• RIVISTA POPOLARE 145 Alcuni voti sorpresero anche i più scettici e i più diffidenti dell'ambiente di Montecitorio. L'adesione dell'on. Coroaggia all'ordine del giorno MarsengoBastia, non ostante le dichiarazioni esplicite dei suoi sostenitori in favore dello Stato laico segnano il record dell'opportunismo clericale e della nessuna fede religiosa, che anima ii grnppo composto di due deputati, che si divisero sull'ordine del giorno Brunialti ... Il Cornaggia spera, forse, di farla da cavallo di Troia, prendendo sul serio le metafore, che furono annunziate nella discussione? Se cosi fosse avremmo un caso d'ipocrisia raffinata, che, vogliamo sperarlo, n_on riuscirà a raggiungere il fine deplorevole, che s1 propone. Il discorso Fortis nella parte politica fu una riaffermazione liberale; ma come conciliare il liberalismo suo colla solidarieta e colla difesa di Tittoni, che aveva tentato l'apologia <lell'on. Cornaggia suscitando l' indignazione di gran parte della Camera, che l'avrebbe mandato a gambe in aria se si fosse venuto ai voti la sera del 23? In quella occasione l' on. Marcora, l' antico discepolo e conterraneo di Maurizio Quadrio, mostrò come un Presidente della Camera possa salvare un Ministero che gli sta a cuore, come l'on. Bianchieri il 31 gennaio 1891 aveva fatto cadere il ministero Crispi, che gli riusciva antipatico. Inconciliabili assolutamente tra loro si rivelarono le tendenze degli on. Fortis e Tittoni $Uifamosi articoli 71 e 72 del progetto ferroviario, che dovrebbe rappresentare il clou dell'opera del nuovo ministero. La discussione dal 22 al 24 e il voto che la segui misero in inevidenza lo sfacelo completo dei partiti costituzionali nella Camera. Sul programma liberale - e tutti si affermarono liberali dall'on. Bruno Chimirri all' on. Daneo .... - e sullo stato laico a sinistra si divisero : da un lato un gruppo Gallo poco numeroso; dall'altro i giolittiani. Si era parlato dello spirito di Zanardelli che aleggiava sui secessionisti della sinistra; ma la fedeltà a Tittoni dei bresciani , au grand complet , dimostrò che lo spirito e ermeticamente chiuso nel camposanto di Brescia e che non ne uscirà più. Furono numerose le defezioni nel gruppo Sonnino : caratteristica quella dell'on. Santini, che forse si convertirà allo spirito laico per sottrarsi alla persecuzione del1' Asino... Vergognosa la condotta di una gran parte della Destra, che non sentì il disprezzo ostentato per essa da Fortis. Quel partito, che sarà chiamato d' ora in poi il partito della puntarella , non trovò la forza d'imitare la destra del 1891, che si ribellò a Crispi in nome delle sante memorie ; l' incoraggiamento di seguire la via della dignità le era venuto dalle parole e dall'esempio di un autorevole galantuomo e gentiluomo: <la Girolamo Giusso; ma invano! Colle abdicazioni , colle defezioni, coi sottintesi, colle contraddizioni stridenti cosi si riusci alla maggioranza dei 121 voti ottenuta dal Ministero contro l' ordine del giorno Brunialti; maggioranza che va dall' on. Marsengo-Bastia, attraverso ai Massimini, ai Tecchio, ai Santini ecc. sino all' on. Cornaggia - senza Cameroni ! - ed ai più scalmanati reazionari dell'Estrema destra. Di fronte a questa risurrezione di un maggiore e peggiore trasformismo, di confortante non ci fu che l'attitudine dell'Estrema sinistra. Non ci fu nel suo seno che una sola defezione : quella dell' on. Spagnoletti ; il resto , un,1 settantina di deputati parlò e •votò come un solo uomo contro il Ministero moribondo e implicitamente contro quello che sta per succedergli. L'Estrema sinistra si comportò correttamente col voto ed ebbe tutti gli onori della discussione. Barzilai con umorismo fine ed elegante mise in evidenza le anomalie strane e le contraddizioni della situazione, procurandosi l' attenzione della Camera; Guerci dimostrò che non si poteva invocare l'autorità di Giolitti nella difesa del cornaggismo; Bissolati rimproverò al governo il fallimento di tutte le promesse di riforme: Sacchi svolse elevate considerazioni ,giuridiche contro gli articoli 71 e 72; Pantano , contro il quale c' era una vera cospirazione tra deputati e giornalisti, che non possono perdonargli molte cose oneste ed utili da lui compiute, rilevò la necessità delle riforme e dello esercizio di Stato vero; Colajanni inchiodò il ministero prov• visorio segnalandone tutta la enorme imprevidenza nella questione ferroviaria. Al Colajanni, le cui critiche furono considerate più severe del solito dall' on. Tittoni toccò una singolare ventura : i tre punti culminanti del suo discorso - rimprovero al ministero di avere tardato a presentare il progetto ferroviario perche aveva continuato le trattative colle Società per l' esercizio privato ; :onsiglio di presentare un nuovo semplicissimo disegno di legge che autorizzi il passaggio dell'esercizio delle ferrovie delle Società allo Stato, riserbando a più tardi l'organizzazione definitiva ; rigetto degli articoli 71 e 72 - furono accettati esplicitamente o dall' on. Tittoni o dall' on. Fortis. Ed ora attendiamo alla prova il ministero Fortis colla speranza ed anche coll' augurio nell' interesse del paese che esso possa vivere meglio di come e nato. A farlo vivere meno peggio di quello che si teme e si prevede, del resto, veglierà l'Estrema sinistra che è la sola forza viva e coerente del Parlamento. ♦ All'ultima ora ci arriva lo annunzio ufficiale del nuovo Ministero. Una parola su di alcuni ministri .. Il Ferraris è un uomo nuovo, molto colto; avrà la mente pari all'energia nella risoluzione del problema ferroviario? Lo speriamo; ma non abbiamo dati per preannunziarlo. Il Bianchi per la cultura sua larga e per la mente acuta parrebbe un buon acquisto ; ma e troppo mite e fiacco per la Minerva e potrà peggiorare non migliorare la situazione lasciata ingarbugliatissima da Nasi e da Orlando. Il Carcano come tecnico non vale il Luzzatti: è un avversario del Mezzogiorno. La Rivista A~TU~O CAT:Sl!Afil L' idea sociale di G. Mazzini Prezzo: L. Una IJir,iJere cartoline vaglia esclusivamente alf autore: Via Monte Caprinon. 77 A. - ROMA. Agli abbonati della Rivista Popolare sconto del 800/o.
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