Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 6 - 31 marzo 1905

158 RIVISTA POPOLARE concorrenza, cui dovrebbero sottostare col vantaggio dei moltissimi i quali terrebbero per arrivarvi la economica scorciatoia delle normali. In un altro articolo - « La Scuola elementare 11elGiappone << (Guglielmo Casetti) - s'inneggia ai progressi pedagogici di quel gagliardo giovane popolo, che rapidamente debellò l'analfabetismo, e presso il quale le più vitali questioni scolastiche hanno avuto la migliore soluzione. Nel fascicolo 4-0 è un anicolo schietto e· vibrato: « I Dir,ttori didatlici » (S. C.) che critica acerbamente i criteri cange-voli e fallaci con cui si provvide l'Italia di direttori didattici, dei quali, veramente, nessuno avvertiva questo grande urgente bisogno. E vi è un articolo breve, ma denso di fat~i e di elementi critici , su « Il Monte Pensioni e le riforme » (Beniamino Rinaldi). L' articolo tratta anche della tardiva iscrizione al Monte, che verrà quasi indubbiamente accordata come sanatoria ai maestri non ascritti all'istituto, i quali ne abbiano invocata la concessione avanti il 31 dicembre del 904. - La Tribuna Scolastica di Milano chiede, in una lettera aperta al Ministro, che l'annunziata imminente riforma dei programmi della scuola elèmentare sodisfi alla « necctsità di « educare una sicura forza d'intelligenza, di fornire un sicuro « corredo di abilità pratiche nei primi anni d'insegnamento, ~ sia a base di studi superiori, sia a base di un'immediata « preparazione alla vita ». Nella lettera, analitica e pensata, si accennano i criteri fondamentali, i mezzi ed i criteri particolari della rjform.i; che, secondo l'articolista, dovrebbero imporsi alla riforma stessa. Fra i criteri particolari, questo specialmente fa pensare: - « Nell'insegnamento dei diritti e « doveri si tenga conto dell' età del fanciullo, immatura per « la chiara intuizione di un sistema sociale ». - Benissimo I In un altro fascicolo la Tribuna pubblica un progetto di riforma del Monte Pensioni (Edoardo Brilla): il quale ha originato una polemica con la scuola moderna di Roma: 11 fascicolo 17 ha un articolo sulla ~forma delle scuole normali (Giacomo Tauro), nel quale si pongono alcune importanti questioni che urge studiare per sollecitare e facilitate la rifor~a stessa. Fra tali questioni primeggiano queste due: I. « Quale ·dev' essere il posto della scuola normale nell'ordì- « uamento scolastico? è essa, e deve essere, una pura scuola « professionale? o una scuola media di natura speciale? o « un istituto sin generis? >>- II. « Vi deve essere un tipo << unico di scuola normale? o due tipi (maschile e femminile)? << Un tipo solo, o parecchi, secondo i luoghi? ••. » - ♦ Anche « La scuola » di Milano ha, nel suo 17.0 fascicolo, un articolo sui nuovi programmi; i quali si pubblicheranno forse mentre la « ~vista popolare » si stampa ( 1); ma la questione è riguardata da un altro punto di vista, anch' esso importanti!lsimo. - Avremo dice « La scuola » - questo risultato: i programmi nuovi, compilato nell'intento amoroso ed encomia bi lissimo di svecchiare la scuola, riusciranno a buttar subito nel « commercio dei testi, non meditati, buttati, ~ là alla carlona da scrittori meno degui di scrivere, da quelli << cioè che meno sentono la responsabilità e che meno si « rendono conto della delicalissima e ardua fatica dello seri- « vere per i ragazzi >>. Speriamo che questa bruttura non si verifichi: é bene preveda, ad ogni modo. Nello stesso fascicolo è un articolo sull'istruzione elementare in Russia, ve n'è uu altro sottoscritto Camillo Vaccaro (nome noto ai lettori della nostra Rivista) su « I nuovi oriz.- z.onti tlella Pedagogia ». ( 1) Ques t1 rassegna per mancanza assoluta di spazio vede la luce con ritardo. 1 programmi sono stati pubblicati. N. d. R. Il Vaccaro si rivolge a coloro che, troppo pessimisti, disperassero del trionfo finale inevitabile della scienza sul formalismo simmetrico della filosofia idealistica; e ricorda a costoro il cammino che la p.edagogia fece in Italia nell'ultimo trentennio. Conclude con l'affermare che la suggestione ipnotica è destinata a rivoluzionare il mondo con la sua applicazione, specialmente nelle scuole. Il Vaccaro conforta la sua previsione con alcune notizie scientifiche ; ed esclama alla fine del suo articolo: - « Non si è che alle prime prove, si « sa; e bisogna procedere cauti nel credere e nel generaliz- « zare infrrèndo, ne conveniamo. Ma come si fa a .100 avere « le vertigini al solo balenio del sospetto di potere un giorno « dominare e sfruttare una cosi misteriosa e gagliarda energia? Pare infatti - si tratt1 di esperienze compiute - che non solo sui sentimenti si possa influire meJiante la suggestione ipnotica, ma anche sulle disposizioni mentali per l'acquisizione delle diverse scienze. Qualche cosa da emulare le· meraviglie del telegrafo senza fili! .. La « Staffetta scolastica>> di Torino, in un suo articolo di fondo (fascicolo n.0 15), reclama una sollecita sanatoria a benicio dei direttori in servizio che nou ebbero modo di regolare la loro condizione procurandosi il diploma oggi pre• scritto. L'articolista osserva che esporre vè'cchi funzionari ad un esame non è conveniente; e che, d'altronJe, lasciarli esautoratj privi di diploma al posto loro neppure è cosa da farsi. Ma al giusto desiderio della « Staffetta » pare si debba provvedere prossimamente con nn già annunziato disegno di legge dell'on. Orlando. Iu un altro fascicolo (n. 0 13) la rivista torinese ha un articolo su << Il uuovo regoiammto per gli esami » (Romano Roberto, direttore delle scuole di Casa l Monferrato); nel quale le innovazioni relative a gli esami per le scuole elementari sono brevemente, obbiettivameme commentate. Il Romano conclude i suoi appunti (diretti specialmente contro il modo con cui si formeranno le future commissioni es.uniuatrice, e contro certi pericoli degli- esami scritti d'aritmetica, in 3a in 4a e nella futura 6a delle scuole elementari) con questo voto: ..• « i Municipi hanno istituita la Di- « rezione didattica e hanno, ora, la persona responsabile della « scuola? Ebbene, ciò che si concede alle altre scuole sia << anche accordatù ·lla scuola elementare: un pò di fiducia e « di libertà ». ♦ « L' Unione dei maeitri » di Torino si compiace giustamente come di cosa sua del disegno di legge testè approvato che migliora le condizioni degl'ispettori scolastici. Molto fece a prò di questa campagna degl'ispettori scolastici l' << Unione » e lo riconosceva recentemente anche l' on. Credaro. Ora il Silvestri, direttore del periodico, accennando in on articolo di fondo e al già fatto e al da farsi per gl'ispettori scolastici, scrive: - « Lo Stato non può nè deve dimenticare << che nello sviluppo odierno della scuola elementare, in rap- « porto alla riunovellata coscienza civile e sociale, unico suo « diretto rappresentante è l'_ispettore scolastico. E ora, più « che mai lo Stato deve, con mano ferma e sagace, provve- « dere alle condizioni e alle finalità èella scuola elementare »· In un altro articolo (M. Agrippa) su « I maestri nel consiglio scolastico » si segnala che le votazioni dei maestri per la scelta dei loro delegati nei consigli scolastici provinciali non hanno ancora alcuna guarentig~a di serietà: non segretezza di voto, non conformità di sistemi per votare, non scrutini regolari, nulla di nulla. L'articolista invoca disposizioni che non rendano irrisorio il diritto largito opportunamente ai maestri per la rappresentanze della loro classe nella suprema ~agistratura scolastica della provincia. E in una delle sue elaborate interessanti lettere della Ca-

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