--552 RIVISTA POPOLARE Uomini di dottrina e uomini di cuore. uomini di alto concepimento e uomini di nobile sentire, tutti ci troviamo d'accordo nel proclamare con la maggiore forza sincera dell'animo nostro che non può esistere, assolutamente, nessuna temperata fusione delle idee bellicose con le idee cristiane ; e poichè nessuna luce di ci vii t,à, atta a perfezionare. moralmente i popoli pareggia con quella del Cristianesimo - spoglio, s'intende, del le esteriorità rituali e dommatiche del cattolicismo - ne avviene che gli slanci impetuosi dei belligeranti si mostrino agli occhi della universalità quali real men te sono, cioè scatti sei vaggi di ciò che ribolle di :,,.tavicamente brutale nel substrato della materia animale, non ancora epurata dallo spirito puro. I fatti: Io ho inteso ragionare a questo modo in gntppi di semplici operai : Se ~no ~i noi, in un acces8o folle di collera e di furore uccide un uomo che gli voleva male, subito viene ghermito dalle guardie di polizia, carpito come si fa di una preda ghiotta e tolto alla società; di poi la legge, basandosi gonfiamente su i respousi del codice penale, fa il fatto suo in piena Corte d' A sisi, in mezzo ad un apparato scenico di presidente. di giudici , di procuratore del re, di giurati , di avvocati e di spettatori: e si compie solennemente ciò che si,. dice giustizia col condannare lo sciagurato a un sepolcro di vivi, dove non vedrà più nè amici nè parenti, consumandosi a oncia a oncia nella scarsa lnce e in una misera esistenza orba di attività sia fisica che men tale Tante volte quest'uomo, preso astutameute o erroneamente per malvagio . custodiva nei penetrali del sno ~Pgreto1 co,ue colpa, il dovere spontaneo di avere difeso l'onore della moglie o della figlia o della sorella; tante voi te, pnre colpevole d I omicidio, egli si era lasciato trascinare dalla feccia bruta che fermenta nel fondo dell'essere. e, diventato inco.-;ciente nel turnultuare della passione veelllente e insana. si era trovatoegli stesso non sa come- in balia dell'illegibile, mentre il velo nebuloso, sparito dalle sne pupille, gli aveva mostrato la prima punizione - il rimorso; nel peggiore dei casi egli è uno scellerato, si , degno della esacntzione di tutti, ma non ha ucciso che un uomo. A riscontro di questa verità ne sta nn'altra veramente tragica. Essa è la seguente : Un uomo, o un insiewe di. uomini, che si dicono del Governo, che si. appai esano alla mo!ti tudine mediante epiteti altisonanti., come, verbica11sa, quelli di politico, di diplomatico etc ... procedono freddamente alla uccisione di migliaia di uomini, - ed ecco in q nal modo: crogiolandosi in una sedia soffice, tra q u::i,ttro pareti , col ventre soddisfatto, i luccicori della lascivia nelle pupille beate, fumando, battagliando con uu colpo di penna intinta nell'inchiostro. Nessuna risma o conio di uomm1 regge al para.gane con quelli alla quale essi appartengono, perocchè formino un che del tutto 8pecia.le : di fatti, non vanno paragonati al ladro che rubava al panettiere una pagnotta di trecento grammi, nientemeno, intendendo con ciò, il briccone, di attutire i crampi dello i:;tomaco asi:;iderato par fame, e il confronto non calza affatto in qnanto che l' uomo del Governo o gli uomini di esso non sa11110cosa voglia dire fame; non vanno paragonati ai miserabili che si ]asciano vincere dall'acre fiamma interna dell'ira per gelosia, per custodia di onore . o che so io , per al tre facezie simili, imperocchè chi vive nella politica, tra le esigenze del governo e le raffinatezze della di µlomazia, spesso non dà peso a tali inezie. La q uistione è ben altra! È di una specie inconoscibile! Uv:llini siffatti , pure non avendo provato i morsi della fame, le conton;ioni spasmodiche di una. passione cieca, vivendo , all'incontro, serenamente, in mezzo ai calcoli che mira.no, ad esempio, all'acquisto di nuove terre che appartengono ad altri, senz'altro ideale che quello della cupidigia, senz'altro fremito che quello dell'ambizione, senz'altra avidità che qnella di una sete inestinguibile, senz'altro solletico che quello della vanità, senz'altro discernimento che quello della balordaggine accoppiata con la ribalderia, a mente fredda, mediante il capestro di nna ingiustizia cl.ie chiamano legge, ordinano a delle migliaia di uomini di scannarsi con altre migliaia di esseri che chiamano nemici, men tre essi, sol tanto essi, souo i veri nemici del genere. u n1ano. E le considerazioni. fioccano s1t quei:;to cumulo ::mperstite di barbarie. Le persone di tutte le classi, i b11oui,gl'intelligenti, . anche i più semplici si domandano : « Che diritto ha co:,tui di comandare a tante migliaia di uomini di recarsi ad uccidere delle persone che non hanno mai vedute e che non conoscono, e a farsi ammazzare in pari tempo da loro, per la stupidità di nn fanatismo scP,llerato, mentre il sole profondendo la gaiezza dei suoi n,g-gi indora le colline? Che diritto hanno costoro di convertire orrendamente le terre lavorative e i dolci campi in veri macelli di carne umana tagliata a pezzi, t:rivellata, ridotta in frantutni e in poltiglia in mezzo al dilagare ro ::s&strodel dangue fetido, di mutare ogni solco in pozza, ogni zolla in sepolcro? E che cosa sono mai gli uomini - indegni del resto di chiamarsi tali - che si lasciano maneggiare dai caporioni del delitto più moBtruoso ,· se non una accozzaglia disgraziata di iloti ? E perchè in tempi omai limpidi di emancipazione intellettuale, grazie al corredo di qnelle cognizioni. salutari che fanno elevare l' uomo alla sua dignità di essere pensante e volente, grazie al retaggio benefico trasmesso dalla seconda metà del secolo decimonono ali 'al ba rosea e benefit:a del secolo ventesimo , perchè mai, dico, in tempi simili un miserabile o alcuni 1niserabili osano ancora, con temerarietà inaudita, di fare ::,gozzare tra loro gli uomini , al modo stesso con cui nella ruvida Spagna si usa coi galli, strappando così - orrendo a dirsi! - il figliuolo alla madre, il fratello alla soi·ella, lo sposo alla sposa, il padre al figliuoletto? E nc:8uno punisce quest' uc mo o qnesti uomini che compiono iì delitto più nei-o, l'assassini.o più feroce, la nefandezza unica che no.Q-ha limite in estensione nè fondo scandagliabile nell'abisso della sua J,fOfondità? Dnnqne in una nazione di uowini che µensano non ci sarebbero che degli assonnati, degli idioti, dei veri <.:enci '? Ah no. 8i è uomini . viva Dio: e il l11me dell'inte]letto, che è il dono più prezioso fattoci da.Il' on-
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