Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 23 - 15 dicembre 1904

628 RIVISTA POPOLARE pesso, parass1t1camente collegati con i poteri pubblici Je arti politiche dei successori del Machiavelli e la sapienza economica dei nostri professori possono assai poco, assai meno di quanto pur potrebbero se i governi esteri cercassero veramente il bene generale e fossero perciò accessibili a considerazioni d'indole generale invece che essere asserviti per il tramite della rappresentanza parlamentare a pochi e forti interessi privati, potenti e prepotenti. Cosi · come stanno le cose , i risulta ti, che del resto saranno esaminati un' altra volta io modo più adeguato all' argomento, non sono cattivi e ci lasciano sperare che la vix maedicatrix, propria degli organismi economici come di quelli viventi, troverà modo di rimedi,ne con le energie naturali agli sperperi e agli abusi perchè, ii popolo italiano ha avuto troppe volte occasione di mostrare la sua resistenza contro forze economiche avverse sorgenti e di fuori e <li dentro, per non essère ora in grado di sopportare senza troppe gravezze gl'inconvenienti immancabili in ogni transizione da un regime dog,male all' altro quando imperversa una tempesta protezionista come l' attuale in Europa. D'altra parte non mancano i segni di un miglioramento nelle disposizioni degli americani, determinate - e questa è garanzia di buon successo-non da un risveglio dottrinale, ma dalla maturità ormai raggiunta dell'economia della grande Repubblica, come da analoghi fenomeni in Europa, i qu,:1li µerò contro la volontà degli uomini. e le coalizioni degli interessi privati impongono continue modificazioni nel senso di una più stretta unione fra i vari p9poli per mezzo degli scambi. Che cosa possono fare poche lire di dogana quando la concorrenza dei vari i paesi si sostituisce al monopolio goduto da uno solo nel fornire un altro di una data merce, quando i surrogati si moltiplicano, l:1 conoscenza delle lingue, dei· bisogni , dei mercati toglie le più resistenti barriere alh formazione dei rapporti sempre più stretti , quando i gusti e i bisogni stessi tacendosi ogni giorno più omogenei in paesi ino a poco fa vissuti in orbite economiche necessariamente diverse perchè necessariamente portélte a diverse fonti. per l'acquisto delle merci? quando i perfezionamenti incredibili nella truttura tecnica ed economica dei trasporti : navigazioui, ferrovie, magazzini ecc. diminuisce di continuo quelle spese di trasporto, le quali furono sino a pochi anni fa le più skure e valide barriere protezioniste in quanto uon ammettevano contrabando 11è reciproche concessioni? L'altro punto, la conversione della rendita, è :-ippena accennato come il grande miraggio e senza dubbio costituirà, quando sia eHettuato una delle riforme più benefiche della nostrn finanza. Ma per ora in causa della guerra russo-giapponese che assorbe tanto sangue orientale e tanti capitali occidentali a tassi usurarii (l'ultimo prestito giapponese è stato collocato in Inghilterra circa .d 9 °/ 0 a quanto hanno riportato i giornali con prima ipotèca sopra il più ricco cespite d'entrata del giovine impero) non si può tentare con certezza di buona riuscita pur basando i sopra il corso fermo ed elevato del nostro consoliciato, Anche qui la forza delle co e vince la volontà e la s~ienza degli uomini quasi irridendone la presunz10ne. Due punti restano pour la borine bouche: il nscatto delle ferrovie senza aumentare le e1rnss1011i e la abolizione, sia pure a lungo termine del d.1zio consumo. Il primo progetto per quanto sia senza dubbio degno di molta attenzione e presenti non pochi vantaggi ineontrerà qualche obbiezione. Non si potrebbero sostituire agli enti- pubblici - cass:1 depositi e prestiti e ca sa di risparmio delle province lombarde ecc. - i privati i qu"lli certo si aflretterebbero a sottoscrivere un prestito al 3 112 emesso anche alla pari come risulta dalle alte quotazioni di questo titolo e dalla di1ncoltà odierna di trovare impieghi sicuri per il risparmio nazionale, troppo timido per le imprese industr;iali e diffidente verso gli impieghi agricoli io causa della crisi non ancor diminuita e della irrequietezza sempre crescente - benefica per tutti fuorchè per il capitalista - nelJe nostre campagne? Le energie esuberanti delle casse più o meno strettamente connesse con lo stato o disposte a favorirlo dovrebbero essere gelosamente conservate per il giorno della conversione, in cui esse non saranno certo superflue, ed il mercato nazionale e pieno di fiducia nella nostra finanza come ha dimostrato nelle piccole conversioni abilmente condotte a termine dallo stesso 011. Luzzatti. Tanto più questo progetto ci sembr:1 preferibile considerando che il concedere un interesse netto del 3, 75 °10 e per somme cosi cospicue costituisce un passo indietro di fronte alla promessa conversione, la quale può e deve essere fatta sulla base del 3 lt2 °10 , foor di proporzione con i corsi del 4 °10 netto (ossia 5 °10 ) e del 3 112 °10 già emessi. Resta l'abolizione delle barrieredaziarie già i~tr:1• presa che ora si dovrebbe accelerare e compiere. Sul principio non v' ha dubbio possibile; sulL1 SLl:l attu;izione si può forse essere scettici conoscendo i bilanci delle grandi città italiane , . a cominciare da quello di Roma sempre stremato e pericolante. E' desiderabile ad ogni modo che il. parlamento secondi il ministero nelle sue buone inteuzioni e liberi le citta d'Italia e indirettamente anche le campagne di questo carico gravissiml). L'abolizione del dazio di consumo , inoltre , servirebbe bene a diminuire la crisi del vino - gravissimo in seguito alla scomparsa della clausola di favore coll'AustriaUngheria-aumentandone il con umo. Sarebbe certo assai attraente studiare come questa abolizione influirà sulla rendita edilizia, e poichè non v'ba dubbio che almeno in qualche città essa debba andare parzialmente a· vantaggio dei proprietarii sotto forma di più rapido e più intenso aumento dei fitti, come si potrebbe profittare di questo effetto per riempire il vuoto lasciato dalla riforma stessa. Mc1 di questo come di altri punti secondarii si potrà opportunamente riparlare quando i _progetti saranno noti nei loro particolari e maturi per Ja discussione. In sostanza questa esposizione, specialmente per ciò che riguarda la diminuita circolazione dei boni del tesoro ( che sarebbe assai desiderabile fossero ricondotti alla loro funzione normale di cambiali a scadenza brevissima per pareggiare gli slivelli delle entrate e delle spese durante l' anno fi1tanziario , con che contribuirebbero a rendere definitiva la buona condizione del nostro tesoro) non potrà a meno <li fare buona impressione all' estero e di determinare

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==