540 RIVISTA P OP O L ARE 11 loro carattere da una pregiudiziale politica ; possono bensì avere una ripercussione nella politica del paese. Ma la ripercussione non dipende dallo scopo empiricamente e contingentemente politico che ·esse vogliano perseguire, ma invece dall'esigenza sociale che esprimono. La politica è una conseguenza riflessa della loro azione , non una premessa diretta del loro contenuto professionale. Un'associazione professionale può essere quindi apolitica ed avere un valore grande su11a politica Jei partiti (1). Il risultato del voto del Congresso di Roma è stato, come s' era preveduto, la scissione degli insegnanti. , La politica li ha divisi. Per fortuna, a fianco della vecchia Federazione si sta costituendo un'Associazione nuova, che si propone di essere il centro di attrazione delle forze che si disgregano. Aperta a Professori di tutti i partiti, essa sarà un richiamo ai principii da cui nacque e per cui crebbe e fu apprezzata la vecchia Federazione. . ANDREA ToH,RE ♦ Quest'articolo era gia scritto quanuo il Ministro dell<1 Puliblica Istruzione, on. Orlando, ha parlato a Venezia dell orientamento politico e della libertà degli insegnanti. L' on. Orlando ha detto che il preconcetto politico - nel Congresso di Roma - ha subordinato a sè ogni altro interesse; quello della classe dei Professori , di cui ha compromessa l'unione morale, e "l'interesse della scuola, poiché nel pubblico si è ingenerato il sospetto, rovinoso per la scuola laica anche se fosse infondato , che l' insegnamento stesso resti i~- quinato dalla passione politica, perdendo la serena sua tradizione d'imparzialità. ,, Il Ministro ha chiamato " fatale ,, q nesto preconcetto " che confondendo la libertà individuale delle convinzioni politiche con la manifestazione collettiva di una politiéa professionale, non solo perturba quel diritto che è pure una preziosa ed ard~a conquista di libertà, ma lo offende e lo annulla, a beneficio di un nuovo tiranno: la volontà collettiva. ,, Dopo lè critiche quasi unanimi della stampa al voto del Congresso e dopo il discorso de!l'on. Orlando, la Federazione ha cercato spiegare se non giustificare il suo atteggiamento; ma lo ha fatto in modo cosi debole ed equivoco, da ~ggiungerd piuttosto che togliere valore alle censure che le erano state rivolte. Co1ì la Federazione ha negato che l' orientamento poiitico votato nel Congresso di Roma avesse un significato di e:;clusione verso i partiti non compresi nell'Estrema Sinistra, ed ha negato che il voto stesso fosse stato mosso da una preme:;:;a pregiudiziale. Il Comitato elettorale direttivo attribuisce, anzi, a me di essere caduto in errore su questi due punti. Io già risposi nel Giornale d'Italia, dicendo che l'errore è invece dalla parte di coloro che vollero l'orientamento politico ed ora si acco1·gono che esso non risolvette nulla, e fu una debolezza ed un danno pet· la Federazione. Fu Jetto che orientamento non vuol dire ade:;ione alle teorie ed ai metodi politici di un partito. E che cosa vuol dire, allora 'i Niente. Se un partito è prescelto, a preferenza di ogni altro, come centro di convergenza di un'azione politica, vuol dire che è considerato corne rappresentante di un contenuto politico che è da preferirsi a quello degli altri. Se DOn vuol dir questo, l'orientamento è privo di senso. Fermato questo punto essenziale, non può ammettert1i poi che la politica di un partito sia divisa in due o più parti staccate fra d1 loro, di cui una si accetti ed altra si 1·esprnga. Chi è che può fare cotesta divisione, cotesta frantumazione del contenuto politico di un partito 1 l!; in nome di q:!al principio, di qual criterio puo farlo 'i Un partito è un complesso unitario di vedute e di metodi, la cui parte sostanziale o si accetta o si respinge. Non si può, accettandola, sostenere che la si accetta ad usum l)elphini, cioè soltanto per il verso che risponde al proprio interesse: una così fatta restrizione mentale non sar-ebbs logica, né giusta, oltre che non 1;arehhe... bella. La vecchia Federazione dunque o ha aderito o non ha aderito alla politica dell'Estrema Sinistra. Nel primo caso, essa si è ispirata, come io dissi, ad un criterio di esclusivismo politico verso gli altri partiti, ed ha accettata una 1•re,11esi.a pregiudiziale, per cui gli altri partiti, i non-estremi, sono dichiarati inadatti a ril'olvere i problemi della scuola. Ovvero non ha aderito, ed allorn il voto del Congresso di Roma è un equivoco, o più propriamente un assurdo. ANDREA TORRE (1) Sull.1 fisionomia politica delle associazioni professionali si è svolta Ulla hreve polemica tra il professore Giuseppe Tarozzi dell'Università di Palermo e me nel Giornale d'Italia. Il prof. Tarozzi promette di deùicare un articolo di Rivesta in rispoita alle affermazioni che io ho contrapposte alle sue; io sarò ben lieto di discutere col valoroso Professore un argomento così vasto ed importante. Pei nuovi trattati di • comn1erc10 I. Sciolgo la promessa fatta nel numero precedente e mi occupo dei nuovi trattati di Commercio conchiusi colle potenze centra li e c0n péuticobrità di quello coll' Austria Ungheria, che interessa maggiormente l' agricoltura e il mezzogibrno - cioè il ramo di produzione e le regioni, le cui sofferenze sono indiscutibili ed acute. Questa discussione è utile, è necessaria anche in questi momenti di agitazione elettorale; i suoi elementi, anzi , dovrebbero porgere occasione ai candidati <li dire come la pensano sull'importante quistione dogan,1le , cui si connette tanta pàrte della vita economica del paese. A trattarne consigliano le notizie più o meno allarmanti che vengono dalle Puglie, la fiera protesta della Camera di Commercio di Bari , i commenti dei giornali di opposizione, che con poca lealtà cercano pescare nel torbido . elettorale e creano responsa bi! ità insussistenti. La qnistione è grave; è d' interesse nazionale e regionale e dev' essere esaminata con serenità e sopratutto colla conoscenza piena ed intera dei dati di fatto. Senza questa conoscenza, che dev' essere completata da.Ila necessaria buona fede nella discussione , si riesce a false illazioni e si può conchiudere .1. ssegnando al governo tutte le responsabilità possibili ed immaginabili colla stessa logica ed onestà colle quali si può gridare: piove, governo ladro! Mi sento nel. dovere di procedere a questo esame, perchè- per quanto possano essere sleali i miei avversari non Sè ne trovera un solo che, che senza mentire colla coscienza di mentire, possa affermare che ciò che scrivo oggi rappresenta o una fraterna difesa dell' opera dell' amico Pantano - che delle mie difese non h,1 bisogno - o un aiuto al ministero attuale della cui sorte 111' interesso tanto quanto di quelli passati ... e futuri. Infatti credo di essere stato il solo in tutta Italia a predire, quando gli altri tacevano, come avvenimento inevitabile quello che adesso discutiamo e di cui ci rammarichiamo; e di averlo predetto anche contro l'autorità grande di Luigi Luzzatti, a cui non risparmiai le mie critiche. Cio che oggi scrivo - lo tengano bene in mente i miei possibili contrad ittori - lo dissi esplicitamente in un Comizio a Catania, nel Comizio di Palermo il 19 marzo 1901 , alla Camera dei deputati il 20 marzo dello scorso anno, nel mio libro: P~r la economianazionale, e pel dazio sul grano, in una lettera alla Trifmna, in una ventina di articoli della Rivista Popolare. - Di questi ultimi uno con particolarid devo ricordarne, che si riferisce al viaggio politico di Luigi Luzzatti nelle Puglie e che porta un titolo, che da solo ne dice tutto il - contenuto - riuscito allora amaro all'illustre amico personale e che forse ora gli riuscirà amarissimo. - Eccolo : Il viaggio trionfale di Luigi Luzzatti, Speranze, illusioni ed ... in1.prudenze. Porta la data del 30 aprile 1901. Questi preced~nti lasciano intendere , che dovrò ripetere noiosamente ciò che tante volte ho detto. Ma come non ripeterlo se con tanta 111, 1 lafede o con tanta leggerezza le cose dette vengono dimenticate e di esse non si tien conto quasi non fossero state mai dette?
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