Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 6 - 31 marzo 1905

KIVISTA POPOLARE 153 una modificazione da non pigliarsi n, gabbo, se un individuo nella Sicilia -- dove i reati di sangue hanno il doloroso primato in tutt' Italia - desse un p11gno, invece di tirare una coltellata. I reati di sangue diminuirebbero,· e come! Cosi il Podrecca nega alla cas8rma qualsiasi infltienza snll' individuo. Infatti , dice lui, « i soldati di professione sono più violenti non perché la caserma li abbia in tal modo educati, ma perchè le nature più violente hanno scelto - quando libere di farlo - il mestiere del soldato meglio rispondente alle loro at,titudini '". Ora lo stesso Podrecca ammette che non tntt' i violenti si trovino in caserma, quando dice cl.ie « il rivo1 uzionario classico e l' ufficiale di cavalleria hanno la stessa psicologia, per quanto dieno fine diverso alla loro azione,.,; e d'altra parte bisogna ammettere che non tutti quelli, che si trovano in caserma, sono violenti per natura. Oramai, come tutto è diventato q uestione di quattrini , la maggior parte degl' individui scelgono il mestiere militare, non perché esso sia corrispondente al proprio temperamento; ma perché, non sapendo che cosa farsene ed amando poco il lavoro e lo studio, trovano in e~so nn lucro non aleatorio, ma comodo e sicuro. Dire altrimenti mi sembra ragionare alla luce delle teorie e non già osservare i fatti spe• rimentalmente. Io conosco parecchi militari di professione, che non hanno il tono autoritario e non pigliano pose da gradasso. Certo si tratterà di ecce~ioni; ma in molti di essi, buoni per natura, il tono autoritario - se non addirittura la Yiolenza - vien dato dalla caserma, come l' untuosità vien data ai preti dal seminario e dalla sagrestia. Sicché, a nostro modo di vedere, le idee hanno una certa influenza., per quanto limitata, sugl' individui; iufluenza che genera perfino il fanatismo nelle anime faciliuente suggestionabili. Non sempre i temperamenti corrispondono alle idee, che si professano : si trovano benissimo delle persone miti tra. i militari e i rivoluzionari, e dei violenti , magari contro ... natura, tra i preti. Spesso la scelta· delle idee dipende dall' interes• se. Ad esempio i preti e i militari di professione, costretti, per ragioni di famiglia ad entrare nel clero o nella milizia , fanno di necessità virtù e si formano mano mano e quasi senza volerlo una maniera di pensare corrispondente all'ambiente, in cui sono costretti a vivere. Cosi avviene che dei preti intelligenti credano ai dogmi meno di quello che vi possa credere io o l' amico Podrecca; e viceversa tra i laici si trovino individui, predisposti al misticismo, che in fatto di santocchieria darebbero dei punti ai preti ; ma che pur tuttavia, anche potendo abbracciare lo stato religioso, hanno preferito invece di abbracciare - come quel professore di cui parla il Podrecca - le consorti con la camicia e le mutande ! Insowma, noi crediamo che le idee, le quali s' infiltrano nella psiche individuale per un complesso di cause, modificano l'ambiente; e l'ambiente a sua volta modifica gl' individui, senza modificarne sostanzialmente gli organismi. Sicchè, se i nostri padri ebbero dello Stato e della politica un concetto, noi 1 cresciuti in un ambiente diverso, penseremo diversamente ; e i nostri fi. gli , mentre si allontaneranno nelle idee poco da noi, saranno più lontani, che non lo fossimo noi, dalle idee dei nostri padri. Noi sentiamo che giorno per giorno l'ambiente si wodifica, tanto che se vent'anni fa i principii socialisti erano sprezzati e derisi, oggi non ostante il blocco borghese, possiamo trovarli, per quanto pallidi, ::maturati e parodiati, anche nelle relazioni di ... Giolitti ! Dunq ne per quanto gli uomini agiscano dietro la spinta. degl' interessi, noi non possiamo dire che la coscienza politica sia la ri::rnltante di quegl' interessi; nè d'altra parte ci è lecito affermare che le idee corrispon• dono al proprio temperamento ; poiché quello che. santa. Teresa chiamava il < castello interiore ~ si forma lentamente, progressivamente, senza che uno quasi se ne accorga , col concorno di mo!teplici cause , quali sono il temperamento, l' interesse , la coltura, l' ingegno, l'ambiente, il ragionamento, le discussioni, l'educazione e via dicendo. Onde in un fatto di psicologia che si manifesta in modo cosi incerto e si riproduce in tante maniere diverse allo studioso non è dato indurre con ' troppa facilità, dal fenomeno singolo la legge generale. ENRICO GRIMALDI 1111111111111111111111111111 li I I lii li lii li li I li I li lii li lii li lllll 11111 llill I 11 I, 1111111111 Polen1ichfeerroviarie • necessarie (La malafede dei fert·ovierl- L'omogeneità dei termini delle mie comparazioni - Il valore del dati statistici, che si posseggono - Salari nominali e salari reall - L'egoismo dei ferrovieri e quello degli altri - Le spese lmproctutt1 ve - La riduzione delle tariffe ferroviarie si deve ottenere aumentando gli stipendi .... dei ferrovieri - I ferrovieri e la quistione poIttica - I deputati socialisti coòtiro le pt·etese del ferrovieri). Ritorno sulla quistione dei ferrovieri e delle ferrovie colla profonda convinzione di fare opera non solo utile, ma necessaria. Nè v'insisto per inasprire la quistione colle mie virtuosità statistiche , come dice l' amico Ciccotti (Avanti! 30 marzo), ma per qualche cosa di più alto; l'interesse generale. Nè riesco a comprendere perchè dovrei cessare io dal difendere i contribuenti se egli stesso insiste nel difendere i ferrovieri. Bisogna illuminare il pubblico , che non conosce esattamente i termini dei problema da un lato ; bisogna dall' altro lato far conoscere meglio ai ferrovieri qual' è la loro vera posizione, quali i loro doveri e quali i loro diritti. A qualcuno potrà sembrare inutile questa seconda parte nella supposizione che tutti i ferrovieri siano in malafede. Ciò che non è: me ne sono convinto non solo per l'intervento onesto e intelligente nella discussione di due ferrovieri quali il Morbelli e il Borsari, miei vecchi amici; ma dalle numer0se lettere di altri ferrovieri , che mi pervengono e che in tutto o in parte mi danno ragione. Queste lettere mi com?ensano delle insolenze anonime o firmate , pubbliche o private , che altri ferrovieri mi indirizzano e provano che non tutti in questa classe di lavoratori pensano come quello sciocco foderato di malafede , che nel Treno (n. 0 178) mi proclama rabbiosamente avverso ai ferrovieri. Sono onesta-

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