624 RIVISTA POPOLARE Le sentenze arbitrali rese dagli arbitri o dal <;Jonsiglio del lavoro varranuo per sei mesi. Il progetto commina copiose penalità. Punisce con un mese sino ad un anno di carcere e da 100 a 200 lire di multa chi con violenza, mjnaccie promesse, ecc., avrà influenzato il voto di un operaio o uno degli scrutini ammessi dalla nuova legge. Sarà punito da un' ammenda da 15 a 100 lire cbiunq ue avrà messo ostacoli al compimento delle funzioni dj un delegato o di un arbitro, In caso d'inesecuzione del lodo risultante dalla convenzione di arbitrato, i padroni, gli operai, gl'impiegati che si saranno resi colpevoli di inadempienza , perde ranno per tre anni l'elettorato e l' eleggibilità negli scrutini relativi alla legislazione del lavoro (delegati minerari, probiviri, camere di commercio, tribunali_ di commercio, consiglio superiore del lavoro). Tale era, preso nel suo insieme e astrazion fatta da certi dettagli , il testo elaborato dal ministro del commercio del gabinetto Waldeck Rousseau: si tratta di un progetto quasi celebre, tanto è stato discusso! Come può immaginarsi dopo preso conoscenza di quésto progetto, le critiche furono numerose e veementi : ne sono venute da diritta e da sinistra. I liberali ortodossi e i conservatori che nelle società moderne compiono sempre più la loro fusione e i socialisti politici o sindacalisti, salvo rarissime eccezioni, hanno formulato apprezzamenti interarnente sfavorevoli. Importa riassumere qui obiettivamente i giudizi espressi da una parte e dall'altra, notando tuttavia e seriza ritardo, che il progetto Millerand ha incontrato in Francia pochissimi appoggi. Dalla parte dei liberali o economisti ortodossi s1 è rimproverato al progetto di istituire per tutti gli stabilimenti che cadrebbero ::iotto la sanzione della legge o che ne accetterebbero benevolmente la procedura arbitrale, un contratto di lavoro imposto. Dunqne la libertà delle parti sarebbe in principio manomessa e mutilata. È vero che a prima vista gli stabilimenti hanno la facoltà di aderire o no al regime Millerand , ma il numero di quelli che potranno usare dell'opzione è dei più ristretti. Tutti i fornitori dello Stato vi sono assoggettati. e siccome il miliardo dell'esercito e dell' armata si distribuisce tra nna folla di intraprenditori. il dominio della legge sarà di primo acchito tanto esteso che non potrebbe parlarsi. di un semplice esperimento sociale. Basterà che una casa indListriale riceva una debole ordinazione da una pubblica amministrazione perchè la libertà della sua gestione sia intralciata. « Supponiamo, dice Yves Guyot (1) che la produzione di nno stabili□ 1ento come il Oreusot , sia ·destinata. per un quarto alla marina ed alla artiglieria, sarà obbligato di sottoporsi al regime: poichè non potrà fare la separazione completa tra i cantieri o officine organizzati o fnnziònanti in vista dell'esecuzione d'un mf'rcato collo Stato e gli altri. Gli sarebbe difficile avere due frazioni del medesimo personale sottomessi a regimi differenti. :o (l) Les Conflits du Travail - Fasquelle, Paris, p. 18, 1903. Di più, una volta che la procedura nuova sia stata. introdotta, come uno vi si potrà sottrarre senza crisi? Essa diventa la carta forzata per l' avvenire dal momento in cui ~arà prevalsa e in conseguenza farà pesare sull'industria un intolJerabile intervenzi:mismo. I liberali stimano che per avere le or-dinazioni dello Stato gl'intraprenditori si rassegneranno ma temeranno sempre un aumento di carichi risultanti sia dai reclami dei delegati operai che non si potranno rimandare indefinitamente senza concessioni almeno varziali , sia dalle sentenze arbitrali. Essi saranno dunque tentati di tener conto di queste obbligazioni eventuali quando faranno i preventivi e finalmente sarà lo Stato, saranno i contribuenti che salderanno le spese. La libertà dell'intraprenditore essendo violata, che si dirà di quella del salariato'? Se vuol essere ammesso in una ·officina sottoposta alla procedura arbitrale, il lavoratore dovrà accettarne le clausole : ne risulta per lui una costrizione, una subordinazione nuova. E' utile ed anche eccellente di jstituire i delegati permanenti che stabiliranno un legame tra padroni ed operai. Soltanto, questi delegati non sapranno sfuggire alle passioni nmane. Per essere rieletti saranno tentati a mostrarsi intransigenti; per mettersi in vista, divenir consiglieri municipali o deputati, susciteranno o inaspriranno i conflitti. Ovvero, in senso inverso, saranno accessibili alle adulazioni dei capi e diverranno sospetti al loro corpo elettorale. Ancora: g nesti delegati del personale delle manifatture, sono sottratti oramai ali' autorità del padrone. Ohe che dicano, che che facciano , egli esiterà a reprimerli, o colpirli o congedarli perchè rischierebbe di cadere sotto il colpo delle sanzioni legali; o anc9ra provocherebbe tm conflitto che sarebbe ruinoso pei snoi interessi e irritante il corpo elettorale. operaio. Ciò non è tutto, del resto. Se al termine di sei giorni in caso di divergenze gli arbitri delle due parti non hanno resa ancora la loro senten~a gli operai possono sospendere il lavoro : diritto rifiutato al padrone. Così i rappresentanti dei capitalisti e degli opera i non lottano ad armi uguali e la legge ha avnto cura di consacrare tale ineguaglianza. Il periodo della dichiarazione dello sciopero è aperto: come sempre sarà la minoranza che imporrà la sua volontà alla maggioranza. Ma ammettiamo anche che una maggioranza reale si manifesti per lo sciopero, il diritto al lavoro della minoranza sarà violato. Nessuno p11ò essere privato del diritto di lavorare, vale a dire della facoltà di nutrirsi onestamente e di nutrire i suoi. La legge organizza dunq ne la peggiore oppressione; essa regolarizza e consacra la tirannia sindacale. I consigli del lavoro stat1tiranno e dovranno conciliare le parti; ma se gli operai che vi son delegati ricevono come i probiviri un mandato imperativo- si potrà discutere a perdita di tempo senza conchiuderegiacchè i padroni e operai vi sono ugualmente rappresentati. E quando la sentenza dipenderà da qualche presenza o da qualche assenza, sarà priva di ogni garenzia d'imparzialità. Un ultimo punto: su che i giudici fonderanno la loro decisione? Esamineranno essi i conti? Determi- ,,
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