RIVISTA POPOLARE 507 Non abbiamo spazio a sufficienza per occuparceue oggi ; ma ritorneremo di proposito sull'argomento interessante nel prossimo numero. ♦ I Doukhobors. Dal11antimilita1·ismo alla follia - Iu questa nostra rivista, nei suoi prillli anni. di vita 1in arti<.:olosimpatico fu cousacrato da G. Bucco a questa setta religiosa, da cui potrnbbè dirsi che è derivato il tolstoismo o la dottrina della non 'resistenza. I contadini russi che si chiamano doukhobors odiano le armi e la guerra e non ci fu modo di sottoporli alla coscrizione militare. Ma essi non erano ribolli : non opponevano resistenza ai giudici e alla polizia; si lasciavano condannare ed arrestare pacificamente. Non odiavano lo Ozar, non combattevano il governo; perciò il governo più autocratico e più intollerante del mondo finì col rispettare q uest,i singolarissimi eretici e li lasciò emigrare in America, anzichè deportar I i in Siberia. I douk.hobo1·s emigrati nel Oanadà sotto l'occhio benevolo delle autorità politiche formarono delle comunità pacifiche. Con accanimento silenzioso dissodarono le terre loro concesse, coltivarono delle virtù pastorali e divennero un popolo semplice e puro. Ma cominciarono a dar segni di alienazione mentale quando per eccessiva zoofilia , per risparmiare gli animali , essi stessi si attaccarono ai carri. Fecero in questa loro qualità di vice-animali le spese dei giornali illustrati; ma poi si tacque sul loro conto. Ora si riparla dei Doukhobors perchè essi per ragioni mistiche incomprensibili dalla comune dei mortali si rifiutano di vestirsi e camminano nudi per le strade .... Il Canadà forse sarà costretto ad espellerli essendo sca.rsa la speranza di convincerli. Dove andranno? Per loro pare che ci voglia oramai un gigantesco manicomio. . ♦ Ancora del crumiraggio degli italiani 1n Germania.. - Avevamo per debito di lealtà, accennato ad una smentita che il Dottor Caselli, direttore della Pat1·ia di Friburgo, aveva mandato alle corrispondenze da Berlino alla Tribuna ed agli articoli delP Ope1·aio italiano della stessa Berlino, sull'accusa cui eravi fatta segno l' Ope1·a di, assistenza di Monsignor Bonomelli di essersi messa ai servizi dei capitalisti e degli imprenditori svizzeri e tedeschi fornendo loro e accaparrando c1·umù-i italiani, che dovevano sostituire i la.v:oratori tedeschi in isciopero. Ritorniamo sulla q11istione che tanto interessa i lavoratori italiani e il buon nome d' Italia per notare che nell' Ope1·aio italiano del 24 -Settembre e nalla 'lhbuna del 3-4 ottobre c'è una risposta precisa e documentata alle difese del Caselli. E' tale che la 'Tribuna, che non è poi l'organo dei socialisti, invoca un'inchiesta per mezzo dei nostri consoli; tanto più necessaria, ,soggiunse l'autorevole giornale di Roma che l' Opera di assistenza di Monsignor Bouomelli è sussidiata dal Commissariato italiano per l'emigrazione. Ben venga l'inchiesta; ma praticata per mezzo dei consoli riuscirà alla giustificazione dei clericali, se non altro per fare dispetto ai socialisti. Questa discussione, intanto, servirà a. mostrare che avevano. ragione gli on. Cabrini, Colajanni e Pantano che nell'ultima discussione sul bilancio del Commissariatò proposero e sostennero la cancellazione del sns-- sidio di L. 20,000 all' Ope1·a del Bonomelli. La Camera ingannata dalle apparenze filantropiche invece lo portò a L. 35,000. Bene impiegato il prodotto delle tasse pagate dai poveri emigranti ! Nor ♦ Achilla Ma.iocchi. - Noi non siamo teneri per i monumenti e per le necrologie; ma sentiamo ,il bisogno, anzi il dovere, di consacrare poche parole a oerte figure, che scompa.iono, special mente se vissero modesti. integri e furono esempio vivente di fede inconcussa in un ideale, di carattere adamantino. Tale Achille Maiocchi morto a Torre d'Isola (Pavia) ad 83 anni. Crebbe nella fede di G. Mazzini; fu tra i preparatori delle cinque giornate di Milano nel 1849; tra i difensori di Venezia nel 1848-49 ; tra i cacciatori delle Alpi nel ·1859; tra i Mille di Marsala - e fu sempre e dapertutto valoroso e lasciò un braccio a Calata fimi. L'eroico mutilato venne elettù deputato di Borghetto Lodigiano - un collegio delle tradizioni veramente democratiche - 11el 1876; da Milano nel 1886. E alla Camera continuò l'opera iniziata sui campi di battaglia sempre pronto a difendere la libertà e tutte le cause giuste; tra le quali quella della Nazione m·mata, che sostenne anche dalle colonne del Secolo. Ci fu sempre amico sincero e caloroso e per lui sarà sempre la nostra ammirazione e il nostro affetto. N. O. 1111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111111 li lii I I I I I IIII I IIIII Per un disguido postale non ci sono giunti alcuni stelloncini e te riviste delle riviste inglesi. 111111111111111111111111111111111111111111111, 11111111111111111111111111111111111111111111 Scioperi .... e scioperi (Constatazioni di Ferri - Esempi della Germania Logica di Bebel). Le discussioni nella riunione deJ l'Estrema sinistra del 21 settembre furono contrassegnate da alcune constatazioni di Enrico Ferri tanto oneste quanto interessanti, .sulle quali non volemmo accennare nell'articolo: L' Estrtnia nell'imbarazzo pubblicato nel numero precedente della 7.?J,vista, perchè le ritenemmo meritevoli di un' apposita trattazione. QueJle constatazioni hanno specialissima imp~)ftanza perchè la loro valutazione è superiore agli interessi contingenti dei vari partiti e dovrebbero suggerire criteri diversi da quelli prevalsi di ordinario nel giudicare degli avvenimenti ed una tattica alquanto diversa da quella seguita e raccomandata sistemati.:amente dai socialisti italiani; e con particolarità dai rivoluzionari, di cui è capo nominale il Direttore dell'Avanti ! L'importanza di quelle constatazioni" dovrebbe imporsi a tutti i partiti ; poichè esse inducono a ritenere che certi avvenimenti, sotto la monarchia e sotto la repubblica; col ministero Giolitti o col ministero Sonnino o co:1 uno presieduto da un qualsiasi radicale potrebbero ripetersi con dolorosa uniformita, che non sarebbe spiegabile se, presentandosi sotto istituzioni e con uomini diversi, delle medesime constatazioni non si tenesse il dovuto conto. Enrico Ferri; adunque, in quella riunione, dopo avere stigmatizzato fieramente e giustamente l'uso delle armi, che con tanta frequenza si fa dalla forza pubblica contro le masse lavoratrici, specialmente nei conflitti fra capitale e lavoro , i fermava su questa circost,inza ; gli eccidi sono frequentissimi nel Mezzogiorno e in Sicilia , ben rari nel Settentrione. Infatti nella serie non breve e dolorosa di episodi tragici , di cui tanto si discute ora e che provocarono la prima prova di sciopero generale, Candela, Giarratana , Torre Annunziata ecc. ecc. sono località e date che ricordano il Mezzogiorno e la Sicilia , che ne è la continuazione geologica, intellettuale, economica e fisiologica. Buggerru fa
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