Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno XI - n. 2 - 31 gennaio 1905

RIVISTA POPOLARE 45 Disarmo,Arbitratoe Pace ci) ----~--- Le rappresentanze dei Parlamenti danese, norvegese e svedese, accettato l'invito del gruppo parlamentare francese per la Pace e l'Arbitrato Internazionale fecero il gran viaggio a Parigi e furono ricevuti dal Presidente della Repubblica e dal Ministro Delcassé. Vi furono banchetti, ricevimenti, escursioni, discorsi ... La stampa si interessò molto dell'avvenimento e, specialmente nel Nord d'Europa fecero ottima impres sione questi segni di progresso del movimento per la pace. Ma alcuni giornali di idee molto avanzate hanno scritto, fra l'altro, che bisogna verameute avere aspirazioni molto modeste7 per contentarsi dei progressi fatti fin'oggi d3-ll' idea della Pace. E non hanno torto giacchè mentre ad Occidente si conchiude quaìche tratt~to di Arbitrato con molte riserve per eliminare Ja possibilità di Guerra nei casi gravi, ad Oriente ferve la lotta più sanguinosa fra due Nazioni abbastanza civili. È dunque purtroppo vero che i risultati politici della propaganda per la pace sono minimi,_ ma non è meno vero che nel mondo letterario e giornalistico ed anche in quello dei Congressi l'idea si diffonde con rapidità moltiplicando d'anno in anno i suoi seguaci. Agli uomini politici però viene la pelle d'oca al pensiero della pace universale; ed hanno ragione, poichè l'Idea della Pace è estremamente esigente. Essa esige infatti la trasformazione completa dal fondamento giuridico su cui si basa l'esistenza delle Nazioni. Fin'ora l'esistenza delle Nazioni si è basata sull'op pressione e sulla guerra. Non è gran tempo che il Consiglio Comunale di Parigi dichiarò che la q uistione dell'Alsazia e della Lorena è un ostacolo insormontabile per la Pace Universale. ,· Supposto che gli abitanti della Lorena volessero scegliere liberamente di appartenere alla Francia, il Consiglio Comunale di Parigi avrebbe ragione. Opprimere una regione è niente altro che guerra. Lasciare in pace la Lorena significa permetterle di scegliere liberamente tra Ja Francia e la Germania; dare la Pace alla Manciuria significa lasciarle la libera scelta. Oggidì, un po' dappertutto si lavora tanto per il disarmo; eppure non è molto difficile comprendere che il solo disarmo non ha grande imporhnza finchè le armi si possono fabbricare e comprare. Sembra adunq ue che l'Idea della Pace non possa disgiungersi dal disarmo e dall'arbitrato specialmente. Ma anche l'arbitrato non può a lungo andare offrire solide garanzie n.è ai grandi nè ai piccoli stati finchè la base giuridica dell'esistenza delle Nazioni non sia (1) Le idee accennatè in questo breve scritto nella Rivista hanno trovato sempre largo e documentato svolgimento; e noi le pubblichiamo, non per la loro novità ma perché rappresen• tano una parola amica di solitarietà per la buona causa che ci viene da quell'estremo nord ch'è baluardo di libertà e di cultura, dalla patria di Biornson Biornsterne, eh' è oggi uno dei campioni più illustri del partito repubblicano europeo e della causa ~ella 1,ace. N. d. R. stabilita e, per meglio dire, finchè non sia avvenuta la scelta tra la base attuale e quella futura cioè fra l'oppressione e la libertà dei Popoli. La Diplomazia, cosciente di questo, non ha l'abnegazione di affrontare il problema, e per non turbare i suoi sonni preferisce il sistema dell'oppressione a quello della libertà dei popoli, trovando assai comode le decisioni storiche; e naturalmente nutre una profonda avversione per i sognatori della Pace Univer- -sale cioè per i seguaci della giustizia e della ragione. - Ma la Giustizia e la Ragione sono idee assai più grandi degli uomini : esse progrediscono silenziosamente e sicuramente non lasciandosi trasformare nè dalle maggioranze nè dalle dinastie, ma tratiformando alla loro volta l'umanità e la storia. Abbiamo visto un Imperatore prendere l'iniziativH per il disarmo e le più grandi e forti potenze conchiudere trattati di arbitrato; è vero, ma questo non vuol dire che la Grande I<;lea comincia a trionfare, no: questo significa in vece semplicemente che le guerre oggidì costano troppo caro e che le lotte commercia~i fra i diversi stati sono diventate talmente intense ed assorbenti da non lase:iare più posto per quelle delle armi. Gli uomini politici moderni vogliono il disarmo per avvantaggiare la produzione ed il commercio e diminuire il Debito Publico e per queste ragioni hanno ricorso all'arbitrato ; a causa della concorrenza da parte degli Stati Uniti desiderano avvicinare fra loro gli stati europei ; ma dietro tutto qnesto si agitano le Grandi · Idee, le idee che la Diplomazia non può padroneggiare ed innanzi a cui passo a pa!:$SOdovrà cedere_: quelle cioè della Pace, della Giustizia, della libertà dei Popoli. Esse vinceranno. Dobbiamo lavorare per la loro vittoria finale. Mentre Diplomatici ed uomini politici lavorano per il disarmo e per l'arbitrato, noi, gli idealisti 7 non dobbiamo mai cessare di lavorare per la giustizia e per la libertà, le sole idee che a lungo andare potranno assicurare l'esistenza dei grandi e piccoli stati e le sole che veramente potranno stabilire la fraternità fra tutte le nazioni, piccole e grandi, oppresse e libere. D. KRISTIAN B. R. AARS dell'Università di Cristiania 11111111111111111111111ll 11111 IIIII 111111111111111 Cllll 11111111111111111111 llllllltlllllll Il problema dell'Enfiteu~i Abbiamo espresso altre volte la convinzione in noi formatasi dietro una lunga o diretta esperienza dell'andamento pratico delle cose fra propriotarii di Canoni ed utilisti,_ che la discussione sul problema dell' enfiteusi non possa diventare veramente proficna e condurre al fine desiderato se prima non si acqnisti , auche nei più minuti e c_omp~essi particolari, la conoscenza piena e completa de~la s1tuaz_1one legalo o materialo delle persone interessate, nei rapporti fra loro. e con i terzi. Al qual uopo invocammo che si facessero delle indagini per raccogliere tutti quei fatti che valgano a rendere palese ed evidente tutto ciò che è necessario conoscere e che ora pare si ignori , onde il GovPrno nel presentare' le leggi su_l Contratto Agricolo o sull'~ofi.tousi, ~ la Camera nel deliberarlo, abbiano la certezza d1 fare leggi realmente vantaggiose, che non reclamino appena attuato, modifiche e cambiamenti, i qnali in materia economica sono sempre causa di gravi danni.

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