Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 20 - 31 ottobre 1904

RIVISTA POPOLARE 539 prevalente in un senso o in un altro. li fatto conferma dunque la teoria; e la teoria che ho accennata non fa che esprimere l'elemento logico dei f~ttti. III. Ma se nessuna ragione di fatti e nessuna ragione ideale spingevano i Profe8sori ad un' affermazione politica esclusiva e ad un orientamento verso i partiti popolari ( che , non bisogna dimenticarlo, come btoccv non esistono più; e non hanno mai rappresentato altro, del resto, se non un'alleanza negativa), perchè i Prof'es8ori vollero quell'aflet~mazione e quelJ' orientamento 1 Qualcuno ha risposto: per un calcolo economico; perchè i Professori hanno pensato _che soltanto la pressione dell'Estrema potesse indurre il Governo a dare quei sette od otto milioni che occ01·1·O11p(1el miglioramento degli stipendi (1). Ma anche questo calcolo, se esso risponde veramente alla verità, io credo che sia sbagliato. Prima ùi tutto, perchè chiedere - e questo solo può l' Estrema - non significa ottenere. Secondo , perd1è l'Estrema crea un contr·asto ingiusto, tra spese che essa dice improduttive (le spese milit.-1,ri)e le spese per la pubblica istruzione. Contrasto ingiusto, perchè chi vive nel nostt'o tempo , non può astr-arre dalle condizioni del tempo stesso. Tutti gli Stati a11mentano i loro armamenti; I' Italia. non può diminuil'li, senza rinunziare ad essere una grande Potonza; senza rinunziare cioè al prestigio che è connesso alla forza materiale. Un'antitesi tea forza materiale e f'orza morale, come quella che vorrebbe pone una parte dell'Estrema è pericolosa oltre che illogica. Un socialista veramente consapevole dei bisogni dei_tempi nostri, Antonio Labriola, vide e fece notate sempre la deficienza del!' azione socialista a questo proposito: fece notare, appunto nel Giornate d'Italia, che lo Stato italiano ha bisogno di esser forte pet' valere qualche cosa, ha necessità di uua imponente forza militare per crearsi nuove influenze ed espansioni nel mondo. Ed io aggiungo che la ricchezza, l' intellettualità, l'energia ideale, la missione morale llOn p,)ssono essere oggi, data la situazione dell'Italia., senrn un'effìcace forza militare che sia come il e;orpo resi tente e operativo dello spirito civilizzator·0. L'Estrema, o alcuni degli estremi. pongono rlunque la quistione dell'aumento degli stipendi agli insegnanti sulla base di un dilemma insostenibile e inaccettabile. Invece di cercare i m·'zzi in una riforma del sistema finanziario, gli estremi hanno sernpliflcato il problema, riducendolo all'assurdo. La riforma del sistema finanziario può invece e deve effettuarsi; a questo che è il solo modo per rendere più equi. tra gli altri, i compensi agli ins:1gnanti, i rappresentanti dei partiti popolari dovrebbero lavorare con intensa continuità e con chiari propositi concreti. :vra allora l'opera loro piuttosto che opporsi a quella degli altri partiti ne dovrebbe essere un complemento quando occorre, e in ogni caso una collaborazione forte e sincera. · Però il calcolo degli insegnanti sarebbe sbagliato anche per un'altra ragione; perchè l'E'tf'ema non è concorde sulla precedenza da dare ai vari interessati che chiedono miglioramenti. I socialisti in gran parte credono che il primo aiuto debba da1°siagli operai delle industrie e alla creazione o trasformazione economica di quegli istituti da cui può trarre vantaggio il proletariato agricolo. I socialisti piìi intransigenti considerano anzi gli insegnanti come una classe quasi parassitaria dello ,·tato ! e non riconoscono in essi (l) A questopropo:silonella :·elazionedeli'on. Giolittial Re per lo scioglimentodellaCamerasi parla della '· indignazione sollevatanel paese daila inconsiùel'ata leggerezzadi alcuni che si otfe1·sero cli seg11ireq11é'pl artit0 che loro pclrmettesse maggio1·e stipendio. ,, quei diritti a mig1ioramenti, che attribuiscono soltanto ai produttori diretti di ricchezw. materiale. Nè gli insegnanti sono una classe sociale od una classe economica, come equivocamente alcuni di essi . hanno mostrato di crerlere. La classe, in senso s.ocialistico , ( e non vi è altro senso .... tranne quello buroc1·atico), rappresenta un insieme di interessi e di esigenze a cui si oppongono altri interessi ed altre esigenze. Ebbene, quali sono le esigenze e gli interessi sociali ed eco11omiciparticolari degli insegnanti verso cui stiauo in ragione antitetica ;..lltre esigenze ed altri interessi? Un'opposizione, una reciproca negazione così fatta non esiste. Non può esistere perciò una politica collettiva degli insegnanti che operi con lo scopo della lotta di classe. Se il voto del Congresso di Roma fosse stato ispirato da un semplice calcolo economico, sarebbe stato dunque un calcolo sbagliato. E sarebbe stato non soltanto un et>rore politico, ma anche un errore morale. Un et'l'Ore morale, poichè gli insegnanti non possono, senza alterare e diminuire la loro funzione compless·1.di educatori , prendere un atteggiamento politico che sia consigliato spe1:ificamente da una ragione di utilità materiale: cioè l'aumento degli stipendi. Essi non sono semplicemente operai, ma qualche cosa di più e di diverso. Non sono degli esecutori meccanici o anche direttori di un meccanismo, bensì sono r!ei :1roduttori e creatori di forze spirituali. E come lo Stato deve considerare nella loro funzione oltre alla fatica materiale, anche l'ufficio intellettuale e morale che esercitano, cosi essi non debbono considerare separatamente il problema dell'utilità materiale che ricavano dell'insegnamento, dal problema e dall'ufiicio ideale e tecnico dell'insegnamento medesimo. Sarebbe stato molto più imponente, io credo, un movimento degli insegnanti che fosse stato diretto ad ottenere insieme una riforma dell'insegnamento e una più elevata valutazione del loro lavoro: più imponente, perchè più proprio a quello che essi rappresentano, e più efficace perciò a farne apprezzare il valore dallo Stato e dal pubblico. 11 voto del ongresso di Roma rimane dunq_ue un fatto ingiustificato da qualunque punto si o·uardi. Esso si può considerare come il prodott,) co1~plesso di due correnti che si sono confuse: una comune alla maggioranza dei P1·ofessori, persuasi che per ottenere uu aumento di stipendio non vi fosse modo migliore che affidarsi alle insistenze del!' Estrema Sinistra; l'altra., speciale ad un'attiva minoranza, la quale ha mirato a far convergere l' assoe;ia,zioneprofessio1ale nell'indirizzo assunto ria altre a-;sociazioni, che è t1°a di attesa minacciosa e di opposizio e più o meno dissimulata od aperta alla poliUca generale dello Stato. E 11Onvoglio dire con questo che tutto il movimento sia stato spontaneo e cosciente; bisogna ammettere invece che m(l]to è pure dovuto all" 1:mitazione di ciò e;he sta avvenendo in ltalia (la alcuni anni in qua: imitazione la. quale si risolve in una spinta fortissima anche quando è pii.t inavvertita. · Voglio accennare mfine ari una quistione che non è stata posta, a quanto mi pare, in modo chiaro e 1weciso. Si è detto che un' associazione prof'es~ionale che non abbia un carattere politico è qualche co ·a c!1e si sottrae alla vera opernsità della vita pubblicR che la politica, in un modo o in u.naltro, invade tutto; <.;ho l' apolitir:isnio è un assurdità, e cosi di seguito. Ma. se questi concetti fossero giusti , la politic;t non dovrebbe neppure rimanere estranea alla direzione e al èontenuto dell"insegnamento. Una pregiucliziale politica dovrebbe informare di sè la coltul'a. e rorlllcazione: la qual cosa sarnbbe una tal ·violenza contro la verità e i diritti della libertà intellettuale cl1e non può discutersi nemmeno. Le Associazioni professionali non possono ricevere

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