RIVISTA POPOLARE 667 mercio molto ricco del paese, mentre io verità le fabbriche di liquori e di birra pagano i più bassi salari nel paese. Ecco una tavola dimostrativa. Occupazione Salario su un valore di L. st. roo di prodotto Mine L. st. 55· o. Carpentieri » 37. o. Operai dei Dochs e Porti » 34. o. Ferrovie . » 30. o. Agricoltura >> 29. o. Canali >) 29. o. Cotonifici. » 29. 2. Acqua potabile. » 25. 7. Ferriere e alti forni » 23. 3. Industrie tessili » 22. 6. Gas . >> 20. o. Birraria . » 7. 5. Questa tavola mostra la suprema follia dd comprare alcoolici con la idea di aiutare il commercio, in verità si aiut,t un commercio nel quale il beneficio è tutto dalla parte dei proprietari e parte dei lavoratori. Altro errore è sostenere che è la mi seria che crea l' ubbriachezza. Il 187 5 che fu un anno di vera prosperità segnò anche il massimo sviluppo dell' ubbriachezza. Il più grande numero degli arresti per ubbriachezza hanno luogo il Sabato e il Lunedì , quando gli operai hanno nelle mani il salario della loro settimana. Quando i mezzi scemano , scema in proporzione l'ubbriachezza. Spesso un buon operaio beve per darsi delle forze. Questo è un abusare delle possibilità de: corpo e della propria energia. L'ubbriachezza è il risultato e sovente la causa dei licenziamenti di molti lavoratori. Nelle Poste il 21 °/8 dei 1 ieenziati lo sono per questa causa. E questa proporzione si incontra anche nei marinai, militari e impiegati di uffici pubblici e di stabilimenti privati. Malgrado tutto ciò, c'è un miglioramento in tutto il paec;e a questo riguardo. Bisogna convenire che malgrado gli orribili spettacoli di degradazione, di pazzia, di malattia dati dagli operai ubbriachi, nella massa generale del popolo si è più sobri oggi di quel che si era un tempo, e l'ubbriachezza non è più tanto bestiale com' era un tempo. La ripugnanza all'ubbriachezza cresce di più in più, e il seutimento contro gli ubbriaconi si intensifica gi0roalmeote. Questo è un bene e bisogna sperare che presto sarà diventato tanto potente da eliminare quasi completamente l'ubbriachezza dal nostro paese. (Indipendmt Re·view, decembre). ♦ René Schikale: Il progt·amma della g·iovane Als~zia. - Il maggior guaio sta sempre nella sentimentalità. E chi può parlare in Francia della questione dell'AlsaziaLorena senza sentimentalità? Non lo può nemmeno Barrès. Ma coloro su cui Barrès spera son destinati a deluderlo. I migliori giovani alsaziani sentono da tedeschi anche quando per tradizione o per comodità, fuori dell'azione, in pantofole, pensano e si esprimono in francese. O meglio, essi pronunziano i nomi delle due grandi nazioni con uguale fiducia. Le sentono armonicamente fuse in se. Perciò specialmente Goethe appartiene loro. Goethe che passò qualche anno della sua giovinezza a Strasburgo, e lo lasciò formato. Il lorenese Barrès e la sua generazione sono francesi ; noi siamo tedeschi. Essi sono sentimentali e patrioti ; noi abbiamo imparato a pensare e ad agire, e su Goethe, Wagner e Rodio abbiamo imparato a dimenticare l'oleografia patriottica. Bisogna educarsi alla eredità intellettuale dei secoli p1u che ai soldati; bisogna amare più Beethoven della Marsigliese e interessarsi più dei tempi che hanno prodotto Botticelli e Rembrandt che di quelli che hanno prodotto il viale della Vittoria di Berlino. Per caso, noi siamo tedeschi ; e in virtù delle energie di cui ci ha dotato il nostro suolo, tendiamo all'alto. Sulla _porta della strada stanno nomi in varie lingue ; noi balbettiamo tedesco. E cornunque riesca la fusione, noi sappiamo che il nocciolo era cementato con sangue alemanno. Se ci chiudessimo nel pensiero nazionalista di Barrès, una bella sera ci troveremmo morti. Barrès è la Francia d'oggi che muore. Forse domani si scateneranno su di essa delle lotte da titani e il suolo mosso gitterà una nuova generazione. Ma noi non amiamo i francesi come Barrès. La nostra generazione ha una coscienza nuova. La coscienza del carattere particolare dell'Alsazia tra tutte e sopra tutte le provincie tedesche ; quello di essere destinata a dare una fioritura propria, generata dalle due tradizioni che in essa si mescolano. Allora « alsaziano » varrà a significare un concetto di nuova importanza, un tipo intellettuale nutrito di sangue gallico e germanico. (Das neve Magaz.in, 26 novembre). Malgrado il suo confuso estetismo, questo articolo ha una certa importanza come indice delle nuove oorrenti nella gioventù alsaziana. N. d. T. ♦ Sir Oliver Jadge: U,ellgione, Scienza e Miracoli.- Bisogna fare giustizia sommaria dei sarcasmi di quella gente che, con una vernice superficiale di nazioni scientifiche, cerca qualche volta di versare su la religione tutta la forza di qualche importantissima scoperta scientifica. La struttura delle credenze religiose , costruita attraverso le età, dallo sviluppo della razza umana delle emozioni fondamentali e dell' istinto, non riposa sopra solide basi. Ma bisogna anche notare che se il fatto fosse proprio questo e nient'altro che questo, non proverebbe niente. È l'assenza di fondamenti che fa la terra tanto solida. Noi avremmo molto più ragione di essere timorosi della sua stabilità se fosse piantata su basi solide invece di essere lanciata, com'è, libera attraverso il vuoto dello spazio. Il Cristianesimo , non è costruito ~opra una tomba vuota, o sopra un qualunque altro fatto fisico o storico; ma riposa direttamente su i primarii effetti della coscienza, e su l'esperienza spirituale diretta. Onde non è il caso di scrivere che l'allegra pioggia d'ironia che diluviò sul venerabile edificio teologico, e che divertì tanto i pseudo scenziati di venticinque anni fa, possa avere avuto un qualunque serio risultato. Al contrario le investigazioni e le ricerche sono state purificanti e salutari nei loro effetti , e il substratum permanente dei fatti sarà liberato dal putrido residuo dei secoli. Uno dei forti elementi e fattori di religlone è il miracolo, e dobbiamo distinguere quattro differenti sorta di miracoli : 1° Un naturale o generalmente creduto portento non usuale; 2° Un disturbo dovuto a agenti vivi o eapricciosi; 3° Una utilizazione di poteri memali o spirituali per mezzo di sconosciute leggi; 4° diretto intervento della Deità. Ora, su la questione di leggi e di regole, dobbiamo credere ad una irrefragabile legge? O dobbiamo credere in una guida spirituale? Noi dobbiamo concepire il Tutto come un uomo singolo saturo di leggi. E dobbiamo anche concepire che il Tutto non consiste soltanto di materia e moto , e non soltanto di spirito e volere; ma di entrambi e tutti; noi dobbiamc allargare il no'Stro concetto di ciò che il Tutto contiene. Non sola energia ; ma energia costantemente diretta, l' energia essendo dominata da qualche cosa che non è energia, non simile all' energia, qualche cosa che, presumibilmente è immanente nell'universo ed è simile alla vita e al pensiero. Dato questo ordine d' idee, ne segue tutta una coordinazione di fatti e di cose. La preghiera è una parte del Cosmos ordinata , e può essere parte efficace del potere guidatore e dominatore; qualche cosa come il desiderio degli abitanti di una città•per un miglioramento civico e che può essere uua
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