Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno X - n. 20 - 31 ottobre 1904

546 RIVrSTA POPOLARE dovere per lo Stato provvedere eccezionalmente, se ve ne sarà il bisogno, per le Puglie. La costruzione del famoso acquedotto, che verrà a costare ciro · 150 milionj, ad esempio, rappresenta un dovere e non sarà un piccolo aiuto per le Puglie assetate. 4°. Se l'Italia fosse esclusivamente agricola si com prenderebbe che nella conclusione dei tratta ti di commercio dovrebbe prevalentemente preoccuparsi degli interessi della produzione ed esportazione dei prodotti agricoli; ma oramai sono assai sviluppate le industrie - lo sono tanto che tutti quasi gl'indizi di miglioramento e di prosperità sono da attribuire :1llo sviluppo delle industrie e che la prosperità e il miglioramento sono per lo appunto sensibilissimi nelle regioni più industrializzate - Lombardia, Piemonte, Liguria. - D'onde la necessità pei che si fu iniquissimi verso il Mezzogiorno e verso l'agricoltlra adottando qu~lle vituperate tariffe, che hanno fatto rifiorire le nostre industrie. Ebbene: siamo oggi in condizioni da riparare al male passato? gioverebbe all'agricoltura l'abbandono della protezione industriale? Sappié'lrno che le concessioni fatte alla Svizzera hanno riunito a Como come un sol uomo nella protesta contro il governo tutti i partiti, compreso il socialista, per l' accenno a tale parzialissima attenuazione della protezione industriale. Sappiamo che il deputato socialista Bossi, il Tempo socialisra di Milano, il socialista Bonomi- ciò ricordo ad insegnamento dei socialisti meridionali e del loro1 donchisciottesco liberismo - hanno levato la voce in · difesa ... del protezionismo industriale. La Camera futura (1) (2) (1) La vecchia non ha ancora finito di tirar le cuoia e già si fauno previsioni sulla nuova Camera. Sarà una ragazza civettona e oziosa ? •••.. (2) ...... o quella buona mass1ia, laboriosa e.... prolifica che da tanto tempo si attende? ... . (3) ..... o non, piuttosto, ancor:i la stessa vecchia pettogola rimessa semplicemente a nuovo? negoziatori di un trattato di tener conto degli interessi della agricoltura e di quelli dell'industria, contemperandoli nella misura del possibile. Gli esclusivisti partigiani dell'agricoltura notano che colle tariffe generali del 1887 essa fu sacrificata all'industria, quindi vorrebbero che oggi si piegasse l'arco in senso opposto e si dasse addosso alla seconda, privandola di ogni protezione, pur di ottenere dalle nazioni, colle quali abbiéimo scambii commerciali notevoli, la libera entrata dei nostri prodotti agricoli. La adozione delle tariffe del 1887, non sara mai ripetuto abbastanza, non implicava in sè come conditio sine qua non la guerra economica colla Francia che fu quella che anticipò la rovin::i della enologia meridionale - che sarebbe sempre venuta col melinismo e colla ricostituzionedei vigneti - Ma si conceda ( dal Pasquino) Ma concediamo, clie ci sia un governo che vogli e possa mettersi a calpestare gl' interessi del Settentrione e non pochi altri che si sono consolidati a Palermo, a Napoli, a Bari ... ; se ciò facesse riuscirebbe esso a giovare all'agricoltura e al Mezzogiorno ? Per crederlo bisogoa essere ignoranti o accecati dalla partigianeria scentifica come sono i liberisti italiani; per crederlo bis,)gna dimenticare ciò che sanno oramai anche le pietre e cioe: che non sono gl'industriali stranieri che ci domandanodiminuzioni di dazi sui prodotti, che importano in casa nostra; ma sono gli agrari della Svizzera, didla Germania e dell'..Austria Ungheria che impongono ed hanno ottenuto protezione pei prodotti propri contro la esportazionedei nostri prodotti agricoli. Questa la realtà a tutti nota che è semplicemente sciocco o disonesto ignorare o fingere d'ignorare.

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