Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno XI - n. 5 - 15 marzo 1905

134 RIVISTA POPOLARE det·ivati dal catrame (solfo-coniugati azo1m del Naftal). Ed infine_ q_ell' Alta Italia è comunissima la pratica della fabbricazione dei vini coi metodi di Chaptal-Gall , di Petiot, che può anche essere permessa ma a condizione che tali prodotti non sieno venduti per vini natural:, ma designati invece con un nome che lasci chiaramente· capire il processo con cui furono fabbricati, ciò che oggi non si fa. Ed riesce chiaro a capirsi allora che se tutti questi vini adulterati e sofisticati , tutti i vini artificiali o fabbricati col metodo Petiot , di cui se ne fa largo consumo nella media ad alta Italia , lasciassero libero il posto al vero vino, questo troverebbero nei mercati interni quel consumo che oggi è costretto chiedere all'estero. Ma appunto una delle cause che favorisce tutti questi pasticci è il dazio di \JOnsumo che elevando il costo del vino, stimola alla frotfe con sostanze che sono esenti da dazio. * * * Le vie di comunicazioni ed i trasporti.-Lo sviluppo delle vie di comunicazioni e la riduzione delle tari.Ile dei trasporti, devono essere i cardini su cui dovrà poggiarsi il commercio del vino e degli altri proJotti sia per gli scambi con l'estero, che per lo sviluppo del traffico all'interno. Già, come dimostrò l' on. Pantano, l' attuale tariffa di favore pel vino, qualche beneficio ha dato ; ma non è tutto, poichè il Governo non avendo nelle sue mani l' esercizio delle feri·ovie e della navigazione non può disporre come l'Austria, la Svizzera e la Germauia di questi potenti e formidabili strumenti di lotta e cti eoncoqenza, a favore dei uostl'i prodotti. E le regioni che di più sentono i danni dell' attuale ordinamento dei trasporti sono appunto le regioni meridionali, le quali si trovano nella impossibilità per la loro lontananza dalla frontiera e dai grandi centri, di partecipare al grande commercio nazionale ed internazionale. E' vero che queste rogioni considerate fino adesso dai Governi soltanto quali campo di rifornimento delle loro maggioranze servili, troveran 110 nella loro attività, operosità ed energia la via di:il risorgimento economico, ma è anche vero che senza l'applicazione di tutti i mezzi che dovranno facilitare gli scambi dei 101:0 prodotti, questa energia verràsoffocata e paralizzata fin dalla sua prima esplicazione. Ed il Mezzogiorno soffe.rente per la cri~i vinicola ed agrumaria potrebbe trovare dei grandi compensi nel comm~rcio dei fiori,. degli erbaggi e delle frutta fresche, qualora una linea con navi a stive refrigeranti di navigazione diretta, tra i suoi porti e quelli dell'Inghilterra, della Germania e dell' Austria fosse stabilita per il servizio dell' esportazione delle derrate alimentari. La Francia dal litorale limitato di Nizza, Mentone, Antibes, Cannes e Grasse esporta ogni anno kg. 2 milioni di fiori freschi per il valore di oltre 1O milioni. L' Italia invece, la terra dei fiori non esporta che 789 mila chilogr. di fiori freschi per il valore di L. 789 mila. E la ragione del rapido commercio .tlorealo francese si deve ricercare tutta nelle compagnie ferroviarie le quali coll'istituire servizi rapidi di troni verso il settentrione, la Germania e la Russia, hanno fatto molto per aiutare il rapido sviluppo di que3ta industria del Mezzogiorno della Francia. La Germania e l'Inghilterra da sole importano ogni anno quintali 4.586.526 di frutta fresche per un valore di L. 142.000.600; q.li 3.200.000 di ortaggi per un valore di L. 81.000.000. Ebbene l' Italia non partecipa a questo grande traffico che soltanto con q .li 220. 000 per la frutta fresca, e con q.li 160.000 per gli erbaggi freschi, quando date le condizioni di clima e di terreno tanto favorevoli alla cultura di questi prodotti, noi dovremmo essere i pnm1 in questo mercato, quasi tutto oggi maneggiato dalla Francia, dalla Spagna, dal Portogallo e dall'Egitto. E si noti che in questo traffico , per quella piccolissima quantità con cui concorre l' Italia , l' Italia meridionale è quasi completamente esclus.-&, essendo le provincie settentrionali , più vicine alla frontiera , ohe vi partecipano con l'esportazione delle cipolle, fagiolini, agli, prezzemolo, cavoli cappucci e carciofi. Ora adunque, che il Mezzogiorno esclusivamente agricolo, privo d' industrie, minacciato nel commercio dei suoi principali prodotti, vino ed agrumi, può trovare nell' industria e commercio dei SllOi prodotti favoriti, - fiori, frutta ed ortaggi - una grandissima risorsa per frvnteggiare la crisi agricola , è dovore del Governo , dei suoi rappresentanti e sopratutto dei cittadini reclamare l' impiant.o di una linea di navigazione diretta verso la Germania e la Gran Brettagna nello stesso tempo in cui le tariffe ferroviarie dovranno subire un ribasso per le spedi°zioni di questi prodotti dal1' intorno verso i porti. Ed i11 ciò, secondo noi, sta il più grande e più efficace compenso che il Mezzogiorno potrà trovare nel danno che subisce per il ristagno del commercio del vino e degli agrumi. * ·X- * La politica generale ed il risorgimento del Mezzogiorno. - E' adunque , a questi problemi , di cui in Italia non si è ancora iniziata la soluzione , che i rappresentanti della Nazione, devouo rivolgere tutta la loro attenzione, se realmente si vuole rinvigoriro la nostra economia agricola. Ma la soluzione di questi problemi, involge tutto l'indirizzo politico del Governo italiano. Non si può ad es. parlare di abolizione del dazio di consumo sul vino, senza prima aver riparato ali/'\ perdita· di 80 milioni annui che verrebbero a subire i bilanci comunali e dello Stato. Jon si può neanche provvedere alla riduzione dello tariffe ferroviarie e noli marittimi senza prima aver fatto i conti col bilancio del Tesoro, il quale non può, dato l' attuale ordinamento dei bilanci , ridurre i proventi vigenti della Nazione. Neanche si può pensare alla sovvenzione per la istituzione di nL1ove linee marittime, senza prima sapere da ·quali fondi, da quali bilanci dovrebbero essere prelevate le somme. Così ancora -è stato dimostrato a piena "luce dal Colajanni e dal Nitti che l'Italia meridionale non può trovare la sua salvezza che nella industrializzazione. L' Jtalia meridionale deve prepararsi ad affrontare con perseveranza il grande problema della fabbricaziooe dei vini fini ed in bottiglia, il cui commercio si va tanto estendendo in Europa; deve risolvere il problema della trasformazione industriale dei suoi prodotti agrumari; della fabbricazione dell'acido tartarico; dei prodotti derivanti dallo zolfo. Ciò che ora 1;ediamo all' industria tedesca, francese ed inglese sotto forma di prodotti grezzi , di essenze, di agro, di cremor tartaro, di -zolfo ecc. dobbiamo invece darlo all'industria italiana, realizzando così, in Italia, quei guadagni industriali che attualmente si fanno fuori d'Italia, con materie prime che sono · tutte italiane. E' l'Italia ha tutte le condizioni propizie per lo sviluppo delle sue industrie. Ha una ricchezza di energie idrauliche tali • da superare quelle delle altre nazioni. Sono circa 2.500.000 cavalli vapori, che possono svilupparsi dai corsi d'acqua che hanno oltre mezzo metro cubo di minima portata, e di cui ne sono attualmente utilizzati soltanto 300. 000 cavalli- vapori. La Francia in vece non . ha che una forza motrice idraulica di mezzo milione di cavalli vapori ; e la Germania, l'Austria e l' Inghilterra non hanno per la loro posizione oro-idrografica, una forza motrice superiore alla nostra. Ma per giungere a questa meta è necessario imitare le nazioni estere nei sistemi di distribuzione delle entrate. La Francia, L'Inghilterra, l'Austria e la Germania sono partite da un punto opposto al nostro, nell'organizzazione dei loro bilanci. Il primato, sono statì i bilanci del Commercio, dell'Agricoltura, dei Lavori Pubblici, che l'hanno avuto, e poi sono venuti' gli altri, che gradatamente sono aumentati. Il bilancio della sola .Agricoltura francese è di 44 milioni; quello dell'Ungheria di 47 milioni, quello dell'Austria di 49 milioni. L'Ungheria per il Commercio à un bilancio di 190 milioni. Il concetto dunque è stato sempre questo : arricchire prima la nazione , avere di pqi delle potenti armate. Invece in Italia il bilancio dell'Agricoltura non è che

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