14 RIVISTA POPOLARE può, però, dare alcuno affidamento in, un' opera di ricostruzione. Se riesce vittorioso , i suoi membri si dividono e si lacerano fra loro come avvenne sotto le due ultime amministrazioni Cleveland del 1884 e del 1892 che furono create più che da forza del partito stesso, dal concorso· di circostanze fortuite e da grossi sbagli commessi dai repu bblicani. Data la enorme diversità degli elementi che lo compongono, il partito democratico non può materialmente seguire una identica linea di condotta glianza della attività dei sindacati. Si ricordi ancora che parecchi giornali hanno costantemente espresso un severo giudizio sulla abituale avventatezza (la quak, però, e più formale che reale) di Roosevelt e indicandolo agli occhi del pubblico come un individuo pericoloso per la pace pubblica. I democratici conservatori valendosi di queste correnti dell'opinione pubblica credettero giunto il momento opportuno per ripigliare le redini del loro partito, da essi perdute fin dal 1896 e, forti di denarose aderenze , conquistarono successivamente· tutti i congressi di Stato per lungo periodo di anni; e costretto a subire la influenza del gruppo Libertà russa del partito, e riuscirono infine ad assicurarsi la maggiora□ za _del Con- che in dato mogresso Nazionale di St. Louis. Il metodo seguito dal partito democratico durante la campagna elettorale si è ispirato a criteri mo• derati sia nella sostanza che nella forma. mento rappresenta la corrente più forte di opinione pubblica. Nel 1896 e nel 1900 furono i radicali che assunsero la direzione del movimento ; essi trascinarono con loro i populisti , e si presentarono agli elettori con un programma nel q_uale nel men tre s1 propugnavano gli individualisti principi del libero scambio si proponeva la nazionalizzazione del le ferrovie e di altri mezzi di comunicazione e trasporto. In questo anno invece e stato il gruppo conservatore del partito che ha preso il sopravvento dopo un lavoro diligente e costante iniziato fin dall'anno scorso. Il gruppo conservatore e dei democratici e stato spinto a conquistare il sopravvento nel seno del proprio partito - Maestà si acclama la libertà per le strade ! Finànco nel linguaggio degli oratori si intravedeva la preoccupazione di non voler essere mai troppo spinti, giammai violenti. Il Parker ha a tt a e c a t o i trusts indirettamente, cercando di dimostrare come essi fossero prodotti della tariffa doganale; ma si edichiarato contra rio a qualsiasi legislazione speciale contro di essi. Il protezionismo veniva dagli oratori democratici fatto segno ai loro meno blandi attacchi, ma nello stesso tempo 1a st:1mpa democratica ammoniva gli - Chi? - Studenti e professori. - Accontentateli. Chiudete le Uoiv .:rsità e mettete m libertà professori ! dallo stupore e dalla preoccupazione che aveva risvegliato fra i finanzieri e gli industriali l' attitudine presa da Roosevelt nello sciopero dei minatori della Pensylvania; e verso i trusts. Si ricorderà che Roosevelt nel giro da lui fatto nell' anno 1902 attraverso il territorio della Repubblica , in quasi tutti i suoi discorsi, attaccò la strapotenza delle grandi combinazioni industriali formatesi negli Stati Uniti e si spinse a proporre le necessità di modificare la Costituzione per permettere al Governo Federale di assumere la sorve- (Pasquino) elettori che anche se Parker fosse riuscito nessuna modificazione alla tariffa avrebbe potuto essere portata in effetti perche il Senato sarebbe sempre rimasto in maggioranza repnbblicano; si sarebbe perciò, in questo caso, soltanto iniziato lo studio necessario a preparare un rimaneggiamento dei dazi. Così anch~ l'attitudine dei democratici verso la politica coloniale degli Stati Uniti anzichè essere decisamente recisa contro il mantenimento d~l dominio delle Filippine cercava di conciliare le aspirazioni idealiste di molti membri del partito con la concezione grossolanamente ma-
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