RIVISTA POPOLARE 105 suprema realtà, c1oe in quanto più intrinsecamente Eùgar Poe , lungi dal!' apparir foggiato su quella eccezionalità la cui leggenda sciocca e superficiale è dnrata fin troppo, rientra nell'ind~le e nel fato di tutti i sommi artisti, ecce- :&ionali certo, ma rispetto al numeroso gregge degli nomini mezzani. Le eccessive oscillazioni della coscienza, che dallo scrittore francese fan rnssomigliare lo spirito del grande americano a un phare a éelipses; l' inadattabìlità alla vita pratica, che dal sognante martire facea scrivere ad un runico quelle gravi parole che in questo volume si registrano : , Quale strazio, batter moneta col proprio cervello, al cenno d'un padrone! »: e le altre anormalità psicologiche invocate· dal Lauvrière a coonestar la sna tesi , e Ja persecuzione a vita che il mesto innamorato di Lenore subì dalla fortuna, e tutta l' ingiustizia .onde gli fu prodiga costei che co' più scalzacani tra i letteratoidi è putta ma co' più augusti creatori si fa schiva monaca; rappresentano il dramma stesso del genio, connaturato a tutto il suo corso mortale, decretatogli per tutto il suo passaggio ::;u la terra: nasca egli nei paesi del sole o in quelli della nebbia, nelle età sanguinosamente commosse o in tempi perfidamente tranquilli. L' alcoolismo ereditario in Poe ne fu l'aggravante, conferì all'immutabile dramma il massimo esponl'lnte : ma non ne costituisce il nucleo, non la radice; quella radice che il Carlyle s' illudeva d'estirpare mercé la sua famosa proposta d'una più equa organizzazione letteraria, assurda e utoµistica finchè le bestie uomini insulteranno - come notava Faust - ciò che non possono comprendere, e accoglieranno con murmuri la bellezza e la bontà che li importuna. FRANCESCO GAETA. llllllllll lllillllll 11111111111111' 111111111111111111111111111111111111111111111 lii li lllll ~IVIST A DELLE ~IVISTE -----~----- William Stead : Lo specchio magico della Moscovia o: I tories reazionari in casa propria e liberali In casa altrui. - Di lronte agli avvenimenti d1 Russia l' attitudine dei coÌlservator~ inglesi e della loro stampa rammenta l'esclamazione di alti a volta di Sir W. Harcourt: Adesso noi siamo tutti socialisti! Così si può dire che leggendo il Times, lo Standard, il Daily Telegraph e il Morning Post (organi del partito conservatore) si può escla. mare: Adesso noi siamo tutti liberali! Ciascuno di quelli organi del partito 1·.onservato1·e predica che alla situazione gravissima della Russia non si può rimediare colla violenza; che la coercizione aggrava i malanni; che la repressione armata è fallita. Ora questo linguaggio per· lo appunto è quello che lohn .Morley adoperava nella Pall Mall Gazette occupandosi dei casi d'Irlanda. La stranezza della. conversion<:i dei conse1·vatori nei giudizi sui casi della Russia sta in questo: chti essi fanno i liberali in casa altrui e in casa propria hanno adottato gli stessi metodi e criteri di governo, che condannano ... in Russia, senza accorgersi che questo Impe1·0 è lo specl'hio magico che riflette tutti i loro errori. Perchè tante agitazioni e tanti tumulti sanguinoei in Russiaf Per la fame; e questa deriva dal protezionismo e dalla guerra, che sono parte integrale del p1ogramma dei conservatori inglesi, che hanno applicato spietatamente nel Sud-Africa. Il governo dì Pietroburgo fa ciò che Chamberlain vorrebbe che si facesse in Ioghilterra e si è fatto in Africa Nella guerra russa contro il Giappone c'è tanta impreparazione sbalorditoia quanta ce n'è in quella inglese. La Russia ha agito disonestamente cont,·o la Finlandia come agi l'Inghilterra togliendo la costituzione e l'aut,momia all'Irlanda. La Russia colla intolleranza e col fanatismo religioso del suo Pobedonostzetl' imita il fanatismo e l'intolleranza religiosa della Chièaa anglicana e del suo arcivescovo Laud contro i cattolici e i non conformisti. In Russia nella politica interna si applicano quegli stessi principi reazionari che il Torisll!O applicò sempre in Inghilterra insanguinando spesso le vie di Londra e tutto il regno. Wat Tyler volle parlare al Re per otteuere riforme e libertà pei contadini; il Re promise, ma Wat Tyler venne assassinato e turono massacrati i contadini, sicchè alla sorte ed all'opc-ra del pope Gapony si deve trovare il precedente in Inghilterra. Le Trade Unions inglesi fut·ono sospettate o combattute dal con~ervatorismo inglese nè più nè meno come oggi vengono combattute e sospettate le società operaie iu Russia; i con-. servatori come lord Peni·hyu che negano anc,,ra ogni miglioramento pei lavoratori servono di modello ai grandi industriali della Russia. I conservatori russi oppongono la stessa resistenza alle riformo come l'opposero quelli inglesi all::i rifo1:me elettorali ed alla libertà religiosa. Lo Czar rifiutossi di ricevere gli operai come si rifiuterebbe di riceverli in analoghe condizioni il Re d'Inghilterra; dieci anni or sono la polizia caricò selvaggiamente nelle vie di Londra la dimostrazione anarchica che pacificamente ~arciava verso il Parlamento; e per i conservatori inglesi c'è l'aggravante che· essi agiscono in un paeeea regime costituzionale. Il governo tory i~glese nel 1887 preparò un massacro contro gli operai in isciopero nè più nè meno come ha agito il governo russo contro gli scioperi di Pietroburgo. Il governo tory inglese nel 1887 agì in Irlanda come il generale Bobrikoff ha agito in Finlandia e fu proibita in Londra la maoifestazione socialista di protesta contro l'arresto di O' Brien. Il governo autocratico non violò le leggi esistenti, che furono invece vioiate in Inghilterra; e in Trafalga1· Square i G1·anatieri inglesi nella donienica sanguinosa sciabolarono i cittadini come i Cosacchi li hanno sciabolati in Russia. 11 primo ministro Balfour, infine, si rassomiglia allo Czar Nicola II anche per la sua indecisione e pel contrasto tra ciò che sente e vorrebbe fare e ciò ch'è costretto a fare dalla situazione politica. I Conservatori inglesi, quindi, che s'indignano contro ciò che avviene in Russia ripeto no per la millesima volta la vecchia farsa di Satana. che ript·ova il peccato! (Review of reviews. Febbraio). ♦ A. Keujer: Il Sindacalismo riformtstlco.-Le condizioni del sala1·iato e la lotta che deve sostenere per ott( nere miglioramenti ci fanno essel'e favorevoli all' organizzazione operaia, a.Ila c1·eazione di una forza collettiva comprendente tutti i lavoratori quali . che sieno le loro opinioni politiche, sociali e religiose. · Il più completo accordo regna nel mondo operaio internazionale sulla necessità dell'organizzazione sindacale federativa; ma questo accordo non è poi tanto completo se si esaminano la parte e le attribuzioni di qLteste organizzazioni. I salariati si uniscono, indiscutibilmente per conquistare maggior dignità, maggior benessere e indipendenza per occupare il loro posto nella Società. Questi risultati saranno ottenuti dalla sola e costante pro: clamazione dei principi rivoluzionari riservando h• forze organizzate sino al giorno in cui potranno compiere un'azione generale per assicu1·are l'avvento di una societa comunistica o posi ti vistìca 'I Oppure si metterà su di un terreno meno teorico e più pratico per la conquista di miglioramenti quotidiani f Val maglio organizzare la resistenza, sbarrar la via al passato e camminare prog1·essivamente verso il nostro ideale 'I Sono partigiano di quest'ultimo metodo, giacchè la evoluzione si compie, le idee si modificano in modo incessante per l'azione degli avvenimenti e per l'esperienza. Ed io considero l' azione_ dei sindacati come un' istituzione organica che deve porpetrarsi e non come istrumento di demolizione so,:iale che deve scomparire compiuta la sua opera di demolizione. Come azione generale i sindacati debbono far comprendere ìa necessità dello studio delle qu1stioni professionali e sociali. Una delle azioni dei sindacati dev'essere quella d' impiegar tutte le forze per lo stabilimento del conLratto collettivo del lavoro. Solo le c,,rporazioni hanno soppresso , senza intervento di leggi; gli uffici di collocamento. In tale quistione vi ~ un'opera sindacale di primissimo ordine. Cont1·ariamente a quanto affermano i rivoluzionari io credo che appartiene alle organizzazioni di soccorrere i sindacati
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