RIVI s T A po:p·o LARE 11 il benservito ai diplomatici del socialismo. che questi abbiano meritato la sorte. ♦ E ci pare Sul Congresso di Genova non può esser dubbio il giudizio dei riformisti italiani. Con esso le organizzazioni operaie si sottraggono alla tutela e al giogo. Con esso, rispondono con Ùa grido di guerra ai consigli di prudenza ed alle nenie di pace. Fu già voga, tra i nostri riformisti, chiamare in soccorso le organizzazioni nascenti e non ancora ben conscie di sè, quando bisognava influire, per frenarlo, sul Partito Socialista. Ora, questo rifugio è loro inevitabilmente sottratto. Il Congresso, invece, sarà celebrato come una vittoria dalla frazione rivoluzionaria. E con ragione. Poichè, da un lato, esso ha preso un atteggiamento fiero e deciso contro il governo e, dall'altro, con esso i lavoratori promettono di avocare a sè, in tempo prossimo, tutte le forme del movimento proletario. Ed è proprio su queste basi che la parte rivoluzionaria dei socialisti italiani impegnò la s11a battaglia contro il riformismo, allora prevalente. Quello che a noi piace notare, qui , è che il Congresso ha saputo evitare - forse perchè non vi erano professori , e più che di dottrine ha saputo occuparsi di cose-q nalche errore di concezione generale, proprio di alcuni tra i più noti rappresentanti della tendenza rivoluzionaria. Il Congresso di Genova, occupandosi della legislazione sociale, e non esagerando la portata della co_operazione e della mutualità , anzi riducendole alla loro giusta funzione, di un ausilio nella lotta, ha mostrato di essere convinto che non si può disin teressa.rsi dal l' azione dello Stato, non dall'opera degli organi suoi, e che non si può contare sulla automatica sostituzione, per mezzo dello sviluppo del sindacato, di un ordina. mento economico superiore, alla economia capitalistica. possibile una conciliazione tra il liberismo economico • e il· socialismo. Ed è logico che sia cosi: se il socialismo consiste nell' applicazione integrale dei concetti della economia liberale; se così potrà scomparire ogni compenso non corrispondente al lavoro; è anche pensabile che in questa stessa società possano maturare gli organi che insensibilmente porteranno alla trasformazione. Di questa illusione si vedon segni nel libro di Arturo Labriola , pur cosi vibrante di sentimento rivoluzionario: e Riforma e Rivoluzione Sociale > e il Divenire Sociale, la nuova Rivista scientifica del socialismo, dall'articolo programma all'articolo di Camillo Mauclair, non sfugge alla taccia. Il Congresso di Genova non ha adottato l'errore, non si è fatto illusioni, non ha rinunziato ad alcun lato dell'azione socialista. Soltanto ha avocato questa direttamente al proletariato. Esso è, per l'una cosa e per l' altra, nel vecchio spirito del classico socialismo marxista. L'augurio che il proletariato italiano merita è che, in occasione delle prossime lotte, le quali saranno provocate dall'attacco del governo alla libertà ed ai diritti dei lavoratori, con le leggi sugli scfoperi, esso trovi come entusiasta e risoluta la massa, cosi degni del còmpito loro gli uomini che saranno chiamati a dirigerla. E noi auguriamo di cuore che il movimento di classe abbia nel suo stato maggiore uomini meno dotti e meno brillanti, forse, ma più risoluti e decisi di coloro che, nel movimento di partito, hanno, fino ad oggi, avuto il posto di condottieri ed ispiratori. E. C. LONGOBARDI 1111111111111111111111111111111111' 11111111111111111 fil lii I I 111111111111111 lii Il 1111111111 Aproposditeollealeziopnreesidenzial negli Stati Uniti Cosi, il nostro movimento operaio, al suo dichiararsi New- York, r6 dicembre 1904. organismo politico, schiva i due difetti opposti: le _ I. illusioni dei. riformisti e qnelle di alcuni rivoluzionari. La lotta per la elezione del presidente degli Stati Ed è un bene che sia così. Uniti si è chiusa non con la vittoria, ma con il Il concetto dell'azione del sindacato, per alcuni com- trionf0 del partito repubblicano e del suo c.rndidato, pagni. nostri, ondeggia stranamente fra quello di or- Teodoro Roosevelt. Sebbene fino a tutto oggi non gano di battaglia, e organo di elaborazione, nel proprio si abbiano i. risultati definitivi, perchè non ancora è stato compiuto lo spoglio dei voti, pure da calcoli seno, di una società nuova. senza la conquista, per ..., approssimativi- attendibilissimi, - risulta che Roomodificarli e distruggerli, degli organi della società sevelt ha riportati due milioni di voti di pluraliti vecchia, ma maturandone dei nuovi., i quali dovranno, sul suo meno ciebole rivale, il democratico Alton semplicemente, sostituire gli antichi. ,Parker. Non mai nella storia degli Stati Uniti di Il grave è Jhe i vecchi non si lasciano semplice- America si ricorda di un candidato alla presidenza mente atrofizzare, e che i nuovi - la co01-1era~ione, che abbia raccolto un cosi gran numero di voti. p. e. - non hanno forza sufficiente per svilupparsi, in In qualsiasi altro paese, un uomo che avesse ambiente economico avverso, in modo tale da essere avuto un cosi grandioso ed imponente attestato di una minaccia seria per chicchessia. ,j. fiducia e di simpatia da partefìdei suoi doncitfad_ini Si notano così due concezioni diverse, nelle stesse f.:. sarebbe stato tentato a pro ttarne a esc_us1v~ d 1 · d t • 1, • • h . ·'~ vantaggio della sua ambizione personale. Negli Stati persone, e sm aca o operaio: orgamzzaz10ne c e s1 U . . I d li I · 1· h e a . . mtl, a stessa sera e a e ez1one queg 1 e e av v, sviluppa contro lo Stato, e ne muove alla conquista, avuta tanta solenne prova dell'affetto e della stima e l'o~-g~ni~zazione che si sviluppa fuori dello Stato, e della enorme maggioranza degli elettori, emise un ne piglia 11 ·posto. comunicato nel quale si impegnava formalmente a Di questo modo di vedere, che oscilla tra l' anar- non permettere che si fosse , nel futuro, mai più chismo e il cooperativismo conservatore, si trovano rip~rtata la propr:ia candidatura. E' che qui !a. edutraccie specialmente fra quei socialisti che pensano caz10ne democratica ha troppo profonde rad1c1 per-
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