RIVISTA POPOLARE 115 repubblicano, benchè ne sia la parte che più mette in evidenza l'esistenza sua. C'è la stampa; ci sono le associazioni. Nella stamplL occorre occuparsi del solo giornale quotidiano cbe ha il partito in Milano. L'Italia del popolo dapprincipio ebbe contegno incerto, pubblicò anche degli articoli ab~astanza sconclusionati di un certo X contro i nostri. · Quando scoppiò l'ostruzionism,o, però, fece ammenda onorevole e biasimò esplicitamente i ferrovieri. Tra le associazioni repubblicane quella che per la importanza - numerica e per le sue tradizioni gloriose occupa il primo posto è la Consociaziòne romagnola di Ravenna. Ebbene essa ha compiuto nn atto , che non potrebbe essere più deplorevole, più inconsulto e più contrario alla giustizia e alla verità-le due dee, per cui ebbe - un culto Giuseppe Mazzini. Essa ha votato il seguente ordine del giorno, che prendiamo dall'Italia del popolo del 4 marzo : e Il Comitato della Consociazione repubblicana di Ravenna: · mentre esprime la propria completa solidarietà coi ferrovieri che difendono la libertà e la vita della loro organizzazione dagli attentati reazionari di un governo sedicente liberale deplora che tanto il Comitato Centrale come i deputati repubblicani siano stati fino ad oggi pressochè assenti da questo movimento politico che avrebbe dovuto avere in essi i più validi fautori e li richiama ad un più coscienzioso adempimento del proprio dovere di rappresentanti di un partito che deve essere all' avanguardia nelle lotte contro le tendenze liberticide di un governo di privilegio. Il Comitato Bm·oncelli ing. Eugenio - Calderoni Chiarissimo - B1·unelli dott. Ales• sand1·0-Gattamorta Ulisse - Mazzotti Antonio - Spinelli Giovanni. Il Segretario : U. 8e1pieri. Abbiamo chiamato inconsulto e deplorevole oltre ogni dire tale ordine del giorno, non pel biasimo aspro, che infligge al Comitato Centrale ed ai deputati repubblicani, ma perchè è la esplosione di una rettorica basata su molti inconcepibili eqnivoci che può spiegarsi soltanto in uomini impulsivi, che si lasciano dominare dalle parvenze e che non vogliono tener conto della sostanza e della realtà. Bisogna essere assolutamente smemorati per credere ed affermare che i ferrovieri si siano levati a difesa della libe1·tà e della vita della loro organizzazione cont,·o gli attentati reaziona'ri. Non rammentiamo se i ferrovieri si siano fatti vivi a difesa della libertà quando veri atti laidamente e gravemente liberticidi furono consumati in Sicilia nel 1893-94 , a Milano e altrove nel 1898. Ma nel caso presente si dimentica poi , che il vero , il confessato movente dell'ostruzionismo ferroviario è stata la quistione degli stipendi; e niente altro. Gli articoli 71 e 72 del progetto ferroviario· furono un semplice ed indecente pretesto, enormemente sproporzionato al perturbamento morale ed all'immenso danno economico arrecato alla nazione colla loro condotta. I ferrovieri, lo ricordino i membri della Consociazione di Ravenna, sprezzantemente derisero e Cabrini e Bissolati e Morgari , che sconsiglia vano l' ostruzionismo e assicuravano una enargica difesa della libertà e per bocca dei loro rappresentanti nella lettera al Giornale d' Italia, rispondendo all' intervista Cabrini, dichiaravano ehe essi se ne infischiavano della politica parlamentare. Ed errano grossolanamente i membri della Consociazione ravennate incitando i deputati repubblicani a porsi all'avanguardia nelle lotte contro le tendenze liberticide di un governo di privilegio. In questo caso coloro che vogliono i privilegi, e tanto più biasimevoli in quanto che sono abilmente nascosti da uu' altra etichetta sono per lo appunto i ferrovieri, che a danno del paese più gravato d' imposte che ci sia in Europa, vorrebbero per lo meno un'altra sessantina di milioni. Quali siano i privilegi, che essi chiedono vien detto in altra parte della rivista. Infine potremmo comprendere il contegno della Consociazione supponendolo inspirato ad un concetto volgarmente rivoluzionario, da cui rifuggirebbe Giuseppe Mazzini : dal concetto, cioè, di provocare avvenimenti tali che fatalmente trascinerebbero i ferrovieri a moti rivoluzionari , che condurrebbero , attraverso ad un grave sconvolgimento sociale, alla repubblica. Ebbene i membri della Consociazione si provino a parlare alla massa ed ai caporio::::i dei ferrovieri di rivoluzione e di repubblica: avranno in risposta tale beffarda. sghignazzata, che servirà, ne siamo sicuri, a guarirli della illusione e della rettorica. La Consociazione ravennate ed altri nostri amici di Milano possono essere stati indotti alla solidarietà coi ferrovieri da generosità di animo, che sospinge alla simpatia verso combattenti, che si credono vittime della prepotenza di una cla_sseo di un gover~o; o da calcolo politico, cioè dalla speranza di allargare la propria propaganda tra le fila di quei lavoratori. Nel primo caso l'errore è evidente e bisogna confessarlo perchè diabolicum est persevera1·e. Nel secondo l'errore è maggiore, più dannoso, perchè fa perdere amici da un lato senza guadagnarne dall'altro. Infatti i ferrovieri daranno ai repubblicani appena appena quelle briciole, che si danno ai cani che a·spettano affamati sotto la tavola dei padroni; dall'altro disgusteranno la grande massa degl' industriali, dei cemmercianti , degli esercenti ecc. Mentre i repubblicani avrebbero potuto e dovuto cogliere questa occa sione per cattivarsi la benevolenza delle classi medie difendendo le ragioni della pubblica economia e nello · stesso tempo· fare gl'interessi veri di tutta la classe lavoratrice contro le esorbitanze di una sola ~ategoria di lavoratori. Notiamo con piacere che l'amico Mirnbelli ha pubblicato una nobile e serena risposta alla Consociazione. ♦ Tumulti e repressioni sempre nel Mezzogiorno! A S. Marco in Lamis , a Centi , a Campobello di Licata sono avvenuti nnovi tumulti e nuove repressioni sanguinose. I motivi dei tumulti sono i soliti: grande disagio economico sfruttato abilmente dai maledetti partiti amministrativi locali , che indossano la divisa di moderati o di progressisti, di socialisti o di clericali pur _di potere sollevare le masse e schiacciare gli avversari. Questo spettacolo, che danno le popolazioni del mezzogiorno è davvero doloroso. Non si accorgono esse, che per fare il comodo di molti ambiziosi , spesso disonesti che vogliono vivere sul Comune o sulla Provincia. ..;omesu di un feudo , provocano repressioni di cui esse , esse sole , fanno le spese lasciando a terra dei morti e dei feriti e popolando le prigioni di poveri lavoratori incoscienti e talora assolutamente innocenti delle colpe che loro vengono attribuite? In tutti questi episodi il lato che più colpisce è il versamento del sangue umano; ma ciò che maggiormente dovrebbe stigmatizzarsi è la condotta dei prefetti che coi loro intrighi, colle ingiustizie, colle pressioni , con tutta l' azione illecita e l' inframmettenza pervertitrice esercitata per favorire un depPtato o un candidato, preparano ed accelerano le sommosse. Non bisogna , però , arrestarsi ai fenomeni , ma si deve rimontare alle loro cause ; primissima tra le qua.li
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