RIVISTA POPOLARE 147 passato (ricordisi sempre qt1ella già citata dello esercizio dell'Alta Italia e Romane dei 1878-85) e dopo il disastroso periodo j)rivatista-convenzionale , è doloroso e scoraggiante ed appunto per questo da combattersi e da evitare ad ogni costo. Per raggiungere tale scopo non c' e secondo noi, che l'autonomia vera e sincera, per quanto nuova e<l audace. Il non avere esempi di ciò . nelle altre nazioni, come osserva ì'on. Rubini nella sua relazione, non è ragione sufficiellte per non applicarla. Ma che proprio l'Italia, che pure ha il beneficio di poter imparare, come ultima arrivata nell'arringo dei popoli più progrediti, dall'esperienza di questi, debba limitarsi a cop.iare, sempre copiare? - E poi il paese nostro non si trova in una condizione di cose, in fatto di ferrovie, che non ha riscontro negli altri paesi, nemmeno nell' Olanda che sventuratamente · copiammo colle Convenzioni del 1885? ♦ Di contro quindi all' oligarch~a ministeriale-burocratica del progetto Governativo sta il nostro e del Partito Socialista, che da quello si distingue, o meglio si distacca e si oppone, poggiando su basi completamente diverse. Niente esercizio sedicente autctonomo, ma in realtà imprigionato nel pugno più o meno fermo di un Ministro e quindi alla mercè di competizioni politiche e di volontà od anche di capricci personali. Niente quindi andamento burocratico, rigido, lento, impacciato, pesante, quindi tirannico e spesso irragionevole. Niente dirigenza supina e barcamenantesi neì q~1ieto vivere da impiegato di stato, magari con aumenti sessennali e relativa pensione. Niente insomma di tutto quanto è l'essenza in gran parte necessaria cli un organismo semplicemente regolamentarè corrente su comode e dritte rotaje senza scosse e senza rumore sotto il comando del Capo ufficio, del Capo Divisione, del Direttore Generale', del Ministro. Invece un reale e radicale esercizio autonomo soggetto solo alla diretta ed alta sorveglianza del Ministro dei Lavori Pubblici e affidato ad un Consiglio Generalè di Amministrazione elettivo e rappresentativo ad un tempo, uscente dalla Nazione in grande maggioranza, e per essa dalle sue forze vive che danno moto e progresso al servizio ferroviario.- Consiglio Generale_composto per ciò da rappresentanti eletti dal Governo per un terzo (9) e per gli altri due terzi dalla Unione delle Camere di Commercio, da quella dei Comizi Agr,.1ri e delle altre rappresentanze del1' industria agraria, e dai Comitati Centrali delle organizzazioni operaje di mestiere e dalle Camere del Lavoro, composta quest'ultima rappresentanza, per una meta almeno, del personale delle ferrovie. Ed ecco in tal modo il più importante servizio pubblico della nazione, veico_lo principe della sua vita, sottratto alla pesante macchina burocratica, che è costretta ad ostacolarlo quando non a schiacciarlo, ed affidato, col concorso stesso del Governo che è sempre il consegnatario del grande patrimonio dal q_uale è costituito, alla nazione medesima, e per essa agli utenti e consumatori di ·quel servizio, i quali più di chicchessia hanno l'interesse grande di bene gerirlo, facilitarlo, svilupparlo e a beneficio di tutti, e non di essi soli, perchè nei limiti assegnati dalla legge prima, e dai bilanci annuali poi da presentarsi ~l Palarmento dopo il giudizio del Ministro. Prevediamo o meglio conosciamo l'obiezione principale che si fa: Chi 6spondera dinanzi al Parlamento dell'esercizio ferroviario, allora, dal momento che il Governo ne ha solamente l'altra dirigenza e sorveglianza? Rispondiamo con due al tre domande: Chi ne risponde adesso che è affidato alla privata speculazione e che non se ne può leggere nemmeno i bilanci? Chiamasi forse risponderne col riferire il controllo delle spese e dei prodotti e riscuotere la percentuale di prodotto lordo, salvo sempre in ogni modo a pagare i danni prodotti degli errori o dalle violazioni di contratto commessi dalle Società, come sempre avvenne per il personale? • E poi quando il governo ha i suoi rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione ed ha in suo potere il regola meu to per l' esecuzione della legge, i bilanci annuali sopratutto, i progetti di costruzioni e di radicali modificazioni alle tarifie, subordinate queste all'approvazione del Parlamento, e l'esercizio delle attribuzione d'ordine e di polizia, come si può dire che 'non possa rispondere dinanzi a tutti, per lo meno quanto e più di adesso? E non stiamo a p,1rlare qui d~lla competenza del Parlamentò che va dai prestiti ed ammortamenti e dalle convenzioni per costruzioni, sovvenzioni ecc. e dalla legislazione sui principii generali in materia di tariffe, all'approvazione dei bilanci ed· alla legislazione sul contratto di lavoro del personale. Tutto ciò evidentemente delimita la vera specifica funzione dell' amministrazione autonoma ; la pone nella sua vera sede tecnico-amministrativa , e circoscrive nettamente quindi la responsabilità del Ministro, rendandola seria possibile e reale, e non illusoria come adesso nella sua veste esélusivamente politica. Detto ciò che più di ogni altro importava a far rilevare la· differenza sostanziale fra l' esercizio di Stato puro e semplice e quindi statale, e quello autonomo, nonchè i gravi difetti capitali e pericolosi ciel primo di essi, dovremmo discendere ai particolari dell'ordinamento per notare e _raffrontare le divergenze fra l'uno e l'altro sistema. Ma ciò ci porterebbe troppo in lungo per un articolo, sia pure d'una Rivista, e poi non darebbe Uìl maggior rilievo alla diversità dei duè disegni, che consiste essenzialmente nella loro base cioè,-l'amministrazione, che deve gerire il servizio e che noi affidiamo alle Nazione, e per essa agli eletti degl.i utenti e consumatori che al servizio danno viu, organizzati all'uopo e costretti delle leggi e d,11 Parlamento, e che il Governo invece affida ai suoi va,riabili Ministri ed alle sue più che variabili maggioranze deleg:rntela all'alto funzionarismo e favoritismo burocratico dei suoi Dicasteri. ♦ Una parte però dei due disegni è duopo, secondo noi, esaminare ancora, perché costituente oggi quasi un tutto di alta importanza e che, a torto od· a ragione ed in ogni modo più per insipienza di uomini di governo. che per impulsivid di folle, ha finito per assumere una posizione prcponderan te nella quistione dall'ordinamento a d:lrsi ,!ilo esercizio ferroviario.- Vogliamo intendere la parte che riguarda il persor..ale ferroviario. Il progetto governativo attuale assai più che
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