124 RIVISTA POPOLARE La questione dei ferrovieri Le domande dei ferrovieri, relative alla regolm·ixzazione, non sollevarono serie obiezioni, essendo, dopo le conclusioni del!' inchiesta Gagliardo, da tut.ti riconosciuto a loro il diritto· ad un organico, fin dal 1885. Tuttavia è bene chiarire un punto, in questa parte del Memoriale dei ferrovieri, che può nascondere 11n equivoco con relative sorprese. L' art. 103 delle Convenzioni ferroviarie del 1885, faceva obbligo alle compagnie esercenti di presentare un organico che rispettasse i diritti acquisiti dal personale. Ora può parere che gli agenti entrati in serv1z10 dopo il i.o luglio 1885, non siano protetti da .tale ar \ ti colo: ma se si pensi che l'organico del personale vi doveva essere, si ammetterà anche i-,ei nuovi assunti il diritto alla 1·egolarizzazione in base all'o1·ganico del 1902, pe1·chè'se esso fosse stato dato p1·ima, come do veva esse1·e, loro ne avrebbero goduto le guarentigie ed i miglioramenti. Donde ne ricavo che tutti i f en·ovieri hanno diritto alla regolarizzazione, esclusi colom che p1r mancanza d'indole tecnica avessero incont,rato la 1·efrocessioneo la deg1·adazione. ♦ In quanto all'altra parte del Memoriale, cioè in quanto concerna le domande di miglioramenti ecomici, io, pur riconoscendo giusto il desiderio e naturale il oisogno di f-llevare le condizioni economiche del personale ferroviario, specialmente in riguardo al cosidetto basso personale, penso che le domande presentate fanno a pugni coi bisogni delle industrie e del commercio d'Italia, e che sono incompatibili col bilancio dell' esercizio delle strade ferra te. Perciò io, e lo dissi ripetute volte davanti alle assemblee dei macchinisti e fuochisti, avrei abbandonato (1) ogni proposta relativa ai minimi ed ai massimi degli stipendi o paglie, o tutt'al più avrei chiesto qualche ritocco circa il periodo di tempo stabilito per raggiungere il massimo dello stipendio, in considerazione al fatto che ve ne sc.no di questi periodi veramente troppo lunghi, per cui diventa q?tasi una irrisione il massimo. Viceversa, e ciò anche in armonia alla declaratoria del marzo 1902, avrei sol:ltenuto, certo che il governo avrebbe mantenuto o, come suol dirsi, fatto onore agli impegni assunti dal suo predecessore, di portare le necessarie modificazioni a tutte quelle norme e misure che sono comprese nelle cosidette competenze accessorie. Così avrei desiderato che si fosse portato un progetto che avesse tentato di risolvere in modo eq 11 o e definitivo il problema delle competenze accessorie, relativo al premio ed alle percorrenze tanto del personale di macchina, quanto di qnello di scorta ai treni; avrei desiderato che si fosse portato un progetto che avesse inteso di equiparare le indennità di notte ma per il basso _personale dei depositi, dei magazzini, delle stazioni, delle linee ecc. ecc. (1) Rimettendo tali miglioran,Puti ali' epoca della revisione degli organici, e sempre nella misura del possibile. Per il personale di macchina, del quale preci!ò!amente mi sono occupato finora, avrei sostenuto che le compe• tenze accessorie attuali venissero trasformate in modo che ogni macchinista e fuochista percepisse nn tanto pe1· chilometro e ·pe1·opera di servizio sulla locomotiva e di assenza dal deposito di 1·esidenza , pe1· motivi di servizio,· come pure, ciò per invaghirlo ad economizzare quanto è posRibile il combustibile e le materie grasse, assegnare un · p1·emio semestrale a quei macchinisti ripartibile proporzionatamente coi fuochisti, che 1·aggiungessero un dato (da stabilirsi sugli assegni già esperimentati) risparmio di combustibile e di materie grasse. Questa riforma oltre che recare qualche miglioramento economico, apporterebbe una indubbia elevazione morale, per la sua forma equanime di co~rispondenza fra lavoro e mercede. Non solo. Ma avrei desiderato che si fosse rivoluzionato il compenso cosidetto di valico appenino. Oggi, o·overno ed amministrazioni, riconoscono che per certe B • ltnee, in causa delle forti pendenze , delle frequent1 lunghe fredde gallerie, delle più svariate temperature, precisamente come per certe località elette di malm·ia, si debba corrispondere uno speciale compenso, che valga a lenire le maggiori sofferenze sopportate dal personale che SU, di esse fa servizio. Ed io avrei desiderato che nel Memoriale si fosse detto che il personale 1·inunciava al compenso speciale ma domandava che ogni periodo di tempo di servizio p1·estato su tali località, a sensi dell'anzianità pe1· gli avanzamenti, venisse considerato nella misura di un terzo di più. Col mezzo proposto, oltre ad avvantaggiare effettivamente coloro i ,quali, per gli speciali ambienti nei quali fanno servizio, sono esposti ai più crudi malanni, si eviterebbe anche quel continuo tramutamento di personale che og.gi si verifica , e che apporta non insignificanti spese, e non rare irregolarità del servizio. ♦ Questo io avrei voluto sostenere , avrei desiderato che altri avesse sostenuto , se gl' interessi della organizzazione, non già degli organizzati, non me lo avesse1·0impedito. Poichè, è bene che si sappia, le attuali org·anlzzaztonl, così come son fatte, sono quelle che determinano nel personale quello stato permanente di con vulslva agitazione. Perchè mentre esse dicono che è un dovere la so- ' lidarietà, e che è un traditore chi non è solidale, non si tralascia poi dal fàr credere che contro l'organizzazione nulla può resistere, e che, per conseguenza tutto si può ottenere. Evidentemente con tale organizzazione e con tale propaganda, st perde li sentimento della responsabllttà, e quello della misura. Procedendo con tali criteri, si arriverà ad avere una minaccia al giorno di sciopero generale •... ! Mentre se ogni categoria di ferrovieri, come, del :esto, ogni altra categoria di lavoratori salvo bene mteso momenti e questioni veramente eccezionali e di carattere generale di classe, assumesse tutt'intera su di sè stessa la responsabilità dei suoi atti, salvo a ricorrere
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