154 RIVISTA POPOLARE mente contrario a quei ciarlatani o farabutti , che ingannano i loro compagni e li trascinano a moti disastrosi per Ja vita economica e sociale e che possono riuscire dannosi anche a loro. Ecco tutto. ♦ La necessità di far conoscere la verità al pubblico ed alla massa dei ferrovieri risulta evidente da questi fatti tipici. Emmanuele Brancone nello stesso numero sopracitato del Treno ripubblica con una faccia tosta insuperabile quel!' articolo del!' Avanti I in cui proclamava inattendibili i miei dati ecc. e che nello stesso Avanti I dimostrai che servi va soltanto a provare per lo meno la imperdonabile e superlativa leggerezza del suo autore; lo ripubblica tal.e e quale dopo che egli stesso preso come un ladruncolo colle mani nel sacco - ripeto la frase adoperata nel N.0 precedente, perchè altra .più adatta non saprei trovarne - confessò nello Avanti I di essersi ingannato e che aveva scritto ad Amburgo per potere rettificare i miei dati statistici. La ripubblicazione dello articolo dopo la sua confessione prova, che in lui e,' è assenza completa di buona fede, e perciò è indegno di polemizzare con galantuomini. La necessità di smentire le menzogne risulta evidente da quest'altro fatto. . Un signor Vito Mercadante ostentando una sicurezza piramidale , e che non può essere sincera perchè egli aveva dovuto leggere nell'Avanti I la risposta mia come aveva letto le corbellerie del Branconi, nel Giornaledi Sicilia scriveva : « Noo mi farò lecito di riportare qui l' ultimo « articolo di Emmanuele Branconi, che confutava « categoricamentele medie dell'on.Colajanni, mettendo « in rapporto gli stipendi dei ferrovieri della Sviz- « zera, che non sono i meglio pagati tra i ferrovieri « di Europa, con quegli stipendi che si chiedono « nel memoriale nostro ». Il povero signor l\tlercadante si rimetteva in Palermo alla sentenza inappellabile di Branconi quasi nello stesso giorno in cui quest' ultimo in Roma era costretto a dichiarare che aveva confutato ..... i mulini a vento. In quanto all' asserzione che i ferrovieri svizzeri non sono tra i meglio pagati in Europa è una sciocchezzuoìa, che può essere enun• ziata soltanto da un ferroviere italiano dell' anno di grazia 1905. Ma ecco un altro fatto assai più grave perchè c' è di mezzo il nome di persona, che gode di una meritata autorità e eh' è stata messa al servizio della menzogna ingeneratrice d'illusioni nelle menti dei ferrovieri di buona fede. I giornali annunziarono a suo tempo che l'amico Ettore Citcotti in un Comizio di ferrovieri in Napoli aveva promesso di mostrare erronei i miei dati comparativi; L'Avanti! e La Propaganda poco dopo preannunziarono un suo articolo che proclamarono esauriente e schiacciante contro di me. Lo attesi molti giorni con viva impazienza. Finalmente potei leggerlo nell'Avanti! del 20 marzo. Ciò che valgano alcune sue discutibili opinioni lo vedranno i lettori dalle risposte che ho mandato al giornale socialista e che qui in parte riproduco. Ma il fatto caratteristico pel punto, che attual1nente discuto sta in questo. Appena uscito L' Avanti I so <li moltissimi ferrovieri , i quali g.ongolanti di gioia e fregandosi le mani andavano ripetendo : « Avete visto quali sono i dati veri e le cifre esatte sugli stipendi dei ferrovieri? Quelli di Ciccotti e non quelli di Colajanni ». Ebbene. le sole cifre, i soli dati statistici che si leggono nello scritto del mio egregio contraddittore sono proprio quelli stessi che egli ha tolto di peso dal mio articolo del 15 febbraio! Intanto il colpo è fatto ; le mie rettifiche che non saranno esaurienti, nè schiaccianti, ma che sono poggiate sulla verita, non circoleranno tra i ferrovieri e tra i medesimi prenderà se111pre maggiore consi~tenza. la _leggenda sui miei errori e sulle loro proprie rag10m. ♦ Il signor Mercadante sciupando, per ignoranza o per leggerezza , una buona obbiezione del Cabiati, cui risposi precedentemente, ha- preteso darmi una lezione di metodologia statistica assai involuta attaccando la base delle mie comparazioni , perchè non poste tra termini omogenei. Il signor Mercadante ciò facendo si mostra un ferroviere degno di stare nella compagnia di coloro, che mi hanno confutato ... senza leggere ciò che ho scritto. Egli con audacia rara, spiegabile in chi non conosce ciò che deve oppugn:ue, e con logica branconiana afferma che nella commisurazione dei redditi dei ferrovieri con quelli dei lavoratori mi sono servito dei confronti tra laureati analfabeti e lavoratori produttivi. Avverto che la frase : analfabeti laureati è di mio conio - e ci tengo alla proprietà letteraria della medesima - e l'adoperai per designare la numerosa categoria di medici, avvocati, ingegneri ecc. valorosi nella professione, ma privi assolutamente di qualunque moderna cultura politica e ignari degli elementi di scienza sociale. Orbene nell' articolo pubblicato nella 'Rjvista popolare del 15 febbraio, che ha fatto imbestialire molti ferrovieri, i dati statistici òa me riportati sono per lo appunto quelli che riguardano i lavoratori, che egli chiama produttivi!! Non riesco poi a comprendere il disprezzo che egli ostenta per i laureati analfabeti, egli che è entrato nella classe dei ferrovieri in virtù di una licenza liceale, che potrebbe farlo annoverare, accettando le sue classifiche e i suoi metodi logici, tra gli analfabeti... mezzo laureati. Ad illustrare poi questo punto e per far meglio giudicare delle condizioni del mercato del lavoro e delle categorie di cittadini tra le. quali si reclutano i ferrovieri sarebbe molto utile conoscere la professione delle molte migliaia di persone, che hanno domandato impiego alle ferrovie: vedremmo se vi prevalgono i lavoratori produttivi, gH analfabeti laureati o quelli sernilaureati. E giacche mi trovo a discorrere sulla comparabilita e attendibilita dei miei dati osservo all'onorevole Ciccotti, che egli sfonda una porta aperta dichiarando che i miei sono incompleti,frammentari, insufficienti e che sulle medie della prima tabella del mio articolo del 15 febbraio non si può contare per molte buone ragioni, In quanto al valore di tali rnedif, senza bisogno che altri me lo ricordasse , io stesso aveva dichiarato molto grossolano il confronto su di esse fondato; me n'era tanto poco contentato che avevo
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