30 RIVISTA POPOLARE della Repn bblica lasciando il potere, da uomo poli.tico, cui sta a cuore la èausa, alla quale si è consacrato, rispettosamente, 111afermamente, fece intendere al Capo dello Stato qual' era la via da battere. E la via indicata è stata seguita nella com poisizioue del nuovo ministero presieduto dal Ronvier, un finanziere di prim'ordine. Esso è riuscito alquanto più temperato del precedente nell'insieme; ma conset·va l'impronta nou solo repubblicana; ma schiettamente anticlericale. ·La permanenza di Berteanx, un borghese radico-socialista, al ministero della guerra costituisce poi la ruigliore garenzia s11ll' indirizzo che prevarrà .ad un tempo anticlericale ed antimilitarista. Tanto di guadagnato e per la Francia e per la causa della ci viltà. ♦ Gl'insegnament,i delle ultime elezioni politiche ed amministrative.-A Genova si sono avnte le ele- ~ioni amministrati ve ed hanno riconfermato la sconfitta, che vi, avevano subìto i partiti popolm·i nelle elezioni politiche di novembre. I più bastonati sono stati i socialisti, che non hanno potuto fare entrare alcun loro candidato nemmeno nella minoranza. Lo stesso è avvf'nuto a Milano dove nei 28 eletti dei pm·titi popolm·i non entrano nè socialisti nè repubblicani, nemmeno nella minoranza. Però a Milano queste ultime ele.zioni rappre8entano un risveglio democratico: sulle precedenti elezioni i democratici hanno gnadagnato oltre 2000 voti. T_utto fa sperare , che la democrazia, se la Camera del lavoro lo permetterà, riprenderà •·tra poco ì1 suo predominio anche contro là -coalizione tra moderati e clericali. · A Lendinara, a Sassari a Reggio Emilia sono cado1ti nelle elezioni di ballottaggio ed a Terni nell'elezione suppletiva due socialisti e due repubblicani: e tutti particolarmente deplorano che tra i primi vi siano il Garavetti, il Prampolini, vecchi deputati, che SE:ppero acquistarsi la Himpatia e la stima anche degli avversari. La spiegazione che si dà di q11este cadute dai repubblicani e dai socialisti non corrisponde alla verità, almeno pei primi tre collegi. Si attribuiscono alle male arti dell'on. Giolitti ed all'iutervento dei clericali alle urne. L'Avanti! aggiunge specialmente per le elezioni amministrative di Genova, che il fatto è dovuto sopratutto a quella che esso chiama l'alleanzissima, cioè l'unione degli antichi pa1·titi popolm·i con nna parte di l:lristocrazia e di borghesia liberale. Ma non è chiaro che senza l'unione e l'a.lleanza, colla tattica intransigente, i socialisti avrebbero subito nna sconfitta ancora più umiliante? E perchè non condannare l'unione, alrneno tra i partiti popolari, quando essa procurò la vittoria parziale agli stessi socialii,ti oggi battuti sonoramente? Non commentiamo la cad,1ta dell'amico Faustini a Terni ; ivi i repuhblicani si affermarono sul suo nome altrettanto numerosi e disciplinati come nelle elezioni generali su quello di Pantano. Ma. i socialisti diminuirono di molto mentre auiueu tarono in proporzioni molto maggiori di questa di1uinuzione i. voti monarchici in favore di Centurini. Non negheremo noi le indebite, le diso11este ingerenze del governo contro Garavetti e Prampolini a Sassari ed a Reggio Emilia. Ma non furono ruinori quelle del generale Pelloux nel 1900; eppure no1t prevalsero. Bastò oggi l'ausilio dei clericali? Pnò darsi. Per apprezzarlo al ginsto, però, si deve ricordare che alle elezioni ammini8trative i clericaii avevano sempre preso parte e che non avevano potuto impedire la isconfitta dei monarchici a Milano sino al 1904 e non erano riusciti a chiudere le porte del Consiglio Comunale di Genova a 1ùolti socialisti. Se le male arti del. governo. e gli aiuti dei clericali oggi riescono a risultati diversi ciò avviene perchè nella massR. del corpo elettorale è . avvenuto un profondo rnntamento determinato dal disgnsto, dalla·indignazione, e dalla panra s118citata dallo s•:iopero generale. E di ciò non vogliono convincersi q aei repubblicani, i quali contro 11 loro programma, eontro le loro tradizioni e contro i loro intere~si si o::itinano a. difendere lo sciopero generale, che dovrebbe ~ vere a soli dif~nsori logici i ::;o_cia.listriivol11zionari e gli anarchici. ♦ Corruzione imperiale austviaca. - Chi non ricorda l'indignazione si11ce1·a (!!!) della stampa monarchica italiana quando in Francia sotto la Repubblica furono scoperte le porclieriole di Wi18on, il genero del Presidente Grevy, che fu costretto a dimettersi? Non si trattava che della vendita di poche croci di cavaliere delle Legion d'onore, che in Italia non si vendono ..... perchè si possono ottenere gratis con poca fatica s11pplita da una buona rlose di servilismo. ~~bbene la stessa stampa monarchica italiana non si scandalizza pP-r le gravi rivelazioni della Zeit di Vienna per la vendita dei seggi alla Cauiera dei signori in At1stria fatta o tentata dall'ex Presidente dei ministri Koerber. Gran che, se ~m forte giornali::;ta italiano, H Cantalupi, ha creduto opportuno di consacrarvi un articolo per fare sapere - e nessnno ne dubitava - che se egli più volte lodò il ministro dell'I,uperatore d'Austria-Ungheria, ciò fece non per compenso pecuniario ricevutone. ma per le buone qualità e per le buone opere del ministro lodato. Noi rileviamo il fatto con una certa maligna compiacenza per concluderne: 1 ° che gl' Imperi e le Monarchie in quanto a corruzione politica possono dare dei punti alle repubbliche e:lropee - di quelle transatlantiche non oseremmo affermare altrettanto; 2° che certi segni di decadenza sono più accentuati tra i germanici ammirati anzichè tra i calunniati latini. ♦ Per una sconveni ,nte caricatura di un giornale milanese. - U aomo di piet1·a in uno dei suoi ultimi numeri ha una caricatnra, che suona vituperio per Palermo e ch'è straodinariamente ingiusta. Rappresenta un brigante dal cappello clas::;ico e dall'ispida folta barba, con un trombone in mano su di un masso granitico colla legienda al disopra: A Pate1·mo, e colla seguente spiegazione al disotto : « Per far riscontro al monwnento di Crispi, non si potrebbe erigerne un0 (t Gasperoni, che fu, altrettanto benemerito della pat1'ia... galera ? Noi avremmo lasciato passare il laido commento all'imiugurazione del Monumento a Orispi senza occ11parcene, come lasciammo passare l'avvenimento, perchè crediamo che non ci corre:-,:-,el'obbligo di ripetere- in questa occasione ciò che in omaggio 11lla verità scrivemmo all'indomani della morte di Crispi. Ma rileviamo oggi la sconvenienza del giornale umoristico di Milano perchè la sua vignetta colla relativa leggenda sinteticamente esprimouo il pensiero della democrazia lombarda che non sa e non vuole di8tinguere il bene dal male nell'opera di .b.,rancesco Cri~pi. Essa non ricorda che la fiera requisitoria di Cavallotti formulata nella famo:,1c1l.ettera agii onesti ; ma dimentica che lo .:;te8~) Oavallotti e Marcora, Satfì e quanti illustri e grandi 11omini ebbe la democrazia fo. rono inti•ini ed ammiratori di Crispi ancue dopo la lettera di Gius.eppe Mazr.ini del 1864. Se d(?pO quella famo:-;a epistola, che condannava int>sorabilmente l'uomo politico, i migliori della democrazia seg;1itarono a dare a Crispi segni di stima e di amicizia, a meno che essi - comp1·eso Au1·elfo Baffi, - non · si vogliano fare passare pel· imbecilli o pt:r disonesti, isi deve ammettere che oltre la pagina del cordone Herz nella vita di Crispi ce ne furono delle altre ben diverse, che
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