Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 6 - 31 marzo 1905

RIVISTA POPOLARE 151 verse che in ogni individuo si potrebbe riscontrare una legge particolare. II. ·E passia1110ad 11n' altra questione. Quale influenza hanno le idee, q11alnnque es~e siano, s11gl'individui? « Nessuna! » afferma recisamente H Podrecca, che considera le azioni umane come manifestazioni fisiologiche o d' interesse ; i quali d!1e movei1ti potrebbero già generare nell'animo umano un urto di sentimenti diversi, 1rn contrasto ora vivace ed ora sordo, il cui risnltato condurrebbe l'individuo a manifestarsi favorevole ad una piuttosto che ad nn' al tra delle opinioni politiche in voga. Dunque , il Podrecca nega all' idea q11alsiasi influenza sngl'in·Jividui, e solo ammette manifestazioni contrarie ai p!·opri intere;3si nei transfughi· della• borghesia , che formerebbero le eccezioni. Certo l'uomo, quando agidce, non cerca troppo di i·egolare le proprie azìoni sulla fede che lui dice di professare. Uno strozzino per es., avrà tutta la paura possibile dell'inferno e crederà con fervore ai dogmi della Chiesa cattolica e si picchierà energicamente il petto-in isconto dei suoi peccati ; ma pure non abbandonerà il suo mestiere e si curerà ben poco di « dimittere » i crediti ai suoi dehitori , come è detto nel Pate1· Noster: evidentemente perchè in lui il danaro ha più importanza della sua fede. Così pure i c.1s:;ieri delle leghe cattoliche e socialiste , se sono dei ladri , scappano lo stesso coi quattrini dei « leghisti >, infischiandosi altamente se il partito socialista o la democrazia cristiana avranno poi a soffrire della loro fuga. È vero : un farabutto resta tale pur divenendo socialista , e un cattolico o un monarchico resterà galantuomo pur essendo per il pontefice o per il monarca. Il galantuomo in qualunq11epartito si trovi, sarà sempre tale. Tuttavia bisogna ammettere che le idee abbiano pure qualche efficacia s--1gl'in-lividui, e che esse quindi debbono a vere il loro giusto peso nello studiare le azioni umane. Io non dico : e la predicazione socialista eleva la media della moralità•. I procuratori del re vorrebbero invece che il socialismo perverta la morale (senza dubbio, la loro morale) e faccia crescere la criminalità; mentre l'on. Colajanni, con la statistica alla mano, ha concluso che e il socialismo o la propaganda socialista non aggrava la delinquenza, qualora non voglia 'riconoscersi esplicitamente che la attenui • . In generale può dirsi che il popolo. quando la morale politica o privata è rilassata, ama purificarsi, come noi purificheremmo il nostro sangue col joduro di potassio, con le ventfl.te furiose e solenni d'idealità e di moralità. Allora e:;so segue \50loroche agitino questa bandiera. Naturalmente il vessillo della moralità e della idealità non può venire agitato da un uomo o u.o. partito bacato; ma, per necessità, da un uomo o da un partito nuovo, il quale niente abbia da rimproverarsi. Ed ecco come si spiegano il favore e il plauso , che ottengono tutte le lotte che, per la morale nelle pubbliche amministrazioni , intraprende il partito socialista. Le idee nuove, dunque, hanno nna benefica infiuenza su quelli che le seguono : anche perchè i partiti giovani sono puritani, in fatto di morale, e in essi facilmente vi si trovano i Catoni. I primi cristiani, per es. conformavano rigidamente le loro azioni al vangelo di Cristo, e, se prima erano ladri ed omicidi, o in altri termini criminali, dopo diventavano miti e trasformavono la loro ferocia in entusiasmo religio:;o. È un fatto che non si può sconoscere. I cristiani dalla loro fede, cioè dalla loro idea, attingevano la forza di lottare ed anche di provocare i pagani , cioè gli « uomini d' ordine» d'allora. Essi rovesciavano gli altari e spufa.cchiavano gli dei falsi e bugiardi, mettendo la loro vita in pericolo ed esponendosi all' o:lio della folla briaca, che sta sempre col più forte. Cosi veni vano condannati e ad hes tiaci » o croci fissi ed impalati, tutto soffrendo con rassegnazione. Li non c'era un campicello da difendere - come dice il Podrecca per i rivoluzionari franceHi, - anzi moltissimi abbandonavano le ricchezze o le distribuivano; ma si trattava di conquistare semplicemente il paradiso, cioè l'ideale; -come anche per noi si tratta di raggiungere il socialismo, cioè l'ideale. Dopo, i cristiani ebbero il sopravvento, essi diventarono maggioranza, i costumi si rilassarono e il cristi,mesimo, divenuto cattolicisrno, impaludò nel marasma morale ed intellettuale del Medio Evo. E Maometto forse non fece <lei snoi ·segnaci tanti eroi, promettendo loro il paradiso delle formosissime urì, dal seno procace e dagli occhi neri e profondi? Anche il partito socialista attraverserà ed attraversa fasi identiche. L' idea socialista dà ai giovani , come nota va il De Amicis, una fierezza e un ardire, che probabilmente essi nop avrebbero, ove non f,Jssero socia1 isti. I neofiti sono intransige11ti in '] 1ianto a morale e in quanto a principii, riescono a dominare il loro temperamento e sacrificano i loro interessi. Poi il partito si ingrossa, l' intransigenza e l'intolleranza i;pariscono e le quistioni morali sorgono numerose coi cas::iieri che ... scappano! E in tutto questo io non faccio distinzioni tra socialisti borghesi colti e socialisti, che hanno una coltura limitata e vivono col lavoro delle loro braccia; perchè mentre i primi dalla loro coltura possono avere mflggiori tentazioni a calpestare le proprie idee, i secondi, se le calpestano, lo fanno quasi sempre per la famosa mancanza di coscienza. Senz' andare più oltre ci domandiamo ancora: « Se il Podrecca non crede ari' efficacia. delle idee sugl' individui, a quali risultati vuole gi1rngere CO?t1battendo le teorie dei preti sulla verginità e i:rnl c~libato e mettendo alla gogna le graziose massime di Saut'Alfonso? » Anche si contraddice il Podrecca quando parla dell'educazione, di cui pure nega l'efficacia; quantunque a un certo punto , allarmato delle couel usiou i a. cui le sue premesse lo conducono, dica: «Dunque, niente apostolato, educazione, propaganda? Anzi ! Sono indi· spensabili ... », continuando poi a p~.rlare della, semplice propaganda. E va bene I La tabula 'raso, d' Ariste. tele non esiste, la « carta bianca» è una b:1gia , noi non possic1,mo « creare col soffio deli'ideale - come col fiato il padre eterno creava Adamo- delle ani me socialiste ", l' anima del fanciullo non è wolle come la cera , ammettiamolo pure. Ma la conseguenza logica cui si ar-

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