Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 4 - 28 febbraio 1905

102 RIVISTA POPOLARE sophw conte11iporaine in 8°. Questo volume, le cui 730 pagine fitte hanno più tosto attirata che sbigottita la mia incontinenza di bibliofago, è prezioso iu quel che non ha di voluto. Mi spiego : Émilo Lauvrière - con cavalleresco ritardo , per tutti coloro cho assistono oggi in Europa alla rapida liquidazione àella filosofia sperimentalo, su la cui agonia è stato un sì vivo sprazzo di luce il congi'esso ultimo cli Ginevra - Émile Lanvrière si è ascritto alla falange positivista che, a Parigi, ha il suo Filippo nel monopolizzatore della psicologia moderna Th. Ribot, i suoi accampamenti nella Revice philosophique, il suo parentado intellettuale in Lombroso, in Sergi , in Nordau, in Ferri; e cha ·si distinguo, tra l'altro, por varii peccati ch'essa rimprovera agli avversari : disinvoltura nel generalizzare, arbitrio nel..'. l'avvicinar fatti o idee, ecc. Il Lauvrière, ad onor del v0ro, si professa, ed è, prudente : prudenza che gli viene anche un poco dalla propria non esorbitanza di note individuali e di robustezza ideativa. Ma i suoi maestri son quelli: ed egli deve por coen,nza imporre , che spesso di rien sovraporre, al suo libro i 1orq metodi , trarre le conseguenze che essi trarrebbero. Indipendentemente da ciò-· e vorrei dire dalla seconda parte del volume, ove la critica dell' opera si magagna più particolarmente del positivismo a ogni costo-, egli ha avuto il merito di adunare nella prima, biografica, una così straricca copia di documenti, di lettere, di fatti, che - lasciandone al lettore la sintesi - questi ha dinanzi un commovente , un drammatico romanzo •vissuto : ha dinanzi qua~i giorno per giorn'o , palpito per palpito, la vita del malinconico eroe; e l' étude de psyehologie pathologique ideata dallo scrittore gli diviene la testimonianza della più grandiosa cd instaneabile, della tipica fra le ingiustizie che la Natura e la Società sogliono riserbare alle più grandi anime, a quelle che col Leopardi chiedono ad essa Natura il sollievo, almeno, d'una pronta fine. ♦ Fatalmente umana, e non patologica (l'alcoolismo ereditario è parte secondaria nella tragedia di questo poeta) sboccia e si linea la figura febrile e seducente minata e distrutta da più forze violente in guerra fra loro. Il genio poetico nella sua indole naturalmente antisociale è quale una gigantesca figura tracciata sopra un' ampia· muraglia, ogni cui sasso contiene a pena dell'ingente profilo una linea che da sola non dice nulla; come nulla dice ed appare inferiore il genio nel breve spazio ovo visibilmente si sviluppa e si conclude ogni azione dogli uomini medii , egli oh' è fuori dalle loro lotte per l'esistenza e dalla comune logica della vita. E quando genio e lotta per l'esistenza, due necessità egualmente imperioso, s' imbattono perentorie corpo a corpo come nel Poe , quegli in cui s' imbattono passa nella storia come una insolita e terribile \'ittima. L'avo del Poe, un eroe d0lla rivoluzione d'America, fu alla testa dei più ardenti cittadini ohe scacciarono lo sceriffo del re da Baltimora. Il padre del Poe , David anche lui, si fece attore per amor d'un'attrice; si sposarono: mediocre ella e insidiata dalla tisi, men che mediocre il marito e già divoto della bottiglia , vagabondarono di città in città logorandosi nel lavoro; morirono lasciando tro bimbi : William, Edgar e Rosalia, la quale, di pochi mesi, fu trovata in istato di totalo stupore perchè una vecchia serva gallese - racconta il Lauvrièro -_ la nutriva di pane bagnato nel ginepro. Soccorrerli non poterono nep vure gli attori , poichè la notte di Natale il teatro di Charleston si incendiò e la compagnia andò, dispersa. Edgar, finalmente, è raccolto ùa una pia donna di Richmond che lo fa adottare dal marito - John Allan , divenuto agiato nel commercio del tabacco -, lo tiene come figlio, lo conduce a viaggiare in Europa. E l' .A.. ei ricorda il bimbo pallido e bello dagli occhi e dai rivci neri, elrgant.e, caracollante sul suo poney, alla testa dei suoi cani , seguito dal groom negro ; ce lo ricorda quindicenne , giù poeta, campione alla corsa ed al boxe; e nel suo primo arnoro per Mrs Jane Stith Stanard, in questo tormentoso desiderio e speranza della dolce voce che lo consolava nelle oro in felici dell'adolescenza. Quando ella muore, per lunghi mesi egli visita la tomba di notte; " il pensiero eh' essa dormiva là nella solitudine riorr,piva il suo cuore J' un'afflizione profonda o incomunicabile » scrivo Mrs ·whitman. Poi fu la volta di Sarnh Elmirn Royster, una miss sedicen 1101 alla quale il genitore si affrettò a. dare un marito pratico o ricco. E poi Ja volta de·i oroscenti debiti, all'università; finchò essendosi il padre adottivo stancato di pagarli, Edgar abbandonò per sempre, o per l'ignoto, il tetto ospitale. Ed incorni noia l'odissea del martire della penna, beve rato di quel che l' A. nella sua ortodussia positivista chiama le poison de l' extase. Eccolo soldato - dopo la pnblioazione, ottenuta da un editore giovine e inesperto quanto lui, di Tamerlane and othtr poerns-, e narrante, poi che ha spogliata la divisa, una fantastica storia in cui si imagina emulo di Byron in Grecia: eccolo, mentre l'odio del signor Allan gli s'inacerbisce contro, cadetto mili taro a ·west Point, isolato dai condiscepoli, accanitamente studioso, ma bentosto sì insubordinato alla dura norma del luogo, che ne fu me~so fuori con 17 cents per tutta risorsa. Va a New York; una nuova edizione dei suoi poemi, dedicata per l'appunto al corpo dei eadetti, ottiene tra costoro un successo di ridicolo. E mentre .A.llan, rimasto vedovo, si riammoglia, assegnando al figlio adottivo un' insufficiente pensione , questi s'innamora.di miss Herring; poi di una vicina diciassettenne, Mary, alla quale in un accesso d'ebrezza alcoolica il geloso innamorato, una sera, gitta ai piedi il b'lstone che ha rotto addosso ad uuo zio troppo petulante. Intanto la malattia doll' alcool gli si accentua. « Non trovo nessun piacere negli stimolanti cui mi dò in proda » scrirnva egli un anno e mezzo prima di morire ; " i miei . nemici attribuiscono la follia all' ubriachezza , e non l' ubriachezza alla follia ! > E reagì , reagì -COn Ja pertinacia d' un santo , per tutta la vita, alla letale tendenza dipsomaniaca ; reagì, sempre che il dolore non lo soverchiasse tanto da fargli· chiedere al1' ebrioso veleno il rifugio, quest'uomo che un solo innocente bicchier di vino bastava a sconvolgere e a metter fuori di sè. Vince-com' è noto in grazia della sua belJa calligrafia- il concorso novellistico di 100 dollari bandito dal Saturday Visiter; e il romanziere Kennedy, uno dei membri della commissione-incomincia ad aiutarlo: in fatti lo introduce nel Southern Literary Messenger:_ di Richmond; ed il Poe fa la fortuna del proprietario, Thomas White, compiendo con zelo, con 1O dollari per settimana , revisione di manoscritti e bozze, corrispondenza, compilazione di rubriche d' attualità e improvvisazioni dell' ultim' ora, allettando i lettori con parodie spiritose di chiari scrittori , con critiche_ crudeli e oon mirabili novelle che le interminabili colonna della rivista divorano , divorano insaziabili ( voracità di cui solo chi ne ha esperienza può dir qualche cosa! ) : e la tiratura cresce, con profitto dell'editore s0ltanto. Ma ecco l'incontro con Maria Clemm, la degna, l'energica, la virile donna che fu l' angolo protettore e indulgente del suo caro Eddy ; la madre di Virginia, tredicenne bimba fragile e bruna da gli occhi azzurri , cugina del poeta .... Il quale ( imprudenza ? o scatto generoso per le due donne sol0? ), sposa Virginia non ostante la tenera otà. Anche prima 4_ella comparsa del Gordon Pym , il Southern Niessenger gli vien meno : fa giovine coppia è già alle strette ; quando un uomo senza scrupoli, un professor Wyatt, avendo publicato un dispendioso manuale di concologia, nè volendo l' editore farne un'edizione a buon mercJ.to, pensa di farla lui di contrabbando, e, por la compilazione, si rivolge al Poe. eh' ò costretto dalla necessità ad accettare. « Fu, terribile a dirsi J> osserva il Lauvrière « il solo libro di Poe che , lui vivo, riuscisse. > E fu pel suo onore una menomazione che i nemici caritatevoli non lasciarono occasione di ricordargli: a lui così onesto, così sprezzante del denaro, ma con due donne da mante12ere ! .A.vendo già dato fuori il secoQdo romanzo, il Julius Rodman, e mentre passa da rivista a rivista, riesce a far pnblicare presso Lea and Blanchard di Filadelfia , in due volumi, le sue novelle : · Tates of the Grotesque and Arabesque; il successo ne è molto modesto. Ma egli sogna una rivista sua, a lui improntata e che a lui profitti; ne dà fuori

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