Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 2 - 31 gennaio 1905

RIVISTA POPOLARE 33 LA LISTA CIVILE ----~ -- - --- --- - L' art. 19 dello Statuto prescrive esplicitamente che nella prima legislatura di ogni nuovo regno il Parlamento deve stabilire per tutta la durata_ d.el regno stesso la cosi detta dotazione della Corona. Esplicito quindi il diritto del Parlamento di potere diminuire o aumentare tale dotazione e <li regolarla come meglio crede. Il governo al principio della 1 a sessione della 22a legislatura - la prima uel regno di Vittorio Emmanuele III - si era dimenticato di presentare il relativo progetto di legge; ma il richiamo del1' on. Co1ajanni, per mezzo di una interrogazione presentata alla fine di dicembre, lo svegliò e il giorno 28 gennaio fu discussa ed approvata la proposta del governo sulla dotazione della Corona. Due punti erano discutibili: la misura della dotazione e il controllo parlamentare sulla medesima. In quanto alla misura al giudizio esatto non può venirsi se non per via di confronto; e i confronti dicono che la dotazione del passato regno di lire 16,050,000 è semplicemente enorme ; costituisce un insulto alla miseria del paese, alla tenuità degli stipendi degl' impiegati dello Stato , al bassissimo livello dei salari dei lavoratori. Tra tutti i grandi Stati di Europa, senza contare la Francia, che è retta a _repubblica, e dove gli abitanti hanno la disgrazia di spendere irenta millesimi per uno - e la Svizzern ~ gli Stati Uniti non arrivano che a tre centomillesimi! - solamente l'Impero Russo supera l'Italia nella dotazione della Corona proporzionata al. numero degli ab.itanti. Ma il paragone per molti motivi vogliamo porlo so1tan to colla Gran Brettagna. Nella Gran Brettagna con circa 42 milioni di abitanti e con una ricchezza privata di circa trecentomiliardi la dotazione della Corona è di lire 11,750,000; iu Italia con circa 32 milioni e mezzo di abitanti e con una ricchezza privata, che non arriva a 65 miliardi la lista civile del solo Re - senza gli appannaggi di tutti gli altri membri della famiglia reale è di L. 14,250,000. Queste cifre ci dispensano da ogni commento. Aggiungiamo questo solo che mentre il nostro Re è tanto più lautamente pagato del Re d'Inghilterra, ogni lavoratore in Inghilterra se si facesse una media ponderata si troverebbe che ha almeno un salario di lire quattro al giorno; non ne ha due ogni lavoratore italiano!. .• Il secondo punto è quello del controllo parlamentare sul modo come si spende la somma della dotazione della Corona. Questo controllo parlamentare ha due scopi essenziali: 1 ° impedire che un capo dello Stato avaro tesorizzi a spese dei contribuenti; 2° che esso possa spendere 1nalamen te corrompendo i costumi, comprando i ministri, i giornalisti , gli elettori ecc. E' superfluo aggiungere che queste non sono ipotesi immaginarie, poichè la stessa Inghilterra - il prototipo delle monarchie costituzionali - ha visto re pazzi , corrotti e corruttori : per tutti basterebbe citare Giorgio III e Guglielmo IV, il marito ubbriacone ed impotente di quella reale sgualdrina che rispondeva al nome di Carlotta. Perciò in Inghilterra la lista civile è sottoposta al controllo parlamentare come qualunque altra spesa che fa lo Stato. E' divisa in sei capitoli, uno solo dei quali è a libera disposizione del Rt". La lista civile che colla legge del 1901 in Inghilterra fu stabilita in sterline 470,000 è cosi divisa : 1° Borsa privata di S. Maesta. L. St. 110,000 2° Stipendi della Casa di S. M. )> )) 125,000 3° Spese di mantenimento . )> )> 193,000 4° Lavori di ogni specie . )> )> 20,000 5° Senza speciale destinazione » >> 8,000 b0 Beneficenza >> >) 13,200 È il primo capitolo quello sottratto al controllo parlamentare ; sotto la regina Vittoria era di 80000 sterline. Di fronte a questo stato di cose si può immaginare quali poterono essere nel passato e quali sono oggi i desiderata della democrazia repubblicana e socialista : riduzione della dotazione e controllo parlafoèntare. Su questo secondo punto si erc1 insistito nel 1877 e nel 1880. Nel 1877 l'attacco vigoroso era venuto da Bertani e fu notevole la dicbi,1razione di Sella sull' accettazione generici. della proposta. Nel 1880 per lo stesso controllo si dichiararono Fortis e Marcora, che oggi .... sono di parere contrario. Ma non va dimenticato nella discussione del 28 gennaio ultimo, che anche l'on. Sonnino convenne sulla legittimità del controllo parlamentare ed ammise pure - ciò che è importante - che in ogni anno si può decidere se accettarlo o no in sede di bilancio. ♦ Il punto che fu difeso, senza che fosse consentito l'attacco ai repubblicani ed ai socialisti, fu quello della misura della dotazione; e fu difeso con tali misere argomentazioni, che in verità fecero poco onore alla coltura ed al senso politico della Camera dei Deputati. E si badi: se uomini di valore come Sonnino e Di Scalea fecero una meschinissima figura, il fatto più che altro deve attribuirsi alla causa intrinsecamente pessima, che essi dovevano sostenere : non potevano sostenerla che coi sofismi e colle adulterazioni formali e sostanziali della storia, conditi assai malamente colla rettorica patriottica e col sentimentalismo del genere più ridicolo. Si disse che la misura della dotazione fu difesa senza che :tosse consentito l'attacco. Infatti Mirabelli non entrò nell'argomento che incidentalmente per sostenere la sospensiva, che ritèneva necessaria per sapere quali sono gli oneri e i redditi dei beni della Corona, onde passare all'assegno con conoscenza di causa; Bisso lati poi si limitò ad una elegante ed interessante dichiarazione sul repubblicanismo - finalmente! - del partito socialista e sulla inutilità del mecenatismo regio nella società contemporanea: 11compito di svolgere ampiamenté la convenienZéldi ridurre la iista civile era stato assegnato a Colajanni; ma a questi, votata frettolosamente b chiusura fra gli urli della folla venuta all'ultima ora e che aveva fretta di ripartire, 1100 fu consentita che una semplice dichiarazione di voto, strozzata più che dalla intolleranza della Camera da quella del Presidente on. Marcora - l' antico discepolo di Mazzini, il prediletto di Maurizio Quadrio ... - che interpetrò ed applicò farisaicamente il Regolamento. Sicchè egli, che con fiJncia, ritenendo sincero ed efficace l'invito di Fortis ad ampia e serena discussione aveva accennato a confutare i monarchici, sdegnosamente, nonostante la cortese insistenza di

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