RIVISTA POPOLARr. 525 gradi al giorno e i 10° la notte, dove la coltivazione è primitiva la. zanzara micidiale estende il suo malefico regno. E i mali prodotti dalla malaria sono ag• gravati da affezioni cardiache, da pulmoniti palustri, da piaghe cancrenose. E fuor d'ogni dubbio che alla difesa meccanica, la rete metallica , bisogna unire la cura profilattica del1' esanofele, e sarebbe interessante si potesse studiare se l'esanofele stesso o qualche preparato simile non potrebbe essere utile a combattere la febbre gialla che, insieme alla malaria e alla cachessi~L palnstre, infesta quelle regioni, che se potessero essere rese immuni. sarebbero le più doviziose e le più fertili del globo. ♦ La Clinografia. - Una delle difficoltà che s1 rncontrano nella clinica è la diagnosi precisa di una malattia e dei sintomi di questa. Già la differenza delle lingue è uno degli ostacoli, poi, gravissimo, il differente modo di esprimersi dei curanti è un altro. Ora il D.r Pensuti ha pensato di riparare a questo inconveniente con un suo metodo di scrittura ideografica che egli chiama Olinografia. Consiste nel segnare r.on,delle linee, punti , e curve i risulta.ti dall'esame di un pazi_ente e quindi, quasi meccanicamente, la diagnosi d'una malattia, e i varii sintomi riscontrati nell'organo leso. Da lungo tempo il D.r Pensuti studiava su ,l'argomento ~ più volte egli ha pubblicato articoli, memorie e scritti in proposito. Egli ha ora la sodisfazione di vedere il suo metodo applicato e messo in pratica negli ospedali. Il metodo del D.r Pensuti è ottimo perchè si ha così brevemente, con grande risparmio d.i tempo e massima precisione la storia dei sin tomi e dello sviluppo d' una mal atti.a , delle sue varie fasi quali si presentano all' occhio del medico esaminatore. Non tutti gli ospedali ancora ha,nno adottato questo metodo, ma noi speriamo che ben presto sia comune dovunque, e fra tutti i medici perchè ci sembra il metodo più ·sicuro di relazione diagnostica, ed anche il più comodo· e il più facile nel caso che si debba ricorrere a riassumere lo sviluppo e il percorso di una malattia. Elettrotecnica. I nuovi coherers a ossido caldo. - Una scoperta che oggi viene ad avere delle applicazioni prati.che è quella che Hornemann fece due anni fa cioè; uno strato d' ossido interposto fra le parti di un contatto metallico lo rende sensibilissimo. E questa sensibilità non è soltanto propria del contatto in se stesso, e delle onde che ln, traversano, ma anche alle oscillazioni elettriche che da lontano agi• scono sul contatto, il quale può eseguire delle oscillazioni meccaniche assai pronunciate per essere intese al telefono. Ora in base a questa scoperta si sono fatte delle esperienze di correnti ad alta temperatura. Si è potuto constatare che l'ossido scaldato non esercì ta una in-fluenza molto sensibile nel caso che le ·parti in contatto sieno d' uno stesso metallo , mentre invece ha degli effetti notevolissimi studiando con un gal vano· metro, l' azione delle radiazioni elettriche sopra un coherer rame e piombo alternati con uno strato di ossido interposto. Qnesto coherer agì generalmente come un anti-coherer, simile in tutto ad una placca Schafor, ma tuttavia in certe condizioni speciaii ha funzionato come un tubo di Branly e non si è scaricato che dopo essere stato battuto. Si è osservato anche che quando ci si serve del telefono invece del galvanometro, l'intensità acustica .aumenta rapidamente, e molto _più quando il contatto è scaldato ad alta temperatnra. Qnesto fenomeno viene dunque a permettere di avanzare con una certa sicurezza l'ipotesi. d'una maggiore energia e lunghezza di corde elettriche quando sieno sviluppa.te da un coherer a metalli contrapposti alternati da strati di ossido. Naturalmente, come nella maggioranza dei fenomeni elettrici, non si ha neppure di questo una spiegazione molto chiara e risolutiva. · Si spiega il fatto come una modificazione della resistenza generale, ma al,tempo stesso, sembra che si sia obbligati a tener calcolo d' una variazione della forza elettromotrice della corrente termica. ♦ L'elettricità nelle miniere.-L'Ing. Emilio Guarini ha pubblicato, or ora, nel giornale « L'Indnstria >> un notevole articolo sa questo ~oggetto. Dopo avere constatato che fin' ora si è poco usata la macchina nelle miniere, e quasi punto il motore, che l'energia meccanica ha nelle miniere 1111' impiego molto limitato egli viene a dimostrare i vantaggi che· dai motori elettrici e dall'impiego della energia elettrica raccoglierebbe il lavoro nelle miniere. Naturalmente vi sono alcune case, specialmente tedesche che forniscono di macchine elettriche le miniere , ma quello che si fa è molto poco se si considera che l'impiego della energia elettrica è molto facile , molto comodo e di facilissima applicazione visto che per azionare i motori è facile servirsi della forza iàraulica , cosa che non è possibile con i motori a vapore. Una delle prime applicazioni della elettricità nelle miniere è stato per la trazione dei vagoni. Poi hanno seguito i motori a corrente alternata , specialmente trifasica .preferiti ad ogni altro modello per la poca sorveglianza che richiedono e la solidità delle parti che li c:>mpongono. Altro prégio del quale gli ingegneri fanno gran caso è la robustezza e semplicità dei loro dispositivi. Ora poi si comincia ad impiegare i motori elettrici e direttamente macchine elettri.che per la perforazione della roccia e la escavazione delle gallerie e quan tun • que da questo lato ci sia ancora molto da fare tuttavia i vantaggi che queste macchine presentano son così grandi ed evidenti che .ben presto le vedremo adottate generalmente. La conduttura di queste macchine non presenta per gli operai i pericoli che presenta la conàutturn. delle perforatrici ad aria compl'essa. Una delle difficoltà nella loro applicazione generale è l'impotenza in cui si trovano di fronte alle roccie dure le quali sono invece bene attaccate dalla foratrice a percussione. Anche per la ventilazione la macchina elettrica ha una incoutestabile superiorità su ogni altro motore, sia per la maggiore possibilità di· rotazione che può imprimere ai ventilatori , sia perchè le parti non si scaldano e si può mantenere così una ventilazione costante ancorchè potentissima. La illnminazione elettrica è de3tinata al più grande avvenire nelle miniere. Tanto dal lato della proficuità del lavoro la lampada elettrica è da preferirsi ad ogni altro mezzo d'illuminazione. Oggi il minatore si serve generalmente della lam- · pada Davy a olio e a petrolio; ma oltre che la sic11rezza di questa lampada è più che relativa malgrado la reticella protettrice la luce che dà non è che piccolissima e permette al minatore di vedere solo in un breve raggio intorno a se. D' altra parte con la lam-· pada attualmente in uso i pericoli di esplosioni dei gaz della miniera non sono mai perfettamente eliminati, mentre la lampada elettrica non mettendo nessun caloi-e e nessuna fiamma a contatto dei gas , è presumibile che anche là dove il g1 riso1i è molto accumulato non si abbia la esplosione e si avverta il nemico prima di subirne i danni Anche per la _applicazione la lampada elettrica non presenta difficoltà e mentre libera il minatore dal dover portar seco la sua luce, la sua conduttura si può applicare facilmente a tutte le curve e sinuosità della galleria. Già in alcune miniere questo 1D.etodo d'illuminazione è stato adottato e dà bnoni resnltati ed è prevedibile che la energia elettrica , sotto tutte le sue forme, sarà ben
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