Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 3 - 15 febbraio 1905

RIVISTA POPOLARE 59 del futuro , è riempiuto da una folla mobile e .fluttuante, che non ba organizzazione , che non ha prospettiva , che non ba domani , da. un proletariato nomade, saltuario e sparpagliato, da un'orda di sradicati, di decaduti e d' irregolari , che insegue errabonda un pane quotidiano ed un senso della vita, che lo sfuggoHo, del pari, implacabili, ed affoga nella vodka il fastidio infinito di una esistenza insensa-ta. Questa plebe di manuali erranti e- di proletari girovaghi, questa moltitudine anonima di disadatti e d'inadattabili, di deviati e di perduti, questa triste ac1.:olta di coloro ohe non sono più uomini, questa folla che non è una class(I, perchè è come il fondo in cui precipitano i detriti di tutte le altro classi, domanda,·a il suo narratore, il suo interpetre, il suo artefice ideale e lo ha trovato in Massimo Gorki. Di qui l'individualità carattnistica ddl'arte gorkiana: di qui l'originalità del suo mondo e dei suoi tipi: di qui l'intensità della risonanza e del successo del!' opera di lui. Gli altri avevano esaminato le prominenze superiori della società, certo 0011 ben altra e suµeriore finezza di procedimenti letterari : egli esplora i bassi fondi. Gli altri avevano penetrato ed analizzato il sottosuolo sano, rude, massiccio, il sottosuolo torpido, obeso della vita contadinesca e territoriale: egli scende più addentro e più giù; negli abissi oscuri di un sottosuolo eroso e putrido, di un sot tosuolo in rovina. ♦ Vi scende; ma per derivarvi le illuminazioni dell'arto, che snno, per virtù propria e spontaneamente, illuminazioni morali degli oscuramenti dell'anima: dell'arte liberatrice, che esprime dalla sin<:era commotività dello cose tristi e dall'amarezza infinita del dolore e della caduta un valore umano ed un contenuto di vita spirituale. La visione della vita vagabonda di Gorki accoglie ed aduna in sè dne qualità non facili a trovarsi insieme. Essa ha la trasparenza oggettiva < d impersonale di una visione vissuta ed attinta dal vero, e. quilldi, satura e pregna di tutte le tristizie e di tutte le conbuninazioni e di tutti i crucci della verità ; ed è ricca, ad un tempo, di motivi intimi d'ispirazione idealistica e di animazione e di trasfigurazione soggettiva od interiore. E' una oggettività diventata fantasma e, qui11di, diventata idea; una oggettività diafana, alata, luminosa, consaputa: una tristezza diventata .flagello e spasimo a sè medesima e, quindi, superata; un'abbieziono che si convello e geme e nel gemito esprime aneliti e sussulti e manda bagliori e scintillamenti di luce. La visione di Gorki non è dal di fuori, ma dal di dentro: ed ogni visione interiore è testimonianza che lo spirito rendA a sè stesso; ogni visione interiore è ideale e purificatrice, come seconda vista, che rischiari quello che nelle bassure e nelle radici della vita giace opaco ed inconscio sotto le distrette della servitù e della colpa. Così la comprensione della vita vagabonda di Gorki è, ad un tempo, naturalistica e spirituale, è pessimistica ed è mistica ad una volta, (come il fondo dell'anima slavo-russa, dal cui erodersi è colta), è affermazione individualistica ed è rivelazione umani tari a, è desolaute e serenatrice, è tramonto ed aurora. Chi non vede nell'opera di lui che uno solo degli aspetti, il men puro ed il più fosco, chi non si ferma che alle tetraggini delle buie descrizioni di ambiento ed al motivo ricorrente ed assiduo delle libazioni di vodka, non conosce l' intima sostanza dell' arte, di Gorki e non è in grado di penetrare le ragioni della ripercussione spirituale cho essa ha provocato nel suo paese di origìne e neHe classi intellettuali, cor11Onello dassi povere e disP.redate. I personaggi di Massimo Gorki risr.ntono tutte le contraddizioni dell'anima slava: sono fatalisti, e, ad un tempo ingenui e devoti a guisa di fanciulli; dissociano e combinano giocherellando con riflessione prematura; negano ed adorano: la loro anima è spesso superstiziosa, simbolica, feti,)ista; le esaltazioni romantiche stimolano in essi il senso della rivolta dissennata, ma suscitano, anche, visioni radianti di rinnovamenti, di riforme: sono ebbri e sono lucidi di mente : sono empi e maligni e nemici dell'uomo, e sentimentali ed umanitari. <- Tu t'immagini che io sia ubbriaco :. dice uno di essi al suo interlocutore: « il mio corpo è forse ebbro, ma la mia anima è lucida e può tutto comprendere > . La fredda p1·esentaxione oggettiva della miseria di ambiente è avvalorata di significato ~deale àalla visione dell'artista. I suoi tipi sono parvenze impure di degenerati grotteschi e, nel tempo stesso, frammenti di anima e coscienze in r-tato di dolore. Essi alime11tano dentro di sè tutta una profonda angoscia spirituale, che egli, visivo ed interiore, incarna in simboli di trasparenza intuitiva e rende ed esprime con simpatia e penetrazione congeniale. Massimo Gorki è l' autocosoienxa del vagabondaggio. E, dove vihri acuto il pungolo della coscienza e la tortura della riflessione riscatti l' abbominio e la perversione, ivi sono serbate le ragioni perenni della salvezza ! ♦ I vagal.ondi di Gtrki educano nella loro anima una gran complicazione ed una grande dispersione di vita interiore. Essi sono degli spiriti inquieti , che non indugiano nelle vie consuete, e, nell' ebbrezza di un folle ideale ondeggiante, fuggitivo , obliano il .sacro monito tutelare del1' abitudine, della tradizione, dell'inerzia sociale. Ribelli in anticipazione e romantici in ritardo, li domina e li possiede l'ossessione di una libertà e di una indipendenza selvaggia e senza limiti, che li trae alla vita nomade traverso le sconfinate solitud1ni,della steppa ed invita la loro mente a sommergersi nella contemplazione libera ed infinita del cielo e del mare , i soli esseri che non siano vili. Anime agitate · e convulse, della stessa natura amano di preferenza gli elementi in furore e le· apparizioni di corruccio, quasi eco assenziente alle tempeste intenori, che ne smorza la punta e lo fbtrazio. « Io mi- sentivo allegro- così dice di sè, lui, Massimo in persona. in quel prezioso frammento antopsicologico, che s' intitola il principe Ptadxé - io mi sentivo allegro, sollevato di sopra delle cose quotidiane , mentre osservavo quel possente e lugubre quadro dell'uragano nella steppa. > Respinti dalla quiete e dall' ordine, essi non si adagiano, umili, rassegnati , nel loro destino di reietti; ma alteri, orgogliosi, beffardi, cinici spesso, riflettono la loro miseria, la giudicano, la esasperano con la punta cruciale del pensiero o con lo spasmo o il morso dell' ironia, e la vendicano Q riscattano con animosa attitudine di protesta, tronfia, iperbolica, dissennata, ma, pur sempre, impavida e secura . Esaltati e refrattar(, essi han tuttodì '10 spirito proteso e l' io vigilante all' accusa ed alla riscossa : onde tra i fumi dell'acquavite sprizzano lampi di luce e riverberi di fiamma, . e la consuetudine, mala ma non ignobile, dol vagabondaggio assurge a sistema riflesso d'idee e si recinge idealmente di porpora e di 0ro. Essi ritorcono contro la società la tri stizia del loro desti no : accusati , l' accusano a volta loro. La vita e l' ordine, la vita dei più e l' ordine dei no1 rmali , han dei conti da rendere a questi irrequieti eroi del disordine : ed essi li domandano corrucciati , in attitudine solenne d'inquisitori e di giudici. Il motivo romantico, astratto, effimero , vago si traduce , così , in una nota più concreta e più definita ed abbozza un conato di protesta, semplice sebbene imprecisa, contro la società e l'organizzazione borghese della vita. « Io sono la prova materiale del delitto - dice Tjetereff nella Famiglia Bessjemjenow o Piccoli Borghesi - la vita è guasta, ossa è mal cucita. Non è stata fatta per la gente per bene. I borghesi l'hanno ristretta, accorciata, l' hanno resa opprimente ..... » e Che cosa è la vita organizzata dagli uomini dell' ordine?~ aggiunge Ejoff in Tommaso Gordejeff « una vasta prigione in cui si soffoca per difetto di libertà , per difetto di spazio. Lo spirito della creazione vi dorme un sonno ·pe sante , aduggiato , profondo » ~ La lingua umana :. egli conchiude « non possiede che una sola parola, il cui senso sia egualmente chiaro e prezioso per tutto il mondo ; e questa parola è libertà. • Nella sua esaltazione di orgoglio, il vagabondo si colloca trionfalmente fuori dalle forme e dalle composizioni consuete <lolla vita sociale. A.Ila validità degl' istituti e delle combinazioni de_ll' ordine egli contrap-

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