18 RIVISTA POPOLARE conseguenze· che potrà avere non appena sarà realizzato. E' fuori dubbio che adesso gli americani vogliono che il mondo riconosca il loro potere, la loro forza. Essi sanno di essere la più potente nazione ·e vanno ubbriacandosi della loro forza materiale. Spiriti in fondo di bambini, gli americani sono portati ad esagerare la potenza della loro nazione, intelletti incolti e molto ignoranti non hanno la possibilità di stabilire esatti confronti con le qualità degli altri popoli e delle altre nazioni: esuberanti di energie e di intraprendenza essi trovano nello imperialismo il mezzo come esprimere la tendenza alle avventure che costituisce una delle basi del loro carattere. A giustificare l'aumento della flotta viene a proposito la nuova interpetrazione data da Roosevelt alla dottrina di Monroe. Questa non è più destinata, come i primi suoi in terpetri volevano, a difendere il territorio americano dalle aggressioni delle nazioni europee, ma essa, secondo Roosevelt, impone agli Stati Uniti di farsi supremi regolatori anche della politica interna delle altre repubbliche americane. Giacchè, dice Roosevelt, gli Stati Uniti debbono respingere ogni occupazione di territorio che possa venir tentata dall'Europa, e giacchè ci6 può avvenire soltanto in seguito al rifiuto delle indebitate repubbliche del Sud di far onore alle obbligazioni da esse assunte verso le nazioni europee, gli Stati Uniti hanno l'obl5ligo di sorvegliare a che quelle Repubbliche soddisfino gli impegni presi e quindi essi debbono impedire che la loro tranquillità interna venga turbata da lotte intestine e che la loro ricchezza venga sciupata dalla cattiva amministrazione dei loro governi. E' quindi la egemonia di fatto e non solo di diritto che gli Stati Uniti dichiarono di avere sull'intero territorio Americano. Alcuni scrittori repubblicani si spingono a porre anche l'Asia sotto l'egida della dottrina di Monroe (1). Si com.prende facilmente come a sostegno di tali idee si desideri possedere una grande flotta, la più grande flotta, anzi, pronta ad ogni eventualità ad imporre con la forza l'accettazione dei principi suesposti. L'Europa perciò aspetti di vedere, sotto la nuova amministrazione Roosevelt la più graodiosa manifestazione di forza e di potere che una Nazione mai abbia data nella storia del mondo. La Repubblica del Nord America si prepara ad una mostra di potenza innanzi alla quale impallidiranno i ricordi della grandezza dell'Impero Romano. A vv. G. E. DI p ALMA CASTIGLIONE (r) North Americao Review, Ottobre 1902 (Articolo del Capt. R. P. Hobson). 111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 Per mancanza di spazz'o si'amo costretti' a ri'mandare al prossi'mo numero un arti'colo di AmedeoMorandotti sul Cong·resso socialista prussiano e fJli Stelloncini letterari di Mario Pilo. Pre.(Jhz·amo vivamente gli' abbonati', per eve"- tare involontari' rz'tardz' nella spedzzz'one della Rivista, dz' unz're sempre la /ascetta colla quale si spedisce t7 gz'ornale quando chiedono varz'azi"onz' d' zndz'rzz zo. .Lecondizioni della 1'uglia I rim.edi invocati Tra le regioni del Mezzogiorno le Paglie, e con particolarità la proviucia di Bari, e la Sicilia sono quelle, che stanno meno peggio; ma sono del pari le regioni, che fan no sentire fortemente la loro voce. Cosi dev'essere. Ohi ha assaporato il benessere ne vuole sempre una dose maggiore; chi 8i trovò in migliori condizioni pel passato, non si ~a adattarsi al regresso subito. E' proprio il caso delle Puglie e della Sicilia. Ebbero un periodo di progresso relativam·ente accelerato durante l'esportazione del vino in Francia; videro sostitnito in parte quel mercato da quello austriaco; sanno che ora perderanno anche questo e per quanto altre esportazioni agricole in questi ultimi dieci anni si siano sviluppate, con particolarità a benefizio delle Puglie, pnre il malessere reale aggravato da quello probabile e psicologico le sospinge alla pro testa e ad invocare rimedi, in gran parte dallo Stato. Per le Puglie chi leva vigorosa la voce è la Camera di Commercio di Bari, che se avesse alquanto più di ponderatezza e vorremmo dire di equità, ugnaglie rebbe nell'attività utile e lodevole quelle del settentrione e potrebbe servire di modello a tutte le altre apatiche e inconcludenti - tra le più apatiche e le più inconcludenti quella di Napoli - del mezzogiorno. Perciò anche quando in tutto non si pos:;ono lodare ed approvare ie richieste e le iniziative della Camera di Commercio di Bari va segnalata alla sincera ammirazione dei meridionali la sua instancabile operosità e particolarmente quella del suo presidente A. De Tullio e del suo segretario Prof. A. Bertolini. L'ultimo suo atto è una esposiz_ione1·iassuntiva dei voti e dei suggerimenti fo1·mulati dalla Camera di · Oom~·cio ed A1·ti, in favo1·e dell'inc1·emento economico della Provincia di Bari indirizzata al Ministro di Agricoltura e Commercio. Perchè a q nesto Ministro e non al Presidente del Consiglio, al Ministro del Tesoro ecc? Pare che ci sia di mezzo q nalche dispettuccio fanciullesco in questa preferenza; ma la cosa non ha importanza e vale meglio esaminare quali sono i voti e i szigge1·imenti per la Puglia, che in generale si attagliano a tutto il mezzog1orno. 'l'ra i voti e i sugge'rimenti alcuni più che al governo dovrebbero essere rivolti ai privati ed ai corpi locali; e chi sa leggere tra le linee comprende che di ciò sono convinti anche coloro, che li banno formulati. Tali, ad esempio i voti per combattere la malaria, per la mancanza di acqua, per le tramvie ecc. Va ricordato, infatti, che per la malaria nella parte terapeutica il governo ha fatto ciò che poteva colla legge sul chinino ; nella preventiva c'è da fare molto colle bonifiche. Ma nelle bonifiche spesso l'iniziativa dev'essere dei privati e dei corpi locali, che devono sapere iniziare per esigere il concorso dello Stato. E non sarà mai deplorato abbastanza la vergognosa assenza dei grandi proprietari del mezzogiorno dall'associazione per la lotta contro la malaria che fa car,o
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