R I V I S T ,\ P O P O L A R E 149 non furono nemmeno delibate da chi di dovere e tanto meno combattute o comunque discusse. Era così facile riprodurre il cosi detto esercizio di Stato transitorio dell'Alta Italia e delle Romane del 1878 ' che davvero non valeva la pena di rompersi il•capo a creare delle novità ! Eppoi non dovra forse essere transitorio anche questo, seppure ci si arriverà? Basta, speriamo di no e fidiamo ancora nella forza dei partiti politici n:1scenti dalla democrazia e dal proletariato; ed auguriamoci che la vita che ricevono da guel!e due più grandi fo:ze della moderna civilta sia tale, da far loro comprendere il dovere sacrosanto che hanno di combattrre per rendere alla Nazione il più grande dei suoi servizi pubblici, libero, forte e progrediente coi suoi tr~ffici e colle sue industrie alla conquista della sua crescente ricchezza e del maggiore benessere dei suoi lavoratori. QutRlN-O NoFRl 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Materialisti e ~piritualisti I. Il libro che Guido Podrecca - il brillante Goliai·do de1l'Asino e dell'Avanti I - ha recentemente pubblicato pei tipi del Mongini, quantunqne piccolo di mole, ha suscitato, per le idee a volte andaci e a volte originali che in esso si affermano, larghe 'discussioni e acri e pungenti critiche, non senza elogi lusinghieri da parte di molti giornali e riviste d'Italia : basti dire che la 01·itica Sodale ne dette un riassunto di undici colonne, ed Enrico Ferri, confutandone le idee circa la formazione della coscienza socialista, vi dedicò nell'Avanti I tre o quattro colonne. Di modo che il piccolo libro 1.lfaterialisti e Spiritualisti, ehe porta il contribilto del Podrecca al dissidio socialista, è come un sasso lanciato nelle acque, già smoss11,ad allargarne i cerchi concentrici della polemica. Il Podrecca , premesso un preambolo filosofico, che in verità ci sembra 1tna testa troppo grande pel corpo abbastanza piccolo, disèute le q nestioni di tattica, propngnando con calore e pieno convincimento la Riforma socialista, pigliando decisa posizione di battaglia contro Arturo Labriola e i socialisti rivoluzionari, che costituiscono appunto, secondo il Podrecca, 'gli spiritualisti e gl' ideologi del partito ; poichè essi credono di trasformare le coscienze umane e l'ambiente sociale con la propaganda accanita e persistente delle idee, mentre gli uomini agiscono e si muovono , rnaterialisticamen te, dietro l'urto degl'interessi offesi e dei diritti materiali da difendere Così il Podrecca pone i termini della questione, che egli tratta con grande lucidità di forma, mirando più a convincere che a fare sfoggio di erudizione. Dunque da un lato gli spiritualisti, i rivoluzionari, gli idealisti impenitenti, che, sebbene marxisti, ritornano alle teorie hegeliane, di cui si pigliò giuoco Carlo Marx, e si riconnettono, per altra via, al Nitzsche e a ... Mario lVlorasso, cioè involoutariamente al « superaomo > o ali'« egoarca >, che trascina i popoli ; dall'altro lato i materialisti , che negano ogni forza all' idea, all'ambiente, all'educazione, alla propaganda e tutto riducono al temperamento psichico e agFinteres'si offesi, come fa il Podrecca; il quale, se definisce accuratamente e ottimamente l'ideale, chiamandolo intères-ie lontano (e che ha qualche cosa di nebuloso ed incerto acro-iun- , t:,t:, giamo noiì, non si cura di definirci o almeno darci un concetto di quello che debba intendersi per temperamento e per coscienza. _ Poichè, sul senso di tali parole, se non p-1ò esseevi amb;guità in una discussione di filosofia p11ra e più o meno scolastica, iu un dibattito rivestito di caratt~re politico la terminologia paò ben essere elastica; onde, mi sembra, il precisare i termini della disputa non è cosa di pc,co conto. · Podrecca vede e in ogni manifestazione personale nna funzione :fisiologica dell'individuo , indipendente dal s110 arbitrio ". I diversi individui•- posti tra la propaganda socialista e quella clericale - scelgono essi quelle idee, che più corrispondono al proprio temperamento. Ciò, senza dubbio , contiene larga parte di vero; ma non è, ci pare, completamente vero. Se lo fosse, gl' individui dovrebbero per lo meno perdurare in un dato convincimento, in una data concezione, in ,ma determinata teoria corrispondente al proprio temperamento: non è così? Ebbene quanti potrebbero volere di diritto la bella epigrafe, che la buon'anima di Giusti avrebbe vol;1ta scolpita sulla sua tomba: « Non m11tò bandiera , ? Ahimè! ben pochi. E mettiamo p•lfe da parte gli uomini in malafede-cioè quelli che dicono di professare una teoria, per vanità o interesse, mentre in realtà se ne infischiano - poichè il Podrecca su questo punto è ottimista e quindi, beato lui! non crede alla loro esistenza, circoscrivendo lo esempio che dà e la relativa dimostrazione al solo partito socialista: ma gli uomini di pienn, buona fede non cambiano di opinioni anch'esl!li? Il Podrecca, forse, non è passato dall'idea repubblicana a quella socialista-come lui stesso ha scritto - e dalla tattica intransigente a quella riformista? E, si badi bene, io non intendo, neppure per sogno, muovere riU1proveri al Podrecca per qnesta sua evoluzione. Semplicemente mi domando: quale fase evolutiva corrisponde al suo temperamento? È l'idea repubblicana, che gli conveniva di più , o quella socialista? È la tattica intransigente o quella riformista. Dunque, il temperamento non basta da solo a spiegare le opinioni politiche o religiose o tilo3ofiche di nn individuo. Ove le opinioni corrispondessero ai tempe .. ramenti, io probabilmente dovrei essere uno sfegatato cattolicone : perchè, come gli amici affermano, sono abbastanza mite e sereno, e se do in qualche escandescenza, ciò avviene sopratutto per questioni di morale o di politica, questioni in cuiquasi tutt'i mortali non serbano la calma necessaria .• Eppure nella mia fanciullezza ho corso il pericolo di divenir prete - passando quakhe anno in seminario e mi battevo il petto e pregavo e baciavo a terra con una compunzione e una santocchieria degna di una beghina incartapecorita! Perciò io credo che, per esser diventato poi socialista, qualche influenza abbian dovuto pur avere sul mio spirito l'ambiente, in cui sono vissuto, gli amici che ho avvicinati , l'indirizzo· degli studi seguito e il mio carattere permaloso delle teorie in urto con la ra-
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