RIVISTA POPOLARE 163 mente assai deboli, di cui gli uni, guidati dall'ambizione, dal lucro, dall'orgoglio si sforzano con tutti i mezzi di conseguire e di mantenersi al potere, e gli altr,i, per timore ed anche per lucro e ambizione o per effetto di stupidità, aiutano i primi e si sottomettono a bro. Hanno torto i lil>erali russi di parlare iu nome del popolo. Essi non rappresentano che se stessi: ii p'lpolo, specialmeute quello delle campagne, ignora le rivendicazioni o non vi si interessa. I contadini vogliono che la terra da lor0 lavorata divenga proprietà loro e, soltanto lo Czar autocrate, come potè abolire la servitb. della gleha, potrà togli-3re la terra ai signor i per restituirla ai contadini , perchè i signori non la daranno spontaneamente. Qllest'attività è irr'tgionevole , ineffic:ice , irregolare. Di più è nociva perchè allontana gli uomini dal perfezionamento mo1·ale ùell'individuo, unico mezzo per raggiungere gli scopi che si propongono gli uomini che lottano contro il governo Ma, aggi,mge1·à qualcuno, questo perfezionamento richiederà un grande sforzo in paragone del quale l attività per il conseguimento di riforme esterio.ri è ben poca cosa e p0rciò gli uomini si metteranno con piacere sulla via che farà risparmiare loro tale sforzo e che credono diretto all'identica meta. E quindi i liherali dicono : '· Ricostruiamo la forma sociale e la società prospererà,,. Essi s'immaginano che sia veramente assai facile conseguire il bene degli uomini. Il male principale di cui soffre il popolo russo non consiste negli avvenimenti svoltisi a Pietroburgo, ma nella guerra vergognosa e crudele comincinciata con leggerezza da una diecina di uomini immorali. Questa guerra ha già ucciso e mutilato centinaia di m:gliaia di russi e minaccia di fare artrettante vittime e rovinerà .non solo la generazione presente ma anche quelle future con le enorn,i imposte in forme di debiti. Ciò che è accaduto a Pietl'obu1·go il 22 gennaio è nulla al paragone di ciò che al'cade laggiù in Manciuria. Alla guerra si uccidono e mutilano uomini in un numero centinaia di volte maggiore di quello delle vittime di Pietroburgo, ma tuttavia la perdita di quegli uomini laggiù non rivolta la società come i massacri di Pietrobu1·go, e i più considerano con indifferenza, pochi con pietà il fatto cht:i miglia·a é migliaia di uomini sono di nuovo mandati laggiù insensatamente e senza scopo. Oli avvenimenti di Pietroburgo sono soltanto la circostanza aMessoria che accompagna il male principale e se si cerca di liberare la Russia dai suoi. mali bis )goa trovare un rimedio tale che la liberi da entrambi quei mali contemporaneamente, e questo mezzo , è sempre il perfezionamento morale, perchè da esso solo si può giungere alla abolizione dei governi. L' importanza degli avvenimenti di Pietroburgo ton è affatto quale la vedono uomini leggieri, 0hu cioè essi ci hanno mostrato la malvagità particolare del governo dispotico russo e che occorra quindi cercare di sostituire ad esso un governo costituzionale. L'importaoza degli ultimi avvenimenti è ben più grande I Noi vediamo in essi, più che la malvagità e l'inutilità di questo o quel governo, quella di tutti i, governi cioè di un gruppo di uomini che vogliono sottomettere la volontà e la maggioranza del popolo. Le altre nazioni di Europa si ingannano straordinariamente quando credono di trovarsi in condizioni migliori della Russia : tutt'altro ! Essi sono come schiavi che non hanno coscienza della loi-o servitù. La condizione di noi russi è per un riguardo più penosa da un lato (nel senso che le violenze commesse sono più brutali) e dall'altro è miglior<! perchè è difficile comprendere di che si tratta. Di che si tra 1ta f Si tratta di aholire tutti i govemi di qualsiasi forma: in ~he modo arrivare all'anarchia f Per liberarsi dai governi non bisogna lottare contro dt essi con me 1 zzi esteriori (minimi fino al ridicolo in paragone doi mezzi di cui i governi dispongono) bisogna soltanto non partecipare al governo, non sostenerli e così saranno annientati. Per non partecipare al rovernl), bisogna essere liberati dalle debolezze che traggono gli uolll ini nelle insidie dei governi e h fanno loto schiavi e loro complici. Liberasi da queate debolezze non è possiliìlt1 che per l' uòmo che ha stabilito il suo rapporto verso il 'fntto, cioè verso Dio e che vive secondo la legge unica - superiore che nasce da questo rapporto - non è possibile che per I" uomo religioso e morale (Le Cou,·rier Eu,·op/.en, 10 Marzo). ♦ . Ernst V(ln Balle: Il problema della 1.·ilorma finanziarla tedesca. - La necessità di una riforma dolte finanze dell'impero s' impoue ; ma varie cause tecnico-finanziarie e politiche la ritardano. Che in Germania i pnhblici carichi siano in paragone J' altri paesi assai lievi è generalmente ammesso ed è stato provato da vari studi, fra altra dalle ricerche di AdolfQ Wagne1·. Sono le condizioni particolari derivanti dalla. costituzione fed~rale della Germania che impediscono di utilizzare la forza finanziaria d·:•lpaese nella misura della Inghilterra, della Francia e d'altri stati unitari. Costituzionalmente, l'impero ha si il di1•ittrl di procurani le proprie entratB con ogni maniera di imposte, dirette o indirette, all'interno o al confine; ma l'esistenza della stragrande varidà. dei sistemi finanziari dei singoli st,1ti forma praticamente un grave ostacolo a quel diritto. Quando sorse l'impero l'articolo 70 della costituzione sta• liili che quando 11011 bastassero le entr:ite derivanti dalle dogane, dalle roste e Leleg1·afi, dalle comllni tasse di consumo, si ricorr.Jsse al contributo dei singoli stati sulla misura della popolazione. Doveva ess~re una· misu 1·a ttansitoria q nesta dei cos· detti "contributi mat1·icolari ,, ; s..;nonchè gli stati si abituarono nel pe1·iodo di prosperità, no11 solo a riguardare come cosa normale che l'impeto uguagliasse con risarcimenti i contributi, ma costruirono in parte il loro bilancio aulle 11ccede111e attese annualmente dall'impero. Come sistema pet• r;1tforza1•e presso gli stati particolaristici la nuova formazione imperiale non si poteva trovar di meglio. L'impero offriva vantaggi palpabili, oltre il resto. Dati i nuovi bisogni e i compiti attribuiti allo stato moderno, la maggior parte degli staterelli tedesrhi sarebbero, già da una generazione, in bancarotta, se i più gravi carichi c_i,·il: non fossero stati assunti dall'impero. Quel che essi pagano• ali' impero non può proprio venir considerato come un sacriftcio, ma an&i come un impiego straordinariamente fruttifero senza del quale cadrebbe.ro in rovina. La Germania offre nel suo sistema finanziario vari punti di contatto con l' Americ.i. L'una e l'altra potendo costituzionalmente ricorrere alle imposte dirette negli stati, si attengono alle indirtitte avendo da urtare contro difflcolt:\ simili. Le entrate dell'impero sono costituite per la mi:lggior parte dalle dogane, dalle tasse di bollo, dallt;1poste, dalle ferrovie, dalle imposte sull'acquavite, sullo zucchero, sul sale, sulla birra, aul tabacco ecc. Ora, ad usci1·e dalla presente situazione di quasi cronico disavanzo si propongono due modi: gli uni vogliono proseguire nel presente sistema di· riservare ali' impero le impoate indirette lasciando le imposte dirette agli stati, e propongono di tassare più fortemente le bevande alcooliche e il tabacco, portandone il tasso al livello di quello d'altri stati, corno appunto l'America. Gli altri oppongono che per la birra e il tabacco si tratta di consumi popolari, e le classi popolari son già t1•oppo gravate in confronto delle abbienti. Bisogna instaurare dunque una riforma· finanziari a su concetti di politi.ca sociale come quella di Miquel in P1·ussia e quella del Wurtembel'g. E perciò si parla di un'imposta progressiva diretta d' impero sullaeredità, o sul pat1.•imo:1ioo sul ~ddito. Ma come riuscirvi data la sicura resist,mza degli stat1f Va ricordato che negli Stati Uniti imposte generali vennl'l'O accettate solo in periodo di guerra. Bisognerà qui ricorrere a una forma diversa da quella di una regolare ripartizione d'imposta :$Ullamii!ura dt:illa popolazione. Una grande difficoltà formale sarebbe quella di voler stabilire un ugual modo di prelevamento in tutti gli stati '-ata la grande vai ietà dei sistemi in ciaacuno di essi. Perciò l'impero dovrel>be stabilire il principio di un'imposta e lasciare che gli stati ?rovvedessero a prelevarla incastrando la nuova imposta nel sistema delle già esistenti. Oltre le difficoltà forma.li si avranno delln difficoltà sostanziali. La cifra delh popolazione
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