20 RIVISTA POPOLARE Juminosamente che le accuse er:mo ingiuste. Ora poi ha voluto dare prova nlteriore della sua larghezza di vedute iniziando le anticipazioni sui prodotti agrari depositati in magazzip.i sociali dando L. 50,000 al Consorzio agrario di Martina Franca sopra nn deposito di· vino. Auguriamo che l'esperimento riesca, sebbene a noi sembri che il iirodotto depositato sia tra i meno adatti a qnesto genere di operazioni. Come :figurano le provincie pugliesi nelle cifre del Credito agrario esercitato dal Banco di Napol_i? Ecco lo 8pecchietto eloquente : Castelletti ed esposizioni a 31 dicembre 1904 I Istituti intermedi affidati Esposizione Provincie Su richiesta Di ufficio reale N. Somma N. Somma Bari. 10 1,225,000 7 1,030,000 131,975 Foggia . . 9 355,000 12 645,000- 129,220 Lecce 222,000 I 14 5 46,000, 69,043 Sopra una somma di L. 3,523,000 che il Banco avrebbe potuto e voluto dare , quindi non poterono darsi che L. 330,738 ; cioè meno della decima parte! L'ostacolo deriva dalla mancanza degli istituti intermedi, e dalla loro inerzia. Per farli sorgere la Camera di Commercio propone appunto la creazione del1' accennato grande Istituto di Credito pugliese; ma non si sa affatto come possa operare il miracolo un Ente morale qua11donon vi rieseono le persone fisiche e interessate. Più logico e lJÌÙ radicale il Prof. Sabino Fiorese propone che il credito venga accordato ai coltivatori direttamente senza bisog·no d' Istituti intermedi e dietro le informazioni date dai Comizi e dai Consorzi agrari. Ma questa seconda proposta è stata combattuta dal Direttore del Banco di Napoli co11due lettere, che in gran parte hanno convinto il Prof. Fiorese. Nella seconda lettera del Direttore del Banco si leggono q11esti periodi, che vanno riportati: « Ella parla di deficienza nume1·ica degli Istituti in te1·medi e del lo1·0 poco sviluppo. Or se q t1esta condizione di cose - aggravata dalle peculiari circostanze da Lei accennate circa la s~arsezza e la conseguente elevatezza della mano d'opera - non può revocarsi in dubbio, da questa condizione appunto - e che certo non è imp11tabile al credito agrario - gli agricoltori, e con essi i cittadini animati dal desiderio di rendersi utili alle campagne paesane , nonchè disanimarsi e lasciar correre le cose per la loro china , dovrebbero attingere maggior lena , dovrebbero in più larga misura essere indotti e direi anche spinti a rivolgersi a loro stessi e trovar nella loro energia, nella consapevolezza dei bisogni loro i mezzi per la costituzione, ove non sono, e per il perfezionamento, ove esistono, di Consorzi, di Casse Rurali e di altre di quelle istituzioni indicate dalla legge quali enti intermedii. > (( Se questo i cittadini e gli agricoltori non fanno o non intendono fare, come pur troppo si vien verificando, l'istituto del Credito Agrario resterà inoperoso; i benefici da esso previsti rimarranno allo stato di previsione, ma non perciò perderanno il loro carattere e la finalità loro, e tanto meno si traducono e possono tradursi, com'Ella crede, in male/id,. " « E qui, francamente , me lo lasci dire, noi spesso battiamo una cattiva strada , noi addormentiamo la grande massa della popolazione, dicendo e proclamando, ad ogni difficoltà che si incontra, che debba essere risoluta dagli enti superiori , e la massa finisce col crederci, incrocia le braccia e attende, mentre invece è in quelle braccia incrociate la forza e la energia: sta qnasi esclusi vamén te in esse il mezzo per risolvere le difficoltà. E le persone, che, come Lei , hanno iutelligenza ed autorità per dirigere il movimento ed il risveglio economico , debbono dire chiara e cruda la verità a questo nostro paese anche a costo di dispiacergli > ( 1). Tutto q nesto ci spiega come e perchè nel Mezzogiorno non sorgano e non si propaghino le istituzioni Reiffeisen o Sch u I tze .Del i tsch ehe sono tanto diffm;e in Germania e che nel Settentrione d'Italia sono state imitate con successo dalle Casse 1·urali Wollemborg o dalle Casse rurali clericali di Don Oerruti. E noi. giacchè altri non fanno , non siamo del tutto dolenti che i clericali comincino a fare qualche cosa in Sicilia e nel continente meridionale. I risultati del Credito Agrario nel mezzogiorno lasciano supporre che non saranno diversi quelli della Sicilia quando sarà legge il progetto presentato alla C&.mera il 18 dicembre 1904 e che noi desideriamo vedere approvato tanto per cominciare. E tali risultati consigliano ad iatensi ficare la propaganda in favore di tali istituzioni e la diffusione dell'ist,ruzione. Quando la propaganda avrà dato i suoi benefici risultati; quando le somme della Cassa di Rispannio del Banco di Napoli messe a disposizione del Credito Agrario saranno sta te dimostra te ins n:fficienti - allora si avrà il diritto d'invocare il concorso attivo del governo , che dovrà darlo come l'ha dato in Prussia, in Egitto ecc. Ed è da augurare che tale giorno arrivi presto! IL SOCIALISTOIDE (lJ La vedetta dei campi -N° 10-11 di ottobt·e-novemb. 1904. ,1 t 11 •tlll 11 UI II llt IIIU •llft •t I lt 111 U 1111111 I t 111111 U t lt UIU lit 11111 Il tilt• lii O lllll Tttistinotiziesulla seuolapopolatte (*) ----8}1 Poche cifre pos8ono dare l' idea dello stato attuale della scuola popolare in Italia e dei pericoli che la minacciano (1). • Prima di tutto è evidente e dolorosa la sproporzione fra il numero dei bambini dai 6 ai 12 anni e il numero di quelli che frequentano le scuole pubbliche. Mi si permettera di non tener conto delle p1ivate , spesso, assai spesso (per non dire di più) di carattere confessionale ; delle quali a ogni modo non dobbiamo certo gloriarci , se pensiamo che la scuola debba essere la funzione più neces8aria e vitale dello Stato : (*) Da " La legislu,zionc scolastica italiana dopo il 60 ,, di prossima 1,ubblicazione presso l'editore Battiato di Catania. (1) Fondo la ricerca sulle cifre dell'ultimo Annuario Statistico (1904).
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