Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 6 - 31 marzo 1905

168 RIVISTA POPOLARE Charlu S. Dana : Teodoro Roosevelt e Tiberio Gracco. - So si doveue paragonare R0osevelt a qualcuno egli non potrebbe paragonarsi che a Ti berio Gracc11. La rassomiglianza è 1tretta nella nascita, educazione, ambiente, cultura e sinanco nel carattere e nel temperamento. Entrambi nati da famiglia nobile o distinta ebbero nella giovinezza il vantaggio della 1·icchezza e di un ambiente colto. Ebbero tutti e due sviluppato il carattere morale e ricevettero una eccellente educazione. Conobbero entrambi la storia dei rispettivi paesi e credettero di avere una parte importante da rappresentare. In una certa mi1ura si rassomigliarono nel metodo ed anche nella opera da compiere. Benchè per la nascita e per le condizioni sociali appartenessero alle classi elevate l'uno e l'altro divennero campioni. del popolo. Tiberio e Roosevelt per qualche tempo condussero vita militare; l'uno prese parte all'assalto di Cartagine e l'altro a quello di Cuba terminata colla distruzione cartaginese e spagnuola. Vi dettero prova di coraggio e di patriottismo, Le qualità della vita militare le portarono nella vita civile. Oli ostacoli che incontrarono evitarono , non depressero, la loro energia. ' Roosevelt è pari a T~berio ~el!o zelo e nella devozione alla causa cui si consacrò; ma Roosevelt è più a.;corto. Tiberio viase in un tempo che fece epoca nella storia di Roma; e chi pnb dubitare eh~ l' attuale non segnerà una grande epoca nella 1tori:l. degli Stati Uniti T Grand; occasioni si presentarono ad entrambi. Quando nacque Tibnio Gracco Jo Stato romano era in cattive condizioni. I piccoli agricoltori erano atati diatrutti dalla rapacità dei grandi proprietari e i grandi capitaliati 11ierano impadroniti della maggior parte del suolo d'Italia. Colla roYina dei piccoli coltivatpri fu introdotto il lavoro a •chiavi e i liberi lavoratori furono ridotti ari. una condizione non migliore degli ultimi. Parimenti il capitalismo s'impadronisce dello Stato di New York; ma per fortuna le condizioni odierne non consentono la schiavitù. A Roma si sentiva che se non si poneva un riparo a quelle condizioni lo Stato sa1·ebbe rimasto travolto. Tiberio si dette all'opera di 1alvazione. Egli vide il rimedio nelle leggi agrarie. che dovevano ripartire le tnre eh' erano di proprietà dello Stato e ch'erano state usurpate dai nobili; sicchè se ai tempi d1 Roma fosse esistito il socialismo egli sarebbe passat0 per un socialista avanzato. I nobili che si videro minacciati si schierarono contro di lui decisamente facendo capo al s... nato che era il quartier generale del 'ol garch·a. Tiberio in,pegoata la lotta non conobbe la misura e violò la costituzione dando un esempio pericoloso. Così le intenzioni buone furono danneggia1e dai mezzi cattiviDa questo punto it confronto non può essere rigoroso ; rna non si può _negare che i capitalisti dei. trw:t negli Stati Uniti non rassomiglino ai tatifondisti di Roma e non esercii ino Ja stessa azione illecita spoliatrice. Oggi Rooveselt, perciò si trova dinnanzi ad un problema come si trovò Tiberio Graoco. Ma il problema odierno è commerciale più che agrario; e meglio è agrario, minerario, industriaJe ecc. ec involge tutti rami dell'attività umana: è il problema dei Trusts. E110 ai presenta a Roosevelt come a Tiberio si presentò il problema della terra. Ed il Trust é 110 mostro, di cui si comincia ad aver p;,ura per tutto ciò che può, ma che 1,ou è ancora ben conosciuto. Lo sviluppu de.i milionari e dei miliardiari odierni ~ enorme; ciò che ingrandisce la distaoza tra i ricchi e i poveri. Con quarant.a m.lioni di dollari si pasrnva per un Creso una generazione fa; ora si parla di fortune di mille milioni di dollari. Se si continua nello svilupp() e nella ripartizione della ricchezza nella stessa misura odierna, quali limiti vi saranno alla ricchezza da un lato e alla. mis6ria dal1' altro T Pare venuto il tempo di prevenire gli abusi delle grandi ricchezze. L'individuo muore e le sue ricchezze si 1·ipartiscono trn gli ~redi. L~ corpo1•az1oni vivouo e i loro poteri, già troppo grandi umbrano deatinati a cresce1·e costantemente. Il Trust ha mostrato già di poter dominare le assemblee, corrompere l'elettorato e s.ddare lo stesso governo. Poter~ esecutivo, legislature , autorità g_ui diziar1e attestano sulle ditllcoità che s'incoott·ano nel trattare colle grandi corporazioni di capitale. Tutti riconoscono i pericoli ; pochi auggeriscono rimedi. Vi è l' uomo che lo additi ed abbia il corap:gio di applicarlo Y Roosevelt ha dimostrato di conoscere tutto il pericolo dei Trusts e di combatterlo con una opportuna legislatura. Egli ha fatto qualche cosa; è un passo sulla via l'istituzione del Dipartimento del Commercio e del lavoro. Ma questo è ben poco; bisogna azione piil decisa. Sinora si può dire che egli non si credeva autorizzato a manifestare la sua energia in un senao determinato perchè egli non era il Presidente designato dal popolo, ma che alla Presidenza era arrivali) in seguito all' :!Ccisione di Mac Kinley. Col 4 marzo però comincia la Presidenza propria e può inaugurare la sua politica. Gracco non ebbe che un anno di Tribunato pel compimento delle sue riforme. Vero è che la legislazione era cosa piil semplice a Roma; ma Roosevelt ha avuto già quattro anni per prepa.1·ar.,i ; alla preparazione deve avere giovato il Dipat•ti- ?nento del Commercio e del lavoro fondato due anni or sono. Come Gracco s'imhattt nella resistenza del Senato di Roma; cosi Roosevelt dovrà su'perare qnella del Senato americano. Tiberio trionfò del senato romano; trionferà Roosevelt di quello americano f Certo a lui non mancano il coraggio, la risolutezza, l'impazienza di fr,ino dell'antico Tribuno : auguriamoci che sappia evitarne gli errori. Al senato di Roma neila lotta contro Tiberio Gracco giovava il prestigio suo; ma la ricchezza immensa dei T1·usts non s::1.r:\nn ostacolo minora (North American Review, marzo). 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 RECENSIONE EDMONDO DE AMIClS - L'Idioma gentile - (Milano, Fratelli Treves). · II titolo alfieriano, sonante e puro, non lascia comprendere alla prima il genere nuovo di questo libro, affatto diverso da tutti gli altri fin qui pubblicati dal De Amicis. L' argomento preciso può riassumer3i in queste poche parole : Della necessità di studiare la lingua italiana e del inodo come bisogna studiarla. Non si creda però che questo libro sia sua grammatica; è proprio tutt' altro. fl De Amicis ha fatto una finissima opera d'arte; anzi c'è tant'arte in quèsto libro quanto forse in nessuno dei precedenti. E come ciò sia vero lo dimostra il grande successo, poichè il libro ha già raggiunto in pochi giorni il sedicesimo migliaio. Nessun'altra opera di questo genere è stata mai accolta in ftalia con eguale consenso di ammirazione e di plauso, ma possiamo subito. aggiungere che nessun altro autore ha mai saputo, come il De Amicis, trattare un tema così arido con argomenti così piacevoli e divertenti. Cino Accàscina ., Sommario dell' ILLUSTRAZIONE ITALIANA: N. 13, del 26 marzo I<J'J5, contiene: Testo: La Settimana. - Corriere (A Montecitorio. Da Kuropathine a Linjevitch. Lo sposalizio di Marconi. Manuel Garcìa) (Spectator). - Accanto alla vita (Il conte Ottavio). - Rivista teatrale (Leporello).' - Il teatro greco di Taormina (G. Carotti).- Ricordi d'una poetessa (R. Barbiera). - Dove sbarcò Colombo il 3 maggio 1 502 (V. Burti. - - Il romanzo di G. A. Sartorio) (A. Cervesato). - L'agonia della cascata delle Marmore (G. Bechi).- Noterelle, Necrologio, ecc. - lnolsionl : (( Amica », nuova opera del maestro Mascagni · (2 dis.). - Episodio derta battaglia di San-de-Pu. -- La fiera di cavalli a Verona (7 dis.). - (1 Hiinsel e Gretel n al Filarmonico di Verona (2 dis.). - L'ultima breccia del Sempione. - Nel Benadir (4 dis.). - Cascata delle Marmore. - Le rovine dell'anfiteatro greco di Taormina (2 dis.). - L'albergo Timeo a Taormina (2 dis.). - La commemorazione di Umberto I a Roma (4 dis.). - Lo sbarco di Cristoforo Colombo a Kingstan ( America Centrale ) (8 dis. ). - Ritratti : di Miss Beatrice O' Brien , sposa di Guglielmo Marconi ; del generale Linjevitch, comandante supremo in Manciuria; e di Manuel Garda. - Caricature, Scacchi, Rebus, Sciarade (L. 30 l'anno, Cent. 60 il numero). Dott. Napoleone Colajanni, proprietario, direttore-responsabile. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO S. LORENZO.

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