58 RIVlSTA POPOLARE altamente socialG, non è stata tuttavia, finora, od a stretto rigore, direttamente e positivamente rivoluzionaria. Tuttavia quell'imputazioue non è scev· a di sicuro intuito dell'intima solidarietà che lega, negli ordini della vita, l'idea ed il fatto, il pensiero e l'aziùne. · Chi impersona idealmente una classe di persone, un gruppo di stati di animo, sarà sempre, lo voglia o no, agli occhi del pubblico che guarda od a quelli del pubblico cho giudica, l'esponente di quella classe, l'equivalente simbolico di quel gruppo. Egli non è solo il rappresentante idealo, figurativo, imaginifico dei suoi personaggi, quasi messaggern tutelato dallo sovrane ragioni della immunità. Egli è la loro vita, la loro volontà, la loro coscienza pervenuta al grado di tensione più acuto. Egli è il portatore del loro destino : ne accoglie la complicità; ne incarna gli eroismi; ne intensifica le colpo; ue individua l'espiazione. E' un castigo, che è un privilegio del genio e dell'anima rappresentativa. Questo castigo grava oggi, come truce minaccia, su Massimo Gorkì cd è testimonianza di un destino che comunica all'opera di lui un significato nuovo 0 deriva una luce retrospettiva su quanto in essa appariva ai vol · gari, di desolant0, di oscuro e di fosco. ♦ Alexei Maximovich Pjcckow (è il suo vero od autentico nome) è stato un eroe del proletariato irregolare e della vita nomade e vagabonda prima <li esserne il coloritore e l'analista. Se il :-uo cuore ba palpitat0 testè ali' unisono con gli eroi della piazza ài Pietroburgo, gli è che la sua anima si è riscossa alla punta del ricordo e si è piegata nobilmente alla nostalgia della. vita vissuta, fra i diseredati ed i lavoratori vaganti, negli anni primi .e memorabili della giovinezza. Egli ò nato il 14 Marzo 1862 (e non già nel 1868 o 1869 come si crede, anche oggi, fra noi) a Nij ui-Novgorod, dalla figlia di un ricco tintore, che espiò con la espulsione dalla casa paterna e eon la povertà il fio della mésalliance con un misero tappezziere, da lei voluto sposare contro il divieto paterno. Il fanciullo restò orfano ben presto: il cbolera gli strapµò il padro a tre anni; la madre, che aveva diviso l'affetto per lui con quello ad un secondo marito, gli maucò al nono. Il piccolo Alessio restò solo al mondo, vigilato appena dal nonno arcigno ed avaro, che, per liberarsi da ogni cura, lo confidò ad un calzolaio. E sin dal nono _anno comincia l'odissea della sua vHa grarna, inquieta, vagabonda, contesa da peregrinazione a peregrinazione, da mestiere a mestiere, di cui è superfluo cho io dia qui l'enumerazione e di cui basta solo menzionare tre, che si riverberano dipoi, tristi 0 suggestivi nella memoria,. nell'opera di lui; <1uollo di sguattero, quello di panettiere e l'altro di scaricatore dei µorti. Intristito dalla prematura esperienza di una vita d1 pena, sostituì al cognome di fa. miglia l' agnome di Gorki, che significa ._amaro 1> (romanticismo di slavo quindicenne) e, per .imore al padre così presto perduto, cangiò il nome di battesimo . Alessio con quello di Massimo. Autodidatta 1 indipendente , selvaggio, errabondo, primitivo egli non ebbe tirocinio, nè guida, nè sistema, nè dogma. Dal nonno appr"se a leggere la bibbia, per intenderne quasi nQlla; dal capo-cuoco Smoury, durante il suo servizìo di sguattero, fu iniziato alla lettura di Karamsin, di Pouckhin, di Gogol, di Dumv.s. Ventenne, traverso le poregrinazion,i nel Caueaso, sn consiglio e suggerimento di studenti armeni coi quali divise lo esaltazioni della vita nomade, s'infervorò alla conoscenza ed allo studio di Shakespeare, di Goethe o di Byron, di quest'ultimo segnatamente, che lo colpì o lo fascinò o gli comunicò i fremiti di u11 romanticismo che vibrerà come rn.,ta fondamentale in tutte Je opere di Gorlci. Poche letture, come si _vede, o pochi libri: ma questa volta non è rettorica, nè luogo comune il dire che sopperiva al difetto il gran libro della natura, letto e svolto con dgilc ed amorosa attenzione da una mE:nto agile o fresca ed assimilato da un'anima sensitiva. Nel 1893 pubblicò nolla rivista « ·Kawlrn.s ~ (Caucaso) la sua prima novella « Makar 'l'choudra, » breve racconto, pieno di enfasi giovanile e di osaltaiione romantica, che si annunziò, tuttavia, corno uua bella promessa e lo dieùe a conoscere agl'intollottnali o, fra questi, ali' illustre s·irittore Korolenko, il quale fu largo al Gorki d'illuminati con· sigli. E dal 1893 eomincia la feconda produzione letteraria del vagabondo di Nij ni-Novgorod. A « Mak<\r Tnhondra > snccede a breve distanza Tchelkache, prima evocazione della vita vagabonda. seguìta. 1 nel giro di pochi anni, da molte altre novelle di finita e squisita fattura, che si ordinano in tro volumi: I va_qabondi. I caditti. Nella Steppa Notevoli o vive nella memoria quelle che s' intitolano : I coniugi Orlow, Malva. Konowalow, Gli ex-uomini, Caino ed .Artemio, Il vecrJhio ecl il fanci:utto ovvero L'albero e la f oglia. Alle novelle fanno degria corona tre romanzi, o qua.si: Varie1·tka Olessova (che, come m0li vo e come carattere, si stacca dagli altri racconti di Gorlci e non è una dipintura della Yita vagabonda), J tre (libro algido e pregno di fatalismo pessimista), Tommaso Gordejeff, la più poderosa, quand'anche la più Byroniana, delle evocazioni di Gorki e· la più ricca dei motivi spirituali che inspirano l'arte di lui. Complet;:rno la raccolta i drammi, o meglio le scene dra.111matiche - Famiglia Bessjemjenow - not9vole per efficacia di umorismo,- Asilo notturno o I bassi fondi- dipintura intensa della miseria umana redeuta dal soffio della coscienza, In villeggiatura (sceneggiato qualche mese fa), in cui si tesse una satira spietata e sopraffine degli oziosi, dei pseudo-intellettuali, dei gaudenti e villeggianti della vita. Il snccesso che ha accompagnato e seguito questa bella fioritura letteraria è stato universale od unanime. Massim0 Gork·, questo S()pravvenuto della vita e delle lettere, senza tradizioni, senza metodo, senza scuola si è avanzato impavido e trionfalo nei campi cons:1.erati dell' arte, recandovi, accanto alle esaltazioni cli un romanticismo superstito ed alle distillazioni di un pessimismo infecondo, la sana freschezza d'intuizione e l'originalità selvaggia del primitivo. Le ragioni di tanto successo non sono ardue a deciferare Il popolo russo , che aspetta in ogni scrittore. un messaggero di paro lo ardente o d'ispirazione morale od ama vedere in ogni vivida e vitale produzione letteraria l' espressione di una nuova forma di vita o di ambi~nte o di classe, ha celebrato quost0 vagRbondo intellettuale , che nella letteratura russa veniva a segnare una impronta nuova e si annunziava ed era in effetto l' evocatore di nuovi tipi, il dipintore magnifico di una classe nuova di caratteri e di persone -che, prinrn di lui e fino a lui, era rimasta nell'ombra. Si chiamino 'rurghenieff o Tolstoi, Korolonko o Tchekoff, gli scrittori russi avevano fin qui consacrato il loro interesso più vivo agli abiti ed ai modi di vita delle due grandi classi· della società , quella del gran mondo o della gente colta, da un lato, e quella dei contadini, dall' al, ro. Ed intanto era sfuggito ai più che dal fondo dello stato sociale della H,ussia pullulava una classe nuova ed una classe paradossale: una ela11Sso Ji anomali, di manovali erranti o senza tetto, di operai sradicati o vagabondi, rifiuto, ad un tempo, della terra e dell'offi0i11a: una classe di persone che non sono classificate e non sono classificabili, uua fluttuante forma di spirito più che una società concreta, uno stato .;Omune della precocemente erosa ed intristi 1a anima slaYo-russa più che un gruppo v01~0e proprio dt esistenze associate. Dove si agita una irrec1uiota fennentai·one di vita, vano è aspettarsi forme sociali definite : e lo stato economico e sociale della Russia degli ultimi venticinque anni è, appunto , in fermento irrequieto od accoglie tutti i dissidi e tutto le distretto di un periodo <li transizione. I detriti dell'economia servilo vi si rimescolano con la scoria impura di un capitalismo abboiiato e prematuro. I contadini sbarbicati dalla terra ingros'iano le fila cittadine dei senza tetto, dei senia posto, dogli scamiciati e degli straccioni vaganti. E l' i'ndu-trialismo non ancora si apparecchia ad irreggimentare nella sua immane disciplina la moltitudine dei viventi di lavoro. Declinano o si corrompono le vecchie classi, ma 11011si affermano lo nuove: ed il limito e l' intervallo fra le due formo sociali definite, quella del passato e quella
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