Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 3 - 15 febbraio 1905

RIVISTA. Po POLARE 01 Poli tic a., Lettere e Scienze Sociali Direttort~: Prof. NAPOLEONECOLAJA.NNI (Deputato al Parlamento) Esce in Roma il 15 e il 30 d'ogni mese Italia: 'a11110 lire 6; semestre lire 3,50 - Estero; anno lire 8; semestre lire 4,50 . Un numero separato Cent. 30 Amministrazione: C01·so Vittorio Ema:nuele n. 0 115 - NAPOLI Anno X I. - Num. 3 ABBONAMENTO POSTALE ltoma, 15 FelJbt·ato 1905 SOMMARIO: Igino Petrone: Massimo Gorki (con ritratto) - Noi: Gli avveulmenti e g·Ii nomini: (L'Istituto intern:1ziunale di agricu!fura - L'ipocrisia dopo la crudeltà. La mentalità russa - La Polonia e il movimentO rivoluzionario russo - Tolstoi. Non è l'uomo che occorre alla Russia! - In Francia. Il trionfo di Combes - Le bombe ammaestrate di Trièste - Le chiese nazionali libere in Inghilterra - Per la pace - Il colonnello Nicolosi) - Dott. N. Colajanni: Ferrovieri e funzi< nari alla riscossa (Ancora della nuovissima lotta di classe) - GeorgesSorel: La restaurazione giacobina in Francia - Luigi Leopold : L'Ungheria alla vip;ilia delle elezioni - li Socialistoide: La municipalizz::izionc- del rane a Catania - ltlvlst,a delle Htviste: La politica di Chamberlain e il protezionismo (Italia M9derna) - L'alleanza russo-giap12qnese (Contemporary 'R.._eview) - Il disegno di legge in favore delle donne (Reuiew oj reviews) - Il problema dei disoccupati (Nineteenth Cenlury) - Riserve di lavoro (Independent ~view) - Le lezioni del' Giappl1t1e (Positivi~t-Review) - Le condizioni sociali iu Russia (Perseveranza) - L'Islanda al principio del_ secolo ventesimo ( 'l)ie Grenz.boten) - Sulla questione d'una chiesa d'impero (Europa) - Recensioni - Illust'raztont nel testo. MASSIMO GO R K I ci) .. Gli ultimi avvoni1J1011tidi Russia banno richiamata la trepiJa commozione del mondo civile su questa audace ed originale iujh,:idualità d\ scrittore. A quakhe giorno di Jistanza dal suo intervento nel seno di una Conunissione d'intellottuali di I'iotrolmrgo, recatasi invano a 80llocitare una udienza dal Miuistro dell'Interno od rt formulare i voti della giovane Russia peruhè le ri - rnostranze dogli operai 8cioperanti fossero bonignarnonte accolte dal 1n·ceoloparire, egli vonno incarcerato nella fortezza di S. l'iotro o Paolo insieme co11lL-treieff, Kesson, .A nensky, Petche khonoff, .\ifiakholino, Piscroff, denunziati dalla p0lizia imperiale co1110pro1notori J(,I la S0lll ll108Sèt. od anonima di manovali vagabondi e di proletari senza tetto, che popolano di notte i ricoveri di mendicità di Pietroburgo, e che nei giorni del tumulto avevano tutti, (10 mila ne ha elencati la polizia autocratica), come al magico grido di un motto d'ordì ne misterioso, disertate le loro squallide tane (1). Non era stato egli , il Gorki , l' animatore ideale di codesti bass't fondi di vagabonàaggio e di miseria? Non aveva ogli illuminato col vivido raggio dell'arte le caverne fango5e e nere, in cui si accolgono coloro che non sono più uomini? Non era stato egli che in quei decaduti, che in quei perduti, che in quelle ceneri di anime aveva alitato il soffi.o Jella coscienza e risuscitate lo selvagge 'ènergie dell'anima ribelle? Alla sospettata complicità del grande novellatore dei vagabondi e del lucido dipintore della miseria che si accoglie negli asili notturni dove aver fornito carattere di verosimiglianza il fatto che l'insurrezione di piaLza. affrettata ed iniziata occaMassimo Gorki Così, nel tumulto improvvisato dagli irregolari del proletariato di Pietroburgo gli organi dell' autocrazia imperiale hanno intravvisto le tracce di ~n movimento preparato dall'opera illuminatrice e rivoluzionaria delsionalmente dagli operai dello officine Poutiloff, si era venubi i11grossanclo ed addensaudo col rimescolarvisi per entro di quella turba inoumere (1) Gli .,vvenirnenti tragici delta Russia hanno dato un' impo1·tanza eccezionale di attnal,tà dolorosa a Massimo Gorki. Noi volendo farlo ben conoscere ai nostri lettori pregammo il prof. Igino Petrone, che due anni or sono pubblicò un interessante studio sul grande artista russo ( LI), visione della vita e l'ai·te di Mussimo Go!'hi. Napoli 190.2) di favorirci quest'articolo che lo siassume e di cui lo ringraziamo vivamente. La Direzione lo scrittore. L' evocatore della vita vagabonda è chiamato in colpa del fallo dei suoi personaggi. L' ideale da lui plasmato e vissuto nella commozione e nel sogno è disceso nella realtà e pesa come responsabilità sul capo di Iui. L'-irnputaziono è sompli('o ed ingonna; anche perchè la visioue della vita di Massi mo Go1ki, so esercita un'efficacia (l) La lettera all'esercito (costume Tolstoiano) fu rinvenuta tre giorni dopo l' arresto , e non è stata la causa di questo, sebbene valga come motivo postumo per legittimarlo.

58 RIVlSTA POPOLARE altamente socialG, non è stata tuttavia, finora, od a stretto rigore, direttamente e positivamente rivoluzionaria. Tuttavia quell'imputazioue non è scev· a di sicuro intuito dell'intima solidarietà che lega, negli ordini della vita, l'idea ed il fatto, il pensiero e l'aziùne. · Chi impersona idealmente una classe di persone, un gruppo di stati di animo, sarà sempre, lo voglia o no, agli occhi del pubblico che guarda od a quelli del pubblico cho giudica, l'esponente di quella classe, l'equivalente simbolico di quel gruppo. Egli non è solo il rappresentante idealo, figurativo, imaginifico dei suoi personaggi, quasi messaggern tutelato dallo sovrane ragioni della immunità. Egli è la loro vita, la loro volontà, la loro coscienza pervenuta al grado di tensione più acuto. Egli è il portatore del loro destino : ne accoglie la complicità; ne incarna gli eroismi; ne intensifica le colpo; ue individua l'espiazione. E' un castigo, che è un privilegio del genio e dell'anima rappresentativa. Questo castigo grava oggi, come truce minaccia, su Massimo Gorkì cd è testimonianza di un destino che comunica all'opera di lui un significato nuovo 0 deriva una luce retrospettiva su quanto in essa appariva ai vol · gari, di desolant0, di oscuro e di fosco. ♦ Alexei Maximovich Pjcckow (è il suo vero od autentico nome) è stato un eroe del proletariato irregolare e della vita nomade e vagabonda prima <li esserne il coloritore e l'analista. Se il :-uo cuore ba palpitat0 testè ali' unisono con gli eroi della piazza ài Pietroburgo, gli è che la sua anima si è riscossa alla punta del ricordo e si è piegata nobilmente alla nostalgia della. vita vissuta, fra i diseredati ed i lavoratori vaganti, negli anni primi .e memorabili della giovinezza. Egli ò nato il 14 Marzo 1862 (e non già nel 1868 o 1869 come si crede, anche oggi, fra noi) a Nij ui-Novgorod, dalla figlia di un ricco tintore, che espiò con la espulsione dalla casa paterna e eon la povertà il fio della mésalliance con un misero tappezziere, da lei voluto sposare contro il divieto paterno. Il fanciullo restò orfano ben presto: il cbolera gli strapµò il padro a tre anni; la madre, che aveva diviso l'affetto per lui con quello ad un secondo marito, gli maucò al nono. Il piccolo Alessio restò solo al mondo, vigilato appena dal nonno arcigno ed avaro, che, per liberarsi da ogni cura, lo confidò ad un calzolaio. E sin dal nono _anno comincia l'odissea della sua vHa grarna, inquieta, vagabonda, contesa da peregrinazione a peregrinazione, da mestiere a mestiere, di cui è superfluo cho io dia qui l'enumerazione e di cui basta solo menzionare tre, che si riverberano dipoi, tristi 0 suggestivi nella memoria,. nell'opera di lui; <1uollo di sguattero, quello di panettiere e l'altro di scaricatore dei µorti. Intristito dalla prematura esperienza di una vita d1 pena, sostituì al cognome di fa. miglia l' agnome di Gorki, che significa ._amaro 1> (romanticismo di slavo quindicenne) e, per .imore al padre così presto perduto, cangiò il nome di battesimo . Alessio con quello di Massimo. Autodidatta 1 indipendente , selvaggio, errabondo, primitivo egli non ebbe tirocinio, nè guida, nè sistema, nè dogma. Dal nonno appr"se a leggere la bibbia, per intenderne quasi nQlla; dal capo-cuoco Smoury, durante il suo servizìo di sguattero, fu iniziato alla lettura di Karamsin, di Pouckhin, di Gogol, di Dumv.s. Ventenne, traverso le poregrinazion,i nel Caueaso, sn consiglio e suggerimento di studenti armeni coi quali divise lo esaltazioni della vita nomade, s'infervorò alla conoscenza ed allo studio di Shakespeare, di Goethe o di Byron, di quest'ultimo segnatamente, che lo colpì o lo fascinò o gli comunicò i fremiti di u11 romanticismo che vibrerà come rn.,ta fondamentale in tutte Je opere di Gorlci. Poche letture, come si _vede, o pochi libri: ma questa volta non è rettorica, nè luogo comune il dire che sopperiva al difetto il gran libro della natura, letto e svolto con dgilc ed amorosa attenzione da una mE:nto agile o fresca ed assimilato da un'anima sensitiva. Nel 1893 pubblicò nolla rivista « ·Kawlrn.s ~ (Caucaso) la sua prima novella « Makar 'l'choudra, » breve racconto, pieno di enfasi giovanile e di osaltaiione romantica, che si annunziò, tuttavia, corno uua bella promessa e lo dieùe a conoscere agl'intollottnali o, fra questi, ali' illustre s·irittore Korolenko, il quale fu largo al Gorki d'illuminati con· sigli. E dal 1893 eomincia la feconda produzione letteraria del vagabondo di Nij ni-Novgorod. A « Mak<\r Tnhondra > snccede a breve distanza Tchelkache, prima evocazione della vita vagabonda. seguìta. 1 nel giro di pochi anni, da molte altre novelle di finita e squisita fattura, che si ordinano in tro volumi: I va_qabondi. I caditti. Nella Steppa Notevoli o vive nella memoria quelle che s' intitolano : I coniugi Orlow, Malva. Konowalow, Gli ex-uomini, Caino ed .Artemio, Il vecrJhio ecl il fanci:utto ovvero L'albero e la f oglia. Alle novelle fanno degria corona tre romanzi, o qua.si: Varie1·tka Olessova (che, come m0li vo e come carattere, si stacca dagli altri racconti di Gorlci e non è una dipintura della Yita vagabonda), J tre (libro algido e pregno di fatalismo pessimista), Tommaso Gordejeff, la più poderosa, quand'anche la più Byroniana, delle evocazioni di Gorki e· la più ricca dei motivi spirituali che inspirano l'arte di lui. Complet;:rno la raccolta i drammi, o meglio le scene dra.111matiche - Famiglia Bessjemjenow - not9vole per efficacia di umorismo,- Asilo notturno o I bassi fondi- dipintura intensa della miseria umana redeuta dal soffio della coscienza, In villeggiatura (sceneggiato qualche mese fa), in cui si tesse una satira spietata e sopraffine degli oziosi, dei pseudo-intellettuali, dei gaudenti e villeggianti della vita. Il snccesso che ha accompagnato e seguito questa bella fioritura letteraria è stato universale od unanime. Massim0 Gork·, questo S()pravvenuto della vita e delle lettere, senza tradizioni, senza metodo, senza scuola si è avanzato impavido e trionfalo nei campi cons:1.erati dell' arte, recandovi, accanto alle esaltazioni cli un romanticismo superstito ed alle distillazioni di un pessimismo infecondo, la sana freschezza d'intuizione e l'originalità selvaggia del primitivo. Le ragioni di tanto successo non sono ardue a deciferare Il popolo russo , che aspetta in ogni scrittore. un messaggero di paro lo ardente o d'ispirazione morale od ama vedere in ogni vivida e vitale produzione letteraria l' espressione di una nuova forma di vita o di ambi~nte o di classe, ha celebrato quost0 vagRbondo intellettuale , che nella letteratura russa veniva a segnare una impronta nuova e si annunziava ed era in effetto l' evocatore di nuovi tipi, il dipintore magnifico di una classe nuova di caratteri e di persone -che, prinrn di lui e fino a lui, era rimasta nell'ombra. Si chiamino 'rurghenieff o Tolstoi, Korolonko o Tchekoff, gli scrittori russi avevano fin qui consacrato il loro interesso più vivo agli abiti ed ai modi di vita delle due grandi classi· della società , quella del gran mondo o della gente colta, da un lato, e quella dei contadini, dall' al, ro. Ed intanto era sfuggito ai più che dal fondo dello stato sociale della H,ussia pullulava una classe nuova ed una classe paradossale: una ela11Sso Ji anomali, di manovali erranti o senza tetto, di operai sradicati o vagabondi, rifiuto, ad un tempo, della terra e dell'offi0i11a: una classe di persone che non sono classificate e non sono classificabili, uua fluttuante forma di spirito più che una società concreta, uno stato .;Omune della precocemente erosa ed intristi 1a anima slaYo-russa più che un gruppo v01~0e proprio dt esistenze associate. Dove si agita una irrec1uiota fennentai·one di vita, vano è aspettarsi forme sociali definite : e lo stato economico e sociale della Russia degli ultimi venticinque anni è, appunto , in fermento irrequieto od accoglie tutti i dissidi e tutto le distretto di un periodo <li transizione. I detriti dell'economia servilo vi si rimescolano con la scoria impura di un capitalismo abboiiato e prematuro. I contadini sbarbicati dalla terra ingros'iano le fila cittadine dei senza tetto, dei senia posto, dogli scamiciati e degli straccioni vaganti. E l' i'ndu-trialismo non ancora si apparecchia ad irreggimentare nella sua immane disciplina la moltitudine dei viventi di lavoro. Declinano o si corrompono le vecchie classi, ma 11011si affermano lo nuove: ed il limito e l' intervallo fra le due formo sociali definite, quella del passato e quella

RIVISTA POPOLARE 59 del futuro , è riempiuto da una folla mobile e .fluttuante, che non ba organizzazione , che non ha prospettiva , che non ba domani , da. un proletariato nomade, saltuario e sparpagliato, da un'orda di sradicati, di decaduti e d' irregolari , che insegue errabonda un pane quotidiano ed un senso della vita, che lo sfuggoHo, del pari, implacabili, ed affoga nella vodka il fastidio infinito di una esistenza insensa-ta. Questa plebe di manuali erranti e- di proletari girovaghi, questa moltitudine anonima di disadatti e d'inadattabili, di deviati e di perduti, questa triste ac1.:olta di coloro ohe non sono più uomini, questa folla che non è una class(I, perchè è come il fondo in cui precipitano i detriti di tutte le altro classi, domanda,·a il suo narratore, il suo interpetre, il suo artefice ideale e lo ha trovato in Massimo Gorki. Di qui l'individualità carattnistica ddl'arte gorkiana: di qui l'originalità del suo mondo e dei suoi tipi: di qui l'intensità della risonanza e del successo del!' opera di lui. Gli altri avevano esaminato le prominenze superiori della società, certo 0011 ben altra e suµeriore finezza di procedimenti letterari : egli esplora i bassi fondi. Gli altri avevano penetrato ed analizzato il sottosuolo sano, rude, massiccio, il sottosuolo torpido, obeso della vita contadinesca e territoriale: egli scende più addentro e più giù; negli abissi oscuri di un sottosuolo eroso e putrido, di un sot tosuolo in rovina. ♦ Vi scende; ma per derivarvi le illuminazioni dell'arto, che snno, per virtù propria e spontaneamente, illuminazioni morali degli oscuramenti dell'anima: dell'arte liberatrice, che esprime dalla sin<:era commotività dello cose tristi e dall'amarezza infinita del dolore e della caduta un valore umano ed un contenuto di vita spirituale. La visione della vita vagabonda di Gorki accoglie ed aduna in sè dne qualità non facili a trovarsi insieme. Essa ha la trasparenza oggettiva < d impersonale di una visione vissuta ed attinta dal vero, e. quilldi, satura e pregna di tutte le tristizie e di tutte le conbuninazioni e di tutti i crucci della verità ; ed è ricca, ad un tempo, di motivi intimi d'ispirazione idealistica e di animazione e di trasfigurazione soggettiva od interiore. E' una oggettività diventata fantasma e, qui11di, diventata idea; una oggettività diafana, alata, luminosa, consaputa: una tristezza diventata .flagello e spasimo a sè medesima e, quindi, superata; un'abbieziono che si convello e geme e nel gemito esprime aneliti e sussulti e manda bagliori e scintillamenti di luce. La visione di Gorki non è dal di fuori, ma dal di dentro: ed ogni visione interiore è testimonianza che lo spirito rendA a sè stesso; ogni visione interiore è ideale e purificatrice, come seconda vista, che rischiari quello che nelle bassure e nelle radici della vita giace opaco ed inconscio sotto le distrette della servitù e della colpa. Così la comprensione della vita vagabonda di Gorki è, ad un tempo, naturalistica e spirituale, è pessimistica ed è mistica ad una volta, (come il fondo dell'anima slavo-russa, dal cui erodersi è colta), è affermazione individualistica ed è rivelazione umani tari a, è desolaute e serenatrice, è tramonto ed aurora. Chi non vede nell'opera di lui che uno solo degli aspetti, il men puro ed il più fosco, chi non si ferma che alle tetraggini delle buie descrizioni di ambiento ed al motivo ricorrente ed assiduo delle libazioni di vodka, non conosce l' intima sostanza dell' arte, di Gorki e non è in grado di penetrare le ragioni della ripercussione spirituale cho essa ha provocato nel suo paese di origìne e neHe classi intellettuali, cor11Onello dassi povere e disP.redate. I personaggi di Massimo Gorki risr.ntono tutte le contraddizioni dell'anima slava: sono fatalisti, e, ad un tempo ingenui e devoti a guisa di fanciulli; dissociano e combinano giocherellando con riflessione prematura; negano ed adorano: la loro anima è spesso superstiziosa, simbolica, feti,)ista; le esaltazioni romantiche stimolano in essi il senso della rivolta dissennata, ma suscitano, anche, visioni radianti di rinnovamenti, di riforme: sono ebbri e sono lucidi di mente : sono empi e maligni e nemici dell'uomo, e sentimentali ed umanitari. <- Tu t'immagini che io sia ubbriaco :. dice uno di essi al suo interlocutore: « il mio corpo è forse ebbro, ma la mia anima è lucida e può tutto comprendere > . La fredda p1·esentaxione oggettiva della miseria di ambiente è avvalorata di significato ~deale àalla visione dell'artista. I suoi tipi sono parvenze impure di degenerati grotteschi e, nel tempo stesso, frammenti di anima e coscienze in r-tato di dolore. Essi alime11tano dentro di sè tutta una profonda angoscia spirituale, che egli, visivo ed interiore, incarna in simboli di trasparenza intuitiva e rende ed esprime con simpatia e penetrazione congeniale. Massimo Gorki è l' autocosoienxa del vagabondaggio. E, dove vihri acuto il pungolo della coscienza e la tortura della riflessione riscatti l' abbominio e la perversione, ivi sono serbate le ragioni perenni della salvezza ! ♦ I vagal.ondi di Gtrki educano nella loro anima una gran complicazione ed una grande dispersione di vita interiore. Essi sono degli spiriti inquieti , che non indugiano nelle vie consuete, e, nell' ebbrezza di un folle ideale ondeggiante, fuggitivo , obliano il .sacro monito tutelare del1' abitudine, della tradizione, dell'inerzia sociale. Ribelli in anticipazione e romantici in ritardo, li domina e li possiede l'ossessione di una libertà e di una indipendenza selvaggia e senza limiti, che li trae alla vita nomade traverso le sconfinate solitud1ni,della steppa ed invita la loro mente a sommergersi nella contemplazione libera ed infinita del cielo e del mare , i soli esseri che non siano vili. Anime agitate · e convulse, della stessa natura amano di preferenza gli elementi in furore e le· apparizioni di corruccio, quasi eco assenziente alle tempeste intenori, che ne smorza la punta e lo fbtrazio. « Io mi- sentivo allegro- così dice di sè, lui, Massimo in persona. in quel prezioso frammento antopsicologico, che s' intitola il principe Ptadxé - io mi sentivo allegro, sollevato di sopra delle cose quotidiane , mentre osservavo quel possente e lugubre quadro dell'uragano nella steppa. > Respinti dalla quiete e dall' ordine, essi non si adagiano, umili, rassegnati , nel loro destino di reietti; ma alteri, orgogliosi, beffardi, cinici spesso, riflettono la loro miseria, la giudicano, la esasperano con la punta cruciale del pensiero o con lo spasmo o il morso dell' ironia, e la vendicano Q riscattano con animosa attitudine di protesta, tronfia, iperbolica, dissennata, ma, pur sempre, impavida e secura . Esaltati e refrattar(, essi han tuttodì '10 spirito proteso e l' io vigilante all' accusa ed alla riscossa : onde tra i fumi dell'acquavite sprizzano lampi di luce e riverberi di fiamma, . e la consuetudine, mala ma non ignobile, dol vagabondaggio assurge a sistema riflesso d'idee e si recinge idealmente di porpora e di 0ro. Essi ritorcono contro la società la tri stizia del loro desti no : accusati , l' accusano a volta loro. La vita e l' ordine, la vita dei più e l' ordine dei no1 rmali , han dei conti da rendere a questi irrequieti eroi del disordine : ed essi li domandano corrucciati , in attitudine solenne d'inquisitori e di giudici. Il motivo romantico, astratto, effimero , vago si traduce , così , in una nota più concreta e più definita ed abbozza un conato di protesta, semplice sebbene imprecisa, contro la società e l'organizzazione borghese della vita. « Io sono la prova materiale del delitto - dice Tjetereff nella Famiglia Bessjemjenow o Piccoli Borghesi - la vita è guasta, ossa è mal cucita. Non è stata fatta per la gente per bene. I borghesi l'hanno ristretta, accorciata, l' hanno resa opprimente ..... » e Che cosa è la vita organizzata dagli uomini dell' ordine?~ aggiunge Ejoff in Tommaso Gordejeff « una vasta prigione in cui si soffoca per difetto di libertà , per difetto di spazio. Lo spirito della creazione vi dorme un sonno ·pe sante , aduggiato , profondo » ~ La lingua umana :. egli conchiude « non possiede che una sola parola, il cui senso sia egualmente chiaro e prezioso per tutto il mondo ; e questa parola è libertà. • Nella sua esaltazione di orgoglio, il vagabondo si colloca trionfalmente fuori dalle forme e dalle composizioni consuete <lolla vita sociale. A.Ila validità degl' istituti e delle combinazioni de_ll' ordine egli contrap-

60 RIVISTA POPOLARE pone il valore assoluto dell'uomo, il pregio inestimabile della dignità umana, che domanda risp,~tto, non compassione é freme nell'auda)e attesa della libernzionc e della riscossa. L'uomo solo è l'universo intiero: l'uomo, ehiurH]UCegli sia e comunque viva e qualunque maschera gli oecultì e contamini le originario sembianze: nei caduti , noi reietti, in coloro che furono uomini vive e freme e sì agita, pur sempre l'uomo,. l'essere, ·cioè, che porta in se il 111ondoed alimenta nel imo seno il signore del· destino, l' eroe, il liberatore. ♦ L'acuta tensione della coscienza ribelle, il culto ardente della libertà, l'evocazione gagliarda dell'uomo,· l' impronta ed indomita fierezza dell' io giudicante caratterizzano appunto la visione della vita dei vagabondi di Gorki. E' un grido, il loro, di sfida e· di minaccia, che spesso rigurgita e rifluisce io sè medesimo ed affoga nelle libazioni di vodka: ma è ncta di anima lucida nell'entusiasmo e profonda nella ferib:1, che lascia eco durevole e desta risonanze lontane. I personaggi di Gorki si differenziano, appunto, eia quelli di Tolstoi per questa esasperata od incrollabile concitazione ed alterigia dell'io. Essi non aspettano, uè invocano illuminazioni dall' alto ed amano redimersi in sè medesimi , nello spasmo istesso della disperazione che li tortura, senza che lì domi o li -pieghi alla resa. Il dramma della loro cosci•-nza è, quindi , un dramma che ritorna e non procede: un dramma cho approda sposso ad un pessimismo sinistro : uu dramma che si protrae al l' infinito. ~- M;:i non difetta , in codesto bieco e totro riflusso di esasperazione e di angoscia, un significato d'idealità luminosa, che mi duole sia sfuggito ai molti critici che pullulano oggi attorno a Massimo 0--~rki. Manca lo sdoglimonto o la catastrofe nel dramma della .coscienza vagabouda : ma ciò ac· cado, percbè l'azione stessa è tutta nna catastrofe vivente, una catastr0fe che indugia o che pensa. La espiazione e la soluzione rJel nodo è nella commozione del processo e non noli' esito finale: difetta. anzi, l' esito finale, perchè ogni momonto del processo è· riempiuto della propria rovina oJ è rischiarato dal proprio fulgore. Così , il dramma della vita vagabonda non si snoda assurgendo, nè si redime nelle ascensioni radianti e sopram· mondane dello spirito rinnovellato e risorto , come nell' epopea 'rolstoiana. Ma, o si ristà ioebbriato nella. sua intcri0rità lucida e fosca o, nel!' ebbrezza del!' aziono o nella sacra follia d' un entusiasmo a cui è conteso l' appagamento, affoga e prouipita noi la concitazione bacuhica o nel ditirambo. ♦ Un ditirambo tragico, appunto, è stato quello celebrato sulle vie ùì Pietroburgo e spento sinistramente iu un'orgia di sangue. Il romanticismo ideolo~ico dei vagabondi è sceso la prima volta nel campo della vita ed ha ricevuto il battesimo della realtà, battesimo di fuoco. La esemplare luminosità del fatto e dell'azione risolutiva illumina, fiualmonto, l' oscurità del processo. Il pessimista non àistilla più a goccia a goccia la sua amaritudi ne contemplativa, 111ainvoca ad alta voce la · giustizia e la luce. ] l nomade ed il fuggiasco della vita diventa un combattente. Il vagabondo diventa l' eroe della piaua. 0ggimai la sna redonziono è· incominuiata : e mai come oggi , Del giorno del la morto o della caduta, si annunzia così vicina la rinascita ed il trionfo. Sia lode a Gorki ehe nel giorno tragico uon si è ti rato in disparte, ma ha riconosciuto tr;1. le vittirno sanguinanti la carne della sua carne, ed ha urlato con loro ! IGINO PETR0NE GLI .ftVVENIMENTI e GLI UOMINI --------,-•--------- L'Istituto inter.nazionale di agricoltura. - Da parecchi mesi circa sta in Boma nn ricco cittadino degli Stati Uniti, Davide Lubin, venuto a portarvi un'idea grandiosa: l'intesa tra tutti i paesi civili per difendere l'agricoltura per mezzo di un istituto internazionale, che deve studiare tutti i problemi relativi e suggerire gli opportuni provvedimenti. Il Lu bin ba creduto che l' iniziativa del Congresso internazionale, che deve organizzare l'Istituto doveva partire dall'Italia che per la sna condizione politica non suscita !-OSpett.i di sorta alcuna e può farla da frait-d'union tra le varie nazioni civili. Il Lubin venne ricevuto e bene accolto dal Re che ne accettò l'idea fondamentale e 11-ì fece discutere dai ministri. Pocbi uomini poli t,ici e cui tori di scienze economiche e sociali furono messi a parte del progetto-- t·ra i quali Pantaleoni, Colajanni, Ferrero, ecc. Intermediarii fra il Lubin e il mondo ufficiale furono il nostro Agresti e l'avvocato Guerrazzi. Si è mantenuto da tutti scrupolosamente il seoTeto sul • M progetto smo a tanto che non si ebbero le adesioni ufficiose degli altri Stati ; e la pubblicazione che av • viene nella Gazzetta Ufficiale della lettera del Re il Presidente del Consiglio dei Ministri è prova che in . massima l' idea dalle potenze europee ed americane è stata accettata. . · Noi torneremo sull'ardita iniziativa del Luhin fatta propria con molto slancio dal Re ed esamineremo serenamente e senza lasciarci correre ai facili entusiasmi gli scopì, che si propone l'Istituto Internazionale di Agricoltura di là da venire. I nostri entusiasmi non sono facili non solo perchè siamo indotti alla diffidenza dai risultati irrisori delle due grandi conferenze internazionali che si tennero: a Berlino nel 1891 ad iniziativa di Guglielmo 2° per avvisare ai mezzi più adatti per riuscire ad ima internazionalir.zazione della legislazione sociale e più da recente ali' Aja ad iniziativa dello Cr.ar per limitare gli armamenti e per assicurare la pace; ma anche per la comple:isità delle quistioni (\ pel contrasto degli interessi, che involve nna difesa internazionale dell'Agricoltura. Sin da ora, però. si deve protestare contro I' inter petrazione che qualche giornale reazionario ha vcl11to dare alla proposta: quella cioè di preparare 11na internazionale degli abbienti contro l'internazionale dei lavoratori. I fini che si propone il Lubin sono ben diversi: egll vorrebbe impedire i gravi danni che vengono all' agricoltura ed alle classi sociali che vi sono interessate dagli egoismi nazionali, ebe tanti malanni lascian,) sviluppare solo perchè se ne credono immuni, dalla concorrenza ed in pari tempo dal protezionismo. La proposta è nobile, grandiosa, 11tile a tutte le classi sociali - ai lavoratori come ai proprietari - e tutti devono augurarsi , 0he q 11alche cosa di essa resti e trionfi realizzandosi. Intanto non si pnò assistere senza sorridere alla esplosione di cortigianeria. S'inneggia al giovine Re d' Italia come se egli fosse l'autore della proposta. e come se, mercè sna, la proposta fosse già atttu;-1,ta .... Non si dimentichino gli scambi di vedute e le simpatie tra Roberto Owen e il D11ca. di Kent: finirono in un bel nulla ! ♦ L'ipocrisia dopo la crudeltà La mentalità russa. Qualche giornale italiano ha trovato parole di lode per la bontà dello Czar, che ha ricevuto una commissione di operai, ed ha loro rivolto paterni ammonimenti ed

RIVISTA POPOLARE 61 ha promesso_ il suo pm vivo interessamento alla loro sorte. Oume couronnement di q11esta esplosione di bontà paterna ad un giornale inglese si telegrafa che Ni cola II impressionato da 11na coraggiosa relazione veristica di un suo ministro abbia su due piedi. firmato un ukase col quale intima al suo primo ministro de Witte di Jargire al suo popolo una ... costitm,ione. La seconda parte non era clie un canm·d; ma la prima è sicura perchè vennero ufficialmente annunziati il ricevimento degli operai ed il discorso untuoso dello Czar. Ora questo epi.:;odio in noi desta una impressione più à.isgustosa di quella che ci fecero le notizie sui massacri degli operai Ji Pietroburgo e di cento altre città della Russia. A questa laida farsa preferiamo la schietta brutalità. dei Granduchi e del Generale.Trepoff che sono recisamente contrari ad ogni concessione, perchè secondo la loro storia nndaterale le concessioni condussero alla morte Luigi X V I. Se nel cuore dello Ozar e dei suoi cortigiani albergasse un bricciolo di pietà e di paterna bontà per gli operai li avrebbe ricevuti prima dei massacri e non dopo; ricevendoli prima avrebbe evitato che le strade di Pietroburgo fossero state bagnate di sangue e che il sangc1e rutilante si fosse aggrumato sui mucchi della bianca neve. QuelJa di ora ci sembra una rnanifestazione éolossale d'ipocrisia, che c'mdurrebbe a ritenere vero ciò che il Gourevitch -- un socialista democratico - attribuisce allo Ozar ed ai suoi scherani . cioè : che il mas:3acro sia stato premeditato e voluto e reso possibile colla tolleranza incoraggi1rnte ven;o le prime manifestazioni, con insolito non intervenzionismo deJla polizia , colla relativa libertà di propaganda concesna al mi::.terioso Pope Gapony, in cui alcuni vogliono vedere una spia, un agente provocatore (1). Si pnò non prestare fede a tanta infamia ; ma non si può non rimanere addolorate dallo spettacolo che hanno dato alcuni operai di Pietroburgo -- quelli a_mmessi alla presenza dello Czar dopo i massacri. Narrano i giornali che gli operai uscendo dal Palazzo Imperiale di Zarskoie Selo si recarono alla vicina chiesa , dove si trattennero a pregare, baciarono le imrnagini sacre e posero delle candele dinnanzi ad esse .... Dopo fa offerto loro un pranzo. Noi siamo sicuri che questi operai non rappresentano la media mentalità dei lavoratori di Pietroburgo; ma con molta sicurezza essi costituiscono 1in indice assai prossimo al vero delle condizioni intellettuali, politiche e morali delle classi operaie del resto dell'Impero. Delle quali crediamo che possa con lin uare a ripetersi sino a questo momento ciò che ne diceva Tolstoi: i russi nascono con due cordoni ombelicali; uno, quello, che li unisce alla placenta materna viene tagliato e consente lòro la vi-ta indipendente; l'altro li unisee allo Czar e non si rompe mai. Il nostro pe::.simi:;mo non viene modificato dalla continuazione degli scioperi e dei tumulti , che fanno mietere vittime urnaue a centinaia ; essa si deve alla parte evduta della classe operaia , la cui azione economica è stata splendidamente riassunta da Boris Kritchewsky in un articolo (Le proletm·ùtt et lr,, ·1·evolution en Russ,·e) nel Mouvement socialiste del 1 ° febbraio. Ma è la grande massa del!' Impero le cui condizioni intellettuali e morali sono indietro di un secolo almeno su quelle dei popoli occidentali ! ♦ La Polonia e il movimento rivoluzionario russo. Il mondo civile conosce ed ammira da un secolo in quà l'eroismo delle classi superiori polacche, che opposero la. più vigorosa resistenza all'oppressione russa e che provocarono tante rivoluzioni vere, specialmente {l) L1, classe ouv1·i~,·e et la revolution 1·usse. Nell'Européen del 28 gennaio. quella 'del 1794, eh' ebbe a duce supremo Kosciuzko, del 1830, del 1863; il mondo civile conosce i nomi di tante illustre famiglie, elle ramingarono di terra in . terra inspirando dapertutto numerose, vive e pur sem- . pre inutili simpatie ; e ,çonosce altresì alcuni uomìni · che brillarono nel campo ·delle scienze come Lelew~l, Strn ve er;c. e nelle arti e nelle letter.e. In Italia è più noto il Mickiewiez, che ci visse -lungamente in esilio e i. cui canti hanno trovato un appassionato traduttore in Aglauro Ungherini; è popolare dapertutto il Sinckiewiez pel suo Q,uo vadis? e di più dovrebbe esserlo per una novella magnifica, Barteck il vincit01·e, che suscita tanto odio contro le. guerre nazionali cui sono trascinati i vinti, come i polacchi, per cause che 110n li interessano. Va ricordato infine quel -de Block, che prima tra tutte in Italia. fece conoscere la nostra Rivista e che pubblicò Papera co lossale sulla Gue1·ra futura che costituisce la più tremenda e documentata requisitoria contro la guerra. E' nota la cura posta dall'autocrazi~. nel russificar~ la Polonia, specialmente dopo la repressione sanguinosa della in:3·irrezione del 1863 alla quale prese parte un valorosis:)i mo i tal iano, ii Ocilonnello Nullo, della falange· dei Mille. Colla russificazione, avversandone tutte le manifestazioni intellettuali, proibendo l' uso ufficiale della lingua, µerseguitandovi la religione del popolo, eh' è la cattolica , l' autocrazia ha sperato di togliere l'anima antica alla Polonia per sostituirvene una nuova. Ma questo processo scellerato di snazionalizzazione non è riuscito nella Polonia russa cotu' è fallito nella Po- · Ionia soggetta alla Prussia nonostante la violenza ado- · perata e le centinaia di milioni spesi da quest'ultima. Delle tre parti in cni fu spartita la Polonia nel 1772 e nel 1794, q udla toccata in sorte all'Austria, la Galli zia e Cracovia, si può dire che oggi respirR più liberamente ed esercita una certa azione nella vita politica e parlamentare dell'Impero degli Absburgo. · · I polacchi soggetti all'Austria sono entra ti più francamente nel movimento politico sociale contemporaneo ed hanno rappi·esentanti socialisti ; tra i quali ben noto il Daszinski, nel Reichs1·ath che siede a Vienna .... Noi oggi non vogliaiuo occuparci cbe della Polonia russa e seguendo l' Appel Polonais ai governi, ai partiti , agli uomini di St11.to, ai giornali ed alle associazioni , che ci viene da Parigi daremo q .1alche notizia caratteristica sulla iniquità dei rapporti tra ]' Autocrazia e il paese che ha come ce11tro storico celebre l'infelice Varsavia - quella V arsa via , dove il maresciallo Sebastici,ni si vantò di avere ristabilito l'01·dine cogli stessi metodi, cbe sono riu1::;citiora a Pietroburgo e in tutto l'Impero. Passiamo sopra alla persecuzione religiosa fercce cui sono fatti segno gli Uniati dei governi di Siedlec e di Suwalki e che fa il· paio con qnella elle sopportano gli Ebrei in tutta la Russia: il fatto va notato perchè è un indice della civiltà di quello Stato - il solo, in cui si dà la caccia a.gli uomini per le loro credenze religiose. Altro fatto caratteristico della sapienza nella tirannide dei governanti rngsi è questo: mentre gli abitanti del· regno di Polonia non costituiscono che la tredicesima parte della popolazione dell'Impero essi ha.nno dovuto dare dal BO al 40 °lo dei soldati che sono condotti al massacro nelle piaunre della Manciuria! Ed eccoci allo sfruttamento sistematico dei vinti. Dice l' Appel polonais: « La proporzione che la statistica stabilisce negli impieghi pubblici, fra gl' Iloti polacchi e gli Spartani russi mette ammirevolmente in rilievo i tratti duri dell'oppressore. Non e' è alcuna funzione superiore, influente e bene 1:etribuita accessibile ai Polacchi. Alcune funzioni d'importanza media sono loro concesse si no alla morte dei titolari. Sopra 11,000 fonzionari del regno di Polonia nei diversi ministeri noj1 si contano che 3285 Polacchi, cioè il 23 °Jo. Sono proporzionalmente più numerosi, il 94 °/o nel

62 RIVISTA POPOLARE Conservatorio di musica di Varsavia e meno 'numerosi , l' 1,8 °/ 0 nelle cance11erie del governatore generale. E' dai ministeri della ginstizia e dell' ist,ruzione pubblica che il polonismo é stato estirpato radicalmente a benefizio della russificazione. Sopra 558 presidenti o vice-presidenti di tribunali, giudici ecc. non ·ci sono che 21 polacchi. Le scuole presentano Io stesso spettacolo. Sono alquanto numerosi nei posti inferiori; ma su 1516 professori di ogni grado non vi sono che 164 polacchi. Dove restano dei polacchi insegnano in materie nelle quali non possono esercitare alcuna influenza sociale; ad esempio nel disegno, nella danza ecc. Dato questo sfruttamento e questa oppressione vien subito spontanea la domanda: come la Polonia, dove la coscienza è più desta e maggiore l' inflnen~a della civiltà occidentale, non profitta della guerra dell' Estremo Oriente e degli imbarazzi interni della Russia per ribellarsi contro la secolare e tirannica nemica? Perchè i tumulti e le sedizioni del momento non as · surgono alle proporzioni dl una rivoluzione? Le ragioni sono di verse e noi le riassumiamo : 1° Sussiste, anzi si è accentuata l'ostilità tra l'aristocrazia e le classi lavoratrici, che permise la spartizione del· 1772 e fece fallire le rivoluzioni del 1794, del 1830 e del 1863: i contadini specialmente non vogliono saperne di una restaurazione del Regno di Polonia a benefizio dell' aristocrazia. 2° Le classi aristocratiche, sotto l'influenza degli interessi economico-sociali, hanno abbandonato l'antico spirito rivoluzionario e si vanno accomodando coli' Autocrazia. Molti nobili i cui antenati figurarono tra i rivoluzionari oggi h'ànno mandato un indirizzo di fedeltà allo Czar. 3° Nelle classi lavoratrici s'infiltra il marxismo che disprezza tuttio ciò ch'è movimento politico e nazionale. C'è il socialismo nazionalista, che fa capo a Daszynski; ma questo prevale nella Polonia Austriaca, 1uentre la democrazia sociale polacca in Lituania e Polonia è più forte ed ha diramato un proclama in cui è detto che non vogliono la restaurazione del Regno di Polonia che ricondurrebbe al potere la nobiltà tirannica ed oppressiva. 4° La gioventù atta alle armi, la più accessibile alla rivoluzione , combatte sui campi della Manciuria. 5° Infine - e questo è motivo di ordme generale-le armi moderne rendono sempre più difficile il trionfo dei combattenti popolari. Ogni rivoluzione quindi, presuppone come conditio sine qua non la conquista dell'esercito. Ecco perchè la Polonia oppressa non si move , ecco perchè la Finlandia deve limitare la sua protesta ad un altro assassinio: quello del Procuratore J ohnson ! ♦ Tolstoi. Non è l'uomo che occorre alla Russia! Gli avvenimenti che si svolgono in Russia hanno na · turalmente richiamata l'attenzione generale sul grande scrittore di Gue1·re e Pace e di Rism·rezione , e non pochi con amarezza e con un senso penoso di disillusione ne ricordano il nome perchè esso è assente nel movimento tragico odierno. L'assenza - e all'età di Tolstoi non può rimarcarsi che l' assenza morale - di un grande qnando si combatte per una: giusta cansa, per la causa umana per eccellenza, cui fu consacrata la sua azione intellettuale, può sembrare viltà, se non tradimento. Con questa preoccupazione ci pare che Vincenzo Morello nell' Associazione della stampa il 2 febbraio in una magnifica conferenza abbia parlato di Tolstoi e del pensiero moderno. Noi non intendiamo riassumerla - ed un riassunto per quanto ben fatto di un lavoro critico letterario riesce sempre una deformazione; ed incompetenti come siamo in fatto di letteratura e di arte non osiamo fare alcuna osservazione al tentativo, che ci sembra ingiusto, di volere diminuire il valore dell'opera intellettuale ed artistica di Tolstoi, dimostrando che i suoi pensieri ed anche le situazioni da lui immaginate non sia110 nuovi. Non sarebbe il caso di esclamare: Nil sub sole novi "J Non crediamo, però, che sia azzeccata la critica mossa al Morello di averlo voluto esaminare astraendo dalle tradizioni, dal!' a:nbiente , dallo stato di animo degli Slavi. A nostro avviso non era questa l'intenzione del conferenziere: egli voleva esaminare sopratutto qnale e stata; e se è stata ntile 1' azione esercitata dallo scrittore russo sulle condizioni politiche e sociali del popolo. L'esame nel moment0 attuale non poteva essere più opportuno e fu condotto dal Morello magistr1-tlmenté. Noi accettiamo completamente le sue conclusioni. Con lui riteniamo che « se dalla terra di Isnaia Poliana « nnn mosse l' ala di una protesta alle notizie dei « diecimila sacrifìcati-r:liecimila ! (1)- una vera ana- « lisi della guerra civile-una affannosa ritirata verso e le frontiere della morte , di tutto un esercito di « pietà , che dal petto squarciato non potrà mai più e dare il saluto al suo mare, all'ideale verso le cui « rive tendeva il suo sforzo d'amore e la ragion del e suo diritto, la causa del fatto non è nell'uomo, ma « nella teoria. Perchè la teoria della nan 'resistenza e eh' egli sostiene e professa , tien sempre discosto e l' autore di Guerra e pace dalle lotte del popolo - « e dalle rivoluzioni - come la. spada nuda distesa « sul letto separa, in un canto del!' Edda, il guerriero « dormente dalla Vergine sognante ..... La leggenda e ne ha fatto u.1 profeta. La cronaca ha distrutto la « leggenda. • Perfettamente di accordo, ripetiamo. Tolstoi è un grande artista; ma la sua dottrina della non resistenza, può produrre martiri pazzescamente rassegnati come i Douk~obU1·tsky, di cni ci siamo altre volte occupati; può produrre esseri miti e mistici , che figurerebbero bene in un mondo di angeli, ma non di uomini forti, risoluti, che devono agire e non rassegnarsi j resiste1·e fieramente e non subfre passivamente il male. Al tolstoismo si può m11overe con maggiore ragione il rimprovero che Gian Giacomo Rousseau volgeva al cristianesimo ; cioè : di poter creare degli schiavi e non degli uomini liberi. E la Russia ha bisogno , per assurgere al fastigium della moderna civiltà di uomini liberi e forti come i c~nto e i mille che hanno lasciato la vita sul patibolo o nelle prigioni o che ebbero spezzata l'anima e la ragione in Siberia. Ecco 11erchè il solitario d'Isnaia Poliana è assente dal movimento russo contemporaneo ed ecco perchè mentre egli predica la pace i suoi figli partono ':olontari per la gnerra e combattono nell'Estremo Oriente. ♦ In Francia. Il trionfo di Combes. - I lettori troveranno in questo numero 11nodei soliti acuti interessanti articoli di G. Sorel sulla psicologia politica delle classi dirigenti francesi nel momento attuale: e noi ci associamo completamente all' ·avversione dell'amico nostro ver::.o il giacobinismo, che da buoni discepoli di Alberto Mario abbiamo sempre combattuto. Lo ste.:iso Sorel, però, è costretto a confessare che la potenza assuntavi dai clericali spiega l'inframmettenza massonica e la tendenza giacobina nelle cose dello Stato. Si direbbe quasi, che dell'una e dell'altra dimostra la necessità. La quale è un prodotto di oltre un secolo di avvenitUenti che crearono una situazione difficile che non si può modificare in pochi anni. La stessa successione di avvenimenti ha creato la necessità della separazione dello Stato dalla Chiesa, che se è stata accettata da un uomo temperato come Rouvier è segno ch'era fatale. E la separazione votata in occasione della interpellanza Morlot ha ottenuto una maggioranza superiore a quella dell'antico blocco (l) Qui l'o1·atore per amore dell'effetto accet,tò le cifre fantastiche date dai giornali inglesi.

RIVISTA POPOLARE 63 che sostenne Cornbes. Dei socialisti solo quattro se ne distaccarono. Quèsto voto ha soddisfatto e giu::itifi.cato Oombes, che vede continuata rigo1·osamente l' opera propria dal!' attuale ministero, nella q uistione principale che preoccupa la Francia. Il Papato doi:,o il divorzio colla rep11bblica francese contrarrà un matrimonio di con venienr.a colla monarchia italiana? Pare! ♦ Le bombe ammaestrate di Trieste. - l!-,urnmo facili profeti scrivendo in q11e::itastessa rubrica, nel n. 0 del 31 luglio scor:-,o, quando si scoprirono le bombe nella Società Ginnastica italiana di Trieste queste parole: « L'Austria a Trieste ba scoperto delle bombe, che potrebbero essere bene della categoria di quelle ammaestrate, di cui si vale tanto bene la polizia, che sa ·maneggi~rle senza farle espio lere. Le bombe ammaestrate di Trieste pare che abbiano il co!Upito di sorn · ministrare pretesti ali' imperiale governo d' inferocire più del solito contro gli elementi che vogliono tenere alto il sentimento dell'italianità. « Che si tratti di pretesti risulta evidente dallo illegale scioglimento della Società di ginnastica ... » È che noi conosciamo la polizia ed i suoi metodi, uguali in tutti i paesi del mondo. Eri i fatti ci banno dato ragione. La tragedia di Udine viene a confermare la nostra facile profezia. Tale Antonio Boniciolli, rifugiato dall'Austria in Italia quando si scoprirono le bombe, pare che. fosse sospettato di aver spinto alcuni compagni a fabbrièar bombe, denunziandoli dopo alla polizia dalla quale era stipendiato. Il Boniciolli si è ucciso protestandosi innocente: noi non abbiamo elementi per accertare le sue colpabilità qnando l' inchiesta iniziata a Trieste e ehe condusse ai sospetti contro il suicida non è stata ultimata o, per lo meno, non è stata resa pubblica nei suoi risultati. Resta indiscutibile il fatto che fu la polizia austriaca , sia stato o non il Boniciolli la spia, a far fabbricare le innocue bombe per aver pretesto Rd inveii e contro l'elemento italiano di Trieste. Cambiano i tempi, cambiano i gov-erni, ma la polizia sarà sempre la stessa in tutti i paesi: provocatrice e feroce. Anche da noi avemmo le bombe ammaestrate: è troppo recente il chiasso che avvenne intorno i:d1' arresto del preteso domestico del famoso delegato Santoro, colui che finì per fare la spia all'uomo che lo aveva promosso e beneficato -- Crispi - per parlarne ancora. Allora si doveva preparare la pubblica opinione per far passare il domicilio coatto e per ginst ficare la reazione in Italia: oggi a Parigi , colle bombe che hanno probabilmente la stessa origine perchè o espio· dono facondo più rnmore cbe danno, o non si rovesciano a tempo, o perchè si Rpegne provvidenzialmente la miccia, si tenta è.i mettere in catti\'a lnce i rifugiati russiquei poveri studenti che i giornali nazionalisti denunciano vilmente - per trovar un pretesto alla loro espulsione. Nè sono esempi isolati; proprio in Napoli, un poliziotto che ha fatto .caniera con que::;ti :::;isLe1181pi,inse un- giovane fino allora buono ed onesto ad incitare due compagni a lanciare una pretesa bomba al ccnsolato austriaco. Va da sè che il poliziotto si trovò a tempo debito Eml posto per scongiurare l'esplosione coll'arresto dei colpevoli e fo encomiato pel brillante servizio. Il giovane traviato si uccise ed oggi q 1161 poliziotto, cui quel suicidio dovrebbe pesare snlla coscienza come un assassinio, occupa un posto eminente nella Pubblica Sicurezza .... Queste tra·gedie non possono scuotere un poliziotto che ha voglia di far carriera: e finchè i funzionari di P. S. saranno addetti al servizio politico , le bombe ammaestrate seguiteranno di tempo in tempo a riempire J,a, cronaca dei giornali, e i suicidi delle spie o la ve11dotta dei traditi, a far fremere di orrore chiunque non abbia cuore di birro desideroso di pervenire. ♦ Le chiese nazionali libere in Inghilterra. - Le rnanife8tazioni religiose sono tornate in onore in Inghilterra e tnol ti si occupano dei cosidetti 1·evivals della terra di Galle,~ cbe se avvenissero nelle nostre contrade sarebbero disprezzati come segni di fanciullescà superstizione. I 1·evivals non hanno importanza politica; ne ha molto però il malcontento delle cosidette Chiese libe1·e, che non sanno perdonare al governo dei conservatori quell' Eclucation bill , che ha assicurato la prevalenza alla Chiesa Anglicana in Inghilterra e in Iscozia e alla Chiesa Cattolica in Irlanda e col quale si fece un enorme passo indietro sul la legislazione precedente, che aveva organizzato i Boards of schools, che avevano dato risultati eccellenti. Le Chiese libe1·e rappresenteranno un elemento importa.nte nella prossima lotta elettorale; perciò crediamo opportuno passan1e in rassegna le forze. La rasseg~1a servirà anvhe a far conoscere in quante sette è frazionato il protestanti~nno nella Gran Brettagna e come esse pos8ano vivere tranq uillarnente le une accanto alle .?ltre. Denominazione Chiese Numetorotale comunicaMntiinisctrui lto Battisti Congr"gaziouisti Pl'esl,iteriaui . \Vesleyani Metnd sti primitivi Armata della Salute. Metodisti calvrnisti Metodisti Uniti delle Ch·ese Unite Metodisti Nuova Unione Cristiani 1.Jit,lici . . . . Wesleyani dell' Union~ riformata. Metod,sti indipend<rnti. Sncietà degli amici. . Chie,;e di Cristo . . . Mnt·aviani UnionJ della Contessa di I-Iuutingdon . . . . . Chi<!Sa Liuera d'[11ghilterra Gbiesa episcopale riformata 1,313,5\)2 1,650,392 170.984 2,193,997 994, 16-1 531,000 463,642 399,682 162,417 153,600 47,655 33,000 22,500 10,U00 13,347 6 794 6,000 366,789 418,461 79,620 584,164 192 543 162,284 84,196 38,870 :31 019 8,053 8,776 17,254 12,841 2,905 2,469 1,090 1.500 - -- - 1,968 2,372 321 2,212 1,085 8Jl 353 194 172 17 42 26 21 28 Totale . 8,172,166 2,UJ0.8-37 9,632 Questa statistica riesce più utile quando la Hi mette in confronto con quella della Chiesa Nazionale e col nnmero d'in8egna11ti e di alunni nelle rispettive SCi!Ol.e. Num. totale Comunicanti Insegnanti Scolari Chiese lilwr.i 8,172,Wò 2,010,83') 391 'ìGO 3,::190,255 Chiesa nazi0nale 7.127,834 2,050,718 206,203 2,919,413 ♦ Per la pace -- Le società per Id. µace della scandinavia hanno iniziato una. grande protesta internazionale contro la continuazione dell'immane guerra Russo-Giapponese, in oc~a::;ione dello an?iversar~o del suo inizio, che cadde nel giorno 9 febbr.110, che ncorda un altro glorioso anniversario per gl' italiani: quello dP-lla proclamazione dell.-1R. epubblica Romana nel 184?. Noi ci assot;iamo di gran cuore alla prote::;ta, che rn Italia viene promossa dalla Società Internazio1tale lom,- bm·da · di cai è ani ma il nostrn ottimo amico l~rue.sto ' Teodoro Moneta. Siamo convinti , però , cl.io in q ue~to momento i migliori ausili alla causa della pace ven-_ gano dai rivoluzionari e dagli 8CÌoperi della Rw:i8ia Essi ancbe schiacciati all'interno costringeranno l' em1tlo del grande assnssi,w alla ces:::;azionedel la guerra. ♦ Il colonnello Nicolosi. - Si è spento improvvi~amente in Torino un valoroso, cui vogliamo consacrhre poche parole. · Non rileviamo la scomparsa. del Nicolosi perehè egli

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