Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 2 - 31 gennaio 1905

46 RIVISTA POP o·L ARE Intanto, in att(\sa di quello che si vorrà decidere da chi ha il potere o il dovere della prcµnrazione delle leggi, cre- "diamo possa riuscire di qualche utilità rendero noto, prima che qualche progetto vada davanti il Parlamento, quello che pensano qui in Sicilia, terra di enfiteusi più Ji altre, le persone che da un canto sono assai pratiche del!' enfiteusi per sè stessa, e dall' altro conoscono bene tutto quanto in . relazione con essa fu stabilito nella legge_ così dotta por la Basilicata, e fu voutilato nello tante proposte che da molto parti sono state fatte. Non sarà certo inopportuno che oltre all' opinione delle persone di studio e di governo si senta anche quella di coloro ·che conoscono la grave questione e la studiano direttamente, in mezw ai fatti; i quali, come sono il vero prodotto, co:-.ì sono anche la sincera rivelazione delle cause da cui derivano e divengono alla loro volta cause di altri fatti futuri. Che so i fatti sono i migliori maestri degli uomini in ogni cosa, essi sono particolarmente 1ali nelle questioni che riflettono la tena, le cni naturali trasformazioni sono lente come lenta a cambiare di atteggiamenti è la gente che la lavora e ne vive. Bisogna dunque prestare somma attenzione ai fatti se si vuole colpire nel segno con i provvedimenti riguardanti la tena, dei quali si è avvertita la necessità. Se anche nel Mézzogiorno d'Italia, dove l'enfiteusi è tanto bon conosciuta, tutti i cittadini, a qualunque classe appartengano, avessero la lodevole abitudine di partecipare alle discussioni d' interesse pubblico, a quest'ora si sarebbe già formata s1t tale argomento l' opinione generale , perchè da queste ragioni, oltre quelle che già si sono intese sarebbero potute partire cento altre voci di persone competentissin1e a trattarne ; ma poichè ciò non si è verificato ci facciamo arditi noi di interpretare, come meglio 'sapremo, il pousiero di coloro che cooosoooo l' enfiteusi a fondo tanto nei suoi effetti quanto nelle cause che li producono , sia dal punto di vista economico sia da quello sociale. * * * Anzitutto, per entrare in materia, bisogna fare una distinzione (che finora nessuno ha creduto di dover fare), fra i Canoni che colpiscono le terre dei piccoli proprietarii e dei lavoratori di campagna ed i Canoni grossi dovuti dai ricchi proprietarii ad altre persQne ricche , o allo Stato o agli aitri enti costituiti , poichè noi crediamo che si debba darsi pensiero specialmente dei primi, laddove gli altri devono essere considerati ben altrimenti, e in se stessi e nei provvedimenti che si volessero adottare a loro riguardo. La quasi totaìità degli uomini autorevoli o nella politica o nelle scienze economiche che si sono occupati dell'enfiteusi in questi ultimi tempi, hanno finalmente riconosciuto una cosa che i pratici conoscevano molto prima, che cioè l' enfiteusi è venuta meno agli scopi che la fecero nascere e la mantennero utilmente in vita nel passato , avvolgendosi a poco a poco in gravi ioeonveuienti e ingolfandosi alla fine in un pelago di difficoltà qua::;i impossibili a superarsi. Nello stesso tempo, pe·rò , pur dissentendo nei rimedii da apprestare, sono stati d' accot:do noi YOlorla mantenuta in vita ritenendola tuttavia capace di dare ·,ì·utti benefici alla privata ed alla pubblica economia , specialmente come mezzo efficacissimo di miglioramenti nella produttività della terra e come il più facile· espediente per i spezzare le grandi proprietà o suddividerlo fra i lavoratori. Senonchè a proposito degli effetti che praticamente potrebbe produrre una larga applicazione di tale espediente ·crediamo che si possano fare non poche riserve, sia per lo difficoltà che i poveri lavoratoti che prendessero le terre atto soltanto alla colt1ua granaria incontrerebbero a provvedere ai bisogni propri ed a quelli del fondo , al Canone proporzionato alla nece:;sità di accollarsi un lotto piuttosto grande per potervi svolgere la consueta rotazione agraria, alle imposte eccetera, fincbè l' avvicendamento dei prodotti non fornisse loro ogni anno sufficienti risorse; sia per il rischio di vedere man i festai·si la pletora dei generi ai quali è specialmente adatto il suolo di una data region0, se si dessero abbondantemente a censo le terrn adatte per migliorio; sia infine per la diminuzione di rendite che verrebbero a risentire i proprietarii delle torre . diminuiione che produrrebbe un sensibile. spostamento nell' uso del ricavato della produzione terriera , la maggior parte del quale ora passa per le man i delle classi superiori della Società e dopo l' attenzione di quella novità passerebbe por le inani dei minori fra i possidenti o dei lavoratori rurali. Ma per non rendere troppo luogo e forraginoso il nostro articolo ci aste· niamo dal fare un esame particolareggiato di .tutti questi argomenti. Chi vive in mezzo ad utilisti e direttarii non condivide davvero le speranze che tanti rnlenti oratori e scrittori mostrano d'aver concepito sui beneficii dell'enfiteusi forse percbè non hanno avuto il modo di ben conoscere la vita pra tica, ma non essendo 'nostro intendimento di fare della polemica non faremo nè citazioni nè commenti. Soltanto rileveremo l' incertezia delle opinioni espresse or da questo or da quello , la qualo incertezza ha fatto nascere in noi la persuasione che la cosa debba essere stu Jiata ancora molto meglio dal lato sperimentale µrima di assere definitivamente decisa con una legge. A uzi per restare nei limiti prefissi ci non accenneremo al fatto che fino dal 1865 il nuo,·o Codice cominciò ad intaccare l'odiftcio classico dell'enfiteusi stabilendo la redimibilità dei Canoni prima non consentita; non rileveremo che dieci anni corrono un progetto venuto davanti al Senato per correggere i difetti dell' enfiteusi nella sola Sicilia fu estoso subito, quasi fosse una cosa naturale, a tutta l' Italia; o nemmeno faremo menzione delle severe critiche che io più o meno prossime occasioni si sono udite nel nostro Parlamento all'indirizzo dell'enfi.teusi. Ci limiteremo a parlare di quei fenomeni che si verificano nel campo dell'enfiteusi i quali non dipendono affatto da imperfezione di legge, percbè colla legge non hanno niente a che fare, nè dalla legge potrebbero venire punto modificati. * * * Prima di tali fenomeni. è il malanimo degli utilisti vers0 il diritto del direttario, malanimo che nasce dalla cupidigia che il contadino prova pel possesso completo della terra e che lo fa avverso a dividere con chicchessia il frntto che egli ne trae colla sua laboriorn assistenza. In qualunque paese del mondo il contadino non sente più nemmeno gli affetti e i vincoli di famiglia quando agisce in lui la brama del possesso della terra. Quell' avversione non può che accrescersi allorchè si tratta del direttario il quale rirnane del tutttJ estraneo alle cure e all'amore dovuti alla terra. In passato , quando tutto l' ordinamento sociale avea impronta feudale, il concedente. o i primi di lui discendenti diretti potevano imporsi coll' autorità. -personale o fare argioe agli effetti del sentimento dei vassalli. Ma a mano a mano che quel!' ordinamento scomparve e che anche per effetto degli errori e della trascuratezza dei padron i, la figura del direttario scemò di vigoria e prese quell' aspetto che più dovoa riuscire ostico al villano, cioè l' aspetto di un essere parassitario) a-Ila soggezione scomparsa subentrò I' animosità, e coll' incalzare sempre maggiore dei prindpi di libertà in politica non è ormai più da sperare che quella figurn ripigli vigore e autorità Da troppi anni a questa parte il padrone diretto dol suolo, ridottosi a vivere in città, si è staccatv dal suo enfiteuta o per questo distacco non poteva non accadere che si allontanasse quel legame che dovrebbe tenerli legati morn.Luente come sono legati giuridicamente. In conseguenza di ciò il Janooe è rimasto un puro e semplice obbligo contrattuale, e questo è un vincolo troppo debole perchè possa avere efficacia perstrnsiva ed autorevole di dipendenza sull'animo di gente incolta, bisognosa e scaltra. A questo fatto aggiungasi quell'altro del sentimento di insofferenza, tutto umano e generale, e perciò da tenere in gran conto, che desta ogni peso; si tenga anche presente che in Italia !a terra è assai gravata d'impuste e che <]_nestesono rese più pesanti e fastidiose dall' imperfetto nostro sistema fiscale ; non si d11nentichi che lo nostre minori classi rurali sono abituato ad usare la malafede rispetto all'osservanza dei loro obblighi, per .effetto della grande ignoranza in cui pur troppo vivono,

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