Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 20 - 31 ottobre 1904

,. 550 RIVISTA POPOLARE , coercizione morale. Da ciò deriva la necessità dell'associazione, la cui grande utilit:\. si può comprendere in un mondo economico , in cni non si couta per ciò che si possiede, ma per ciò che gli altri riconoscollo in voi come capacità. L'associazione cooperativa gn.- rentisce all'individuo lo sconto eq110delle sue capacità: e si entra nell'associazione sen7,a portarvi altra cosa che il proprio credito morale. Il più ricco come il più povero vale nell' associazione per ::i uello che fa e non per quello che può possedere. Quasi tutte le grandi case cinesi conosciute dagli europei sono stabilimenti cooperati vi e la loro forza e la loro coesione si riconoscono dal fatto che i loro amministratori appariscono agli euro11ei come grandi capitalisti di una. ricchezza e di una abilità meraviglioim. Le fortnne cinesi non sono che il credito basato irnl ·prodotto collettivo del lavoro compiuto dagli individui sindacati e amministrati da alcuni membri del sindacato. I dettagli dell'amministrazione vann.no necessariamente secondo l'oggetto loro e secondo il loro grado di potenza. Ciò che importa rilevare è che i I pri nei pio di queste organizzazioni esclude l'impiego della forza capitalista, come tra noi, a prdìtto di singoli individni. Gli amministratori non avendo da temera di comprnmettere irrimediabilmente la .loro sitLia'¼ioneeconomica personale disporranno, è vero, di forn1idabili mezzi di produzione loro confidati con un ardimento che in Europa cadrebbe sotto i colpi delle leggi penali; ma siccome essi non sono .in realtà , che gl.i organi del l'insieme degli associati e non essendovi una prep,>nderanza d'interessi personali, nè di poteri ::itrettamente stabiliti, che possano servire per agire senza riguardi per la comunità dei membri, essi non hanno autorità se non in quanto gli associati loro ne riconoscono. È unicamente la fiducia nella loro destrezza, nella loro onestà, nella loro superiorità che somministra loro le armi finanziarie colle quali combattono. Questi gerenti hanno nei sindacati i poteri dei generali in capo negli eserciti moderni ; in q nesti sindacati alla disciplina militare è sostituita l'autorità morale. La grande maggioranza degli amminititratori delle associazioni sono uomini di una energia, di tilla intelligenza, di una intuizione e di una onestà as::H•lutamente superiori. L'attività in loro diviene un sacerdozio e si sentono i padroni di una enorme potenza. Ma l'associazione quando non trova forti resistnnze diviene un frust j così nell' agricolt11ra cinese vi 1:;i è pervenuti da secoli. Il villaggio cinese è una cooperativa sorvegliata da un triumvirato elettivo di anziani, che sono gl'intermediari tra il villagg·io e i funzionari governati vi. Esteriormente vi sono delle rassomiglianze tra il villaggio cinese e il J.l1fr ru::;so; ma non nell'intima struttura perchè vi manca la proprietà collettiva. Vi sono i vantaggi dell' indipendenza indi vid nale accoppiati con quelli dell'associazione. Il sindacato agrirolo comprendendo senza eccezione tutti i produttori di una località, produce spesso tutto ciò che occorre per soddisfare ai bisogni dei. suoi membri. Gode di una indipendenza economica considerevole ed è autonomo nella sua vita interna. Nell'industria, nel commercio, la delimitazione locale è qnasi impossibile ed è maggiore la libertà di movimento, la facilità di espansione. La tendenza al trust vi è evidente ; ma non è pericolosa perchè i sindacati non si compongono, come in America, di alcuni individn i dcch issimi che persegnono scopi personali a detrimento della folla. Al contrario ne fa parte l'armata di coloro, che lavorano pel trnst e vivono sui benefizi, che rende. La snperiorità di questà organizzazione sul sistema capitalista occidentale è innegabile; sarà più manifesta q11ando s'impegnerà la lotta tra capitalismo occidentale e cooperativa cinese. Sin'oggi le grandi fortune coope1·ative cinesi non si sono decise ad entrare in guerra aperta contro l'Occidente ; ma esse cominciano ad avere coscienza della loro forza e delle loro debolezze. È stata abilità su prema dei giapponesi di offrire i mezzi per guarire delle loro debolezze. A loro occorre la tecnica europea: la vogliono; l'avranno. Ed a giudicare dai risultati inqllietanti che esse ottengono dove penetrano si deve prevedere una lotta gigantesca, che finirà colla disfatta dell Occidente e colla sua trasformazione sociale. L' associazione del K i 11-long·,del Dragone d'oro, ha iniziato la lotta e i snoi successi possono servire di simbolo di ciò che sarà il vero pericolo giallo - cioè la lotta senza misericordia tra il capitalismo occidentale e il coo11erazionisrno· cinese. 11 Dragone d'Oro comprende delle piantagioni di tl,è e delle risaie immense nel centro della Cina. Possiede centinaia di giunche sui grandi fiumi e in mare; amministra banche in tutte le città importanti; ha po~ta propria; tesse la seta e il cotone; si dà a tutte le industrie del leguo e dei metalli e dirige un immenso commercio d'impo1·tazione e di esportazione tra le provincie e coll'estero. È sconcertato per la mancanza della conoscenza della chimica e della fisica moderna e delle loro applicazioni ; ma ha cominciato ad apprenderle e a sfruttarle. I suoi soci emissari si trovano in Russia, in Francia, in Inghilterra, in America; e dovnnque spostano gli occidentali. A Singapour il sindacato ha monopolizzato l'industria delle conserve di ananas; a Riga s'impianta per confe~ionare le consen·e di pesce; a Pietroburgo possiedo il migliore impianto fotografico e tenta l'edizione artistica; a Mosca accaparra il monopolio del thè e i negozianti russi passano sotto le sue forche caudine; nella Transbaikalia si arrischia nell'agricolt ira e produce cavoli fiori ed ortensie, dove il contadino russo produce appena patate; a Kiatka condanna a morte il commercio rnsso, che da tempo vi predominava; da nn me~e ha preso delle misnre tali che il resto del transito russo-cinese passerit nelle mani cinesi se la guerra durerà ancora. La ::!orte di qnesta città di m,ilionari può servire di simbolo, in una al le gesta delle corazzate giapponesi di ciò che sarà il pericolo giallo. Lo stesso sindacato coltiva zucche e viti jn California, fabbrica prodotti farmaceutici a Parigi. Dove la presenza dei cinesi crea difficoltà, si pongono degli europei. Intanto tutti gli amministratori agiscono come se fossero degli individui indipendenti; e gli uomini che dirig_ono in Cina questa formidabile organizzazione, hanno piena coscienza che

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