564 - RIVISTA POPOLARE fatto ancora, quantunque non riconosciuta legalmente ed anzi proscritta, e gli uomini che la compongono non ::,i lasciano sfuggire una sola occasione per creare imbarazzi all'Inghilterra, aggravare quelli che ci sono già e preparare quello stato di agitazione, quello spirito di opposizione da cui dovrà nascere la rivolta 0he emanciperà la colonia sud-africana dalla supremazia inglese. Fatto curioso e che non deve essere trascurato, mentre, prima della guerra, nella colonia del Capo e nel Natal l' Africander Bound non aveva nessun potere e quasi nessun aderente, mentre quasi due grandi territori ed anche lo stato indipendente della Rhodesia erano fedelissimi alla madre patria oggi il sentimento separatista si fa ampia strada e non tarderà molto tempo che Colonia del Capo e Natal fa. rannno causa comune con le ex-repubbliche boore e vedremo formarsi una colonìa indipendente , la quale si dichiarerà sì Inglese a causa dei vantaggi che potrà trarre e trarrà dall'Inghilterra, ma che all'Inghilterra darà, in ricambio dei vantaggi e della difesa 7 quella che le danno le altre grandi colonie, il Oanadà, l'Australia, la Nuova Zelanda: i dazi protettivi contro la i~portazione inglese. Intanto, aspettando questo bel risultato i capitalisti mettono su le spalle dell'Inghilterra una ribellione da sedare. I cinesi impiegati nelle miniere si sono rivoltati , dimandano la revisione e correzione di alcune clausole del contratto - quelle riguardanti ]a paga - e la stretta e rigorosa applicazione di altre - quelle riguardanti la libertà individuale. E qui bisogna spiegare ai nostri lettori la faccenda della mano d'opera cinese. In realtà il contratto fatto dagli agenti dei capitalisti del Capo con i cinesi lega questi ultimi per ci:n_-queanni, ga- -rantisce loro un, bagno tutti i giorni, il trasporto del loro cadavere in Cina, se muoiono durante questi cinque anni , una paga derisoria, . ed il rispetto deJla loro libertà personale. Arrivati al Capo essi, si sono trovati chiusi in quartieri stabiliti dentro il recinto delle miniere senza che fosse loro permesso di uscirne ; sono stati obbligati ad acquistare tutte le cose necessarie alla loro vita in magazzini stabiliti dalle compagnie minerarie le quali hanno così-in barba alla legge che lo proibisce-instituito il tru,ck-system j per la minima mancanza sono stati ba.stonati, messi ai ferri, chiusi in piccole celle buie; in breve i capitalisti del Sud-Africa, sotto l'occhio, volontariamente cieco, di Lord Milner hanno riorganizzata la schiavitù. Ed i cinesi si son ribellati chiedendo un trattamento più umano, l'abolizione dei castighi corporali e del t?-ucksystem,, la libertà personale e, poichè l'appetito viene mangiando, paga piu alta e una · più breve durata della giornata di lavoro. E per ottenere questo hanno cominciato con lo scioperare - si civilizzano - ed hanno finito per pigliare a picconate gli agenti dei capitalisti. I giornali del Capo accusano gli antichi membri dell' Africancler bound d'avere. provocato la ribellione. Questo non è esatto, nè sarebbe loro stato possibile ; ma che essi non ne sieno lieti e non cerchino di tirarne, contro l'Inghilterra, il maggior pro- :5.tto possibile sarebbe assurdo non pensarlo, specialmente se si tiene conto delle condizioni alle quali i boeri si sottomisero e del modo col quale sono state mantenute dall' Inghilterra. ♦ . Il trattato Anglo-Tibetano.-Il colonnello Joungsband è arrivato, con la sua spedizione, alhi, frontiera dell' India nel suo viaggio di ritorno dal Tibet. Ma, data la incertezza delle· notizie su l' opera di questo colonnello vien la voglia di domandarsi : - Ma c' è davvero un Dalai Lama a questo mondo ? - E ancora. - Ma esiste davvero il Tibet? - Perchè, in ve rità - dati i resultati della sua passeggiata - pare che q nesto colonnello e la sua spedizione sieno andati a fare un giro nella luna. Partirono con un traitato in tasca al quale il Dalai Lama doveva mettere la firma. Viaggiarono per monti e per valli, giorni, notti e mesi arrivarono e il Dalai Lama ..... non c'era più! Ebbero la sodisfazione di constatare che. Lahassa è costruita sopra una collina, che ci sono molti conventi Buddis_ti, e che è una città sporca; ma del Dalai Lama, non videro nemmeno la punta del naso: e doveva firmarè il trattato! Agli annunzi che gli inglesi erano alle porte della città il Dalai Lama prese subi to il volo per altri siti , alcuni dicono che andò a pigliar fresco in Russia, nè la cosa parrebbe impossibile. Visto che il trattato non poteva esser firmato dal Lama, il \ colonnello J oungsband , da uomo di spirito che non annette alla carta scarabocchiata che una importanza relativa, firmò il trattato e se ne tornò tranquilla mente indietro; non senza - a quanto pare - impadronirsi di due punti stràtegici dove saranno costruite fortezze che gli inglesi occuperanno, e non senza far capire al plenipotenziario cinese-un buon mandarino dall'aria ingenua, testardo e furbo - che quando si tratta di pigliare gli inglesi sono il primo popolo del mondo. Il cinese protestò , si dice , a nome del suo governo e dichiarò che la firma del J oungsband non può essere valida almeno :finchèil trattato non sarà firmato dal Dalai Lama, cosa, a quanto pare. ancora assai lontana. Lasciamo lo scherzo. L'Inghilterra, profittando del momento in cui la Russia ha da ripararsi dalle pettinate del Giappone, e da digerire le copiose porzioni di nespole che il piccolo popolo profumato d'ambra le fornisce , ha commesso una bestialità: L'Inghpterra voleva stabilire la propria supremazia sul Tibet e in verità il colpo, dal lato politico , non era stupido. L' autorità morale del Dalai Lama , dei monaci Buddisti nel Tibet, nell' India , in Cina , nel Turkestan, in Persia ed anche in molte delle tribu siberiane è enorme. Se l'Inghilterra fosse riuscita ad ottenere dal Dalai Lama un trattato concretato con lui e portante la sua firma avrebbe potuto vantarsi d'aver giocato alla sua eterna nemica il tiro più birbone che le poteva essere giocato; ma così come stanno le cose, l' Inghilterra ci ba rimesso di prestigio e di quattrini. I quattrini, per l'Inghilterra, son cosa insignificante, il prestigio è molto; in ·questo caso è moltissimo; e la perdita sarebbe grave davvero se-come pare - il Dalai Lama si fosse proprio rifugiato oltre la frontiera russa. Ma anche se così non è: certamente la spedizione dell' J oungsband non. è stata tale da pre- · parare buoni resultati per l'avvenire. La violazione del territorio tibetano, sacro per le numerosissime popolazioni Buddiste, è stato un passo falso; più falso ancora è stato quello di tornarsene senza avere ottenuta al trattato la firma del Dalai Lama che era indispensabile. Gli inglesi protestano il loro grande rispetto per il Tibet ed i suoi monaci; ma hanno commesso un errore facendo chiaramente vedere quanta distanza ci sia fra i lor~ atti e le loro parole , e soprattutto facendo pigliare in fallo la loro politica, avveduta quasi sempre, da questi monaci che, protestando la loro affezione all'Inghilterra, l'hanno giocata nella maniera più semplice e più completa. E questo del trattato anglo-tibetiano, rientrato per assenza di uno dei firmatori è uno di quegli scacchi che non si rimediano facilmente nè in breve tempo. E la guerra fra Russia e Giappone non può durare eterna. ♦ La elezione di Roosevelt. - La elezione presidenziale negli Stati Uniti dà ragione a quanto altre volte abbiamo scritto sulla superiorità della costitnzione repubblicana in una risposta alla Stampa. Diamo per ora questo solo annunzio, perchè prossimamente, si occuperà di proposito di questa elezione il nostro Di Palma Castiglione. Nor
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