, le spese di amministra,rione, ecc. ecc. Gl'indennizzi massimi sono pei minatori, per l' importo di marchi 15.328.485 e per gli spedi,rionieri, maganinieri e cantinieri con mk. 3,008.807. Indennizzi minimi sono per l'industria serica: 89.093 mk. e per gli spazzacamini in mk. 423.66. I* ~ .. Ora quando si esamini il progresso delle cifre degl'infortuni nei riassunti statitici di questi ultimi 18 anni, si viene ancora una volta a riconos"cere un certo pareggiamento nell' aumento degl'infortuni, dovuto a meglio disciplinate denunzie. :,: L'aumento annuale degl'infortuni non diminuisce però in alcun modo, nonostante le più regolari denunzie ; ma il movimento ascensionale si verifica sempre in maggiori salti, i quali non si possono certo spiegare con un miglioramento nel sistema delk informazioni. Ed errano grossolanamente coioro che si_:illudono nella opinione che questo aumento continuo del numero degli accidenti sul _lavoro sia solo apparente e non reale, dovuto cioè unicamente a più scrupolosi sistemi di denunzie. No ! I dati statistici provano purtroppo che l'aumento annuale degl 'infortuni è costante ; e le cause di questo crescente rischio non sono molto oscure, nè vanno da ricercarsi molto lontano. Esse sono da rinvenirsi nella sempre crescente intensità del lavoro in ogni ramo d'industria , nella più alta e contemporaneamente più unilataale (einseitigeren) applicazione nelle forze di lavoro, nello impiego di maggiori :forze meccaniC;he, di più complicate macchine, nella sempre crescente profondità delle miniere e nelle maggiori !altezze alle quali si spingono le costruzioni del soprasuolo. Insomma , a dirla m breve, nei progressi della tecnica e .della produzione. Ed è così che tutto ciò che nella letteratura viene con voli lirici esaltato (.,Ome trionfo dello spirito e dello ingegno umano sulle brute forze della natura, e come ardito soggiogamento di tutte le maggiori difficoltà, vien poi in parte offuscato dai crudeli insegnamenti della statistica sugl' infortuni , con le crescenti su<::cifre! Inoltre poi v'è poca differenza secondo che tratt1s1 di produzione in progresso od in regresso ; il pericolo degl 'infortuni è sempre-in modo assoluto - in aumento. L'operaio rischia tutti i momenti vita e membra sane, anche quando il capitale si ritira dal risico di un incerto movimento di affari. Il numero degli occupati - a vero dire-diminuisce ; ma, ad· onta di ciò, il numero degl'infortuni sale con inesorabile, quasi matematica sicurezza. L' industria moderna domanda sacrifizi e vittime e le riceve ! Nè è a tacere come in quest'aumento persistente d'infortuni trovasi la più aspra sentenza , il più duro giudizio contro la protezione legale· degli operai, che, attuata da qualche tempo in Germania, vien del tutto meno ai suoi scopi, di esercitare cioè una visibile influenza sulla sicurezza dei lavoratori. Nè ciò desta alcuna ma.aviglia, in quantochè ciò che finora s'indicava come protezione dei lavoratori è assai lontana da un' azione efficace, appunto perchè essa appena concerne il lavoro delle grosse masse di operai ; epperciò in presenza delle aspettative dei lavoratori, rimaste finora pienamente insoddisfatte, la sperata protezione resta per ora solo sulla carta ! ( ein mehr Pa• piernes Dasein f Uhrt). Per cui è a dire che potrà avere una vera influenza sulla sicurezza del l}voro soltanto una riforma che dia tempo all'operaio di ritemprare e rinforzare le proprie membra e di adattarle alle esigenze della t~cnica del lavoio, una. riforma che gli assicuri la necessaria libertà di movimento e che lo ponga in grad? di resistere ad _ognieccesso di sfruttamento, anzichè farglielo subire pazientemente; una riforma, inoltre che lo faccia collaboratore nella sorveglianza sul lavoro e lo istruisca a prevenzione degVinfortuni. La politica sociale , fatta finora senza un piano determinato, è ridotta, attraverso le cifre della statistica degl'infortuni, ogni anno più all'assurdo. Nè tutto questo richiama mai il Governo tedesco sulla retta via , quando si tratta di lavoro , e di ogni specie di ispezione industrialer cioè in materia di ogni efficace prevenzione d' infor~uni. Si è perciò che vien fatto di domandare a qual fine curare la statistica , quando non si voglia comprendere e aver riguardo al linguaggio di queste cifre ? Deve la classe operaia sempre violentemente rivoltarsi contro il colmo, l'eccesso dello sfruttamento, prima che la verità, la via predicata da un decennio trovi ascolto e sia tradotta in realtà? Quanto deve crescere ancora questo annuale tributo di sangue, prima che il Governo senta tutto l'orrore di guesto stato di cose r-ilevato dalle cifre statistiche? Nel 1893 erano 27,25 operai per mille vittime di un accidente; nell'industria ammontò al rapporto di 47.70. Ln pochi anni sono arrivati al 50 per I ooo - la 20. a parte insomma <li essi paga annualmente paga questo tributo di sangue ! Sembra questo numero di vittime tenue cosa dev'essere ancora la classe operaia decimata in tal modo? Quando le classi così dette dirigenti vorranno apportarvi rimedi efficaci? Nè può aver valore la solita obbiezione che dagli infortuni denunziati non sia permessa alcuna conclusione, perchè spesso si tratti d'infortuni di minimo conto ; e che solamente i numeri degl'infortuni indennizzati siano veramente utili per la ulteriore elaborazione della statistica degl'infortuni. Queste obiezioni non valgono, come tutte quelle che mirano ad occultare la verità, sia pur dura; ed è pur compito della statistica svelare· sempre imparzialmente la verità e far sì che si possa risalire alle cause e· trovare gli opportuni rimedi. Con facile compiacenza la stampa borghese si appaga del fatto che le conseguenze gravissime degli infortuni - la morte e .la totale incapacità permanente-sieno cominciate a decrescere senza por mente o rilevare che questo, propriamente, per quest'ultimo anno è vero solo in senso relativo e non in senso assoluto. Ma del resto quale serietà ha questa consolazione quando si consideri che se anche diminuisca l'entità degl' infortuni, cresce di tanto il numero dei colpiti ? Assai più serio ed onesto sarebbe se, anzichè sentirsi paghi di tali risultati, si pensasse a provvedere efficacemente alla sicurezza assoluta dei lavoratori! Già il numero degl'infortuni denunziati ha superato nel 1903 il mezzo· milione, e circa 6 milioni d'infor_tuni sono stati denunziati dal)886 in qua, cioè da quando e·ntrò in vigore negli stati tedeschi l'assicurazione governativa degl'infortuni. Morti 114.770. inabilitati completamente e per sempre 34. 895, inabilitati parzialmente per sempre 645. 180, queste sono le cifre complessive di questo periodo, senza tener conto degl' inabilitati temporaneamente. E' necessario che queste cifre salgano ancora prima d'inaugurare una energica, efficace protezione operaia ? Le spese dell'assicurazione ammontano, complessivamente, per l'anno 1902 a marchi 139.073.971,10 e pel 1903 a marchi 152.305 .776,44. La classe operaia aspira ad una riforma· tale che estenda la assicurazione per gl' infortuni a tutte le persone che percepiscono un salario; che conceda un sufficiente-risarcimento per ogni perdita di capacità di guadagni, provenienti da infortuni, e che risponda insomma veramente ai più scrupolosi dettati dell'umanità e dell"equità. lllll lllll lllll li lii 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111 111111111111111 Preghiamo vivamente gli abbonati che ci domandano numeri arretrati di mandare l'importo dei numeri richiesti. Da oggi, quindi, non terremo conto delle richieste non accompagnate dal relativo importo.
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