104 RIVISTA POPOLARE poeta trascina miseramente di citti'I. in città il suo essere disgregantesi. A Filadelfia è preso da un accesso di follia di persecuzione. A Richmon :l, nell'ambiente che gli ricorda la sua prima giovinezza e tra' compatrioti cho lo festeg · giano, conosce gli ultimi suoi giorni felici e vi fa delle conferenze: ma il viso pallidissimo, ove stranamente ardono gli occhi e la bocca ba una nervosa contrazione di scontentò e di sprezzo, serba un'aria inriuioh-1.nte.Ha nn ultimo amoretto per Miss Susan Talley , fascinata auch' ossa dal1' « ascendente indefinibile, » dal e misteri,1so magnetismo ,. di questo «·sorprendente seduttore.)) Finalmente, il- 27 settembro, di buon'ora, lascia Richmond , per morire undici giorni dopo su la via del suo sogno che si faceva realtà. ♦ Tale non la biografia, ma la parte epis0dica-quella cioè viva e nuova - risaltante dai la biografia con tanta cura ricostrutta da Émile Lauvrière. Il séguito del volume desta minor interesse. Fin qui, nella osposizio9e di casi o produzione di documenti, il prcconcetto scientifico ha serpeggiato sì, ma corno una sovraposizione visibile, estranea, elimi~abile : ci .ha perfino mosso il sorriso nei punti in cui , di menticatosi e travestitosi da buonsenso borghese, .ha a8soluto o condannato il sublime déclassé come avrebbe fatto uu da bon professore, cui l'-invidiabile mediocrità rende agevole l' esistenza, facile l' onestà e caritatevole l' indulgenza, e che, addormentandosi dopo il legittimo amplesso autorizzato dal sindaco e Jal parroco, si sente in pace con sè e col mondo. Ma noi campo dei giudizii estetici , dove il fatto scompare e dovrebbe restare l' intuizione geniale, dovo ·i critici dovrebbero mondarsi d'ogni gretto presupposto dottrinale. e ricordarsi che l' mto è fatta non per soddisfare,· ma ·per ismentirc tutti i gelidi perchè, il preconcetto si fa esso protagonista: era l'annotazione e diviene il testo; ora l'interpretazione o diviene la favola. Il Ln.uvrière ha da dimostrare una tosi, ch'è una contradizione in termini: la morbosib\ del genio di Poe. E la sua prosa ci offro un maguifico esemplare d' idolatria critica. Egli comineia por docomporrn la pNsonalità di Poe: e ab-· biamo Poe !J0eta, Poe narratoro, Poe critico , Poe cosmogonista. Ciascuno di /lltesti Poe egli decompone a lor volta nei rispettivi , quali a lui sembrano, elementi costitutivi; questi elementi , metodo ormai vec-chio e in grande onoro presso gli zazzeruti delle università, gli divengono delle entità determinate, di cui egli pretende accertare i caratteri personali e atavici ; gli si materializzano come muscoli, di cui la sua anatomia vuol s• guire il cammino, la sua fisiologia spiegare la funzione .· la sua patologia diagnosticare il morbo. Il più tipico e schematico esempio di tal procedimento egli ce lo dà nell'applicarlo al Poe narratore. Qni gli elementi sono quatf-ro: il Fantastico; la Paura; l' Impulsione; la Curiosità. Il Fantastico, cho l' A. studia nelle influenze dell'ambiente e nello stato in cui lo trovò Poe presso i suoi predecessori, è < }e produit morbide d'uno imagiuation peureusement exaltée » (p. 498). Esso non va confuso nè col fantastico a freddo , nò con la fantasmagoria più o meno orientale; uò con l'ideale, 11è'col meraviglioso, nè con la fantasia, come l' A. spiega in una delle SLlO pagine men felici. La Paura, 8eeondo egli desume da modici ed alienbti quali il Magnan, il Marcel, il Richet, il Dagonet , è sintomo di predisposizione vesanica nata dal- )' alcoolismo ereditario ed esasperata dalla sovreccitazione dell' oppio. L'Impulsione, sì frequento nelle novelle, dal Black Oat a The bnp of the Perverse , è, secondo altri alienisti e clinici (Janet, Legrai11, Mandsley, Féré) sintomo degenerativo ed effetto di disgregazione intellettuale. :B; la Curiosità? la curio-.,ità , su cui fòndansi pol Lanvrière il Gorclon Pym, A Deseente into the Maelstrom, The Balloon Hoax ecc., e da cui ei vedrà nascere l' alata metafisica dell'Eureka? Ascoltate: "II somble bien qu'en ces étranges fringales de savoir, Poe s'i_maginait qn'il n'est pas do limite aux efforts de l'intelligonce émancipéo-, que toutes los mystérieuses éoigmes de ce mondo et des autres qui ne cèdent point à la !onte obstination d'une Jogique rigoureuse, doivent soudain s' ouvrir aux brusquos illuminations d'une intuition clairvoyante » (p. 576-77). Bisognava non essero adepto della falange positivista µer non qualificar sùbito tal curiosità di pericolosa malattia mentale anch'essa! · Costretto a limitare la mia esposizione , non posso però sorvolare ai commentàrii-diagnosi dell' A. su le liriche del Poe più ferviàe di rapimento: più artisticamente sante, più illuminate di genio e di dolore Così l' Haunted Palace, o The Oonqueror Worm, che anche più perfetta e profonda fa a quella riscontro, sono pel L. una triste confessione, il documento tremendo dell' « implavabile decadenza > onde il poeta si sentiva minato. In Eulalie « il y a en cette prodigafité de cadenCl'S :)lus de son quo de sens: plus de rime que de raison (?) ; on sent qui une àme lasse , de moins en moins capablo dr, pensée, commonce à s' endormir au rythrne berçant d'une émutiou trop profondémont et trop monotonoment àoulournuse » (p 385-6) Il Raven « va nous faire plus intimement 01Jcoro assister à cet obscur travail de' désr1grégation montalo. ~ Le Bells sono più pieno e ùo sons barmonieux quo do sai ne ponsée (! !) > (p. 412). Chi non ricorda Ulalume, il canto di soprannaturale bellezza in cui il poeta, andand•1 in nna malinconica notte in compagnia della sua anirna pol bosco di Weir frequentato dalle lamie, incontra angosciosamoote la porta della tomba della ima Ulalume perJnta? Chi non vi ha ammira_ta quella portentosa levata della Luna?: And now, as te night was senescent And sta"-dials pointed to moro - As the star-dials hinted of moru - As the end of our path a liquescent And nehnlous lustre was boro, Out of which a miraculous crescent Aro se wi th a duplicate horn - Astarte·s bediamonded crescent Distinct with its duplicate horn .... (1) Ebbene, per lo scrittore francese, Ulalu-me è a dirittura « un indéniablc docun1ent d' aliénation mentale • (p. 420); lo « ::;pectacle d'uno èÌ.lllO4.ui sombre dans l'enlisant abimo de la mélancolie vésanirj11e » (p. 4:33). Como si vede, tanti giudizi, tante perifrasi d'un motirn 8olo. E d'un rnntivo che, fondamentale in questo grosso libro su Edgar Poe, tutto ci dipiuge fnorchè Edgar Poe. Iufatti : le formulo psicopatiche in che abbiamo visto il Lauvrière tradurre le ~rose e le poesie di Poe, allora solo avrebbero valore, quando egli si fosse trovato a fronte dei noti deliri , vaneggiamenti e frammenti che gli psichiatri sogliono, a conforto di uasi clinici , alligare ai trattati di nevropatologia. Egli dimentica però ciò eh' è capitale : che impulsione , paura oce., disgregazione mentale, malincouia morbosa, pazzia, sono uell' opera di Poe rappresentate; matrria trasfigurata dall'Arte; tòcca dalla verga fatata della Poesia, la quale o orrido e comico, e riso e pena, o f9llia classica come quella cl' Aiace , o nevrosi moderna come quella del Poe, aggioga, livella ad un solo significato: quello d'emoziono <'statica. La suprema realtà di Edgar Poe è, dunque, il suo g,rnio artistico : e si sa che nogl' istanti in cui esso genio apparo-estri--tutto è momeutaneamonto sospeso della personalità del poeta presso cui appare: il suo temperamento stesso ò una continuità interrotta. Ora, il mistero estetico - finora almeno - trnscoode ogni spiegazione scientifica: nnitit di misura <Jnindi non possono essergli lo concrete categorie di sanitù o di .demenza : e8so sta di là da entrambe. Ma io non cadrò nel tranello che il libro del Lauvrièro mi tende sotto forma Jel famig rato quanto decrepito problema del gonio : problema , mi precipito ad aggiungere, por mé ignobilmente inutile. A ]~rnilo Lauvrière mi basta, od avanza, porre IJU0stosemplice dilemma: o Poe fu artista, o non fu. Che artista fu, o sommo, egli mi sembra farci l' onoro di non contestare. Dunqno Edgar Poe, per la sua (1) " E ora, che la notte i1:1vecchiava! e i qu~~ra~ti stella:i additavano il mattino - che I quadranti stellari rnd1cavauo il mattino - al limite del nostro sentiero un liquescente e nebuloso luco1·e era nato , foor del qL1ale un miracoloso cresce11te si levò con un duplicP, corno -d'Asta1·te diamantato c1·esceute distingLtil>ile al suo duplice corno .... ,, '
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