Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 21 - 15 novembre 1904

RIVISTA POPOLARE 56'i poli poteva dare pallide parvenze di legittimità allo spiegamento eccezionale di forze per assicurare la riuscita di un candidato come il nobile Enzo Ravaschieri, che ignora cosa sia la politica e che sarà egli stesso sbalordito di essere ritenuto un uomo politico come il Ciccotti; non si può aflatto affatto trovare la benchè menoma giustificazione allo intervento delle truppe ed alle infludite -_riolenzeche si sono commesse in Castellammare per fare cadere il Rispoli. Il contrammiraglio Aubry, se è un soldato ed un uomo di onore, come crediamo, dovrebbe vergognarsi di fregiarsi della medaglia di deputato ottenuta per mezzo dei soldati , delle guardie di questura e dei camorristi, che ne hanno fatto di tutti i colori per fare ri1irare dalla lotta i sostenitori del candidato repubblicano. Tutto il nostro biasimo, adunque , al governo che ha adoperato i peggiori metodi elettorali della Spagna; ma non possiamo affatto ammirare la prudenza di coloro che si ritrassero dalla lotta per la paura delle estreme violenze. In questa guisa essi ·si mostrarono com battenti di pasta frolla, combattenti gelatinosi, la cui condotta tanto prudente da confinare colla viltà incoraggerà tutti i governi a ripetere i procedimenti deplorati dell'attuale per fare passare la propria volontà su quella degli elettori. I governi a regime rappresentativo, anche alquanto incerto come il nostro, non arrivano mai all'estrema violenza quando incontrano qualche resistenza·. La fiacchezza dei meridionali, infatti, ha consentito a tutti i ministeri di fare nel mezzogiorno le elezioni come rÌJai si attentarono a farle nel Settentrione. Ed un governo che fa esso .le elezioni distrugge con ciò la ragion di ~ssere del regime rappresentativo perchè annulla il controllo agendo in guisa che i giudicabili, i ministri, si scelgono essi stessi i giudici, i deputati. Ci fermiamo su questa azione militaresca del governo per biasimarla con tutte le nostre forze e non ci scandalizziamo , come se fosse una novità deplorevole, della lettera che il candidato monarchico Arigò diresse al Sottosegretario di Stato per gl'interni richiedendo il viaggio gratuito degli elettori lontani da Messina. Pur troppo si è fatto sempre cosi! ♦ Le elezioni ultime danno agio· a fare alcune considerazioni d'indole morale proprie per la Sicilia. lvi c'erano tre candidature che richiamavano l' attenzione .Pubblica : quella di Nasi, di Palizzolo e di Aguglia. A Trapani avvenne la rielezione plebiscitaria del~ l' ex ministro della Pubblica Istruzione rifugiatosi all' estero perchè sotto processo e sotto mandato di cattura. In attesa dell' esito del processo e per altri motivi d' indole personale delicata noi sinora abbiamo scrupolosamente taciuto sul Caso Nasi, procurandoci anche qualche rimprovero d,l amici cari. Ma non possiamo oggi nascondere che la votazione plebiscitaria per l' on. Nasi, per quanto determinata da generosi sentimenti, che dominano gli elettori del luogo , ci ha fatto penosa impressione per l'ombra che getta sul buòn nome della Sicilia. L'epistolario di Virgilio Nasi ha provato che ci sono stati ministri indelicati e sperperatori del denaro pubblico alla Minerva, ma non ha dimostrato che abbiano commesso i reati di cm è accusato Nunzio Nasi. Noi saremo lietissimi se la sentenza del magistrato competente li dichiarerà insussistèn ti ; ma sino a quel giorno la vo.:azione plebiscitaria di Trapani rimarrà come un fenomeno passionale_ morboso. A Trapani, poi, l' entusiasmo per Nasi è stato accresciuto a mille doppi, della condotta iniprudente del Prefetto Gaieri ; cui si deve anche in buona parte il sanguinoso episodio di Castelluzzo. Fu confortante invece la votazione del 1 ° Collegio di Palermo. Raffaele Palizzolo, che aveva fiutato il vento con mossa abile aveva ritirato la propria candidatura ; ma la ma,_fi.a l vorava per procurargli un attestato di stima e di fiducia dei suoi vecchi elettori. Non venne : egli cadde miseramente con poco più di 200 voti mentre il suo competitore Di Stefano ne ottenne circa 1600. Meno male! La mafia battuta a Palermo , però, . prese la sua rivincita a Termini lmerese. Ivi il collegio fu percorso dal suo capo più famigerato , che, coll' appoggio del governo, sostenne b candidatura dell'on. Agugl:a , esulato in Sicilia dal suo antico collegio per volontà del!' on. Tittoni , che volle vedere a Montecitorio il suo amico Principe Scipione Borghese. E' stato grave errore dell'on. Giolitti, -eh' è ministro del!' interno e che_ deve provvedere alla pnbblica sicurezza, la condiscenza verso il ministro degli esteri, cui non dev'essere ignota la mafia per le radici ·che ha trapiantate negli Stati Uniti. E il trionfo dell'on. Aguglia -- poco importa se questi non ne ha colpa diretta - in Sicilia e nella provincia di Palermo viene interpetrato come una gloriosa levata di scudi delle classi criminose, complice il gover.10 ! Ci sanguina il cuore facendo questa constatazione d' indole politico-morale sulla Sicilia; ma abbiamo creduto nostro dovere il farla senza preoccuparci menomamente se essa riuscirà gradita o sgradita ad amici o ad avversari. Spettava a noi il farla - a noi che non poche volte abbiamo assunto la difesa della perla del Mediterraneo; e dovevamo farla anche per assegnare la parte di responsabilità che spetta al governo nel pervertimento politico-mora.le che si è fatto palese in una zona dell'isola. ♦ Da un fenomeno regionale , che ha la sua influenza perturbatrice sulla vita della nazione riportiamoci a due altri di carattere generale: alla transitoria ricostituzione del!' unione dei partiti popolari e allo intervento ufficiale dei clericali alle urne. Alla vigilia dei ballottaggi La Tribuna allarmata maledettamente pubblicò articoli, che non brillarono per la logica e per la serenità sulle zone gri)e e sui trasformismi di nuovo e pessimo genere. Le zone grigie erano r,lppresentate, agli oc-:hi dell'autorevole giornale di Roma, dai radicali e dai repubblicani, dalla cui scomparsa si rallegra% con troppa fretta perchè si erano resi invisi a tutti dimostrandosipericolosipiù di tutti;meno sinceri e meno caerentidi tutti. Il nuovo e peggiore trasforniismo consisteva nell'appoggio, che si prot~Jettevano reciprocamente socialisti, repubblicani e radicali nei ballottaggi, ricostituendo, almeno per quel dato quarto d'ora, l' unione dei partiti popolari.

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