RIVISTA POPOLARE 3 del C01·1ie1·edella Sera e del Cittadino; ma il misera bile diffamatore del Lavo1·0 certamente non avrà mai il premio delle lodi di un galantuomo. » ♦ NOI Luisa Mich.el - La • Vergine rossa> è morta, lunedì 9 gennaio, a Marsiglia, poverissima. Benchè da rnolt'anni ella non avesse fatto più parlare di sè, tuttavia la sua figura era sempre presente nell'anima del popolo francese; ed oggi, per la sua morte, i ricordi di quella vita febbrile ed eroica, tutta entusiasmo e 8entimento, risorgono in folla e circondano q nella bara come custodi contro la volg~rità d~ piccoli giudici, nati dalla freddezz~ dei nuovi tempi come dalla mort,j i vermi. Pers0nalità complessa, bizzarra, piena di energia, ella nacque a Troyes il 20 aprile 1833. Giovanissima, divenne una delle figure più note dei gruppi ri-yol?- zionari. Fu negli ultimi anni dell'Impero che commc1~ a occuparsi di politica, e la parte ch_e ell~ ebbe nei moti della Comune non può essere dfmenticata. Durante gli avvenimenti del 1870-71 la. sua anima rivoluzionaria e patriottica si rivelò intera. Ella pre~ siedette al Club della Rivoluzione e prese parte a tutti i combattimenti dimostrando un coragg;o meraviglioso. Deportata in Caledonia, rientrò in Francia per amnista nel 1880 ; ma si fece di nuovo condannare per la sua eccessiva propaganda. Le fu fatta dopo qualche tempo la grazia, ma ella la rifiutò, e si dovette espellerla dalle prigioni. Tornata libera, ricominciò a politicare, sempre, instancabilmente. Infine ella prese parte anche all'agitazione bulangista, tanto l'amore per i moti del popolo era forte in lei ! . . Luisa Michel scrisse dei libri in prosa e rn versi, tutti pieni di pietà, di dolcezza, di sentimento. Poichè questa rivolnzionaria eccessiva, così tremenda nelle vie e nei Clubs, era nell'intimità una donna d'affetti teneri e soavissimi. Molti fatti della sua vita privata si potrebbe ricordare, più mirabil_i e forse ~oche più eroici che non qnelli della 8ua vita lJUbbhca,- Durante il primo a8:-iediodi Parigi ella andava _ogm notte girando qua e là fra i repm·ti, confortando 1 soldati, incoraggiandoli, infondendo loro fiducia e _sp~ranz~. All'alba rientrava in città, qualche volta a piedi nudi, poichè aveva abbandon~to le scarpe e le_ calze a un miserabile trovato per via mezzo morto di freddo. Durante il secondo assedio il suo nome non appare nei giornali della Comune; ma dopo la dis~at~a dei ~-i~ voluzionari la ritroviamo che va ad accusarsi d1 tutti 1 delitti imp11tati ai suoi compagni, e chiede anche per lei la morte o la deportazione. Così li accompagna alla Isola dei Pini e divide con loro le pene dell'esilio. Tornata in Francia, non avendo al"uuna risorsa per vivere e ancor meno - ciò che a lei importava di piùper aintare i molti compagni miseri cbe aveva d'attorno, ricorse a un meLzo ingegnoso per guadagnare un po' _di denaro: stabilì una specie di tassa sulla pubblica curiosità che essa suscitava. Un giorno, infatti, alle varie direzioni dei giornali che più si cocupavano di lei ,giunse il seguente avviso: < Molti giornalisti vengono a visitarmi e io ho sempre dato loro tutte le informazioni che mi h~n_no ~o: mandato. Ma ora, ecco l'inverno. Vi sono molti mfelic1 che hanno bisogno di me. Io avverto i giornalisti che non riceverò più che coloro i quali consentiranno a pagare dieci franchi per ogni quarto d'ora di conversazione. I giornali possono ben pagare que~ta ~a~sa,_ ~ pertanto mi aiuteranno a sollevare dalla miseria 1 m1e1 vecchi compagni della Comune >. Appena ricevuto quest'avviso, .il dlret~ore del Gaulois mandò subito un suo redattore a chiedere un'ora di conversazione e pagando naturalmente quaranta franchi. ' In questo tempo, racconta quel redattore, Luisa Miche! abitava sul boulevm·d Ornano, con sua madre, una buona vecchietta che la figlia circondava di cure non ostante i continui rimproveri per le sue terribili passioni. Il redattore vide, durante quell'ora, più d'un misero entrare in quella casa ed uscirne con aspetto . felice dopo avere scambiato qualche parola con Luisa. Sentì più d'una volta la madre rimproverare a bassa voce l'eccessiva prodigalità e la figlia rispondere: « Ah I Mamam, c'est un vieux camarade. ,, Una volta Luisa Michel trovandosi al letto di un moribondo vide venire al suo fianco una grande dama, grande benefattrice dei poveri.-La duchessa d' Uzès e la comunarda fecero conoscenza in quella casa e divennero compagne nell'ideale della pietà. . . Si rividero spesso, e d'allora quando Luisa Michel aveva troppi miseri da soccorrere, andava dalla duchessa che era sempre felice di riempire il borsellino della terribile « petroliera. > La vita e le avventure di Luisa Michel sono state da lei stessa descritte in due grossi volumi. Molti dei suoi versi furono dedicati a Victor Hugo che non le risparmiò le lodi e gli incoraggiamenti. Victor Hugo le fu sempre amico fedele e non abbandonò mai nelle ore tristi della sfortuna colei che gli aveva dato tante prove di fiducia e di ammirazione. Quando, dopo la Comune, Lnisa Michel fu condannata alla deportazione, il grande poeta le dedicò una lirica apologetica che è tra le sue poesie più belle. Gino Accàscina 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Laca~uta ~i un.a f ort~zeza òi unateoria ----~·---- La fortezza ch'è caduta non c'è bisogno di nominarla. Tutti i giornali sonv pieni dei dettagli di quell'avvenimento; i minimi particolari sono narrati ed illustrati; si esalta in ogni ora l' eroismo dei difensori e degli assalitori, si narrano con orrore i particolari delle perdite spaventevoli, delle sofferenze inaudite degli uni e degli altri; corrono per la bocca di tutti i nomi dei due protagonis:i ufficiali - il generale Stoessel da una parte e 11 generale Nogi dall'altra: il vinto che comandava i russi e il vincitore che guidava i giapponesi. La mia tavolozza è assai scarsa di colori e se volessi tentare, dopo che tanti altri lo hanno fatto - mirabilmente, di eccitare la pietà per le sofferenze umane e l'indignazione contro gli orrori e le scelleratezze della vecchia e maledetta e sempre potente Dea, che si chiama la guerra, certamente riuscirei ad una sciai ba, scolorita pittura , che diminuirebbe anzichè far accrescere l' impressione, che vorrei con tutta l' energia della mia volontà, destare nell'animo dei lettori. Su ·questa caduta mi limiterò a poche osservazioni, che corrispondono al mio indomabile realismo. 1 ° Nella difesa di Port-Arthur, a parte il contegno ammirevole dei soldati tutti, gli onori veri tra gli elementi direttivi, pare che spettino ad un generale modesto, operoso, coraggioso, al Kondratenko : un piccolo russo di razza diversa da quella cui appartiene lo Stoessel, che si afferma appartenente alla razza tedesca delle provincie russe del Baltico ; 2° Le perdite colossali in quanto ad uomini pare che si ~fono avute tra i giapponesi e non tra i russi; 3° Sembra abbastanza elevato il numero degli ufficiali russi di terra e di mare che sono caduti prigionieri dei giapponesi; 4° Si rileva la differenza del contegno tra il comandante supremo
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