554 RIVISTA POPOLARE imm::ginaria che positivistica. Ciò an ..he percbè , nel campo deile idealità sociali, non devesi perdere di vi sta l'insoluto prohlema della prevedibilità e della modificalità dei fenomeni sociali. Alla stregua di questi principi, il Groppali analizza e valuta i singoli gruppi che costituiscono il vero campo di Agramante dei partiti politici italiani-leggi: Estrema Sinistra-e dopo aver condannato apertamente la fazione dei socii-disti intramigenti, siccome semplice pai·tito di negazione e di protesta • e messo chiaramente in rilievo il dis::;idio nelle dottrine, nei metodi e nelle azioni tra i socialisti intransigenti ed i transigenti-trova • molteplici pnnti di contatto che insieme collegano democratici sacchiani e socialisti riformisti•, sì da consentirne la fusione in unico partito democratico-sociale, con vedute moderne. Infatti, nè per il loro atteggiamento di fronte alla forma delle istituzioni, nè per il fine, nè per il metodo, differenziano - secondo il Groppali - l'uno dall'altro questi due partiti. A ciò , naturalmente, si è ribellato l' on. Turati , il 'l uale, in verità, senza molto scalmanarsi, ha dimostrato che la fusione voluta dal Groppali non sarebbe che confitSione (1). Circa l'atteggiamento di fronte alle istituzioni, il depntat<, di Milano trova modo di differenzim·e il proprio amon<wchismo dall 'indiffe1·entismo politico di Sacchi, il quale adagia metodo e fine del proprio programma alle vigenti istituzioni, mentre i i::10cialisti riformisti non potranno appresso acq uetarsi alle attuali forme dinastico - borghesi , alle quali non _conviene « dichiarare guena, finchè .... guerra non sia loro da esse dichiarata :, . Quanto al fine, la fusione coi radicali mira, osserva naturalmente il Tura.ti, « a togliere ai socialisti transigenti il loro genuino e nativo carattere proletario e marxistico e a farne un partito empirico e apolitico >. Il Groppali , indugiandosi alquanto, nel suo opuscolo, intorno alla finalità collettivistica dei socialisti, dimostra l' antagonismo tra tale idealità e la non prevedibilità e modi:5.cabilità dei fenomeni sociali , quasi asserita dagli studi sociologici ; onde essa si risolve in una illusione che, ipotecando il presente al futuro remoto , mal si sustanzia in una profezia apocalittica. E su ciò moderatamente ribatte il Turati , riaffermando un idealismo alla nuova maniera, che consente anche ai riformisti di sventolare il vessillo del collettivismo. Per v~rità-anticipiamo ii nostro giudizio-peccherebbe d'ingenuità il Groppali, se persistesse nella pre tesa di una rinunzia esplicita, da parte dei socialisti transigenti, al. ... socialismo. Infine, per riguardo al metodo, il Turati, specificato l'ufficio del proprio partito, non dissente da una vera colla'bo1·azione coi radicali, ove costoro e non dimetteranno la formula della lotta di classe ed il proposito di preparare, giusta il fatale andare dell'evoluzione economica, una società costituita antiteticamente all' odierna. » E cominciamo dal fine. Sfatate le avventate profezie avveniriste, marxistiche o meno, la scienza non anto- (l) xy Socia,l-isti transigenti e 1·ailica.li sacchia,ni io C1·itica Sociale. N. 13 del 1 luglio 904. riz:.m a ra.ceh=u i ere le idealità nostre nell'ambito assa ristretto dei bisogni effettivamente sentiti. e psichicamente già concretati. V'ha una sfera superiore di idealità, deliminate anch'esse , le quali pur vagando nell'astratto, lambiscono. diciamo così, le precedenti e la cui concezione è dovuta a qualcosa dippiù della semplict'- intnizione. Esse costitui::;cono un ideale non immaginario, ma razionale, che noi diremmo alquanto 1·emoto. Un complesso di bisogni attualmente sentiti e di cui propulsore precipuo è la sempre più crescente socialitn può benissimo formare t)ggetto del prognunma di 111L partito economicamente radicale, il quale, delimitato il compito suo alla mera funzione pratica del momento, si asila, e fa bene, in una specie di agnotismo, q trnntu all'avvenire ulteriore. Esso agisce in .base ad un -idenlr· attU,ale, costituito, appunto, da quel comples:-;o di idealità che rispondono ai bisogni più sentiti o quasi, ai bisogni psichicamente concretati. Ciò, però, non escl11de che altri possa e voglia mantenere integralmente la fusione della propria mentali t.,'I, anche nella esplicazione della propria opera poi itica, valutando, cioè, ali a stregua delle proprie ideH.Iiti\ remote, la realizzazione di quel le che abbiamo dette attuali. E poichè, senza dubbio, questo i~eale, relativamente remoto, non può avere altro fondamento che il nrn.ggiore sviluppo della socialità e b più intensa vit.a \'.Ollettiva della consociazione , lungi dal definire preventivamente una fotura società collegialmente colletti vista. si può ben consent.ire in un socialismo vago, indeterminato nelle sue linee particolari, ma prevedihi le nei suoi contorni fondawentali. Questa eoncezione, qni, invero, troppo fugacemente abhozzata, a nostro modo di vedere dà più ragion d'essere ad un partito socialista riformista, anzichè ad altro rivoluzionario : in quanto che la transizione brusca può solo avere a presupposto ciò che i rivoluzionari non hanno: la predeterminazione dei particolari della futura ::;ocietà. Ecco, intanto, un primo carattere differenziale (economico) del partito socialista da q 1ello radicale: due finalità l' una nell'altra compresa, siccome due sfere quasi concentriche. Da ciò emerge - e qui passiamo al meto:lo - che quella parte comune di idealità (integrale per i radicali, parziale per i socialisti) può bene es::;ere attnata con identico metodo, quasi con eguale azione politica, salvo rari casi, di cui appresso diremo. Ed in ciò, appunto, noi aderiamo a quella collaborazione suaccennata, per la quale i due partiti possono quasi sempre schierarsi in comune linea di battaglia, spesso costi tu endo un solo gruppo di più generale intendimento, da nomarsi pure democratico-sociale. Abbiamo, però, detto pot?·ebbero, in quanto che v'ba, un ulteriore precipuo elemento che, a nostro rnodo di vedere, differenzia socialisti da radicali, dando loro fisionomia propria; intendiamo l'atteggia.mento di front,P alle istituzioni. Che se le finalità economiihe consentùw, come s'è visto, comunitii, di azione, non così talo atteggiaffiento, altro capo di programma. Riteniamo ~t11?.i che la linea di condotta seguita a tn.l proposit.o dai riformisti in Italia abbia messo il gr11ppo parlamen-
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