122 RIVISTA POPOLARE Kuyper in Olanda di fronte allo sciopero ferroviario del 1903. A suo tempo riferimmo gli episodi sanguinosi e la repressione violenta dello sciopero ungherese del 1904. Non riferirò nemmeno sommarfamente la storia di tutti gli altri scioperi ferroviari della Svizzera, dell'Inghilterra, del Nord-America - non ne trovo ricordato alcuno in Germania; ma noterò' che è caduta in errore la relazione del progetto di legge ferroviari.a presentato dal Ministero Giolitti jnvocando, a giustificazione degli articoli 71 e 72, la severità della legge inglese del 13 agosto 1875, che punisce con la multa di 500 lire e col carcere fino a tre mesi, con o senza lavoro forzato, colui << che abb_ia i'obbligo di provvedere una citta, sob- « borgo ec. di gas e di acqua, il quale volontaria- « mente o maliziosamente rompa il contratto, non- « chè colui che rompa un contratto di servizio o << di locazione conoscendo o potendo prevedere che « le probabili conseguenze di questo suo fatto, com- « messo da solo o di concerto con altri, saranno « di porre in pericolo vite umane o di cagionare << gravi lesioni personalj o di' esporre alla. distru- « zione o a gran danneggiamento proprietà mobi- «-liari o immobilfari >>. Come si comprende .1. gevolmente l'esempio della legge inglese veniva invocato dal Mipistro Tedesco per analogia ; r~rn il fatto che in Inghilterra tale legge, per quanto io mi sappia, non venne applicata nello sciopero della Scozia contro tre principali compagnie (la North 'British, la Caledonian e la Glasgow and South Western) del 1890, nello sciopero del 1897 contro la La1idonand North Western terminato con ' un lodo arbitrale volontario di Lord Hereford, in un altro_ irlandese e ·nel più recente della Taff Val Railway avrebbe dovuto ammonirlo che l'analogia in questi casi non autorizzava l'applicazione della legge del 1875.. Nè l'analogia invocata può giustificarsi osservando che se lo Stato in Inghilterra non ha applicato la legge del 1875 negli scioperi ferroviari ciò è avvenuto per la circostanza che le ferrovie sono di proprietà privata, poichè anche molte imprese per fornitura di gaz, di acqua ecc. sono di proprietà privata; eppure di esse si occupa la legge. Lo sciopero della Taff Val Railway, invece, dette occasione ad una decisione della Camera dei Lordi in funzione di Corte Suprema, che minaccia l'esistenza 'di tutte le Trade Unions e che ha prodotto un grande allarme nel mondo dei lavoratori inglesi. Le misure votate dalla Camera dei Deputati in Olanda erano severissime; ma il progetto non arrivò a divenire legge, perchè lo sciopero cessò e il governo non credette d' insistervi. Il fenomeno si è ripetuto nell'Australia e nella Nuova Zelanda. Nelle Colonia australiana di Vittoria in seguito alle economie cui si vide costretto lo Stato, per diminuire le perdite dello esercizio ferr~- viario, con rimaneggiamento di orari di servizio, di tarifla delle pensioni e gratificazioni, scoppiò lo sciopero dei ferrovieri, la cni Unione aveva in cassa lire 1,767,500. Ma il governo presentò subito il 22 maggio 1903 un disegno di legge interdicente gli scioperi nei servizi pubblici e com minando pene severe pei contravventori. Pel solo fatto dell' abbandono del lavoro gli scioperanti venivano considerati come dimissionari -con perdita di ogni diritto alla pensione, a qualunque indennità o compenso ; di più, oltre la facolta di assumere in servizio nuovi agenti, i comn~issari delie ferrovie governative avrebbero avuto il diritto· di promuovere i non scioperallti a qualunque posizione resasi vacante, indipendentemente dal loro precedente grado od anzianità. Bastò la presentazione di questo disegno di legge per fare cessare lo sciopero di Vittoria. Ricordo, infine, passando sopra alla legislazione del Ka'1sas e di altri Stati dell' Unione americana, che più specialmente si riferirce alla prevenzione degli scioperi per mezzo dell'arbitrato obSligatorio, il caso della Nuova Zelanda perchè questo paese viene chiamato l' Eldorado degli operai, il paese in cui, secondo il Metin vige le Socialismesans doctrines, un paese senza scioperi in seguito alla proclamazione e al funzionamento dell'arbitrato obbligatorio: a country without strickes. Ma i ferrovieri, come ricordò il Duca di Gualtieri - uno studioso diligentissimo della vita e delle istituzioni degli Anglo-sassoni - in un recente articolo, essendo considerati come pubblici funzionari, perchè le ferrovie, come in Italia, sono di proprieta dello Stato, sono sottoposti ai regolamenti emanati dal Governo e non possono ricorrere all'arbitrato; perciò si posero in isciopero nel 1902 per ottenere il benefizio del diritto comune dell'arbitrato obbligatorio. Jl Governo, però, senza po"rre tempo in mezzo presentò al Parlamento una nuova legge, che dichiarava ribelli i ferrovieri sciope::-anti, assimilava gl' istigatori ed i propagatori dello sciopero ai cospiratori e tutti condann;iva alle pene comminate contro i ribelli; inoltre i ferrovieri scioperanti per devano per tale legge i' impiego e il diritto alla pensione e venivano assoggettati ad una multa di lire 2500. Appena iniziata Ja discussione della legge i ferrovieri tornarono al lavoro e il Governo non v' insist-;tte. Questi casi messi in raffronto con ciò eh' è avvennto in Italia riescono assai istruttivi. Nella Nuova Zelanda sono i ferrovieri che si mettono in isciopero per avere il diritto di potere invocare l'arbitrato nei possibili conflitti collo Stato; da noi si danno al1' ostruzionismo perchè di arbitrato 11011 vogliono saperne - e il Tribunale arbitrale come ne proponeva la composizione il progetto di legge Tedesco non era accettabile - . In Olanda, in Austrialia, nella Nuova Zelanda gli scioµeri cc->ssano appena il Governo presenta disegni di legge per reprimere gli scioperi scoppiati; in Italia il disegno di legge repressivo vuol prevenire lo sciopero e invece lo provoca. Ciò dimostra che da noi nelle classi dirigenti e nel governo è mancato quel tatto politico, che non è la giu.stizia, ma che può farne spesso le veci nelle vict11de prHiche della vita sociale. ♦ Esposti questi precedenti non esito a dire il mio pensiero sull'azione, che dovrebbe esercitare lo Stato di fronte ad uno sciopero non solo possibile, ma anche molto probabile e prossimo di ferrovieri e di qualunque altra categoria di pubblici funzionari. Rinunzierei a qualunque idea di punizione, che potrebbe essere sempre interpretata come una restrizione della libertà e che si potrebbe rendere
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