Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - annno X - n. 24 - 31 dicembre 1904

RIVlSTA POPOLARE 649 bero delle condizioni politiche d'Italia, si orienta a destra perchè spaventata della logica sovversiva, la quale dimostra che le autonomie comunali, come tante altre cose, bisogna strapparle con azione costante e decisa e non con inutili accademie. Ed il carattere ·un po' accademico di questo Congresso da pochi è stato mesHo in dubbio. * ·X- * Alla espos1z10ne obbiettiva dei lavori d~l Congresso noi aggiungiamo qualche breve osservazione critica e alcuni punti interrogativi. Noi crediamo che abbiano avuto torto marcio i Congressisti a sfoggiare un graude malumore per la conclusione dei trattati di commercio: se la prendano cogli Austriaci e cogli Svizzeri ! Ma di ciò ci occuperemo prossimamente. Eccoci ai punti interrogati vi ai quali vorremmo che rispondessero i congressisti competenti : La quistione della sicurezza pubblica interessa davvero il solo Stato e non tutta la Società? Dov'è maggiore l'autonomia dei corpi locali, in Inghilterra ad esempio, la polizia non dipende dai Comuni? Il riversare certe spese sui Comuni non rispondP meglio ad un criterio di giustizia distribnti va? E' giusto che i piccoli comuni, specialmente quelli agricoli, che sono i più poveri) paghino le spese pei servizi dei grandi Comuni? E dal punto di vista dei contribuenti non è quistione di lana veramente caprina quella di procurarsi l'ineffabile godimento di sapere che l'imposta pagata va nella tesoreria dello Stato anzichè in quella del Comune ? E, almeno in teoria, non risponde meglio il principio democratico che imposte e spese siano ordinate dal Comnne che conosce i bisogni locali, anzichè dallo Stato? E se è esatto il principio non sarebbe più logico sottrarre allo Stato la direzione e la disposizione del servizio di cui il Comune deve pagare la spesa? L'anomalia odierna, violatrice dell'autonomia dei Comuni, non sta per lo appunto in questo: che ]o Stato organizza, nomina, dispone e il Comnne paga? Pubblicheremo le risposte... se ce ne perverranno. ♦ Il Collare della SS. Annunziata ad un brigante coronato. - Si dice che in una prossima crisi ministeriale l'incarico di costituire il nuovo gabinetto verrebbe ~lato al senatore Tittoni. Noi non sappiamo quali possano essere i meri ti politici suoi che lo rendano degno dell' alto ufficio ; sappiamo , però , che egli ha compiuto un atto molto disonorevole; che dovrebbe renderlo impossibile a capo del governo italiano. Egli ha fatto mandare il Collare della SS. Annunziata, facendolo divenire cugino del Re, ad un complice volgare di assassini, a Pietro Karageorgewitch Re di Serbia. Chi sia il miserabile , che in ricambic ha mandato le insegne del suo ordine supremo al ·Re d'Italia, che forse non lo porterà mai•- vorremmo sperarlo, per lui, non per noi - 1 non c' è bisogno di ricordarlo , perchè è ancor viva la memoria degli assassini regali com- . piuti per ordiue suo e per suo interesse nel Konak di Belgrado. Noi ci limitiamo a rammentare che il collare della SS. Annunziata dopo Galateri, l'ignobile insultatore di Vochieri, il fucilatore dei membri della Giovine Italia, non era stato portato da persona più spregevole di Pietro di Serbia. · Ci meravigliamo come la notizia nella stampa democratica non sia stata rilevata che dal Secolo e dalla Luce di Roma. ♦ Gl'Iloti e la Russia: Educazione sperimentale.- Gli storici narrano che gli Spartani per mostrare ai loro figli le conseguenze vergognose dell' ubbriachezza inebbriavano gl'Iloti, che cosi servivano per un esperimento sociale in corpo're et in anima i:ili. Ciò che era comientito dalla istitnzione della schiavitù. Oggi questi esperimenti non sono più possibili. Ma l'osservazione di ciò che avviene li sostituisce in parte; così il vedere ciò che avviene in Russia, il grande Stato , che non conosce la libertà, cLe non conosce il regime rappresentativo, può servire benissimo a i:nettere in evideuza cio che è in realtà il dispotismo. La grande e disastrosa guerra che attualmente si combatt.e nella Manciuria., l'assassinio della Polonia prima e quello più recente della Finlandia, le centinaia di processi contro gl' insofferenti del giogo del piccolo padre - come i contadini chiamano lo Czar - illustrano il regime russo dal lato politico, la mercè di elementi, che sono conoscin ti dal gran pubblico. Ma sono più interessanti i fatti d'indole morale, o meglio immorale, che si commettono in grande, sistematicamente dai funzionari alti e bassi e dai ministri per soddisfa7,ioni di bassi, di turpi interessi privati. Si conosce già che la guerra att_uale venne intra- . presa a garenzia delle losche speculazioni iu Corea e in Manciuria di alcuni generali e di alti funzionari dispotizzanti nell'Estremo Oriente in nome dello Czar. Però per queste colossali ruberie che sono state pa gate a peso di . miliardi in denaro e di migliaia di vittime umane si può osservare che anche presso nazioni più libere e più eivili si constatarono fatti analoghi. Napo leone 3° intraprese ]a disastrosa spedizione al Messico a garanzia degli affari di qualche banchiere disonesto; e gl' interessi capitalistici rl-lppresentarono il maggiore coefficiente nella guerra scelle1·ata dell'Inghilterra contro le due repubbliche del Sud Africa Orange e Transwaal. In Russia però si verificano cose più turpi assolufaimente impossibili oggi nell'Europa occidentale a regime rappre::ientativo. Si può rilevarlo da un articolo di Alessandro Ular nel Cow·rie1· Ewropéen del 16 dicembre (La chute du diable noir). Da questo articolo si apprende che Mouravieff ministro della giustizia si serviva dei giudici in nn modo vergognoso, traendo dai processi e dalle condanne lucri scellerati. Ecco due esempi clamorosi della giustizia russa. Si processò un magistrato, il Baratsèvitcb, per un sequestro arbitrario - un vero furto - di 40,000 franchi in danno di un erede. Barantsèvitch provò che la somma se l'aveva appropriata il ministro Mouravieff. Allora lo Stato rimborsa il derubato; il magistrato fu condannato, ma immediatamente graziato dallo Czar e mandato ad Irkoutsk ad .... amminisfrare giustizia. « Ma il grande affare, dice Ular, più grande _che il processo di prevaricazione contro il miliardario Mamontoff, fu l'affare delle Banche di Kharkoff, contro Linbarski e altri membri del consiglio di amministrazione. E' un affa,·e Dreyf'us russo , che ritornando in Cassazione ha rotto il collo al Diavolo nero ( Mouravieff). « Sei innocenti sono stati condannati nello scorso anno per bancarotta fraudolenta nello scopo di permettere a degli uomini dagli affari loschi di Mosca, i nominati Riabouschinski d'impadronirsi delle Banche di Kharkoff ! Bisognerebbero molte colonne per ennmerare soltante le illegalità , i dinieghi di giustizia, le snbornazioni di testimoni, i giudizi comandati (pa1· 01·dre) ecc. constatati in questo proces;.,o. I giurati analfaheti, lo strozzamento della difesa e le mostruosità commesse sotto la direzione di un delegato speciale del min:isb·o , danno un' idea della cosa e furono tali che lo Czar annullò il giudizio. E perchè tutto ciò? I Riabouchinski si erano impegnati a pagare e pagarono 800,000 franchi di debiti del ministro! Il quale ricompensò, promovendoli, i quattordici magistrati ser• vitori, che avevano preso parte al processo infame! > Par che il principe Sviatopolk-Mirdki succeduto a P]ehve nel ministero dell'interno, abbia illuminato lo

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