I .. ► j ' RIVISTA POPOLARE _ 557 militari sul tipo dei piccoli Stati che hanno riùunziato a ogni azione esterna, se nuovi comp1t1 militari non si presenteranno ai popoli europei uniti a scopi_ comuni. - ( 'Die Grenzboten, 20 ottobre). ♦ Alessandro Ular: U risveglio politico della Cina.- (Il naz.ionalismo e il mandarinato).- _Mentre sotto l'azione vigorosa e circospetta dell' eminente vice re_ Tchang , un vero partito politico nazionalhta ha potuto formarsi nella provincia di Hou-nan , ove il mandarinato , gl' intellettuali e i capi di corporazioni economiche hanno eretto con successo il principio della incompatibilità tra l'extra territorialità giudiziaria e la proprietà fondiaria degli stranieri, i mandarini nel resto dell' impero non sono ancora riusciti a liberarsi interamente dalle tradizioni politiche e letterarie per prendere la cosciente iniziati\'a d'un'azione organizzata contro l' ingerenza dei civilizzatori esteri. Bisognerebbe che l'esempio del1' Hou-nan si generalizzasse perchè la Cina divenisse cosciente della sua esistenza come nazione. E bisognerebbe che questo esempio fosse seguito in tutte le provincie e che non restasse basato su conside-rnzioni locali. Occorrerebbe , per esempio, che pro~i~cie. come il _Kan-sou _e il Sen-tc~o_u~n, quasi immuni dall mfez10ne occidentale s1 facessero 101ziatrici delle rivendicazioni dell'Hon-oan o che un partito nazionalista del Kouang-toog dirigesse la lotta che sostiene il Ch:10-tong contro le usurpazioni della Germania. Occorrerebbe, infine, che il governo centrale di Pekioo riconoscesse ai partiti di provincia il diritto di interessarsi agli affari di qualunque parte dell' impero e prima di tutto che godesse nelle provincie di un potere suJficiente per imporre misure non concernenti soltanto la vita locale, ma il benessere generak della Cina come stato abitato da una stessa nazione. Ora la situazione attuale è infin;tamente lontana da questo ideale e per varie ragioni delle quali le più importanti sono : l'autonomia fiscale _e. ammini~trativa delle provincie, le rivalità tra i mandanm e su tutto l'asrnluta imutficienza dell'istruzione pubblica ad inculcare una co~cienza nazionalista. 11 governo centrale e il mandarinato si rendono un conto esatto della necessità as~oluta di trasformare di fronte alla iu vasione occidentale - .di cui l' azione criapponese è un caso speciale - il sistema federativo dell' am~11inistrazione in un sistema . accentra~~rc che pren~esse in mano Io sviluppo economico e pohtJCo della nazione escludendo il concorso straniero. E non c'è da stupire notando che è il desiderio d! esclu_dere l'.azio?e straniera che ~embra prevalere su qu_el1~ d una norga012zaz1ooe completa dello St<itO. Per due rag1001 Prima, il risultat~ è palpabile. Poi, l'azione può essere sporadica: essa non dc ve necessarfamente abbracciare la Cina intera e dirigersi contro le tendenze auton0miste della mngior parte della popolazione. Jl principi<' dell'esclusione è 1;n terreno d'intesa. ove si inco1Jtrano le aspirazioni locali e quelle più alte d1 coloro che guardano la situazione dt'Jla Cina nell'insieme delle potenze. 11 nazionalismo negati\'o, cioè la resiste1wa contro le esigenze :.traniere, esiste per tutta la Cin;i : gli manca solo un modo si~tematico di proceden·. Tranne ndl'Hou-nan dove si è in:agina~'.l un' azion,e cont_inua_, altr~ve l'azione procede a sbalzi. E c10 perchè l organ1z7az1one d uno stato nazionale manca, due tendenze di cui l'una non ha vinto l'altra, si intralciano a vicenda. L'idea nazionale àe vuol subordin'are le pretese della Corte, dei mandarini. ecc. alle nece~sità prilllOrdiali concernenti l'esistenza deJl' impero si vede ancora soppiantata delJa vecchia concezione del separatismo ad oltranza in cui ogni individuo ed ogni istituzione cerca il suo benessere senza valutare le conseguenze che tale condotta può avere per l'insieme. Qualche esempio. Tempo fa il governo centrale emanò p:irccchi decreti sulle concessioni di miniere che sollevarono il forare degli occidentali si che il corpo diplomatico cli Pekino rifìutò d'approvarli. Il regolamento in quistione rende frustanee le èoncessioni di miniere: un suo articolo prescrive che in ogni miniera dev'essere, sotto pena di nullità, cominciato il lavoro in sei mesi dalla data delle concessioni - ciò che equivale alla proibizione d'introdurre macchine europee o americane che per essere portate dai centri sul luogo hanno bisogno di tre o quattro mesi di tempo. Il decreto proibitivo prende carattere di un importantissimo atto politico. L'idea dominante di esso è doppia: è salvaguardare da nna parte l'avvenire lontano dell' impero; incoraggiare dall' altro la costruzione delle macchine in Cina. E per ben precisare l'idea dell' esclusione di ogni ingerenza dell' industria straniera , una stipulazione speciale impedisce ai concessionari cinesi di usufruire dei loro privilegi prima che non ~ia creato dal governo lo sviluppo dell' istruzione tecnica. E lorn proibito d'ipotecare le loro concessioni. Ciò che significa che i Cinesi che non dispongono di capitali per comperare macchine non possono, per comperarle, dare in pegno le loro concessioni. Ed ecco cominciare il tentennamento tra l'idea nazionalista e la separatista. Le provincie trovano ben fatto che si proibisca il 1Ùacchinario e lo- sfruttamento straniero , ma considerano come una vera usurpazione di potere la pretesa del governo centrale di proibire le operazioni di credito. Accanto al quadro del nazionalismo governativo cozzante con quello provinciale , si può porre il quadro del nazionalismo provinciale intralciato dell'individualismo governativo. I tre eccellenti vicere nazionalisti , Tchang, Oue1 e Tsen reclamarono la formazione d'un esercito nazionale all' inL:io della guerra russo-giapponese. Essi spinsero l' abnegazione al punto straordinario per un cinese, di rinforzare l'esercito di Yuan, delle esposte provincie del nord. L'esercito provinciale di Yuan sarebbe divenuto il nucleo dell'esercito nazionale. E i tre vicerè inviarono materiali e trenta milioni al governo centrale per l'esercito nazionale la cui idea era accettata dal governo di Pekino. Siccome non se ne faceva nulla, i tre donatori procedettero ad un' inchiesta e seppero con loro grande indignazione che Tching che è il vero capo c:lel governo ed è il propugnatore delle riforme militari, aveva messo gran parte della somma a disposizione della Corte, non dell'esercito. Indirizzarono allora al governo un vigoroso recl_amo, acc1;1sandolo d~ « met~ere la pr?sperità d~i principi al d1 sopra d1 quell~ dei pop?li >> abon:mevole cnmiue secondo la filosofia d1 Stato d1 Tsou-ts1. Reclamano dunque per la prosperità dell'impero che lascia loro un'autonomia assoluta in materia militare prendendo ciascuno di essi la responsabilità di organizzare le sue provincie secondo i bisogni militari dell'impero. Constatiamo che i tre buoni vicere non sono stati nè destituiti nè rimproverati per concluderne che n:algrado gli ondeggiamenti attuali l'idea nazionalista è al caso di guadagnare l'alto mandarinato ed il governo centr:1le. (L' Européen, I 5 ottobre). ♦ C. Lecrien: Un decennio di sviluppo s1ndaca-Je.- Sino a pochi anni fa pre~al_eva sul m~vin~en!o _delle leghe di mestiere o sindacati opera!, m Germania, l op1111ooe che Bebel cosi enunciava al congresso soci~1lista di Colonia: In Germania la legislazione soélale e specialmente l'assicurazione operaia obbligatoria e poi il co~ice indus~riale hanno taglia~o il nerbo allo svilupro del movimento smdacale attuando m precedenza buona parte degli scopi di questo. Oggi i fatti hanno vinto quella opinione. Nel 1894 la kg~_, centrale dei sindacati operai contava 246.490 membri tra cui 5251 donne; nel 1903 son_o saliti a 941.529 tra cu_i 4603_6 donne e a metà dell' anno 111 corso la lega ha raggiunto il primo milione di membri con circa quindici milìooi di marchi cli quote annuali. . _ . Occorsero 3 5 anni per rap.gnmgere tale risultato; nd pnmo decennio della libertà di coalizione 50.000 operai entrarono ne Ila Lega; nei 15 anni seguenti malgrado le leggi_ eccezionali contro i socialisti la lega sall a 2 50.000; l' ultimo decennio portò i rimanenti 750.000. È certo che il seeoodo n~ilione verrà raugiunto co11 minor difficoltà. Anche le organizzazioni avvers;rie sono c1esciute. Le società di Hirsch-Dunker che contavano 25 anui fa 25,000 membri, sono ora salite' a 110,215. E da un decennio sono anche.sorti i sindacati cristiani che contano ora 192,617 membn. A queste organizzazioni vanno pure aggiunte quelle degli impiegati commerciali. Oltre il fatto dell'enorme aumento dei membri della lega centrale nell'ultimo decennio va rilevato quello dell'elevavamen.to delle quote. Dapprima si ritenne che non si dovessero spaventare gl operai con le quote alte; ora si è veduto che ciò non forma impedimento se il sindacato offre qualche cosa in cambio. Il congresso del 1896 aveva ancora una forte opposizione contro i sussidì ai dissocupati. Ora già ;2-6 organizzazioni danno sussidì. Dappertutto le quote son salite oltre il 15 e oltre 20 pfennige per settimana (25 cent.). . Nel 1894 i sindacati operai spendevano 1,350,927 march1 in sussidi e per t' organo della Lega; nel 1903 spendevan? 4,605,078. Per sussidio di scioperi nel 1894, 188,980 m:irch1, nel 1903. 4,529,672. Dieci anni fa era sottinteso che an~he per piccoli scioperi si ricorresse alle collette ora è un _deb1t~ d'onore delle organizzazioni di non ricorrervi se non m ~as~ eccezionali di vastità e durata. Le organizzazioni che d1ec1
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