Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 6 - 31 marzo 1905

160 RIVISTA POPOLARE patria nativa s'innesta lo sfarzo del castigliano e la libertà del creolo , propri' della favella argentina. E c'è di tutto, come dicevo, in questi saggi : un profondo articolo sul generale Sarmiento, e una colorita evocazione delle sanguinose giornate del 1890; una conferenza tenuta a Chicago sulla singolare figura del gaucho argentino, e un bozzetto sulla leggenda popolare di Calandria, curiosissimo ; un discorso sul c0t1flitto ispano-americano per Cuba, tutto un' orgogliosa rivendicazione dei diritti d'ogni razza, in America come dovunque, a sbrigarsi da sè i propri guai, senza l' intervento di (( civilizzatori >> stranieri; degli appunti di viaggio , coloriti, evocatori in Ispagna ed in Francia, ed impressioni sui Jue popoli e sugli atteggiamenti delle loro grandi anime collettive, nd risentirne da vicino il respiro, la pulsazione, la voce, a distanza di tempi e di eventi ; e poi un ampio ~tudio critico su Alfonso Daudet, e una conferenza, squisita ed affascinante, sulla musica di Bizet ; ed articoli sulla telepatia, sui sog111,su (( La Tempesta (( di Shakspearc, sul1' azione scenica (a proposito di Sara Bernarclt), sulla scultura, tra genialoide e paranoica, del Rodin; e discussioni sulle stimmate fisiche del genio (a proposito dell'opera classica del Lombroso, · e per sceverarne il vero dall'arbitrario), sulla degenerazione ereditaria (a proposito, e come introduzione al libro di Ramon Mejia sulla pazzia nella storia), e sulle malattie della volontà (a proposito del lavoro, ben noto, del Ribot, che le classifica e le analizza); ed infine, un'interessante scorribanda filologica_ sugli americanismi nell' idioma argentino, pei quali esso si va lentamente ma continuamente differenziando nel vocabolario e nella fraseologia , come nella grafia e nella pronuncia, dal classico castigliano. E quest'ultima nota mi richiama naturalmente il Dizionario moderno di Alfredo PANZINI(Milano, Hoepli), il quale appunto vuol essere ed è un utile anzi m:cessario supplemento ai soliti dizionari della lingua italiana, che non registrano, naturalmente, se non le parole pure e legittime della lingua stessa ; ment:i.:e in Italia , sulle bocche di tutti , ne corrono moltissime altre, forse altrettante, fra dialettali, straniere, neologiche, tecniche, scientifiche, e( sportive », industriali, commerciali, di gergo, di moda, che pure occorre fermare ed interrogare, perchè ci dicano d'onde vengono, dove vanno, che cosa vogliono, perchè sono fra noi: e questo precisamente è quello che ha fatto per noi nella sua ponderosa e meritoria compilazione, se pure compilazione si può chiamare un'opera così origmale nel concetto, così personale nella condotta, così viva nella forma. E mi basti citarne, come piccolo esemplare, una voce : cc Carnival nation: epiteto sprezzantemente ingiurioso, già dato dagl' inglesi all'Italia : nazione carnascialesca. L'inctoknza, l'inòifforenza e la naturale festività del popolo nostro, specie delle terre meridionali , spiegano la parola. Mutati i tempi e pur migliorate le cose, permane tuttavia l'abitudine festajuola per ogni occasione, lieta o tnste che sia. (C Si sciopera per i centenari e per gll anniversari, per i vivi e per i morti, per le nozze e pe' funerali. Ogni occasione è buona (tutti d' accordo, in .questo, monarchici e repubblicani , anarchici e conserva tori) per non lavorare e per far baldoria. Vostro eroe, o cittadini, non è Vittorio Emanuele o Garibaldi : è Michelaccio ! ,, Carducci, ça ira in (( Confessioni e Battaglie. >> Ah, come ha ragione, purtroppo, il Carducci ! Popolo allegro, magari ! Io lo vorrei bene, e sempre, e che lo fosse a ragione ; ma popolo pagliaccio, no, perdio ! Un altro dizionario, che è pure un'altra bella edizione hoepliana, è il Dizionario delle Scienze Filosofiche, di Cesare RANzoLI : primo lavoro del genere che si stampi in Italia , e che vienit quinci i a prendere nelle nostre biblioteche un posto ancor vuoto: e ne era davvero sentito il bisogno fra noi , che tutti, oggi, più o meno, ci picchiamo di filosofia, e che spesso non riusciamo ad intenderci e ci combattiamo in vane logomachie, appunto per l' incertezza babelica del frasario , per non dire del gergo , che ognuno usa a seconda della (e Scuola n alla quale appartiene. Ora, questo dizionario è appunto concepito ed attuato all' infuori d' ogni preconcetto od esclusivismo di scuola, con criterì largamente eclettici ed oggettivi, eia filologo, insomma, e da storico della filosofia, anzichè da filosofo militante e parteggiante : e questo , insieme con la dottrina vasta e sicura che lo informa, è il suo pregio massimo e fondamentale , attorno al quale non mancano tutti gli altri minori e complementari, che possano desiderarsi in un lavoro di questo genere. Un terzo vocabolario, e una terza pubblicazione dell'Hoepli, .è il Vocabolario•ccncordanza delle opere latine ed italiane del1' Alighieri, facente parte dell'Enciclopedia Dantesca dello Scartazzini, ed opera di Antonio F1,umAzzo: lavoro d'erudizione e di pazienza infinite, che mi basta annunziare agli specialisti. Al pubblico, invece, e particolarmente ai buongustai, segnalo, a proposito del poeta divino , un piccolo giojello da bibliofili, sempre dell'Hoepli: è La Divina Commedia con postille e cenni introduttivi di Raffaello FoRNACIAR1e,dizione minuscola, leggerissima, elegantissima, aerea, ideale, ad uso delle letture pubbliche e delle scuole , scuole di signorine , s' intende_, e direi quasi d' angeli e di serafini: pregi estetici squisiti , dunque, di cui il merito spetta in gran parte anche alla Tipografia Landi di Firenze , che ha saputo conciliare la meravigliosa tenuità della carta e dei caratteri, con la più perfetta solidità del vo !umetto e la più chiara leggibilità della stampa. ;1;_E, sempre in tema di cose belle , un ultimo annunzio per l'Hoepli: quello della terza edizione illustrata, su carta di lusso, del l' Arte in famiglia, guida per l' arredamento estetico della casa, dovuta alla penna non meno bonaria che esperta di Alfredo MELANI: guida opportuna oggidì più che mai, oggi che torna a sentirsi più vivo il bisogno ed il culto della bellezza in tutte le cose tra cui viviamo , dalle strade e dai monumenti pubblici ai mobili ed agli utensili domestici, dalle grandi manifestazioni del pensiero e del sentimento collettivo ad ogni più semplice e solito atto della vita famigliare. Ma anche per un' altra cosa , io applaudo di cuore al Melani : pel vigore e pel q)raggio con cui combatte contro gli pseudo- esteti dominanti nei musei, rielk accademie , nelle scuole , nei eone.orsi, nella critica, i quali credono e vogliono che la nuda erudizione sia buon gusto , il vecchiume bellezza , e la pedanteria arte. Ah, ci vuol altro, cari i miei parrucconi ! Di Paola LoArnRoso ho avuto già varie volt<::ad occuparmi come recensore: per i (< Saggi di psicologia del bambino n, per (< Il problema della felicità n, per (< Povera gente >>; ed oggi ecco un altro volume, Kodak (Roma, Casa Editrice Nazionale), che ha più accentuati tutti i pregi dei suoi fratelli maggiori, e più attenuati tutti i difetti: i quali consistevano in una certa frammentarietà ed inorganicità di sostanza, e in una tal quale trascuratezza e regionalità di forma , un pò ereditarie, forse, nell'autrice, e un pò anche dovute all'ambiente .... Ebbene , dicevo , ora la forma , sempre semplice , sempre come parlata, è più matura ed è più italiana, ed in ogni modo piena d' evidenza e d' efficacia ; e la materia è frammentaria ancora, ma qui deve esserlo: si tratta (lo dice chiaramente il titolo) d' istantanee di viaggio, d' albergo, di villeggiatura , di famiglia , di mondo ; semplici istantanee , ma fatte con una macchina di ottima marca, munita d'un obbiettivo di prim'ordine, anastigmatico e rettolineare , che dà quindi immagini di vita reale nitidissime e fedelissime, sorprese in pieno moto, in piena attività; semplici istantanee, ma in cui si sente l' opera

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