Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 3 - 15 febbraio 1905

78 RIVISTA POPOLARE la prima macchina Mac-Cormick-Ernte tra l'ammirazione del popolo, mentre nella v1c111.amasseria si penava a falciare per 16 ore: ♦ Nello stesso giorno io ]essi in un telegramma da Chicago al « Daily News • che il lavoratore della fabbrica di macchine Mac-Cormick-Ernte ha conquistato 9 ore di lavoro giornaliero. La nostra emigrazione è dunq~e soltanto l'effiusso di quella legge capillare della Sociologia, in seguito della quale gli operai tèrrieri peggio pagati, che lavorano di più, sono spinti necessariamente nei migl1ori centri industriali pagati meglio e che danno meno lavoro. Se esistessero tali centri industriali in Ungheria, la nostra emigrazione non s'indirizzerebbe verso l'America, ma, come succede sopratutto in Europa, <ial campo alla città della propria terra. 8) Anche i lavoratori ungarici possono avere la speranza ai poter conquistare condizioni di vita umana, quando da un lato stiano vicino la concorrenza delle occupazioni industriali, dall'altro quando la lotta per la mercede agricola verrà appoggiata dall'operosità industriale già fatta. Questa è la condizione preliminare per cui le società di produzione agricola devono provvedere direttamente al consumo delle cooperati ve organizzate delle grandi mass,!;),capaci di consumo, della città. La quintessenza. del mio argomento è necessariamente questo : che io resto con questa domanda contro al punto principale. del Marxismo, non con intenzione, ma involontariamente. Io credo fermamente che l'epoca capitalistica è l'inevitabile peristilio di quella collettività economica e di democrazia di stato; o per parlare la lingua degli agitatori socialisti, essa è il purgatorio, di cui il fuoco necessario è mantenuto dall'arrivo dei molti buoni che non sopravviveranno sulla nostra terra negli anni di transizione. Purtuttavia la grandezza dei capitali infruttuosi nelle nostre casse di risparmio, ove sonnecchiano tesori giganteschi, appena investiti nelle industrie minerarie, sebbene vi fosse da elevare nella citta un enorme quantità di industria, e in particolare dobbiamo prendere in considerazione la loro presenza in antitesi di molte idee teoretiche del socialismo ungarico, lascia stimare il regno autonomo come desiderabile nell'interesse di ogni ungherese, da cui viene molto poco peso nelle lotte politiche attuali. La domanda del regno autonomo sta come fondamento delle soprastanti elezioni dei deputati ungheresi. La maggioranza dei reggitori la combatte, le opposizioni riunite, se soltanto dal fondamento realistico o sulla buona fede, traggono il posto di lotta da questa divisa possono ora restarvi dentro. I nostri oligarchici non permettono, che anche l'Ungheria sotterranea prenda un posto nel banchetto della vita. Tuttavia noi possiamo sostenere che in questo caso la logica di bronzo delle leggi economiche volge i poveri strati del nostro popolo attraverso il campJ dell'ideale del regno autonomo. Il vecchio imperialismo anstriaco verrà comh_attuto, quell'imperialismo, che portava la fortezza di entrambe le terre a tale profitto, la debolezza poi qua e là a maggiore miseria ed umiliaz.ione dell'aiuto reciproco o del risparmio forzato. Ci sta solo a riguardare il reale « Los von Oesterreich ! > come Deus ex machina, come mezzo contro tutti. Si può peraltro dif ficilmente negare che l'alta fioritura dello sviluppo nostro industriale e la democrazia terriera fa sperare s0 ltanto lungamente, nel miglior caso, nel regno comune. Le crisi_ difficili ci possono soprastare per gli anni avvenire, ci senibra che l'Ungheria stia come in una crisi corporale, dove si ha da scegliere tra un'operazione dolorosa e la morte. L'Europa ci viene a considerare nei giorni avvenire con attenzione muta. Non soltanto l'avvenire di una monarchia è qui messa in gioco, ma anche meglio l'avvenire di una democrazia nell'Europa orientale e l'avvenire del primo posto del giovane liberalismo enropeo. Noi crediamo, che nessuna esistenza sia possibile ancora poiché nella nostra patria annualmente muoiono 70000 uomini di tubercolosi e lo Stato non ha innalzato una volta un sanatorio per malattie speciali. Noi non crediamo che sia ima condizione umana quando il 48,24 010 si ha di morti in 5 anni, quando del trattamento medico hanno goduto sol tanto il 48,5 010 dei morti in 7 anni, in Croazia soltanto il 9,8 Ù[O· Può avere un avvenire una terra, fino a che in uno dei suoi distretti di JOO ragazzi morti in 7 anni soltanto il 3,1 010 hanno avuto un trattamento medico, quando nella regione, ove vi è la più vecchia cultura della nazione, snlla riva destra del Danubio di 100 casi di morte soltanto in 57,4 casi era stabilìta l'origine della morte, mentre questo avviene in Cr(lazia soltanto ogni cin~ q ne casi !?! Nella sera di questo stesso giorno, come presidente dei Ministri, il Conte Tsiza ha interpretato che il consolidamento, la ponderabilità della nazione non avrebbero raggiunto un grado stimabile, se non fosse interrotto l'ostruzionismo e se la potenza della legge si rivoluzionasse: la stessa sera rifluivano mille fanciulle operaie prostituite. come abitualmente, nelle strade di Budapest, e la marcia t11rbava gli Ungheresi. E nell'istesso tempo il presidente dei Ministri, il Conte 1,siza in una lettura scientifica veni va alla conclusione, che la fine di ogni sapere poteva essere uno: di volgersi innanzi a Dio in ginocchio. N elio stesso tempo io vedevo nel le baracche _diemigrazione di Harrow presso Hamburg talune donne del Nord-Ungheria inginocchiate innanzi il crocefisso della piccola chiesa, volgersi al corpo apparente, che avrebbe dovuto loro dare pane e libertà, pensando alla loro vecchia patria, che certamente sarà ::;tata come quella. del Conte Tsiza, e pregando q 11el Dio, avanti al quale si doveva rivolgere per molte ragioni più il Conte Tsiza che quelle povere donne. Noi sappiamo che il Conte Tsiza ama la patria sua. Egli é certamente persona più elevata di più che taluni tra i ~uoi avversarii. Egli è coraggioso , virile ed energico, di cultura moderna; però é anche pieno di pregiudizii e di idee fisse. Egli ritiene l'ordinamento più alto dell' armonia, il riposo dei e Shipka-Parses » più alto che il grido della vita. E sebbene la sua individualità non fa a meno di marcie affascinanti, dobbiamo allora sapere che la sua politica

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