560 RIVISTA POPOLARE dicendo che l' azione dei capitali americani all' estero è stata singolarmente esagerata in questi ultimi tempi da molti, i - quali si sono mostrati in preda ad una morbosa paura della invasione americana e dei famosi trusts. L' Inghilterra è forse il paese che si è creduto più in-vaso. E nondimeno , prendendo in esame tre degli affari pei quali la pretesa manomissione degli Americani ha fatto il maggior rumore, le imprese di strade ferrate del Yerkes (elettrificazione della Metropolitana di Londra ecc.) non hanno po· tuto prender corpo che il giorno in cui questo magt:ate americano consenti a lasciare ai capitali inglesi una parte, preponderante nella società che egli formaYa ;- egualmente quando la American TabaccoCompany tentò di dominare il commercio del tabacco in Inghilterr:i, a·,venne che la Società costituita per realizzare questo piano, fu in realtà puramente inglese; quanto poi al famoso trust dell' Oceano, esso resta, come la _maggior parte delle Compagnie che lo compongono, e malgrado l'apporto, certamente considerevole, del Morgan, una impresa più britannica che americana. In sostanza, si seote parlar moltò delle ingenti somme di denaro americano collocate in imprese inglesi, ma ciò che si ripete a tale riguardo è in gran parte un errore. I titoli di molte delle rncietà che furono in origine costituite da Americani, sono per una larga parte nelle mani d' Inglesi. Sul continente ~uropeo, le imprese (re:ite da cittadini degli Stati Uniti e alimentate dai loro capitali sono insignificanti. Ve ne sono piu nella stessa America, nei paesi vicini del1' Unione, al Canadà, al Messico, alle Antille. Le imprese americane o sedicenti tali ali' estero assorbono, dunque, molto minori capitali americani di quel che si po trebbe credere a prima vlst::i. Si è fatto molto rumore, ad esempio, intorno alla emis,;io11e sul mercato di New-York di certi fondi di Stati Esteri , inglesi, russi e tedes·chi , nel 1900 e 19<)!; ma tutto concorre a far credere che questi titoli non sono ~tati collocati realmente in paese. Pare invece che siano stati sottosct itti ~riocipalrnente da nazionali dei paesi che li emettevano: da Compagnie di :issicurazione, obbligate di avere dei fondi tedeschi per operare io Germania; da impresari di lavori di strade farate in Russia; e la più gran _pa'.te ha già ripreso senza dubbio la via d_ell' Eu'.opa. r. infatu, certo che, sebbene un dato numero d1 questi valori siano da pare<chi anni iscritti sul listino dei Litoli quotati a New-York, essi non sono mai 0fmetto di alcuna. tr;in- ~nione, il che prova ali' evidenza che la maggior parte di essi ba lasciato il paese. Cosl i capitali americani non si collccano molto all' e- ~tero nè in fondi di Stato nè imprese industriali. Al contrario, si osserva che mille imprc-se americane continuano a fare appello fargamente ai capitali esteri. Le obbligazioni americane di strade farate cd :-iltre tengono un posto .sempre più largo sui listini delle Borse europee e le transazioni divc,wono sempre più attive in questo compartimento. Dal geu~aio 1904, più di 5?0 111ilio~1idi d~llar_i di ti~oli _am_eri: cani di strate ferrate, d1 gas , d1 telefoni, d1 obbhgaz1on1 d1 città o di Stati, sono stati ernessi e per la maggior parte in Europa. Certo 2 , per esempio , che si vedono a Parigi , in più <Yrannumero di prima, delle case bancarie che si occupanoi::d, i transazioni in obbligazioni ferroviarie ~meric~1ne, l<: quali 11011 sono quotate su quel mercato - per 1sfuggue agli eccessivi carichi fiscali - ma che sembrano penetrare sempre più nel pubblico francese. Poichè gl' investimenti degli Americani .tll' estero ~ono deboli e non aumentano in sostanza, che lentamente; po1chè, al contrario, gli Americdni continnano a prendere a prestito in laraa misura dall' estero; la teoria io forza de.la quale le lorò g~andi eccedenze di esportazione servire~bero ad estinguere i loro debiti verso il vecchio mondo, si trova del tutto rovesciata. Bisoo-na ammettere invece che ques-te eccedènze passino per intfro a pagare gl' interessi di questi debiti, che dcvouo essere molto più considere,·oli ancora di' quanto non lo si creda o-eneralmente· a paaare le spese degli americani b ' ,-, che viaggiano in Europa e i noli 111arittimi pel trasporto del~e loro merci; e che, infine, una parte ritorni pure nel vecchio mondo sotto forma di rimesse fatte dagl' i111mi{?-rantiai parenti loro e sopratutto d' investimenti fatti n~l. loro_ paes~ d' origine e di economie riportate seco dagli 1mm1grant1 temporanei. _ . Quest' ultimo fatto , del quale non pare si tenesse alcun conto, ha certamente una notevole importanza, poichè il numero degl' immigranti temporanei agli Stati Uniti è ora ben piu numeroso che altra volta. Ora, tutta questa gente che ritorna periodicamente in Europa, vi riporta delle somme rilevantissime. L' am_r~on~ar~ di queste fu valutato ufficialmente nel 1898 a 25 m1bom d1 dollari per i soli immig1anti_ italiani. Questi oggidì sono assai aumentati, non solo, ma i salari anche sono ora superiori a quelli di sei o sette anni f 1, sicchè la cifra succennata dev' essere sensibilmente aumentata. E vi si devono poi aggiungere le somme che portano seco gl' immigranti di tutti gli altri paesi che ritornano in patria e quelle che spediscono ai loro paesi durante il loro soggiorno agli Stati Uniti. Nel citato articolo della 'R.wiew l' insieme di queste somme è valutato a 200 milioni di dollari. E' forse una cifra esagerata ; ma tuttavia è incontestabile che la teoria generalmente ammessa sul modo con cui resta assorbita la eccedenza delle esportazioni, pecca gravemente nel non tener conto alcuno di questi fondi portati via dagli emigranti. I fautori dell' accennata teoria curente ammettono generalmente che gl'imeressi dei debiti degli Americani all'estero assorbano 100 milioni di dollari ; le spese fatte dai turisti americani all' estero altri 100 milioni; i noli 50 milioni di dollari; ossi:1 250 milioni di dollari: bisognerebbe poi aggiungervi altri 60 milioni di dollari di spese: militari all'estero. Il rimanente della eccedenza dell' esportazioni, ossia in media quasi 200 milioni di dollari per ognuno degli ultimi cinque anni, servirebbe ad estiuguerc: i debiti degli Stati Uniti verso il vecchio mondo. . L' articolista della ']vview porta in\·ece a 300 milioni di dollari gl' interessi dei debiti dagli Staii Uniti pagati annualmente alt' estero; a 125 milioni le spese dei turisti , a 200 milioni i capitali asportati dagli emigranti; a 75 milioni i noli; e riduce le spese militari all'estero a 25 milioni, ciò che forma un totale di 72 5 milioni di dollari. Cosi, lungi dal rimborsare l' estero, gli americani continuerebbero :i. contrarre dei nuovi imprestiti coi paesi stranieri. (Economista d'Italia. I 1 ·ottobre). ♦ A. )lead: La guerra e l'op1uioue 1uteru~.zlonale. - li Giappone colla guerra presente combatte in favore degli interessi della Gran Brettagna e dell' Ameri,·a. La posiz;one internazionale dell'Inghilterra senza l'alleanza col Giappone nell"E,tremo Oriente sarebbe m,;lto pericolosa. E questa alleanza è il principale fattore del successo della politica europea di Lord Langdowne. E' naturale , perciò che come l'Inghilterra ricava i vantaggi della guerra russe-giapponese, cosi del pari risenta gl' inconvenienti e i danni f-ìnanzia,i e che essa aiutasse il Giappone più efficacemente che col prcstit0 <li 5 milioni di sterline. Questa somma non si può menomarnente paragonare all'ammontare di quelle che l'Inghilterra erogò nelle guerre napoleoniche. Si deve considerare che il primo fattore dell'allean ..a fu la russofo bia dell'Inghilterra; che questa oggi ha l'obbligazione morale di fare dei prestiti al Giappone che fa la guerra in difesa degli interessi inglesi, e che il Giappone si trova oggi coll'Inghilterra negli stessi r;1pporti nei quali con 1n. medesima si trovavano le potenze c:uropee in guerra con Napoleone I. (Fortttightly Review, ott0bre). 111111111111111 lii li 1111111111111 I' 111111111111111111111111111111111111 llll 1111111111111 Il Agli amici della Rivista Allo avvicz'narsi dell'epoca della scadenza della maggior parte de,qli abbonamenti' alle Riviste e ai giornali" quotidian·i offriamo straordinarie condizioni ai· nuovi abbonati'. Chiunque prenderà immediatamente l'abbona1nento per un anno, pagando, come al solz'to, antz'czjJatamente rz·ceverà gratls la Rivista da og,qi a tutto dicembre 904. Chz'procura due abbona# rz·ceverà del tutto gratuz"tamente a scelta uno dez· seguenti· premi: CoLAJANNr: Il Socialisn10 (2a edz'z.)/ IDEM: ];>er·la economia u azionale e pel dazio sul grano; C1ccorn: Attraverso la Svizzera; RENzr: Gli " anciens reg'imes ,, e la democrazia. Dott. NapoleoneColajanni, proprietari o, direttore~responsa tti le. NAPOLI - R. TIP. PANSINI, CHIOSTRO s. LORENZO.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==