Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno XI - n. 5 - 15 marzo 1905

RIVISl'A POPOLARE 121 ratori, che gli occorrono. Questi organici sono sempre ricolmi: posto per nuovi individui non v'è. Gli aspiranti, o attendono che vi sia un vuoto o riescono a formare delle incrostazioni abusive intorno all' org::tnico e prendono allora nome d' impiegati straordinari, o di avventizi, o di soprano umerari, o di alunni ecc. ecc. >> « Colui che è una volta entratonell'ùrganicoè sottratto per sempre a ogni concorrenza.Il suo stipendionon solo non pericola mai, ma non può neanche variare in meno. Gli aspiranti possono valere di più degli impiegati in pianta ; ma non perciò può allora succederea colui che trovasi in pianta ciò che succederebbea qualunque operaio libero, cioè che venga sostituito da chi è più produttivo. Gli aspiranti possono essere accolti nel seno degli organici : non avrà qnesto l' efletto solito di una maggiore oflerta di lavoro, cioè il ribasso dei salari ; i nuovi sopravvenuti nulla tolgono a coloro che prima già erano in pianta. E anche tra coloro che sono in pianta la concorrenza è quasi nulla. L'avanzamento è regolato in gran parte della anzianità, anzichè da concorsi e dal merito, giudicato dai superiori, e anche questo residuo di concorrenza è strenuamente combattuto dalle leghe di impiegati ». A questo punto Pantaleoni mette in nota le argomentazioni di una parte dei funzionari-di quelli di dogana - che più energicamente invocano aumenti e che ragionano pei loro diritti-come del resto tutto gli altri funzionari - come potevano ragionare gli antichi membri della nobiltà che i loro privilegi scambiavano per diritto. E della loro condizione ragionano, senza il benchè menomo pensiero di quella tristissima della cìasse lavoratrice, che ~avora per assicurare a loro lo stipendio e la pens10ne. E si atteggiano a vittime perchè lo Stato - lo scellerato ! ! - mentre proclama intangibile lo stipendio osa fare su di esso una ritenuta straordinaria del 15 e del 25 per cento (?!). E si dicono vittime perchè le promozioni non avvengono con rapidita verdginosa ma a misura che si fanno i vuoti negli organici ! Sicuro, essi vorrebbero che le promozioni si verificassero a getto continuo portando la spesa dello Stato a qualche miliardo in più ... E come bestemmierebbero se per provvedere ai maggiori oneri delle promozioni a getto continuo es~i dovessero pagare qu:1lche cosa di più; si direbbe che in loro la qualità di contribuente con tutti i suoi oneri dovrebbe essere soppressa per lasciare all'impiedi e fare sviluppare esclusivamente quella d'impiegato con tutti i suoi privilegi ... E deridono e disprezzano la pensione... perchè nello stabilirla non si tenne conto degli anni di lavoro prestato in qualità di avventizi, straordinari, apprendisti ecc. (E perchè non domandare addirittura che si tenga conto degli anni di servizio prestati ... sulle ginocchia della balia o sui banchi della scuola ?) ». Sono questi i privilegi, essenziali dapertutto, straordinarissìmi in ltdlia dove manca lo sviluppo commerciale e industriale, che dovrebbero dare lavoro e occupazione a tante energie, che spiegano come e perchè per ogni misero concorso nella ferrovia, nelle amministrazioni dei Comuni, della Provinci;-t e dello Stato per un vuoto da riempire si presentano dieci, cento concorrenti. Questi rappresentano un armata di riserva ben più numerosa e famelica di quella descritta da Marx per le industrie. Con questo in più: che lo Stato e gli enti minori non hanno la possibilità di avvantaggiarsi del suo incremento, come lo hanno i capitalisti, che, secondo il grande socialista ne favoriscono artificialmente lo sviluppo, perchè quando l'armata di riserva dei lavoratori è numerosa i capitalisti possono reclutarvi braccia a più buon mercato di quelli occupati; ma quando è altrettanto numerosa l'armata di riserva dei concorrenti all'impiego, lo Stato non può licenziare i suoi funzionari per prendersene altri più attivi , più intelligenti e più a buon mercato. Un'ultima osservazione. Quasicchè i privilegi dei funzionari non fossero abbastanza notevoli essi non poche , volte fanno una concorrenza sleale ai professionisti liberi: i pensionati e gl'impiegati in attività <li servizio si procurano altre occupazioni remunerate in misura minore di quella corrente deprimendo le condizioni del mercato del lavoro nelle professioni, creando o mantenenJo immutata la falange dei disoccupati , perchè essi nella nuova occupazione non cercando che un supplemento di reddito si possono offrire e si oflrono come contabili, ingegneri, amministratori ecc. per uno stipen• dio inferiore a quello, che sarebbe richiesto da chi dal medesimo deve ricavare tutti i mezzi di sussistenza per se e per i suoi. Questi considerevoli privilegi dei ferrovieri e dei funzionari potranno essere negati con singolare sfacciataggine da coloro che li godono; ma saranno riconosciuti da ogni classe di cittadini e dalla classe dei lavoratori, che li guardarono sempre con un senso <l'invidia ed anche di rancore sino al giorno in cui i socialjsti italiani per un meschino interesse elettorale non cercarono alterare i fatti presentandoli come compagni meritevoli delle maggiori simpatie degli operai, dei contadini e dei contribuenti tutti. Assodata l'esistenza di tali privilegi sorge la domanda : è applicabile è applicabile ad essi il diritto comune? No, cento volte no. Si va contro la logica si va contro la giustizia più elementare qnando a condizioni diverse si applica una comune misura. Quindi il trattare lo sciopero dei ferrovieri e dei funzionari tutti dei pubblici servizi aila stregua degli altri scioperi equivarrebbe a commettere una grande ingiustizia ed una violazione del diritto comune. ♦ I danni enormi che possono arrecare ed hanno arrecato gli scioperi ferroviari (1) hanno costretto i governi tutti, monarchici e repubblicani, democratici o non, a pensare ai mezzi atti ad impedirli e reprimerli con maggiore o minore energia e severità. La repubblica francese fu molto energica di fronte al tentativo di sciopero del 1898: fece occupare militarmente tutte le stazioni della Francia, fece fermare le circolari inviate per la posta dal Sindacato (spedite in busta portante il nome di un negoziante di vino) , perquisì gli uffici del Sindacato e i domicili degli amministratori, sequestrò carte e documenti. Non fu meno energico il ministero ( 1) Lo sciopero ferroviario di Chicago - Giugno-Luglio 1894. produsse 35 milioni di danni. [I Prof. Riccardo Della Volta ha esposto ccn molta chiarezza ed ordine tutti gli scioperi ferroviari sinora avvenuti nell'Economista di Firenze del I gennaio 1905 e nei numeri successivi. ,

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