Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno XI - n. 5 - 15 marzo 1905

132 RIVISTA POPOLARE dell'insegnante, è un pretesto per non pagare puntualmente il danaro dovuto all'opera prestata. ♦ Credo di aver chiaramente dimostrato che pure gli incaricati dell' ultimo concorso hanno il diritto acquisito alla carriera : tanto è vero che il ministero non potrebbe più licenziare quelli che non riuscissero eleggebili nel prossimo concorso per i posti reggenti. I bocciati, se mai ve ne fossero , non potrebbero, naturalmente; essere nominati reggenti, ma conserverebbero indiscutibilmente, il diritto acquistato al posto di professore. Però vantano, senza dubbio, maggiori diritti i vecchi· incaricati, compresi nella graduatoria degli eleggibili per i posti reggenti. ♦ Or bene, se, per i professori incaricati, non è più necessaria la riconferma con quali norme si dovrà regolare la loro condizione e provvedere al loro stipendio? Ecco. Anzitutto dov1·ebbe sparire la categoria dei professori incaricati. Sarebbe superfluo , anzi noioso enumerare qui le umiliazioni, cui essi sono esposti, e le persecuzioni, dei superiori immediati e del ministero, perchè tanto si è detto e si è scritto, anche nei giornali, intorno a questo argomento, che non vi è più alcuna persona intelligente e colta che non sia convinta dell'iniquità del governo contro questi onesti impiegati. Infatti gli stessi ministri, compreso l'on. Orlandohanno confessato che la categoria degl' incaricati non ha ragione di essere e deve abolirsi. Intanto, non solo è venuta la riforma, ma si è avuta, quest'anno, la soppressione della nota nominativa per un mese e mezzo , e alcuni l' ebbero con due mesi di ritardo. Nè intendo negare che l'ex ministro Nasi abbia, in qualche modo, migliorato la condizione degl'incaricati, regalarizzandola con il concorso del 1901 e con q nello ultimo del 1903: ma eiò è ben poca cosa. OcJorre, nell'interesse dell'insegnamento, e per ragioni di equità e giustizia, la riforma completa, che tolga a· uno stato deplorevole gl' incaricati e li innalzi al li vello morale di tutti gli altri colleghi , perchè non meno 9-i essi hanno titoli e studi e attività. Se però, questa cotanto reclamata riforma dovesse ancora ritardare e non fosse comprosa nel famoso stato giuridico : se ancora la sapienza del governo Giolitti dovesse esplicarsi nelle. solite bugiarde promesse, senza nulla di vero e reale mai compiere, credo che si possa evitare il ritardo nel pagameno delle retribuzioni con questo mezzo semplicissimo: i professori di lettere siano non più semplici incaricati, ma inca1·icati di ruolo. Perchè per la disciplina del francese e delle matematiche c'è una categoria d'incaricati di ruolo e per quella delle lettere di semplici incm·icati 1 Se, per effetto del cop.corso, gl'incaricati dei ginnasi e delle scuole tecniche, debbono ritenersi impiegati stabili , ossia in pianta, comé suol dirsi, essi hanno ben diritto di essere con· siderati almeno come incaricati di ruolo. Eccetto che tale denominazione o titolo si voglia omettere al solo scopo di non pagare regolarmente il lavoro compiuto. Ma, in questo modo, si ripeteranno i fatti scanda·· losi avvenuti in quest'anno scolastico. Prima, un professore scrive una lettera al Preside, per giustificare la sua assenza dalla scuola, cagionata, per mancanza dello stipendio, dall'impossibilità di uscire di casa, dovendosi liberare dalle molestie dei suoi creditori : poi un altro professore abbandona la sc·•ola , protestando che non riprenderà il servizio se non quando avrà ricevuto il danaro dovutogli. E questi i soli fatti gra vissi mi, pnbblicati, a suo tempo, nella stampa qnotidiana, avvenuta a Palermo e a Catania: ma altrove, in Sardegna, per esempio, se ne verificarono anche più tristi· Eppure tutto questo scandalo non impedl - amara e vile ironia ! - che i giornali ufficiosi annunziassero, lieti e ancora confermino che il Ministero aveva sa- ' puto, quest'anno, provvedere in tempo per il pagamento dei professori incaricati. Invece, mai come in quest'anno, si verificò nei pagamenti , un ritardo cosi lungo: mai, come in quest'anno, avvennero per la sospensione della nota nominativa , fatti tanto vergognosi! A dimostrare a qual punto la confusione e il disordine regnava, negli ultimi passati mesi di ottobre e novembre, nella Minerva, basterà dire che i vecchi in• caricati , già compresi nella graduatoria dei reggenti, abituati a riseuotere, regolarmente, senza ritardo , la propria retribuzione, furono, quest'anno, posposti agli incaricati di prima nomina, per i quali la nota nominati va, sebbene con ritardo, arrivò prima di quella degli altri. ♦ Qualunque sia, pertanto, il progetto dell'on. Orlando, questo r;mane fuori dubbio: che lo Stato ha l'obbligo dl pagare i s·ioi impiegati come q11alunque onesto appaltatore di strada paga i suoi operai. Il capitalista che non paga i suoi dipendenti, a lavoro compiuto, eccetto il caso di forzato fallimento, è un disonesto che manca alle sue obbligazioni ; il go- • verno del Re, quando non. paga i lavoratori dello Stato o è alla vigilia del fallimento o è disonesto. ITALO ARMA 1111111111 Ulll 11111111111111111,1111111111111111111 llt 111111111111111 MIIIIIIIIIIIII 11111 iassegnaltgricola-Economica -------~ -- -- Gli interessi agricoli ed i trattati di oom110roio La discussione avvenuta alla Camera dei Deputati-nelle tornate del 14, 15 o 16 dicembre - sui trattati di commercio con la Svizzera, ha ùato campo ai diversi oratori di intornarsi nel vasto e grave problema agricolo italiano. La maniera superficiale ed il modo passivo con cui le popolazioni agricole guardano i loro più vitali interessi, fa sì che essi intravedano nei trattati di commercio l' unica ancora di salvezza àolla crisi che attraversano i nostri prodotti. . . E' ben quindi che noi in questa Rivista, passiamo In rassegna lo stato della nostra agricoltura in rapporto ai prodotti esteri , ai contratti con le altre nazioni , ed al nostro ordinamento fiscale, ferroviario e marittimo. * * * Il commercio d' importazione e di esportaisione. L'Italia, con uua popolazione di 33 milioni, aveva nel 1903 un commercio d' importazione e di esportazione di 3 mi-

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